Il regime fiscale NHR in Portogallo è dedicato ai c.d. “residenti non abituali” e consente di applicare:
– Un’aliquota di tassazione del 10% su redditi da pensione di fonte estera;
– Un’esenzione fiscale su dividendi, interessi, royalties di fonte estera;
– Un’esenzione fiscale su redditi da lavoro autonomo di fonte estera se rientranti nelle categorie ad elevato valore aggiunto.
Trasferirsi in Portogallo ed iniziare una nuova attività è un’opportunità da sfruttare. Molti pensano che il Portogallo rappresenti una meta esclusiva per i pensionati. Ne abbiamo parlato in un precedente articolo: “Pensionati italiani in Portogallo: tassazione al 10% per 10 anni“. Tuttavia, il Portogallo oggi rappresenta una potenziale meta anche per soggetti che voglio avviare una nuova attività. Mi riferisco ai soggetti che operano online e che cercano un Paese per avviare il loro business sfruttando vantaggi fiscali. Infatti, il Portogallo consente ai soggetti che aderisco al programma dei “residenti non abituali” (NHR), un vantaggio fiscale legato all’applicazione di una flat tax del 20%.
I soggetti che decidono di usufruire dell’NHR program (c.d. “res non dom“) di residenza non abituale possono sviluppare progetti personali ed accrescere il proprio patrimonio restando in uno Stato UE, che non appartiene alla black list (sul trasferimento di residenza delle persone fisiche). La caratteristica principale dello status di residente non-abituale è una tassa imponibile con aliquota al 20% per 10 anni, con un iter per presentare la domanda semplice e lineare. In questo articolo voglio mostrarti qual è la corretta modalità per trasferirsi in Portogallo e quali sono i vantaggi che puoi ottenere.
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La residenza fiscale per le persone fisiche
Trasferirsi all’estero, prima di tutto, ha delle conseguenze fiscali importanti. Diffida da chi ti propone un trasferimento di residenza all’estero senza prendere in considerazione anche le conseguenze fiscali. Sicuramente si tratta di qualcuno di cui non puoi fidarti. L’articolo 3 del DPR n. 917/86 (TUIR), definisce infatti, quelle che sono le regole di tassazione dei soggetti residenti e non residenti in Italia. I soggetti fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti a dichiarare in Italia tutti i loro redditi, ovunque prodotti, secondo la c.d. “worldwide taxation“. Al contrario, i soggetti non residenti fiscalmente sono tenuti a dichiarare in Italia solo i redditi ivi prodotti. Salvo quanto indicato nelle varie Convezioni bilaterali contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con i vari Paesi esteri.
Come avrai capito, quindi, è importante individuare la corretta procedura per poter essere considerati fiscalmente residenti all’estero. In particolare, per essere considerati residenti fiscalmente all’estero, devono sussistere, congiuntamente, le seguenti condizioni:
- Non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno. Cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili, con contestuale iscrizione all’A.I.R.E.;
- Non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno (ex art. 43 c.c.);
- Di non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno (ex art. 43 c.c.).
Tieni presente che anche in mancanza di una sola di queste condizioni si è considerati residenti fiscalmente in Italia. Si è, inoltre, considerati residenti in Italia, ai sensi della legislazione italiana, se ci si trasferisce in un Paese considerato come non collaborativo (si tratta dei c.d. “paradisi fiscali“). Mi riferisco ai c.d. paesi black list, ovvero Paesi che rientrano nel D.M. 4 maggio 1999 e che sono ancora oggi considerati come non collaborativi per il trasferimento di residenza fiscale delle persone fisiche.
Come funziona il regime dei residenti non abituali in Portogallo?
Molti Paesi UE negli ultimi anni hanno introdotto regimi fiscali di favore per attrarre investimenti, ricchezza e/o forza lavoro nel Paese (ti segnalo questo articolo di approfondimento: “Regimi fiscali per impatriati: i 6 paesi più attraenti“). Anche l’Italia negli ultimi anni ha previsto ben tre regimi fiscali per i lavoratori ed uno per i pensionati esteri. Tra tutti questi regimi fiscali all’interno della UE quello del Portogallo è sicuramente il più famoso. Fino al 2019 questo regime era ancora più favorevole. Tuttavia, parlamento portoghese ha approvato il 6 febbraio 2020 il disegno di legge del bilancio, che include l’introduzione di un’aliquota fiscale del 10% d’imposta sulle pensioni dei residenti stranieri NHR. Nonostante queste modifiche, comunque, il regime dei residenti non abituali in Portogallo (NHR program) rimane molto interessante a livello internazionale.
