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Come si compila il modulo delle detrazioni di imposta?

Fisco NazionaleFiscalità del lavoroCome si compila il modulo delle detrazioni di imposta?

Il modulo per l'applicazione delle detrazioni di imposta deve essere compilato dai lavoratori dipendenti al momento dell'assunzione e poi successivamente ad ogni variazione dei dati comunicati. Questo al fine di permettere la corretta applicazione delle detrazioni da parte del datore di lavoro.

I lavoratori dipendenti all’inizio del rapporto di lavoro, o i pensionati al momento della domanda di pensione, sono tenuti a compilare il modulo di richiesta delle detrazioni di imposta per familiari a carico e per reddito. Il lavoratore deve consegnare il modulo al proprio datore di lavoro o ente pensionistico per ottenere la detrazione in busta paga o nel cedolino pensione.

Il lavoratore dipendente subisce un prelievo fiscale su ogni emolumento percepito, tranne che per alcuni compensi normativamente esentati in tutto o in parte. Tale prelievo viene operato, per disposizione di legge, a cura del proprio datore di lavoro. Quest’ultimo, quindi, trattiene una determinata porzione di quanto guadagnato dal lavoratore e lo versa all’Erario per conto del quale agisce.

Il datore di lavoro, proprio per il fatto che si sostituisce all’Erario, viene definito “sostituto di imposta“. L’imposta trattenuta al dipendente, invece, assume il nome di “ritenuta di acconto” poiché il sostituto effettua il prelievo sulla base del solo reddito da lui corrisposto, ignorando sia eventuali altri redditi che aumenterebbero il prelievo fiscale, sia quegli oneri (ad esempio, spese sanitarie) che, viceversa, diminuirebbero la portata dell’imposizione.

La ritenuta di acconto viene operata al netto delle detrazioni che spettano al contribuente per l’anno in corso. Tra queste detrazioni, vi è anche quella relativa ai familiari c.d. “fiscalmente a carico“. Per ottenere questa detrazione in busta paga il lavoratore dipendente deve compilare l’apposito modulo di richiesta delle detrazioni fiscali. In questo articolo puoi trovare tutte le informazioni utili per la compilazione del modello da consegnare al datore di lavoro, o all’ente pensionistico.

Richiesta delle detrazioni di imposta: la compilazione

Il modulo di richiesta delle detrazioni di imposta è un modulo particolarmente semplice, che può essere compilato autonomamente dal soggetti richiedente, senza l’aiuto di un esperto. Il modello deve essere compilato in ogni sua parte e deve necessariamente essere consegnato al datore di lavoro per la richiesta delle detrazioni riconosciute in base al reddito percepito ed alla composizione del nucleo familiare.

Il modulo si compone di alcune sezioni, che di seguito andiamo ad analizzare in dettaglio.

Dati anagrafici

La prima sezione del modulo di richiesta delle detrazioni fiscali devono essere inseriti tutti i dati anagrafici relativi al lavoratore (o pensionato), che richiede le detrazioni fiscali. Molto spesso le imprese precompilano questa parte con i dati del lavoratore già in loro possesso. In questo caso, è sufficiente controllare l’esattezza dei dati riportati.

In caso di errore è importante fare notare subito le eventuali incongruenze rispetto alla propria situazione, ai responsabili della gestione delle risorse umane della propria azienda, affinché tutto venga prontamente corretto. In questa sezione deve essere indicata anche la sede di lavoro e il numero di matricola Inps, ovvero la categoria e il numero della pensione percepita, nel caso in cui siate pensionati. Questi dati potete reperirli direttamente dalla busta paga, o dal cedolino della pensione.

Residenza e domicilio

Comunicare la residenza è fondamentale per calcolare correttamente le addizionali regionali e comunali dovute dal contribuente in base al Comune e alla Regione in cui risiede. Il domicilio invece può essere utilizzato dall’azienda in caso di comunicazioni scritte a mezzo posta ordinaria o raccomandata (ad esempio provvedimenti disciplinari). In ogni caso è importante verificare la correttezza dei dati presenti ed aggiornarli in caso di variazioni.

Le detrazioni fiscali

Le sezioni successive del modulo di richiesta delle detrazioni fiscali richiede l’indicazione della data di decorrenza del diritto alle detrazioni. In pratica si tratta di indicare la data in cui sono intervenute le variazioni sui “carichi di famiglia“. Deve essere riportata l’indicazione di spettanza della detrazione IRPEF per l’eventuale “familiare effettivamente (ma non legalmente) separato“, nonché quello relativo ai figli a carico. In quest’ultimo caso, è necessario compilare tutti i campi relativi ai dati personali dei figli, unitamente alla data a decorrere dalla quale essi risultano a carico del dichiarante. Nel caso in cui il modulo sia compilato al momento dell’assunzione o della richiesta di pensione, la data sarà quella di assunzione o di ottenimento della pensione.

