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Nuova ZES unica per il Mezzogiorno dal 2024

Il “D.L. Sud” o “Decreto Sud” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 settembre introduce per il periodo dal 2024 al 2026 la “Zona Economica Speciale (ZES)” del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna).


Il Consiglio dei Ministri dello scorso 7 settembre ha approvato il c.d. “D.L. Sud” o “Decreto Sud“, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese“. Si tratta di un provvedimento contenente disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle zone del Mezzogiorno d’Italia. L’obiettivo di questa disposizione è quello di creare degli incentivi per la crescita ed il consolidamento economico delle aree del Sud d’Italia, per renderle maggiormente idonee allo sviluppo ed alla crescita del sistema produttivo.

Tra queste è stata approvata la riunificazione in un una ZES Sud unica, Zona economica speciale, che racchiude le regioni di: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e della successiva legge di conversione, di seguito tutte le informazioni a disposizione sull’argomento. Aggiorneremo l’articolo sempre con le nuove informazioni disponibili ed i vari aggiornamenti.

ZES – Zone Economiche Speciali

ZONA ECONOMICA SPECIALE – ZES
Per Zona Economica Speciale (ZES) si intende una zona delimitata del territorio dello Stato nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa.

Il Decreto Legge 20 giugno 2017 n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2017 n. 123 (GURI Serie Generale n. 188 del 12 agosto 2017) e successive modificazioni, nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, ha previsto e disciplinato la possibilità di istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento hanno la possibilità di beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative.

Con il DPCM 25 gennaio 2018 è stato adottato il Regolamento recante l’istituzione di Zone Economiche Speciali (ZES) (GURI Serie Generale n. 47 del 26 febbraio 2018). Il Decreto del Direttore generale dell’Agenzia (n. 4/2023)  che sostituisce integralmente il n.  69/2022 , regola il progetto complesso “Supporto ZES”.

La Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno

Le Zone Economiche Speciali (ZES) in Italia sono aree geografiche designate in cui le imprese possono beneficiare di una serie di vantaggi fiscali e amministrativi. Le ZES sono state create con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, attirare investimenti e creare nuovi posti di lavoro in regioni che sono particolarmente svantaggiate o che necessitano di uno stimolo economico.

Il D.L. Sud approvato dal Consiglio dei Ministri del 7 settembre scorso prevede l’introduzione di un’unica ZES per tutto il Mezzogiorno d’Italia. Questo con effetto a partire dal 1° gennaio 2024. La Zona Economica Speciale comprende i territori delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Di fatto, la ZES unica andrà a sostituire le attuali otto Zone economiche speciali già istituite nei territori del Mezzogiorno.

L’obiettivo è quello di fornire maggiore coesione e rilancio dell’economia nelle aree del Sud d’Italia. Per questo il Governo ha messo a disposizione una cifra intorno ai 4,5 miliardi di euro in tre anni, per le annualità 2024, 2025 e 2026. Gli stanziamenti definitivi si avranno in sede di conversione del Decreto. A gestire le procedure sarà una Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla quale sono attribuite di funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della ZES unica. La Cabina di regia deve essere presieduta dal Ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.

Si istituisce, presso la Presidenza del Consiglio e alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR della “Struttura di missione per la ZES”, con una durata di 3 anni. La Struttura dovrà fornire supporto all’Autorità politica delegata in materia di ZES per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo e di predisposizione e aggiornamento del Piano strategico ZES e delle attività necessarie a prevenire tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata“.
Comunicato Stampa del Governo

Struttura e compiti della Cabina di regia

La cabina di regia avrà durata triennale e sarà costituita da un coordinatore, 2 direzioni generali e 4 uffici di livello dirigenziale non generale. Tra i compiti assegnati alla struttura di missione per le ZES c’è l’indirizzo e il coordinamento dell’azione strategica del Governo, il coordinamento con la segreteria tecnica e lo svolgimento dell’attività istruttoria relativa alle proposte di aggiornamento di modifica del piano strategico. Inoltre, tra i compiti affidati a questa nuova struttura vi sono anche le attività di comunicazione istituzionale e di pubblicità della ZES Unica Sud.

Viene costituita anche una Struttura di missione ZES, i cui compiti verranno stabiliti con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Sud.