Il regime fiscale dei residenti non abituali in Portogallo permette alle persone fisiche di beneficiare di un regime fiscale speciale in sede di determinazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRS) durante 10 anni consecutivi. Questo, qualora, in riferimento a ciascun periodo di imposta, possano essere considerati residenti fiscali in Portogallo alla luce delle regole portoghesi ed ai sensi della Convenzione contro le doppie imposizioni con l’Italia. Questo regime fiscale ha impatti esclusivamente fiscali e non anche ai fini della previdenziali. Una volta terminato il periodo di 10 anni, le persone fisiche verranno considerate e tassate secondo le regole ordinarie dell’IRS.
Quali sono i vantaggi del regime NHR in Portogallo?
La possibilità di trasferirsi in Portogallo attraverso l’applicazione dell’NHR program consente di fruire di alcuni vantaggi fiscali davvero importanti. In particolare, ti segnalo i principali:
- Possibilità di percepire “passive income” (royalties, capital gain, interessi e dividendi) di fonte estera, senza subire alcuna tassazione, per 10 anni;
- Possibilità per lavoratori autonomi, impiegati in settori ad elevata tecnologia, di percepire redditi da lavoro in Portogallo con esenzione da tassazione, per 10 anni. Attenzione questa tassazione riguarda i redditi interni, non quelli di fonte estera;
- Possibilità per i lavoratori dipendenti di beneficiare di una detassazione se il reddito proviene dall’estero o con una tassazione ridotta del 20% in caso di reddito di fonte portoghese, al netto di una deduzione fissa di 4.104 euro;
- Inoltre, come accennato, i pensionati esteri possono ottenere una tassazione al 10% dei redditi da pensione di fonte estera per 10 anni. Anche in questo caso è necessario sottrarre 4.104 euro dal lordo annuale. Su questo imponibile viene applicata l’aliquota di tassazione.
Come puoi vedere, il vantaggio fiscale principale non riguarda i pensionati esteri che si trasferiscono in Portogallo. Il vantaggio principale che comporta il trasferirsi in Portogallo riguarda i soggetti beneficiari di redditi esteri passivi (passive income). Tali soggetti, infatti, possono ottenere la completa detassazione di questi proventi per un periodo di 10 anni (a patto di continuare ad applicare il regime “non dom“).
La tassazione dei redditi percepiti in Portogallo
La concessione dello status di residente fiscale non abituale in Portogallo consente al titolare di redditi da lavoro dipendente e/o da lavoro indipendente di beneficiare dell’applicazione di una aliquota IRS ridotta, qualora tali redditi derivino dall’esercizio di attività ad elevato valore aggiunto secondo l’elenco approvato con Decreto del Ministero delle Finanze. Di fatto, chiunque chieda di essere registrato come residente non abituale in Portogallo a partire dal 1° gennaio 2020 sarà soggetto alla seguente tabella delle attività:
I – Attività professionali (codici PCP):
112 – Direttore generale e direttore esecutivo di una società;
12 – Direttori di servizi amministrativi e commerciali;
13 – Direttori di produzione e servizi specializzati;
14 – Amministratori di alberghi, ristoranti, servizi commerciali e altri;
21 – Specialisti operanti in scienze fisiche, matematica, ingegneria e campi tecnici simili;
221 – Medici;
2261 – Dentisti e stomatologi;
231 – Docenti presso università e istituti di istruzione superiore;
25 – Specialisti in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC);
264 – Autori, giornalisti e linguisti;
265 – Artisti creativi e artisti dello spettacolo;
31 – Tecnici e professionisti scientifici e ingegneristici di livello intermedio;
35 – Tecnici delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
61 – Agricoltori orientati al mercato e lavoratori agricoli e zootecnici qualificati;
62 – Lavoratori qualificati della silvicoltura, della pesca e della caccia orientati al mercato;
7 – Lavoratori industriali, edili e artigiani qualificati, compresi i lavoratori qualificati nei settori della metallurgia, lavorazione dei metalli, trasformazione alimentare, lavorazione del legno, produzione di abbigliamento, artigianato, stampa, fabbricazione di strumenti di precisione, gioiellieri, artigiani, lavoratori elettrici ed elettronici;
8 – Operatori di impianti e macchine e addetti al montaggio, ovvero impianti fissi e operatori di macchine.
