Imposta sostitutiva rivalutazione TFR: acconto il 16 dicembre

La gestione dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del...

Esenzione IMU per coniugi con residenze separate

L'IMU (Imposta Municipale Unica) rappresenta un'imposta significativa...

Superbonus 2025: novità e aggiornamenti

Il Superbonus ha rappresentato una delle principali...

CEO: chi è e cosa fa l’amministratore delegato

Fisco NazionaleCEO: chi è e cosa fa l’amministratore delegato

Il CEO ovvero l’amministratore delegato (dall’inglese Chief Executive Officer): è colui che si occupa di dirigere l’azienda e ha responsabilità sulle procedure e l’andamento dell’impresa. Esso è colui a cui sono ricondotte le principali decisioni, ed è il punto di riferimento tra diversi comparti dell’azienda. Può essere lo stesso fondatore dell’impresa, ma può anche non esserlo. Questa figura si occupa di prendere le principali decisioni, ed è responsabile dell’andamento del business ma è anche il punto di collegamento tra tutti i dipartimenti.

Il CEO (Chief executive officer) è la figura apicale dell’impresa, in italiano possiamo definirlo come amministratore delegato dell’impresa. Si tratta del ruolo aziendale di maggiore importanza, in quanto da questo passano le principali decisioni aziendali, la rappresentanza dell’impresa nei confronti dei terzi, e la gestione del personale.

Chi è il CEO?

Il vertice di un’organizzazione è occupato da una figura chiave, comunemente nota con l’acronimo inglese che sta per “Chief Executive Officer“. Questo ruolo rappresenta il massimo dirigente esecutivo, responsabile della gestione complessiva e del successo dell’impresa. La sua posizione lo pone al centro delle decisioni strategiche e operative, fungendo da ponte tra il consiglio di amministrazione e il resto dell’organizzazione.

Evoluzione storica della leadership aziendale

Il concetto di leadership aziendale ha subito una notevole evoluzione nel corso del tempo. Dalle prime imprese familiari, dove il proprietario assumeva naturalmente il ruolo di guida, si è passati a strutture più complesse e stratificate.

Nel XIX secolo, con l’avvento della rivoluzione industriale, emerse la necessità di figure manageriali specializzate. Tuttavia, fu solo nel XX secolo che il ruolo del massimo dirigente si cristallizzò nella forma che conosciamo oggi.

Gli anni ’50 e ’60 videro l’ascesa di leader carismatici che plasmarono l’immagine dell’esecutivo di alto livello come visionario e stratega. Con l’aumentare della complessità dei mercati e della globalizzazione, il ruolo si è ulteriormente evoluto.

Oggi, nell’era digitale, chi occupa la posizione di vertice deve possedere un set di competenze sempre più vasto. Non solo abilità gestionali e finanziarie, ma anche una profonda comprensione delle tecnologie emergenti, della sostenibilità e delle dinamiche sociali globali.

L’evoluzione di questa figura riflette i cambiamenti del panorama economico e sociale. Da semplice gestore a stratega visionario, il massimo dirigente di oggi deve essere un leader poliedrico, capace di navigare in acque sempre più turbolente e complesse del mondo degli affari moderno.

Ruolo apicale nelle società

Nelle società per azioni il capitale è suddiviso in quote o azioni, i titolari delle quote o azioni sono i proprietari della società per la percentuale corrispondente detenuta. Gli azionisti hanno diritto periodicamente all’elezione del cosiddetto consiglio di amministrazione, in inglese board. Il peso di un azionista socio in assemblea dipende dalla quantità di capitale presente al voto. Questa figura si occupa di prendere le principali decisioni, ed è responsabile dell’andamento del business ma è anche il punto di collegamento tra tutti i dipartimenti.

Il consiglio di amministrazione elegge a sua volta il presidente e l’amministratore delegato che è definito anche come CEO. Esso gestisce la politica aziendale, rappresenta la maggioranza del Cda ed è ritenuto il principale responsabile dei risultati aziendali. A differenza del CEO, il presidente ha un ruolo più di rappresentanza. Tuttavia, dobbiamo anche dire che l’amministratore rappresenta gli interessi degli azionisti e da questi che prende gli indirizzi da prendere.

