Come si dichiarano i redditi fondiari? La corretta indicazione dei redditi da fabbricati in dichiarazione dei redditi. I contribuenti che possiedono immobili locati, oppure immobili a disposizione situati nello stesso Comune dell’abitazione principale sono obbligati all’indicazione dei redditi fondiari in dichiarazione dei redditi (modello 730).

L’indicazione dei redditi da fabbricati in dichiarazione dei redditi è un aspetto che induce molto spesso in errore. Ogni anno ricevo tantissime richieste di contatto che riguardano contribuenti che non sanno come dichiarare in modo corretto i loro redditi. Immobili a disposizione, diverse tipologie di redditi da locazione, e modalità di tassazione differenziate contribuiscono a creare confusione.

L’argomento è sicuramente complicato da gestire. Per questo motivo il mio consiglio è sempre quello di affidarvi ad un dottore Commercialista esperto. Se non ne hai uno di riferimento non esitate a contattarmi! In questo contributo ho deciso di riepilogare con taglio pratico le principali modalità di tassazione dei redditi da fabbricati in dichiarazione dei redditi. Se anche tu stai cercando informazioni corrette per la compilazione della tua dichiarazione dei redditi (modello 730) in questo contributo troverai le indicazioni che stai cercando. Vediamo, quindi come compilare il quadro dedicato ai redditi fondiari nella dichiarazione dei redditi.

Redditi dei fabbricati nel modello 730: il quadro B

I redditi derivanti dal possesso (o dalla titolarità di altro diritto reale) di beni immobili o terreni devono essere indicati nel quadro dedicato ai redditi fondiari della dichiarazione dei redditi. Si tratta di tutti i terreni e fabbricati situati in Italia. L’indicazione deve essere effettuata anche se nel corso dell’anno non sono intervenute variazioni rispetto all’annualità precedente. Per gli immobili detenuti all’estero, ti rimando a questo specifico contributo: “Immobile estero: il regime fiscale di tassazione“. Tali redditi devono essere dichiarati indipendentemente dalla residenza in Italia del titolare dei beni. Ne consegue che, anche per i soggetti non residenti, si considerano prodotti in Italia (e, quindi, soggetti a tassazione) i redditi degli immobili ivi posseduti.

Fabbricati che non devono essere dichiarati

Esistono fabbricati che per loro natura o loro destinazione non generano reddito catastale. Quindi, non devono essere dichiarati in nessun caso:

  • Costruzioni rurali ed eventuali pertinenze ad uso abitativo;
  • Le costruzioni strumentali alle attività agricole. Comprese quelle destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione;
  • I fabbricati rurali destinati all’agriturismo;
  • Fabbricati strumentali ad attività d’impresa o professionale;
  • Locali di proprietà condominiali se la quota di reddito spettante a ogni singolo condomino sia inferiore a € 25,82 per ogni singola unità immobiliare. L’esclusione non trova applicazione per i negozi e immobili affittati;
  • Immobili per i quali siano state rilasciate autorizzazioni o licenze per il restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Tale esclusione, tuttavia, è limitata al solo periodo cui si riferisce il provvedimento e a condizione che durante tale periodo l’immobile non sia stato utilizzato;
  • Immobili completamente adibiti a musei, biblioteche, archivi, cineteche ed emeroteche aperte al pubblico;
  • Immobili destinati esclusivamente all’esercizio del culto. Nonché i monasteri di clausura e loro pertinenze se non locati;
  • Immobili da dichiarare nel quadro dei redditi diversi (es. sublocazioni brevi).

Principio alternatività Imu/Irpef

Dal periodo di imposta 2012, l’IMU ha sostituito l’IRPEF e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi da fabbricati riguardanti gli immobili non locati. Questo ai sensi dell’articolo 8, comma 1 del D.Lgs. n. 23/2011. Pertanto, l’IMU ha sostituito l’IRPEF e le relative addizionali (regionali e comunali) dovute con riferimento ai redditi dei fabbricati non locati, compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito. Successivamente, dal 2013 il principio è stato parzialmente modificato:

il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati ad IMU, concorrono alla formazione della base imponibile IRPEF e delle relative addizionali nella misura del 50% (art. 1, comma 717, della Legge n. 147/2013).

Inoltre, occorre tener conto che, nel 2014, sono cambiate le regole IMU per le abitazioni principali e, di conseguenza, è cambiata anche l’applicazione del suddetto principio. Infatti:

  • Non è dovuta l’IMU per l’abitazione principale e le relative pertinenze. Il relativo reddito concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF ma è prevista una deduzione dal reddito complessivo di un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità immobiliare stessa e delle relative pertinenze;
  • È, invece, dovuta l’IMU per le abitazioni principali, e pertinenze, classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (“abitazioni di lusso”). In tal caso non sono dovute IRPEF e addizionali e, poiché il reddito dell’abitazione principale non concorre al reddito complessivo, non spetta la relativa deduzione. Va però ricordato che se si tratta di fabbricati esenti dall’IMU, anche se non locati, si applicano le consuete regole, per cui sarà dovuta sia l’IRPEF che le addizionali regionali e comunali. L’effetto di sostituzione opera anche qualora l’IMU risulti giuridicamente dovuta, ma non sia stata versata.