II – Altre attività professionali:
Amministratori e dirigenti di società che promuovono gli investimenti produttivi, purché destinati a progetti ammissibili e muniti di contratti di agevolazione fiscale sottoscritti ai sensi del TIF approvato con decreto-legge n. 162/2014 del 31 ottobre.
I lavoratori inquadrati nelle attività suddette devono avere almeno il livello 4 di qualificazione del Quadro Europeo delle Qualificazioni o il livello 35 della Classificazione Internazionale Tipo dell’Educazione o possedere cinque anni di esperienza professionale debitamente comprovata. Cosa importante è che questo regime può essere sfruttato anche da tutti i lavoratori del web. Mi riferisco ad imprenditori online che operano nei settori dell’Ecommerce (anche in dropshipping), oppure attività di guadagno legate a Youtube, oppure alla pubblicazione di banner pubblicitari online.
La convalida del carattere ad alto valore aggiunto dell’attività deve essere effettuata dalle autorità fiscali portoghesi successivamente alla consegna della dichiarazione annuale dei redditi da parte dei contribuenti. Pertanto, questi devono essere in possesso degli elementi in grado di provare l’effettivo esercizio di attività per ciascuno degli anni di utilizzo di questo speciale regime.
È opportuno precisare che altre tipologie reddituali percepite in Portogallo devono essere soggette alle normali imposte progressive dell’IRS, a cui si potrebbe aggiungere la tassa addizionale di solidarietà (2,5% per i redditi tra 80.000 euro ed i 250.000 euro, oltre questa soglia l’aliquota sale al 5%). Questa tassazione, ove prevista, è sostituita da ritenute a tiolo di imposta, come ad esempio, in caso di percepimento di dividendi, interessi e plusvalenze di fonte portoghese, tassati con aliquota del 28%.
Tassazione sui redditi esteri: le esenzioni
Andiamo ad analizzare, di seguito, le varie tipologie di esenzione previste dall’NHR program per i redditi di fonte estera percepiti in Portogallo.
Redditi esteri generati da lavoro dipendente (categoria A)
I redditi esteri generati da lavoro dipendente (categoria A, secondo la normativa) possono godere di una particolare agevolazione. In particolare possiamo avere due diverse fattispecie
Esenzione per il reddito da lavoro dipendente tassato all’estero
Situazione di totale esenzione se:
- Il reddito è tassato nel paese (estero) in cui è stato prodotto, quando esista un accordo sulla doppia imposizione in atto tra il Portogallo e la giurisdizione in cui è stato generato il reddito, o
- Se non c’è un accordo di doppia imposizione, il reddito è tassato nel paese di origine, purché si possa considerare non prodotto in territorio portoghese. Nel caso in cui si consideri prodotto in Portogallo, non è possibile portarlo in esenzione.
In questo caso il regime NHR consente di eliminare la doppia imposizione sul reddito da lavoro dipendente con il metodo dell’esenzione. In pratica, si applica il “metodo de isencao” solo se il reddito da lavoro dipendente risulta effettivamente tassato all’estero (non è necessario, in questo caso, appartenere ad una delle categorie previste nelle tabelle a valore aggiunto, vedi sotto).
Regime di tassazione ridotta (IRS) del 20%
Nel caso in cui, invece, il reddito da lavoro dipendente sia di fonte portoghese, si applica una aliquota del 20% da applicare sul reddito lordo a cui spetta una deduzione di 4.104 euro (ad esempio, su un reddito di 25.000 euro si ha un imponibile di 20.896 euro (25.000 – 4.104). Su questo importo il datore di lavoro tratterrà il 20%, quindi 4.178 euro. Questa procedura si applica a condizione che si rientri in una delle categorie c.d. “A Valor Acrescentado”, ossia a Valore Aggiunto.
Esistono due tabelle in vigore, entrambe valide. La prima attiva dal 2013, valida per tutti coloro che abbiano ottenuto la residenza fiscale (e lo status RNH) prima del 2020, e la seconda valida per coloro che sono arrivati dal 2020 in poi. Operativamente, la seconda tabella appare sicuramente più stringente per quanto riguarda le categorie lavorative agevolabili. In caso di attività che non rientra tra quelle agevolabili trova applicazione il regime di tassazione ordinario, con aliquote che possono arrivare sino al 48%.