In questa sezione è particolarmente importante barrare nella maniera corretta le caselle relative alla richiesta di detrazioni per lavoro dipendente. Bisognerà barrare la casella:

  • SI, se non si percepiscono queste detrazioni da parte di altro datore di lavoro o ente pensionistico, mentre
  • NO se, nello stesso periodo di lavoro, si percepiscono queste detrazioni da parte di altro rapporto di lavoro o di pensione. Ad esempio, un soggetto che percepisce sia redditi da lavoro dipendente che da pensione, dovrà chiedere l’applicazione di delle detrazioni ad uno solo dei sostituti di imposta.

La detrazione per familiari a carico

Dalla ritenuta di acconto lorda che subiscono i lavoratori dipendenti è possibile portare a riduzione le detrazioni di imposta, determinando così l’imposta netta. Tra le detrazioni fiscali cui possono beneficiare i lavoratori dipendenti vi è anche quella legata ai familiari fiscalmente a carico. Ai fini fiscali, sono considerati soggetti fiscalmente a carico, se il loro reddito complessivo annuo non supera €. 2.840,51:

  • Il coniuge;
  • I figli: tuttavia, a seguito dell’entrata in vigore, dal 1° marzo 2022, dell’assegno unico, restano in vigore solo le detrazioni per i figli di uguale o superiore a 21 anni. L’assegno unico ha assorbito quasi del tutto le detrazioni per i figli a carico;
  • Altri familiari conviventi.

Per ottenere la detrazione, ovvero la riduzione del carico fiscale IRPEF è necessario che i familiari abbiamo percepito redditi (imponibili IRPEF) inferiori ad una soglia stabilita dal TUIR. Al verificarsi di queste condizioni, che vedremo in dettaglio di seguito, è possibile fruire in dichiarazione dei redditi (modello Redditi PF o modello 730) di un vantaggio fiscale. La detrazione fiscale spetta se i familiari detengono un reddito non superiore ai 2.840,51 euro (compresi gli oneri deducibili). Per i figli di età inferiore ai 24 anni la soglia è di 4.000 euro di reddito annuo. Come detto, al verificarsi di queste condizioni puoi avere diritto ad una detrazione dall’IRPEF forfettaria relativa ai familiari a carico.

Di fatto, quindi, la sezione del modulo deve essere compilata per indicare i dati del coniuge (obbligatorie). Se questi non è a carico deve essere indicato “zero” nella colonna “mesi di carico“. Mentre per i figli deve essere compilata la sezione solo se di età pari o superiore a 21 anni. Negli altri casi indicare “zero” nella colonna “mesi di carico“.

La domanda per la richiesta delle detrazioni di imposta deve essere presentata al datore di lavoro al momento dell’assunzione o all’ente pensionistico al momento della domanda di pensione. Vanno comunicate successivamente solo eventuali variazioni. Sulla base delle indicazioni fornite dal lavoratore, il datore di lavoro, che funge da sostituto di imposta effettua le detrazioni di imposta al momento della determinazione della busta paga mensile del lavoratore. Il modulo di richiesta delle detrazioni di imposta viene fornito direttamente dal datore di lavoro, ma è facilmente reperibile anche online. In questa guida vi daremo le indicazioni utili sulla compilazione del modulo di richiesta delle detrazioni di imposta.

Per approfondire: “Guida alla lettura della busta paga“.

Le detrazioni per lavoro dipendente

La detrazione per redditi da lavoro dipendente è una detrazione che varia in misura proporzionale all’aumento del reddito del lavoratore. La norma di riferimento è l’art. 13 del TUIR, le cui disposizioni sono schematizzate nella seguente tabella riepilogativa.

Reddito complessivoDetrazione e modalità di calcolo
Fino a 15.000 euro1.955,00 euro – la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro; per rapporti di lavoro a tempo determinato la detrazione non può essere inferiore a 1.380 euro
Da 15.000,01 euro e fino a 28.000,00 euro1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000. La detrazione spettante è aumentata di un importo pari a 65 euro se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 25.000 euro ma non a 28.000 euro;
1.910 + 1.190 × [(28.000 – reddito complessivo)/13.000]
Da 28.000,01 euro e fino a 50.000,00 euro1910 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro. La detrazione spettante è aumentata di un importo pari a 65 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro. 
1.910 × [(50.000 – reddito complessivo)/22.000]
Da 50.000,01
Tabella: calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente


L’ulteriore detrazione pari a 65 euro riconosciuta se il reddito complessivo è superiore a 25.000 euro ma non a 35.000 euro, va intesa quale correttivo in aumento alle detrazioni precedentemente riproporzionate e deve essere corrisposto per intero nel corso dell’anno, senza effettuare alcun ragguaglio al periodo di lavoro nell’anno. Il sostituto d’imposta pertanto deve riconoscere l’ulteriore detrazione di 65 euro sin dal primo periodo di paga dell’anno, fermo restando che alla fine dell’anno, ovvero al momento della cessazione del rapporto di lavoro, deve ricalcolare la detrazione effettivamente spettante in relazione all’ammontare della retribuzione complessivamente erogata nel periodo d’imposta (Circolare n. 4/E/2022 § 1.2.1).

A chi spetta la detrazione per lavoro dipendente?