Il codice civile, all’art. 2381 c.c. dispone che, dove previsto dallo statuto o consentito dall’assemblea, il consiglio di amministrazione ha facoltà di delegare le proprie funzioni a uno o più dei suoi componenti. Al consiglio di amministrazione spettano le più importanti scelte strategiche e di controllo sui dirigenti, pertanto, la delega delle stesse ad un singolo soggetto, il CEO, lo renda una figura centrale dell’azienda a livello decisionale e di responsabilità.

Compiti funzioni e responsabilità

L’amministratore delegato ha diverse responsabilità per l’azienda: prende le decisioni generali che determinano lo svolgimento dell’attività, che influiscono sui guadagni e ne stabilisce determinati obiettivi. Ha un ruolo importantissimo in quanto detiene la visione complessiva dell’azienda, per cui dalle sue decisioni ne conseguono le direttive verso tutti i comparti dell’impresa.

Questa figura infatti decide come distribuire le risorse, valuta eventuali accordi con altre aziende, e da lui dipendono anche acquisizioni o scissioni, e la struttura dell’organizzazione. Solitamente questa figura viene nominata dal consiglio di amministrazione, e deve avere competenze specifiche per la gestione dell’azienda (acquisite anche grazie ad appositi percorsi formativi).

Anche se è la figura centrale dell’azienda, è sempre il consiglio di amministrazione a decidere per la nomina, eventuali revoche e sostituzioni. Inoltre secondo la legge italiana, questo soggetto deve seguire necessariamente il bene dell’azienda, secondo le dimensioni e l’organizzazione della stessa, in caso contrario gli può essere revocato l’incarico.

Nelle società di ridotte dimensioni, questa figura ha un ruolo direttivo più marcato, prendendo molte delle decisioni di business della società, anche quelle di assunzioni di nuovo personale. Nelle società più grandi, prende decisioni molto più grandi, pensiamo a quelle riguardanti la strategia aziendale e la crescita complessiva. Le altre decisioni sono invece delegate ad altre figure. Pertanto non sempre è semplice dare una definizione univoca di questa figura.

Alcuni degli amministratori delegati più famosi al mondo conducono aziende di fama internazionale, come Facebook, Amazon e così via. Si tratta per esempio di Mark Zuckerberg, Elon Musk, Jeff Bezoz. Le decisioni di queste importanti figure spesso influenzano l’andamento dell’economia e delle borse globali.

Delineare la rotta strategica dell’impresa

Al cuore delle funzioni del massimo dirigente si trova la definizione della strategia aziendale. Questo compito richiede una visione a lungo termine e la capacità di anticipare le tendenze di mercato. Il leader al vertice deve analizzare l’ambiente competitivo, identificare opportunità di crescita e stabilire obiettivi chiari per l’organizzazione.

Questa responsabilità implica la formulazione di piani d’azione concreti, l’allocazione delle risorse e la definizione di metriche per misurare il successo. Il dirigente apicale deve anche assicurarsi che la strategia sia comunicata efficacemente a tutti i livelli dell’azienda, garantendo che ogni dipartimento e dipendente comprenda il proprio ruolo nel raggiungimento degli obiettivi comuni.

Ottimizzazione delle risorse e valorizzazione del capitale umano

Un’altra responsabilità fondamentale riguarda la gestione efficiente delle risorse aziendali, con particolare attenzione al personale. Il vertice aziendale deve assicurare che l’organizzazione disponga delle competenze necessarie per raggiungere i suoi obiettivi strategici. Ciò comporta decisioni cruciali su assunzioni, formazione e sviluppo dei talenti.

Inoltre, il dirigente di alto livello è responsabile della creazione di una cultura aziendale che promuova l’innovazione, la collaborazione e l’eccellenza. Deve saper motivare i dipendenti, gestire i conflitti e promuovere un ambiente di lavoro positivo e produttivo. La capacità di attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti è essenziale per il successo a lungo termine dell’azienda.

