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Factoring: cos’è, come funziona e vantaggi

Fisco NazionaleBilancioFactoring: cos'è, come funziona e vantaggi

Il factoring è uno strumento per la gestione dei crediti aziendali. Esso consente di ottenere liquidità immediata in cambio della cessione di crediti futuri. In questo articolo scopriamo come funziona e perché può essere utile alla tua azienda.

Cos’è il factoring?

Il factoring è una tipologia di contratto di tipo continuativo che permette alle imprese di cedere a soggetti terzi i propri crediti, con l’obiettivo di ottenere immediatamente o alla scadenza il loro valore nominale al netto dei costi di compravendita e gestione.

Si tratta di un sistema finanziario che permette di gestire, acquisire, anticipare ed eventualmente assicurare i crediti commerciali. Possiamo anche dire che è un sistema di valorizzazione del credito, per ricavarne liquidità.

L’operazione avviene con il fine di ottenere liquidità immediata, oltre che una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto. Quindi, questo strumento opera in funzione di alcuni presupposti. Innanzitutto, l’azienda cedente deve essere un’impresa e, poi, i crediti che vengono ceduti devono riguardare i contratti stipulati dal cedente nell’esercizio dell’impresa. Inoltre, la società finanziaria acquirente viene definita Factor.

Quali sono i costi?

  • Costo finanziario (interessi);
  • Costo amministrativo (commissioni).

Il costo potrebbe finire nella lista degli svantaggi, in quanto il factoring comporta costi maggiori rispetto ad altre formule di finanziamento. Ricordiamo, inoltre, che l’attività può essere svolta da una banca o da un intermediario finanziario.

Normativa di riferimento

Il factoring viene disciplinato dalla Legge n. 52/1991, che integra il Codice civile nel disciplinare quanto segue:

  • La natura del soggetto cedente, che deve essere un imprenditore:
  • La natura dei crediti ceduti, che devono sorgere da contratti stipulati nell’esercizio di un’impresa;
  • La natura del cessionario;
  • La possibilità di cedere crediti futuri e/o in massa;
  • L’ipotesi di fallimento del cedente o del ceduto e le conseguenti procedure.

Con il contratto di factoring, il cedente trasferisce ad un terzo i crediti anche futuri vantati dalla propria clientela. Lo scopo è quello di ottenere liquidità o servizi. Viene utilizzato l’istituto giuridico della cessione del credito, in base agli articoli 1260-1267 del Codice Civile.

Come funziona il factoring?

Spieghiamo meglio come funziona. L’impresa cede al Factor, ovvero all’impresa acquirente, i crediti che deve avere dall’azienda con cui ha un contratto di fornitura.

Da parte sua, il Factor fornisce in cambio liquidità immediata all’impresa e riscuote i crediti dall’azienda fornitrice. Quindi, il factoring non è altro che un vero e proprio finanziamento all’impresa, la quale ha la possibilità di ottimizzare un vero e proprio finanziamento all’impresa.

La cessione dei crediti può avvenire in due modi:

  • Pro solvendo: lascia al cliente il rischio dell’eventuale insolvenza dei debiti ceduti;
  • Pro soluto: Il factor si assume il rischio di insolvenza dei debiti ceduti.

Inoltre, c’è anche il presupposto dei crediti ceduti, i quali devono derivare da contratti stipulati dal cedente nell’esercizio dell’impresa.

Cos’è il contratto di factoring?

Il Factoring è disciplinato dalla Legge n. 52/1991 ed è a tutti gli effetti un contratto “atipico” nel nostro ordinamento. Vediamo che cosa si intende per contratto di factoring.

Il factoring è un contratto con il quale l’impresa cede a una società specializzata (Factor) i propri crediti esistenti o futuri. L’operazione avviene al fine di ottenere subito liquidità e una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto. Si tratta della gestione, amministrazione, incasso ed anticipazione dei crediti prima della loro scadenza. La contropartita della cessione è un corrispettivo definito “commissione di factoring”, che spetta alla società Factor.

Sulla base di questa definizione è possibile sostenere che il Factoring, trova applicazione in presenza di determinati presupposti:

  • Il cedente deve essere un impresa;
  • Il Factor deve essere una società o ente iscritto in un  albo tenuto dalla Banca d’Italia (una banca o un intermediario finanziario);
  • I crediti che vengono ceduti devono riguardare i contratti stipulati dal cedente nell’esercizio dell’impresa.

Senza la presenza di questi requisiti non siamo in presenza di un contratto di Factoring, ma di una cessione del credito.

Quali soggetti sono coinvolti nell’operazione?

