Bonus giovani under 35 2025: esonero per assunzioni stabili

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Dal 16 maggio è operativo l'incentivo per l'occupazione giovanile: tutti i requisiti, importi e procedure per ottenere lo sgravio contributivo.

Il bonus giovani under 35 è finalmente operativo dal 16 maggio 2025. L’incentivo, introdotto dal decreto Coesione (D.L. n. 60/2024), prevede l’esonero contributivo al 100% per i datori di lavoro privati che assumono giovani sotto i 35 anni con contratto a tempo indeterminato. La misura, attiva fino al 31 dicembre 2025, offre uno sgravio massimo di 500 euro mensili per lavoratore, che sale a 650 euro per le aziende del Mezzogiorno. Con la circolare INPS n. 90 del 12 maggio 2025 sono state definite le procedure operative e dal 16 maggio è disponibile il modulo online per presentare domanda.

Chi può beneficiare del bonus giovani

Il bonus giovani si rivolge esclusivamente ai datori di lavoro privati, includendo tutte le tipologie di imprese e anche i datori di lavoro del settore agricolo, indipendentemente dalla natura imprenditoriale. L’agevolazione copre le assunzioni di lavoratori con qualifica di operai, impiegati e quadri, mentre restano esclusi i dirigenti.

Non possono accedere al beneficio i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato, che già godono di aliquote previdenziali ridotte rispetto all’ordinario. Anche i contratti a chiamata sono esclusi dall’agevolazione.

Il requisito fondamentale riguarda i lavoratori: devono avere meno di 35 anni alla data dell’assunzione o trasformazione contrattuale e non devono mai essere stati occupati a tempo indeterminato durante l’intera vita lavorativa. Questo significa che anche un giovane che ha avuto diversi contratti a termine può beneficiare dell’incentivo al momento della prima assunzione stabile.

Importi e durata dell’esonero contributivo

L’esonero contributivo copre il 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, escludendo i premi e contributi INAIL. La durata massima dell’incentivo è di 24 mesi per ogni lavoratore assunto o trasformato.

Per la generalità delle aziende, il limite mensile è fissato a 500 euro per lavoratore. Questo significa che se i contributi dovuti superano tale soglia, la parte eccedente rimane a carico del datore di lavoro. L’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche resta invariata, garantendo al lavoratore la piena copertura previdenziale.

Le aziende che operano nelle regioni del Mezzogiorno beneficiano di condizioni più vantaggiose. Per i datori di lavoro che impiegano i lavoratori incentivati in sedi operative ubicate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, il limite mensile sale a 650 euro per lavoratore, sempre per un massimo di 24 mesi.

Periodo di validità e tipologie di contratti incentivati

Il bonus giovani si applica alle assunzioni e trasformazioni contrattuali effettuate in un arco temporale specifico. Per la generalità dei datori di lavoro, l’incentivo riguarda le operazioni realizzate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

L’agevolazione copre due tipologie di operazioni: le nuove assunzioni dirette a tempo indeterminato di giovani under 35 e le trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. In entrambi i casi, il lavoratore deve rispettare i requisiti anagrafici e di esperienza lavorativa previsti.

Per le aziende del Mezzogiorno, il periodo di validità è identico, ma con l’importo maggiorato a 650 euro mensili. Questa differenziazione territoriale rientra nella strategia di sviluppo della ZES unica per il Mezzogiorno e nella riduzione dei divari territoriali.

Procedure per la domanda e gestione dell’incentivo

La domanda per il bonus giovani deve essere presentata esclusivamente online attraverso il Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)” sul sito INPS, utilizzando il modulo specifico disponibile dal 16 maggio 2025. Non sono previste modalità alternative di presentazione della richiesta.

Per l’esonero standard (500 euro mensili), i datori di lavoro possono presentare domanda sia per assunzioni già effettuate che per rapporti di lavoro non ancora instaurati. Diversamente, per l’esonero maggiorato destinato alle aziende del Mezzogiorno (650 euro mensili), che costituisce aiuto di Stato per il carattere territorialmente selettivo, la domanda può essere presentata esclusivamente per rapporti di lavoro non ancora in corso.

Una volta ricevuta l’istanza, l’INPS effettua le verifiche necessarie, incluso il monitoraggio dei fondi disponibili. Per i rapporti già in corso, l’esito viene comunicato direttamente nel modulo telematico. Se invece la domanda riguarda un’assunzione futura, l’Istituto calcola l’importo, accantona le risorse e comunica l’autorizzazione al datore di lavoro, che deve poi procedere con la comunicazione obbligatoria di assunzione entro dieci giorni.