Ambasciatore dell’impresa nel mondo esterno

Il ruolo di rappresentanza esterna è un aspetto critico delle responsabilità del massimo dirigente. In qualità di volto pubblico dell’azienda, deve saper comunicare efficacemente con una vasta gamma di stakeholder, tra cui investitori, clienti, partner commerciali e media.

Questa funzione richiede abilità diplomatiche e comunicative di alto livello. Il leader al vertice deve saper articolare la visione e i valori dell’azienda, gestire le relazioni con gli investitori e navigare le complessità delle pubbliche relazioni. In momenti di crisi, è responsabile della gestione della reputazione aziendale e della comunicazione tempestiva e trasparente.

Inoltre, il dirigente apicale spesso svolge un ruolo chiave nelle negoziazioni di alto livello, sia per accordi commerciali significativi che per potenziali fusioni o acquisizioni. La sua capacità di costruire e mantenere relazioni strategiche può aprire nuove opportunità di business e contribuire significativamente al successo dell’azienda nel panorama competitivo globale.

CEO, CTO, CFO: i diversi ruoli aziendali

All’interno di un’azienda, specialmente se di grosse dimensioni, sono previsti diversi ruoli, che possono essere svolti dalla stessa persona o da persone diverse. All’interno di una società in particolare sono presenti differenti soci, ma non tutti hanno le stesse responsabilità e gli stessi poteri decisionali.

Vediamo qui quali sono le principali cariche presenti all’interno di un’azienda o una società, in base alla classificazione più utilizzata:

SiglaDenominazioneResponsabilità
CEOChief Executive OfficerResponsabilità dirigenziali e di guida dell’azienda
CTOChief Technical OfficerResponsabilità sulle tecnologie dell’azienda
CFOChief Financial OfficerResponsabilità sull’economia e il bilancio aziendale
CMOChief Marketing OfficerResponsabile del marketing e della comunicazione aziendale
CIOCief Information OfficerSi occupa di monitorare la comunicazione esterna all’azienda
COOChief Operating OfficerÈ il direttore generale dei dipendenti dell’azienda
CSOChief Security OfficerDirige la sicurezza dell’azienda
PMProject ManagerÈ il responsabile di uno o più progetti
HRHuman Resource ManagerSi occupa delle risorse umane dell’azienda

Non sempre in una azienda, anche se di grandi dimensioni, sono presenti tutti questi ruoli, e può accadere che la stessa persona ne ricopra più di uno. Quando si parla di CEO & founder si fa riferimento al fondatore dell’azienda, che spesso ne è anche l’amministratore delegato.

Tuttavia non è detto che questa figura corrisponda con il proprietario effettivo dell’azienda, a cui in determinati casi il CEO è tenuto a rispondere e a riportare l’andamento dell’attività.

Differenza CEO-CFO

Il CFO è definito come il direttore finanziario aziendale. Esso si occupa quasi esclusivamente delle questioni finanziarie. Le sue decisioni si riflettono sulle scelte finanziarie, come la pianificazione finanziaria circa eventuali investimenti.

Differenza CEO-COO

Il COO è il direttore operativo, solitamente è alle dipendenze del CEO, nelle compagnie più grandi. Svolge un ruolo di coordinamento. Nelle piccole società il CEO riveste anche il ruolo del COO.

Differenze con il direttore generale

Il direttore generale è una figura chiave nell’organigramma aziendale, responsabile della gestione operativa quotidiana dell’impresa. Questo ruolo si concentra sull’implementazione delle strategie e delle politiche stabilite dal consiglio di amministrazione o dalla proprietà.

La principale differenza risiede nel focus: mentre il CEO si concentra maggiormente sulla visione a lungo termine e sulle strategie globali dell’azienda, il direttore generale si occupa prevalentemente dell’esecuzione operativa e della gestione quotidiana.

Quali sono le sue responsabilità?

L’amministratore delegato ha diverse responsabilità all’interno dell’azienda, in particolare è il soggetto abilitato a svolgere alcuni compiti importanti per l’andamento dell’impresa. In particolare si tratta delle seguenti.