Possono beneficiare della detrazione per reddito da lavoro dipendente tutti i lavoratori dipendenti con contratto di lavoro subordinato. Questo indipendentemente dal fatto che il contratto di lavoro sia a tempo determinato o indeterminato. La detrazione è fruibile anche da chi sta utilizzando contratti a progetto, di collaborazione coordinata e continuativa e chi percepisce redditi assimilati, come ad esempio nel caso della Naspi.

Volendo schematizzare, all’interno di queste categorie di lavoratori la detrazione per redditi da lavoro dipendente è fruibile per redditi fino alla soglia di 50.000 euro. Superata questa soglia la detrazione si azzera.

Richiesta della detrazione sul TFR

Nel modello il lavoratore dipendente deve dichiarare se ha già fruito della detrazione sul TFR prevista dalla Legge n. 244/2007. Questa spetta in relazione ad una sola cessazione per ciascun periodo d’imposta. Di conseguenza, se il dipendente interrompe il rapporto con l’azienda A in data 30 giugno 2023 per poi essere riassunto dall’azienda B per un solo mese dal 1° al 31 agosto 2023, può godere della detrazione o dall’azienda A o dall’azienda B, non da entrambe. Questa detrazione può avere i seguenti importi:

  • 70 euro, se il reddito di riferimento del TFR non è superiore a 7.500 euro;
  • il risultato del calcolo 50 euro + [20 * (28.000 – reddito di riferimento)/20.500] se il reddito di riferimento è compreso tra 7.500 e 28.000 euro;
  • il risultato del calcolo 50 euro * (30.000 – reddito di riferimento)/2.000 se il reddito di riferimento è superiore a 28.000 euro ma non a 30.000.

La detrazione non spetta in caso di anticipo del TFR (per gli acconti invece si).

La sezione dedicata al conguaglio IRPEF

Può capitare che il lavoratore dipendente abbia cessato un rapporto lavorativo ed in corso d’anno proceda con una nuova assunzione. In questo caso è possibile chiedere al precedente datore di lavoro la produzione della c.d. “Certificazione unica provvisoria“. Si tratta di un documento che riepiloga i redditi percepiti e le detrazioni subite dal primo datore di lavoro. In questo modo il secondo datore, che riceve tala documento dal lavoratore, ha la possibilità di effettuare i conguagli IRPEF direttamente in busta paga. In questo modo il lavoratore si semplifica gli adempimenti, non essendo poi obbligato ad effettuare il conguaglio IRPEF in dichiarazione dei redditi.

Per questo motivo può essere importante barrare l’apposita casella legata al conguaglio in sede di compilazione del modello. In tale caso il lavoratore è chiamato a fornire al nuovo datore di lavoro la CU provvisoria che deve ricevere dal precedente datore.

Errori nella compilazione del modulo: cosa fare?

Nel caso in cui, successivamente alla compilazione del modulo, e alla presentazione dello stesso al sostituto di imposta, ci si accorga di aver commesso un errore di compilazione, è sempre possibile rimediare presentando un nuovo modulo di richiesta delle detrazioni fiscali, al proprio sostituto di imposta.

Nel caso in cui, invece, il dichiarante non si accorga subito dell’errore, sarà sempre possibile rimediare, applicando le corrette detrazioni direttamente in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi: compilando il modello 730, oppure il modello Redditi Persone Fisiche.

Bisogna sempre ricordare, infatti, che le detrazioni fruite in busta paga, se non effettivamente spettanti, possono essere sempre emendate e modificate al momento della presentazione della propria dichiarazione dei redditi. Naturalmente, per evitare di finire in situazioni di debito di imposta può essere utile presentare un nuovo modello di richiesta delle detrazioni di imposta al datore di lavoro. In questo modo si eviteranno problematiche di conguaglio in dichiarazione dei redditi.

Per approfondire: La tassazione dei redditi di lavoro dipendente.

Scarica il modello di richiesta detrazioni fiscali 2024 editabile

Di seguito puoi trovare il link per scaricare una bozza di modello di richiesta delle detrazioni fiscali da consegnare al datore di lavoro. Il modello è editabile e può essere modificato a piacimento.

Domande frequenti

Cos’è il modulo delle detrazioni d’imposta?

Il modulo delle detrazioni d’imposta è un prospetto che serve al lavoratore dipendente (a tempo determinato o indeterminato) per comunicare al datore di lavoro gli estremi per richiedere le agevolazioni fiscali, sotto forma di detrazioni, di cui si è titolari. In questo modo il lavoratore può fruire dei bonus direttamente in busta paga.

Quali dati inserire nel modulo di richiesta delle detrazioni fiscali?

Tipicamente il prospetto contiene:
I dati anagrafici dei richiedente (sezione a)
Detrazioni per lavoro dipendente (sezione b)
Detrazioni per coniuge a carico (sezione b)
Detrazione per figli e altri familiari a carico (sezione b)
Mancanza dell’altro genitore (sezione b)
Posizione contributiva (sezione c).

Cosa fare se varia la situazione personale del lavoratore?

Qualunque variazione delle condizioni dichiarate da parte del lavoratore deve essere tempestivamente comunicata al proprio datore di lavoro. In questo modo gli eventuali bonus possono essere ricalcolati e riparametrati.

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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