Vincoli e requisiti di accesso per il datore

L’accesso al bonus giovani è subordinato al rispetto dei principi generali in materia di incentivi all’assunzione e delle norme a tutela delle condizioni di lavoro e dell’assicurazione obbligatoria. I datori di lavoro devono essere in regola con gli adempimenti contributivi e rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Per l’esonero maggiorato destinato alle aziende del Mezzogiorno, si aggiunge il rispetto delle condizioni generali in materia di aiuti di Stato, data la natura selettiva dell’intervento. Questo comporta ulteriori verifiche e controlli da parte dell’INPS per garantire la conformità alle normative europee.

Il beneficio deve essere utilizzato nel rispetto dei limiti di spesa autorizzati e delle procedure previste dal Programma nazionaleGiovani, donne e lavoro 2021-2027“. L’INPS monitora costantemente l’utilizzo delle risorse per evitare sforamenti del budget complessivo stanziato.

Il bonus deve essere coordinato con gli altri incentivi all’assunzione previsti dalla normativa. In base ai principi generali in materia di agevolazioni contributive, non è possibile cumulare l’esonero del decreto Coesione con altre misure di sgravio contributivo per lo stesso rapporto di lavoro e per lo stesso periodo.

Impatti sul mercato del lavoro giovanile

Il bonus giovani under 35 rappresenta una delle principali misure del governo per contrastare la disoccupazione giovanile e incentivare l’occupazione stabile. L’esonero contributivo al 100% per 24 mesi costituisce un incentivo significativo per i datori di lavoro, riducendo sostanzialmente il costo del lavoro per le nuove assunzioni stabili.

La differenziazione territoriale con l’importo maggiorato per il Mezzogiorno risponde alla necessità di riequilibrare le opportunità occupazionali tra Nord e Sud Italia. Il limite di 650 euro mensili per le regioni meridionali rappresenta un vantaggio competitivo importante per attrarre investimenti e favorire l’occupazione giovanile nelle aree più svantaggiate.

L’operatività dal 16 maggio 2025 consente di utilizzare l’incentivo per tutta la stagione estiva e autunnale, periodi tradizionalmente favorevoli per le nuove assunzioni. La possibilità di presentare domanda anche per assunzioni già effettuate dal settembre 2024 permette di recuperare i benefici per le operazioni già realizzate nei mesi precedenti l’entrata in vigore delle procedure operative.

Controlli e revoca del beneficio

L’INPS effettua controlli sia in fase di concessione che successivamente per verificare la permanenza dei requisiti e il corretto utilizzo dell’incentivo. I controlli riguardano la regolarità contributiva del datore di lavoro, il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e la veridicità delle dichiarazioni rese in fase di domanda.

In caso di accertamento di irregolarità o di perdita dei requisiti necessari, l’Istituto procede alla revoca del beneficio con recupero delle somme già erogate, maggiorate di interessi e sanzioni. Particolare attenzione viene posta alla verifica dell’effettivo incremento occupazionale e alla durata del rapporto di lavoro incentivato.

Per mantenere il diritto all’esonero contributivo, il datore di lavoro deve garantire la continuità del rapporto di lavoro per l’intera durata prevista dall’incentivo, fatte salve le dimissioni volontarie del lavoratore o i licenziamenti per giusta causa.

Gestione contributiva e dichiarazioni obbligatorie

Dal punto di vista operativo, l’esonero contributivo si applica automaticamente una volta ottenuta l’autorizzazione dall’INPS. Il datore di lavoro dovrà indicare nelle denunce mensili UniEmens il codice incentivo specifico fornito dall’Istituto per garantire il corretto riconoscimento dell’agevolazione.

Nonostante l’esonero dal versamento dei contributi, resta l’obbligo di dichiarare nelle denunce contributive l’importo della retribuzione imponibile e dei contributi teoricamente dovuti. Questo permette all’INPS di mantenere la copertura previdenziale del lavoratore senza soluzione di continuità.

La posizione contributiva del lavoratore non subisce penalizzazioni per effetto dell’incentivo. I periodi coperti dall’esonero contributivo sono considerati utili ai fini del diritto e della misura delle prestazioni previdenziali, garantendo la piena tutela del lavoratore.

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