IP box 2025: regimi internazionali e vantaggi fiscali

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Una visione d'insieme dell'istituto del patent box nel panorama italiano ed internazionale.

L'utilizzo della leva fiscale al fine di perseguire specifiche politiche industriali e di sviluppo economico è prassi comune nella maggior parte dei moderni Stati democratici. In pratica, si tratta di derogare al principio costituzionale di capacità contributiva al fine di stimolare gli operatori economici a sfruttare determinati comportamenti (o inibire altrettante condotte).
In quest'ottica deve essere vista l'introduzione l'introduzione del Patent Box nel contesto nazionale. Si tratta di un regime fiscale particolarmente vantaggioso per le imprese, che offre una extra-deduzione degli oneri legati alla ricerca e sviluppo di beni immateriali da parte dell'utilizzatore. Si tratta, in pratica, di una rivisitazione di altri regime di IP box, già in vigore da diversi anni in altri Stati europei.
È una agevolazione che consente alle imprese residenti di avere una agevolazione in relazione alla produzione di attività di ricerca e sviluppo legate poi allo sfruttamento economico di talune opere dell'ingegno (es. software, brevetti industriali, disegni, etc). Questo particolare regime si pone l'obiettivo di incoraggiare gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) e tutelare la base imponibile nazionale da strategie di pianificazione fiscale internazionale che potrebbero generare un'erosione della base imponibile nazionale. Detto questo, andiamo ad analizzare, schematicamente alcuni regimi di IP box nel contesto internazionale.
Contrasto alle pratiche fiscali dannose e regimi di Patent box
Nel 1998 l'OCSE ha pubblicato il rapporto "Harmful Tax Competition: An Emerging Global Issue", che rappresenta, il punto di riferimento per le politiche in materia di contrasto al diffondersi di regimi e pratiche fiscali dannose, sia in Paesi membri dell'Organizzazione, sia in Paesi terzi. L'obiettivo del Rapporto è di ridurre gli effetti distorsivi dei regimi impositivi di favore sull'allocazione dei fattori di produzione mobili. Questo soprattutto al fine di evitare una riduzione incontrollata dei livelli di imposizione effettiva sui redditi derivanti dall'impiego di tali beni. Il Rapporto contiene delle raccomandazioni volte a contrastare i regimi preferenziali dannosi aventi ad oggetto attività e beni geograficamente mobili. In particolare, la raccomandazione n. 15 chiama a raccolta gli Stati membri affinché aderiscano fattivamente alle linee guida sui regimi preferenziali dannose.
Il progetto BEPS
Quindici anni dopo la pubblicazione del Rapporto l'OCSE, attraverso il progetto BEPS, ha riconosciuto un ruolo dannoso ai regimi fiscali preferenziali. Si tratta di regimi che potenzialmente sono in grado di portare ad una distorsione degli investimenti economici internazionali. Questo avviene i virtù del fatto che questi regimi sono in grado di favorire pratiche di delocalizzazione di redditi generando fenomeni di erosione delle basi imponibili nazionali.
Sostanzialmente, l'effetto di tali regimi distorsivi è quello di disallocare la tassazione dei redditi dai Paesi ove so...

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