Valuta l’organizzazione generale dell’azienda

Si tratta di valutare, in base a diversi criteri e fattori, come sta procedendo l’azienda e come è organizzata, anche attraverso l’analisi dell’ambito contabile e amministrativo dell’azienda. Sotto la sua responsabilità vi è la gestione delle procedure aziendali, il controllo di gestione, la gestione contabile fiscale ed amministrativa, demandata poi ai diversi responsabili che rispondono direttamente alla sua figura.

Analizza e propone strategie aziendali

Si tratta di andare a proporre strategie aziendali da seguire per far progredire l’azienda. Il suo compito principale è quello di valutare ed implementare le strategie aziendali seguite sul medio e lungo termine, confrontandosi con le altre cariche che hanno un ruolo nell’impresa.

L’ingresso in nuovi mercati, l’acquisizione di concorrenti, fornitori o distributori, l’acquisto di nuovi macchinari, l’effettuazione di investimenti strutturali sono esempi di decisioni strategiche aziendali.

Propone fusioni e scissioni ed altre operazioni straordinarie

L’attività passa anche attraverso la possibilità di individuare operazioni di merger and acquisition (M&A), ovvero operazioni con cui l’azienda può venire suddivisa in diverse sotto imprese. Può anche proporre una nuova spartizione delle quote tra soci dell’impresa. Allo stesso modo può condurre le fusioni aziendali, ovvero fondere l’impresa con altre aziende presenti sul territorio dopo una serie di accordi preventivi e in base a specifiche strategie.

Il suo compito è quelli di valutare la convenienza di possibili riorganizzazioni societarie che possano migliorare la struttura aziendale.

Convocazione dell’assemblea

L’organo amministrativo ha il compito di convocare l’assemblea dei soci quando necessario, proponendo l’ordine del giorno sui temi da trattare e gli obiettivi da raggiungere. L’organo gestionale quindi, deve valutare quali sono le casistiche in cui è obbligatoria la convocazione dell’assemblea, rispetto a situazioni dove è consigliabile farlo. Il tutto, in relazione alla valutazione delle proprie responsabilità in relazione alle scelte aziendali di cui è responsabile.

Redazione del bilancio d’esercizio

L’organo amministrativo si occupa di redigere il bilancio aziendale e presentarlo all’assemblea entro la fine dell’anno. Si tratta della rendicontazione annuale relativa alle entrate economiche e alle uscite complessive dell’azienda. Il documento è molto importante perché offre un quadro generale dell’andamento dell’impresa, e da questi dati è possibile stabilire diverse strategie per il futuro dell’azienda. Una copia del bilancio inoltre va depositata al Registro delle Imprese. Da qui ne consegue anche la ripartizione degli utili, quindi la decisione di autofinanziamento o di distribuzione degli utili ai soci.

Le responsabilità personali

L’amministratore delegato ha in mano molteplici responsabilità, per cui è chiamato a rispondere in caso di crisi aziendali, atti giudiziali, e può anche incorrere in diversi rischi dovuti proprio dalle responsabilità nei confronti dell’azienda. Responsabilità che, oltre a quelle viste sopra, si allargano anche al potere di firma, ovvero di apporre la propria firma per il consenso per eventuali acquisti dell’azienda, acquisizioni ecc.

In linea generale, gli interessi di questa figura devono sempre coincidere con quelli della società, ovvero non può agire contro gli interessi stessi dell’azienda. Se ciò avviene, è questi è chiamato a risponderne, anche con il proprio patrimonio.

Per approfondire:
Azione di responsabilità verso gli amministratori di SRL
Responsabilità degli amministratori: diligenza nell’incarico

Quanto guadagna un amministratore delegato?

In base al tipo di azienda, il CEO può guadagnare uno stipendio fisso, oppure una parte di quote degli introiti derivati dall’attività.

Il compenso viene deciso dall’assemblea dei soci in un momento precedente alla sua nomina, tuttavia il l’amministratore può arrivare a guadagnare anche cifre molto alte, se si pensa per esempio agli amministratori di note aziende come Facebook e Amazon.

Di solito il compenso si suddivide in una quota fissa annuale, decisa al momento della nomina, e poi aggiornata ogni anno dall’assemblea dei soci. Solitamente, vengono previsti dei bonus annuali al raggiungimento di determinati obiettivi economici aziendali.