Redditi esteri generati da lavoro autonomo (categoria B)
I redditi esteri generati da lavoro autonomo, inclusi nella categoria B, richiedono che il lavoratori rientri in una delle categorie a Valore Aggiunto per essere eleggibile. In questo caso il lavoratore autonomo deve fornire priva dell’effettiva mansione svolta. Anche se l’Autoridade Tributaria non richiede immediatamente documentazione cartacea da inviare alla DSRC (Direcao Servicos Registo Contribuinte), sostituita da una autodichiarazione, si riserva comunque la facoltà di richiedere in un secondo momento la prova che il contribuente abbia prestato servizi a Valore Aggiunto.
A questo punto, è opportuno individuare se il reddito è stato prodotto all’estero o in Portogallo.
In caso di reddito di fonte portoghese (“Obtido em territorio portugues”), come nel caso del lavoro dipendente, si applica una aliquota del 20% sul 75% dell’imponibile (di fatto una aliquota del 15% effettivo). Questa modalità di tassazione riguarda imponibili fino a 26.000 euro. In caso di importi superiori le cose cambiano con una tassazione leggermente superiore.
In caso, invece, di reddito di fonte estera (“Obtido ao estrangeiro”), ossia il cliente o datore di lavoro non abbia una stabile organizzazione in Portogallo, bisognerà leggere ogni convenzione tra Portogallo ed il Paese da cui provengono quei redditi. Lo Status RNH applica l’esenzione qualora i redditi “ possam ser tributados potencialmente ao estrangeiro”. Il fatto che possano o non possano effettivamente essere tributati, implica lo studio del patto stesso. Ad esempio, con l’Italia, l’art. 14 prevede che solo a due condizioni questo possa avvenire. La prima, è l’avere in Italia una “instalacao fixa”, e la seconda è “l’aver soggiornato in Italia per più di 183 gg”. Il patto con altri Paesi può essere differente ovviamente, e quindi ammorbidire o appesantire queste condizioni. Nel caso non esistesse un Patto tra il Portogallo ed il Paese in questione, verrà applicata comunque l’esenzione, purché il Paese non faccia parte della Lista dei Paesi a fiscalità chiaramente Privilegiata. Di fatto quindi, l’esenzione da tassazione del reddito da lavoro dipendente percepito all’estero (nel caso dall’Italia) comporta l’esenzione portoghese solo se il lavoratore ha una base fissa in Italia o ha soggiornato in Italia per oltre 183 giorni. In caso di flag negativo di queste condizioni si ha la tassazione portoghese. Questo, in quanto il regime portoghese NHR è una sorta di metodo dell’esenzione per evitare la doppia imposizione dei redditi.
Reddito estero prodotto da pensione (categoria H)
La pensione estera è tassata al 10% se:
- È prodotta e tassata nel paese di origine, in conformità con un accordo sulla doppia imposizione vigente tra il Portogallo e lo stato in questione.
- La pensione non viene considerata ottenuta in Portogallo / erogata dal Portogallo, e
- I relativi contributi non hanno permesso una deduzione sulle tasse personali in Portogallo.
Il Portogallo ha stretto più di 60 accordi contro la doppia imposizione, tra cui anche con Malta e Hong Kong, e ha in atto oltre 15 accordi sugli scambi di informazioni fiscali.
Percepimento di redditi passivi di fonte estera
I redditi di capitale di fonte estera (interessi, dividendi e royalties), ma anche i redditi immobiliari e le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni sono esenti da tassazione a condizione che:
- Possano essere assoggettati a tassazione nello Stato della fonte, secondo quanto previsto dalla Convenzione contro le doppie imposizioni in essere con quello Stato;
- Nei casi in cui non esiste un accordo sulla doppia imposizione stipulato con il Portogallo, tali reddito possono essere tassati dallo Stato della fonte, in conformità con il modello di Convenzione OCSE, sempre che gli stessi non siano considerati come prodotti nel territorio portoghese e non provengano da paesi a fiscalità privilegiata.
E’ opportuno precisare che non possono beneficiare di tassazione ridotta i redditi passivi di fonte estera che derivano da paese a fiscalità privilegiata. Tali redditi saranno assoggettati ad ordinaria tassazione portoghese.
Focus: le valute virtuali non sono tassate in Portogallo
È importante evidenziare che il Portogallo considera le criptovalute come denaro e quindi non le tassa. Pertanto non devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi portoghese. Lisbona ed il Portogallo stanno diventando dei veri e propri cripto-hub, con tanti esperti cripto da tutto il mondo e nomadi digitali.