Per completezza di informazione è opportuno analizzare chi sono i soggetti coinvolti in un contratto di factoring.

Si tratta dei seguenti:

  1. Factor. Azienda specializzata (Banca o Istituto Finanziario) che si prende carico, gestisce e finanzia l’impresa che offre i propri crediti;
  2. Impresa cedente. È l’impresa che cede il proprio credito commerciale al Factor in cambio di liquidità sotto forma di finanziamento;
  3. Debitore ceduto. È l’azienda con la quale l’impresa cedente ha un contratto di fornitura e che ha un debito da saldare con il cedente.

Attraverso la relazione tra questi tre soggetti si realizza l’operazione oggetto del contratto.

Quali tipologie di factoring esistono?

Sul mercato esistono diverse tipologie di contratti di factoring per le aziende. Si tratta, principalmente, dei seguenti:

  • Full Factoring. Tramite l’acquisto su base continuativa dei crediti commerciali dei clienti man mano che essi sorgono, il Factor affianca l’impresa nella gestione e nel finanziamento del capitale circolante. Questa tipologia include in genere tutte le componenti tipiche dell’operazione di factoring. Gestione dei crediti, garanzia del mancato pagamento del credito da parte del debitore (pro soluto) e l’anticipazione del corrispettivo.
  • Maturity Factoring. Il pagamento dei crediti ceduti avviene ad una data prefissata o alla scadenza dei crediti stessi. È quindi in genere assente la componente finanziaria dell’operazione di factoring concordata con il cliente cedente. Questo anche se non è raro che tale tipo di operazione sia seguita da operazioni di dilazione di pagamento concesse dal Factor ai debitori ceduti;
  • International Factoring. Rivolto a clienti e debitori ceduti con sede in Paesi differenti, tipicamente a supporto di operazioni di import e export.
  • Reverse Factoring. Il processo viene avviato dal debitore (normalmente una grande azienda o la Pubblica Amministrazione) per permettere ai propri creditori (di norma piccole imprese) di ottenere tempi di pagamento rapidi. Nel reverse factoring la credibilità del richiedente e la convergenza di più pratiche su di un unico “Factor” permette ai soggetti finanziati di beneficiare di tassi di interesse meno onerosi.

Queste sono le tipologie più diffuse sul mercato finanziario.

Factoring o cessione del credito?

Arrivati a questo punto potresti credere che Factoring e cessione del credito siano la stessa operazione. In pratica, la semplice cessione del credito rappresenta, semmai, una parte del più complesso schema operativo del Factoring. Infatti, il Factor, esercita una serie di operazioni aggiuntive non presenti in una cessione del credito. Vedi ad esempio il servizio di finanziamento e di custodia del credito.

Proprio qui risiede un aspetto interessante del contratto di factoring. Infatti, l’impresa può ottenere dal Factor il pagamento dei crediti ceduti non solo alla scadenza degli stessi, ma anche anticipatamente a tale scadenza. In questo modo l’azienda può ottenere un finanziamento dal Factor, mediante la cessione, non solo di crediti già maturati, ma anche di crediti futuri.

Quali sono i vantaggi del factoring?

Il factoring prevede molti vantaggi, tra cui i principali sono i seguenti:

  • Si può personalizzare;
  • Garantisce liquidità immediata;
  • Fornisce soluzioni flessibili;
  • Supporta e sostiene l’impresa nella fase di ingresso nei nuovi mercati;
  • Permette lo sviluppo e la crescita commerciale sbloccando i crediti non ancora scaduti.

Il contratto di factoring è conveniente per l’azienda soprattutto per quanto riguarda la possibilità di poter contare sul pagamento anticipato della fattura. Quindi, probabilmente, il vantaggio maggiore riguarda la liquidità immediata.


Factoring come fonte di finanziamento aziendale

L’aspetto importante dell’operazione di Factoring per la liquidità della tua azienda è il finanziamento offerto dal Factor. In questo tipo di contratti, infatti, è prassi consolidata che il Factor conceda all’impresa cedente delle anticipazioni sull’ammontare dei crediti gestiti. Da questo possiamo dire che l’elemento caratterizzante del contratto è la presenza di un duplice corrispettivo.

Da un lato vi è il corrispettivo pagato dal Factor per l’acquisto dei crediti dell’impresa cedente, con riferimento al valore nominale degli stessi. Dall’altro, il corrispettivo pagato dall’impresa cedente (“commissione di Factoring“) riconosciuta dal Factor per la prestazione dei servizi.