Vantaggi per le imprese ubicate nella ZES

Come indicato nel Comunicato stampa del Governo, all’interno dell’area ZES, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), come ad esempio la previsione di un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.

Credito di imposta investimenti nel Mezzogiorno

In particolare, si prevede l’introduzione di nuovo credito d’imposta per gli investimenti che, in buona sostanza, ricalca quello attualmente disciplinato dall’art. 1 commi 98-108 della Legge n. 208/15 e dall’art. 5 co. del D.L. n. 91/17. Il credito di imposta è previsto nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale tra il 2022 e il 2027 e spetta alle imprese che, dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026, effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e nelle zone assistite della regione Abruzzo.

Sono agevolabili gli investimenti, rientranti all’interno di un progetto di investimento iniziale così come disciplinato dall’art. 2, punti 49, 50 e 51, del Regolamento del 17 giugno 2014 n. 651/14, relativi:

  • All’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio;
  • All’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni agevolabili, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Il credito di imposta è quindi utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante modello F24, secondo quanto previsto dall’art. 17 del D.Lgs. n. 241/97. Per l’ottenimento del credito deve essere presentata richiesta attraverso apposita istanza da presentare all’Agenzia delle Entrate

Il portale web della ZES unica del Mezzogiorno

La norma prevede anche l’apertura di un unico portale web dedicato. Il sito si pone come obiettivo quello di fornire tutte le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese nella zona economica speciale e garantire l’accessibilità allo sportello unico digitale ZES, il “S.U.D. ZES”. In particolare, il portale ha competenze su:

  • Procedimenti amministrativi relativi alle attività economiche e produttive di beni e servizi e procedimenti amministrativi per realizzazione, ampliamento, cessazione, riattivazione, localizzazione e rilocalizzazione di impianti produttivi;
  • Procedimenti amministrativi relativi l’intervento edilizio, compresi gli interventi di trasformazione del territorio a iniziativa privata e gli interventi sugli edifici esistenti e quelli necessari alla realizzazione, modifica ed esercizio di attività produttiva;
  • Procedimenti amministrativi per realizzazione, ampliamento e ristrutturazione di strutture dedicate a eventi sportivi o culturali.

Conclusioni

Le Zone Economiche Speciali (ZES) rappresentano uno strumento strategico per lo sviluppo economico di alcune aree italiane che necessitano di un impulso particolare. Offrendo una serie di incentivi fiscali, semplificazioni amministrative e incentivi all’occupazione, le ZES possono fungere da catalizzatori per l’investimento diretto e la creazione di posti di lavoro. Le ZES offrono un ambiente affascinante e potenzialmente vantaggioso per le imprese, ma come sempre, è essenziale fare le dovute verifiche e pianificare accuratamente per massimizzare i benefici derivanti da questi programmi di incentivo.

Per chi considera di investire in una ZES, è consigliabile rimanere aggiornati sulle ultime notizie e sviluppi normativi in merito, per prendere decisioni informate e strategiche. Per avere conferma di questa e delle altre misure del Decreto Sud, nonostante le anticipazioni rese note dal Governo, è necessario attendere la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale. Inoltre vi dovrà essere la conversione in Legge del Decreto. Vi terremo aggiornati con le nuove informazioni su questo tema.

Domande frequenti

Cosa sono le ZES?

Le Zone Economiche Speciali sono aree in Italia che offrono incentivi fiscali e amministrativi alle imprese.

Dove sono situate le ZES?

Le ZES possono essere situate in diverse regioni italiane, soprattutto in quelle con esigenze particolari di sviluppo economico. Il D.L Sud ha istituito una ZES unica delle regioni del Mezzogiorno.

Quali sono i vantaggi di stabilire un’azienda in una ZES?

Gli incentivi possono includere agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative e incentivi all’occupazione.

Quali aziende possono beneficiare delle ZES?

Le aziende di diversi settori possono beneficiare delle ZES, ma ci possono essere alcune limitazioni a seconda della ZES specifica.

Come si può accedere ai benefici delle ZES?

È generalmente necessario presentare una domanda e soddisfare certi requisiti per beneficiare degli incentivi offerti da una ZES.

Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione giornalistica di RadioRadio nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. [email protected]

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