Come diventare non residente abituale in Portogallo?
Per aderire al regime dei soggetti residenti non abituali in Portogallo (NHR program), un soggetto, deve soddisfare alcuni requisiti. In particolare è necessario:
- Non essere stato fiscalmente residente in Portogallo nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda, e:
- Aver soggiornato nel territorio portoghese per oltre 183 giorni consecutivo o discontinui nell’anno, oppure
- Aver soggiornato nel territorio portoghese per meno di 183 giorni. Tuttavia, entro il 31 dicembre dell’anno viene acquisito un immobile (tramite acquisto o locazione), dichiarando di stabilirvi la residenza abituale.
Soddisfatti i predetti requisiti, lo status di residente viene attribuito qualora la domanda si presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo. Questo significa, sostanzialmente, che la domanda può essere presentata se nell’anno in corso si è acquisito residenza fiscale portoghese.
La domanda per il NHR program può essere presentata con modalità telematica (attraverso il portale dedicato). La procedura online necessita dell’effettuazione di diversi passaggi conseguenti a cui prestare la dovuta attenzione (per questo è consigliabile farsi assistere da un professionista che si occupi di questo tipo di pratiche). Una volta presentata la domanda è possibile verificare lo stato di lavorazione della stessa a partire dalle 48 ore successive alla presentazione. Una volta approvata la domanda è possibile acquisire lo status di residente portoghese non abituale per la durata di 10 anni. Quando tale periodo sarà decorso, la residenza verrà considerata ordinaria, così come la tassazione sui redditi percepiti.
Un aspetto importante riguarda la possibilità di sospendere questo regime. Infatti, nel caso in cui il residente non abituale cessi di beneficiare della tassazione agevolata per uno o più anni, sempre all’interno dei 10 anni, questi avrà la possibilità di riprendere a godere del trattamento privilegiato per gli anni rimanenti.
Come sfruttare al massimo l‘NHR program
Dalla nostra esperienza diretta con clienti che abbiamo assistito in consulenza una modalità per sfruttare al massimo l’NHR program è quello di utilizzarlo (anche) per percepire passive income che sono esenti da tassazione portoghese. Classico caso è quello di un soggetto che gestisce un business online, ad esempio con una LTD nel Regno Unito. Tale attività, a fine anno distribuisce dividendi che vengono percepiti dal soggetto residente non abituale in Portogallo. Tali dividendi sono, come detto, esenti da tassazione portoghese.
Altra possibilità e legata agli artisti o musicisti, che possono trasferirsi in Portogallo, usufruire del programma e vedere applicato il trattamento di favore sulle royalty legate allo sfruttamento economico del diritto di autore sulle proprie opere. Per quanto riguarda l’attività artistica (concerti, esibizioni, etc) la tassazione è quella del 28%. Questi sono soltanto due esempi che possono essere fatti per farti capire quali sono le potenzialità di questo regime fiscale. Tuttavia, devi sempre tenere in considerazione di trascorrere oltre 183 giorni in Portogallo ogni anno.
Come non farsi trovare impreparati se vuoi applicare l’NHR program?
Ogni anno il mio studio tributario aiuta molte persone nel loro processo di trasferimento di residenza fiscale in Portogallo. Non ci occupiamo di pratiche, la nostra attività è legata alla consulenza in ambito fiscale. La maggior parte delle persone che ci chiedono consulenza voglio capire come effettuare nel modo corretto il proprio trasferimento di residenza fiscale in Portogallo. Infatti, ogni situazione personale è diversa e per questo ogni consiglio o accorgimento da prendere deve essere modellato in relazione alle esigenze di ognuno. Se deciderai di rivolgerti a noi troverai esperienza e professionalità in questo, e sapremo supportarti anche in caso di accertamenti fiscali da parte dell’Amministrazione finanziaria italiana.
Quello che voglio dirti, tuttavia, è di non pensare che effettuare questo tipo di trasferimenti sia semplice. Molte persone che ci contattano pensano che sia sufficiente restare in Portogallo qualche mese all’anno. Voglio precisare che occorrono almeno 183 giorni all’anno di presenza nel Paese documentata per applicare questo regime nel tempo. Se non pensi che trasferirsi in Portogallo sia la scelta giusta per te, non ti consigli di adottare questa soluzione. Inoltre, non si deve sottovalutare il fatto che i regimi legati ai residenti non domiciliati “res non dom” all’estero non vengono riconosciuti da parte dell’Amministrazione finanziaria italiana. Infatti, il rischio è che seguendo le disposizioni convenzionali questo tipo di residenza fiscale estera non venga accolta, con conseguenze fiscali importanti (in termini di sanzioni applicabili).