Questi bonus possono essere erogati come compenso monetario, oppure, solitamente attraverso l’assegnazione di opzioni di acquisizione di azioni aziendali (le c.d. “stock option“). Si tratta di una forma di remunerazione delle figure apicali aziendali, che ha l’obiettivo di fidelizzarlo all’azienda. Infatti, maggiore è il tempo trascorso in azienda e maggiori sono i risultati economici raggiunti, maggiore sarà il valore delle azioni che detiene e che potrà in futuro cedere realizzando un guadagno.

Le sfide contemporanee per i leader aziendali

Nel panorama aziendale odierno, i dirigenti al vertice si trovano di fronte a una sfida costante: gestire il cambiamento rapido e promuovere l’innovazione. L’evoluzione tecnologica accelerata e i mutamenti del mercato richiedono una leadership agile e lungimirante.

Il massimo dirigente deve creare una cultura aziendale che abbracci il cambiamento, incoraggiando la sperimentazione e l’apprendimento continuo. Questo implica bilanciare l’innovazione con la stabilità operativa, un compito che richiede intuito strategico e capacità di gestione del rischio.

Inoltre, il leader deve saper identificare e sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose e la blockchain. La capacità di integrare queste innovazioni nel modello di business esistente è cruciale per mantenere la competitività dell’azienda.

Abbracciare la sostenibilità e la responsabilità sociale

Un’altra sfida significativa per i vertici aziendali moderni è l’integrazione della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa (CSR) nelle strategie aziendali. Le aspettative degli stakeholder, le normative ambientali e la crescente consapevolezza pubblica richiedono un approccio più olistico al business.

Il dirigente apicale deve guidare l’azienda verso pratiche sostenibili, bilanciando gli obiettivi di profitto con l’impatto ambientale e sociale. Questo può comportare la revisione delle catene di approvvigionamento, l’adozione di pratiche eco-sostenibili e l’implementazione di programmi di CSR significativi.

La sfida sta nel trasformare questi imperativi in vantaggi competitivi, creando valore non solo per gli azionisti, ma per un più ampio spettro di stakeholder. Il leader deve saper comunicare efficacemente l’impegno dell’azienda in queste aree, costruendo fiducia e reputazione nel lungo termine.

Operare in un contesto globale e digitalizzato

La globalizzazione e la digitalizzazione hanno ridefinito il panorama in cui operano le aziende. I leader al vertice devono ora navigare in un ambiente caratterizzato da complessità geopolitiche, diversità culturali e flussi di informazioni in tempo reale.

Questa sfida richiede una comprensione approfondita dei mercati globali e delle dinamiche locali. Il dirigente deve saper adattare le strategie aziendali a contesti culturali diversi, gestire team distribuiti geograficamente e rispondere rapidamente alle mutevoli condizioni di mercato internazionali.

La trasformazione digitale aggiunge un ulteriore livello di complessità. Il leader deve guidare l’azienda attraverso la digitalizzazione dei processi, l’adozione di nuovi modelli di business digitali e la gestione dei rischi legati alla cybersecurity. La capacità di sfruttare i dati per prendere decisioni informate diventa sempre più cruciale.

Conclusioni

Il ruolo del massimo dirigente aziendale si è evoluto notevolmente nel corso degli anni, adattandosi alle sfide di un mondo in rapido cambiamento. Oggi, questa figura rappresenta molto più di un semplice gestore: è un visionario, un innovatore e un leader capace di guidare l’organizzazione attraverso le complessità del panorama economico globale.

La sua influenza si estende ben oltre i confini aziendali, plasmando non solo il destino dell’impresa, ma anche il suo impatto sulla società e sull’ambiente. Un leader efficace al vertice può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’organizzazione, influenzando la cultura aziendale, la strategia e, in ultima analisi, i risultati finanziari.

Le sfide che i dirigenti apicali devono affrontare sono molteplici e in continua evoluzione: dalla gestione del cambiamento tecnologico all’implementazione di pratiche sostenibili, dalla navigazione in mercati globali alla creazione di ambienti di lavoro inclusivi e innovativi. La capacità di bilanciare queste diverse esigenze, mantenendo al contempo una visione chiara e ispiratrice, è ciò che distingue i leader eccezionali.