Il Factoring, quindi, presenta il vantaggio per l’impresa di ottenere liquidità immediata a fronte della cessione di un credito con scadenza futura.

Trasformando crediti futuri in liquidità immediate l’impresa, a fronte del pagamento di una commissione, riesce ad ottimizzare la liquidità aziendale. Inoltre, cedendo i crediti a terzi, i rischi legati alla possibile insolvenza del credito vengono eliminati.

L’unico svantaggio ravvisabile è dato dall’entità della commissione da elargire alla società di Factoring. Solitamente si tratta di una commissione percentuale in rapporto all’entità del credito ceduto. Ad influire su questa commissione influiscono sia i rischi legati alla riscossione del credito che l’anzianità del credito stesso.

Operazioni pro soluto e pro solvendo

Importante al fine di valutare la convenienza del Factoring è l’analisi dei crediti. Mi riferisco, in particolare, al rischio di riscossione del credito. Il Factoring può essere pro soluto o pro solvendo. La differenza è base al soggetto su cui ricade il rischio dell’insolvenza del debitore. In particolare:

  • Factoring pro soluto. Il rischio dell’insolvenza del debitore rimane a carico del Factor, assicurando cosi il pagamento del credito;
  • Factoring pro solvendo. Il rischio dell’insolvenza rimane a carico dell’azienda cedente.

Naturalmente un operazione di cessione Pro Soluto ha un costo più elevato per l’impresa cedente. Questo in quanto il rischio di insolvenza del credito passa dall’azienda al Factor.

In caso di operazione Pro Solvendo l’impresa rimane gravata dal rischio di insolvenza del debitore. Quindi, i costi di commissione del Factor si riducono.

Dal punto di vista fiscale, in termini generali, assume rilevanza la perdita che consegue alla cessione del credito. Fermo restando la verifica del momento in cui la predetta perdite potrà essere considerata deducibile. Naturalmente con il contratto di factoring l’imprenditore snellisce molte pratiche che riguardano la gestione commerciale, dando in mano al Factor la cura dei propri crediti e la contabilità. Inoltre in questo modo vi un miglioramento della situazione finanziaria grazie alla mobilitazione del portafoglio clienti.


Perché l’impresa deve fare ricorso al factoring?

Il ricorso al Factoring è diffuso soprattutto tra le aziende che operano in settori in cui la dilazione dei pagamenti ai clienti è un fattore critico di successo. Pensa alla maggior parte delle imprese industriali e commerciali che hanno come prassi pagamenti dilazionati a 30, 60 o 90 giorni.

Altre imprese che solitamente fanno ricorso a questi contratti sono quelle che lavorano con la Pubblica Amministrazione. Anche in questo caso i tempi di pagamento delle Fatture sono molto dilazionati.

L’impresa cedente, in questi casi, ottiene l’importo del credito immediatamente, naturalmente rinunciando ad una parte, che costituisce il guadagno del Factor.

Possiamo dire, quindi, che dietro il contratto di Factoring si cela una fonte di finanziamento per l’impresa. Essa in questo modo può contare su una liquidità di cassa utile a pagare i propri fornitori e proseguire con l’attività d’impresa. Il tutto, evitando di incorrere in sofferenze dovute al ritardo dei pagamenti da parte dei clienti.


Conclusioni

Arrivato al termine della lettura sono sicuro che vuoi avere certezza del fatto che questo strumento possa essere utile alla tua impresa. Quello che mi sento di dirti è che non consiglio il Factoring a tutte le aziende. Prima di capire se questo tipo di operazione può davvero essere utile alla tua impresa è necessario effettuare un’analisi dei crediti.

Occorre, prima di tutto, fare un’analisi dell’andamento storico dei tuoi crediti, per capire i seguenti aspetti:

  • Anzianità dei crediti;
  • Insolvenza del credito;
  • Analisi della liquidità aziendale.

Solo attraverso l’analisi di queste tre variabili è possibile capire se usufruire di questo strumento può davvero esserti utile. Quello che voglio dire è che se la tua azienda ha crediti anziani ed in parte insoluti, ma ha un ottimo grado di liquidità, il Factoring non serve.

Al contrario, se rischi di avere un portafoglio crediti a lungo termine ed hai bisogno di liquidità immediata, questo strumento è quello che fa al caso tuo. Naturalmente hai bisogno di un esperto che possa aiutarti a capire in che stato si trova la tua azienda.

Ci sono tantissimi strumenti che possono aiutarti a migliorare la tua liquidità aziendale. Devi solo capire il migliore per la tua situazione. Se hai un dubbio o vuoi analizzare la tua situazione finanziaria, contattami!

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