La residenza fiscale nelle convenzioni ocse contro le doppie imposizioni
Le convenzioni OCSE contro le doppie imposizioni, come quella stipulata tra Italia ed il Portogallo prevedono che il generale “criterio di residenza” non trovi applicazione con riguardo ai soggetti imponibili nel supposto stato di residenza (in questo caso in Portogallo) esclusivamente per redditi derivanti da fonti ivi situate. In pratica, il criterio di residenza, secondo le convenzioni contro le doppie imposizioni, non si rende applicabile ai soggetti che pagano le tasse solo sui redditi provenienti da fonti ivi situate. Quindi, in questo caso, non si verificherebbe una condizione di doppia imposizione, in quanto il contribuente espatriato non sarebbe assoggettato ad alcuna imposizione secondo il regime dei resident but not domiciled.
Detta in termini ancora più semplici: se ti trasferisci in Portogallo e adotti tale regime fiscale rischi di dover continuare a pagare le tasse in Italia. Questi aspetti devono essere tenuti bene in considerazione quando si effettua questo tipo di trasferimenti di residenza all’estero, soprattutto se legati e motivati (prevalentemente) da motivazioni di carattere fiscale. Il trasferimento all’estero, infatti, deve essere legato primariamente ad esigenze personali, reddituali, o di cambiamento di stile di vita, ma non certo per l’esclusivo fine di beneficiare di agevolazioni fiscali.
Consulenza fiscale online
In questo articolo ho cercato di fornirti tutte le indicazioni utili per fruire del regime fiscale dei soggetti residenti non abituali in Portogallo. Si tratta di uno dei regimi fiscali più importanti in Europa, ma occorre tenere in considerazione anche tutte le eventuali problematiche fiscali che potrebbero venirsi a creare. Per prima cosa è necessario andare a pianificare nel modo corretto il tuo trasferimento di residenza all’estero. Tramite la nostra consulenza possiamo aiutarti del definire gli step da seguire per lasciare l’Italia nel modo corretto, chiudere i tuoi legami personali e patrimoniali ed indicarti come procedere per ottenere il regime fiscale NHR in Portogallo (dovrai comunque affidarti ad un consulente del luogo). Ti aiuteremo a comprendere le problematiche legate all’applicazione dei regimi dei “res non dom” e gli aspetti che possono caratterizzare un accertamento fiscale legato alla residenza fiscale.
Se necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento.
Salve, prima di prenotare una consulenza volevo prima di tutto sapere se il reddito generato da attività di trading online nel mercato forex utilizzando Broker non Portoghese possa rientrare nei redditi considerati come Passive Income esteri (nella fattispecie è un capital gain, almeno in Italia è tassato così al 26%) e quindi non soggetti a tassazione per 10 Anni mantenendo i requisiti del programma NHR. Grazie.
Buongiorno,
Lavoro come agente per una società Sud-Americana, volevo sapere se come agente posso rientrare nel regime ” non residente abituale “NHR..Grazie
Le occorre un consulente fiscale portoghese per analizzare la sua situazione in relazione al regime NHR.
Salve, per quello che riguarda i “redditi esteri generati da lavoro dipendente (categoria a) cosa si intende con “reddito non prodotto in territorio portoghese”?
Lavorando dal portogallo questo non viene automaticamente considerato reddito prodotto in territorio portoghese?
Trattasi del caso di reddito da lavoro dipendente non di fonte portoghese.
Buongiorno può spiegarmi la tempistica per l’nhr?
Se dovessi trasferirmi oggi avendo casa e iscrivendomi all’aire potrei presentare domanda entro il 31 marzo 2022 o va fatto nel 2023? Gli effetti dell’nhr sarebbero dal ‘22 o dal ‘23 (parlo in particolare della tassazione della pensione)?
Grazie
Saluti
Mario
Il consiglio di è rivolgersi ad un consulente portoghese che la possa seguire nella pratica. Prima di tutto è necessario effettuare una corretta procedura di trasferimento di residenza all’estero, e quando si sono verificate le condizioni potrà presentare la domanda, ma poi occorre anche l’attesa per ottenere risposta.