In un’epoca di incertezza e rapidi cambiamenti, il ruolo di guida aziendale rimane più cruciale che mai. La sua abilità nel prevedere le tendenze future, adattarsi rapidamente alle nuove realtà e ispirare gli altri a dare il meglio di sé è fondamentale per il successo a lungo termine di qualsiasi organizzazione.

Consulenza online

Comprendere a fondo le complessità del ruolo dirigenziale e le sfide che comporta è essenziale per chi aspira a posizioni di leadership o desidera migliorare le proprie capacità manageriali. Se desideri approfondire questi temi e ricevere una guida personalizzata, ti invitiamo a considerare una consulenza online con i nostri esperti.

Domande frequenti

Qual è la differenza tra un amministratore delegato e un imprenditore?

Mentre un amministratore delegato gestisce un’azienda esistente, un imprenditore crea nuove imprese. Tuttavia, molti leader aziendali incarnano entrambi i ruoli, combinando visione imprenditoriale con competenze manageriali. La principale distinzione risiede nell’assunzione del rischio: l’imprenditore spesso rischia capitale personale, mentre l’amministratore delegato gestisce risorse aziendali.

Quali sono le competenze emergenti richieste ai dirigenti nell’era dell’Industria 4.0?

Con l’avvento dell’Industria 4.0, i leader aziendali devono sviluppare competenze in:
Analisi dei big data per il decision-making
Gestione di team ibridi (umani-macchine)
Comprensione delle implicazioni etiche dell’automazione
Adattabilità alle rapide evoluzioni tecnologiche

Come si misura l’efficacia della leadership esecutiva?

L’efficacia della leadership si misura attraverso vari indicatori:
Performance finanziarie dell’azienda
Indici di soddisfazione dei dipendenti
Tasso di innovazione e adattabilità al mercato
Sostenibilità a lungo termine delle strategie implementate
Percezione del brand e reputazione aziendale

Qual è l’impatto dello smart working sullo stile di leadership del top management?

Lo smart working ha richiesto ai leader di:
Sviluppare nuove competenze di gestione remota
Rafforzare la comunicazione digitale
Implementare sistemi di valutazione basati sui risultati anziché sulla presenza fisica
Promuovere un equilibrio tra vita lavorativa e personale

I più letti della settimana

Abbonati a Fiscomania

Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
Accedi con il tuo account.
I nostri tools

Importante

Fiscomania.com ha raccolto, con ragionevole cura, le informazioni contenute nel sito. Il materiale offerto (coperto da leggi sul copyright) è destinato ai lettori, solo a scopo informativo. Non può in nessun caso sostituire una adeguata consulenza o parere professionale che resta indispensabile. Il portale non accetta alcuna responsabilità in relazione all’utilizzo di tale pubblicazioni senza la collaborazione dei suoi professionisti. Si prega di leggere Termini e condizioni e informativa sulla privacy.

 

Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
Leggi anche

Imposta sostitutiva rivalutazione TFR: acconto il 16 dicembre

La gestione dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è un aspetto cruciale per i datori...

Immobili non locati: alternatività tra IMU e IRPEF

I soggetti che possiedono immobili non locati nello stesso comune in cui si trova l’abitazione principale devono prestare attenzione. Tali soggetti...

Lavoratori italiani all’estero: tassazione e obblighi fiscali

Lavorare all'estero rappresenta una straordinaria opportunità di crescita professionale, che consente di acquisire nuove competenze, ampliare la propria rete...

Reverse charge nella cessione di fabbricati: normativa

La cessione di fabbricati nell'esercizio dell’attività di impresa o professionale costituisce operazione rilevante ai fini dell'Iva. Questo tipo di...

Esenzione IMU per coniugi con residenze separate

L'IMU (Imposta Municipale Unica) rappresenta un'imposta significativa per i proprietari immobiliari in Italia. Negli ultimi anni, la normativa sull'esenzione...

Finta malattia del lavoratore: social network e licenziamento 

L'uso dei social media è ormai parte integrante della vita quotidiana, ma i contenuti pubblicati possono avere ripercussioni anche...