Alternatività Imu/Irpef: soluzioni operative

In sintesi, le situazioni che si possono verificare, in linea generale sono le seguenti:

Tipologia di immobileIMUIRPEF
Abitazione principale non di lusso e relative pertinenzeNOSI
Abitazione principale non di lusso e relative pertinenzeSINO
Fabbricati per i quali i Comuni abbiano previsto l’esenzione totale dall’IMUNOSI
Fabbricati ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune in cui si trova l’abitazione principale (anche se rurale)SISI
Fabbricati ad uso abitativo non locati situati in un Comune diverso da quello in cui si trova l’abitazione principaleSINO

Da un punto di vista operativo:

  • Il contribuente, nel quadro dei redditi da fabbricati, deve indicare i dati di tutti gli immobili posseduti. Ad eccezione degli immobili che non vanno dichiarati appositamente elencati;
  • Chi presta assistenza fiscale deve calcolare il reddito dei fabbricati tenendo conto esclusivamente degli immobili concessi in locazione ed indicare il relativo reddito.

Redditi da fabbricati: soggetti obbligati alla dichiarazione

In linea generale, i redditi fondiari prodotti dai fabbricati sono attribuibili ai soggetti che posseggono l’immobile a titolo di proprietà o altro diritto reale. In particolare, sono tenuti alla compilazione del quadro B del modello 730:

  • Proprietario. È obbligato a dichiarare i redditi da fabbricati il proprietario di immobili siti nello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto dei fabbricati come dotati di rendita;
  • Titolare di diritto reale di godimento. Si tratta dei seguenti:
    • Superficie – Il diritto di superficie è il diritto di fare o mantenere una costruzione al di sopra (ma anche al di sotto) del suolo altrui conservando la proprietà della costruzione stessa (art. 952 c.c.). Questo diritto può venire costruito dal proprietario del suolo per consentire ad altri di costruirvi; oppure può nascere successivamente alla costruzione, se il proprietario la aliena separatamente dal suolo;
    • Usufrutto – L’usufrutto è il diritto reale di usare la cosa altrui e di trarne i frutti, rispettando, però, la destinazione economica della cosa stessa. Fino all’estinzione dell’usufrutto, il proprietario è privato della possibilità di usare la cosa. Il suo diritto, così compresso, prende il nome di nuda proprietà. In presenza di usufrutto, il soggetto obbligato a dichiarare il reddito del fabbricato è solo ed esclusivamente l’usufruttuario. Pertanto, il nudo proprietario non deve dichiarare nulla. Egli sarà tenuto a dichiarare il reddito solo nel momento in cui l’usufrutto cesserà con conseguente consolidamento della proprietà in capo allo stesso;
    • Uso – L’uso è il diritto reale di usare la cosa altrui e di trarne i frutti; ma la raccolta dei frutti trova un limite quantitativo nella misura occorrente per i bisogni dell’usuario e della sua famiglia;
    • Abitazione – Il codice civile stabilisce che chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia (art. 1022 c.c.). In merito ai fabbricati, si segnala il diritto di abitazione (art. 540 c.c.) che spetta, per esempio, al coniuge superstite; esso si estende anche alle pertinenze della casa adibita a prima abitazione;
  • Socio di società semplice. Rientrano tra i soggetti obbligati alla compilazione del quadro dei redditi fondiari i soci di società semplici ed equiparate che producono redditi di fabbricati. In tal caso devono indicare il reddito loro attribuito così come risultante dal prospetto di riparto rilasciato dalla società. Sono previsti due Codici da indicare nella Colonna 2 (Utilizzo) per segnalare, rispettivamente, il reddito dei fabbricati attribuito dalla società imponibile ai fini IRPEF (Codice 16) e il reddito dei fabbricati attribuito dalla società non imponibile ai fini IRPEF (Codice 17).

Redditi da fabbricati: soggetti esclusi dalla compilazione

Non sono tenuti a dichiarare i redditi dei fabbricati e, quindi, a compilare il quadro dei redditi fondiari:

  • Il locatario;
  • Il comodatario (l’obbligo ricade sul comodante);
  • Il contribuente che ha un reddito complessivo a cui risultino concorrere solo redditi fondiari, in misura non eccedente i 500 euro;
  • Chi possiede costruzioni rurali, al verificarsi di determinate condizioni;
  • I condomini che posseggono, pro-quota per un ammontare di reddito non superiore a 25,82 euro;
  • Chi possiede immobili, anche diversi da abitazione, per i quali sono state rilasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, per la durata di tali provvedimenti e sempre che gli immobili non vengano utilizzati;
  • Chi possiede immobili adibiti esclusivamente all’esercizio del culto. Nonché a monasteri e le loro pertinenze, sempre che non siano locati, e a sedi aperte al pubblico di musei, biblioteche, archivi, cineteche ed emeroteche. In tale ultimi casi, è necessario che al possessore non pervengano redditi dalla loro utilizzazione e che sia fatta una denuncia all’Agenzia delle entrate entro 3 mesi dall’inizio dell’utilizzo.

Determinazione del reddito da fabbricati da assoggettare a tassazione

I redditi dei fabbricati, intesi come unità immobiliari e in assenza di contratti di locazione, sono determinati con un sistema forfettario, basato su tariffe d’estimo. Tali redditi concorrono a formare il reddito complessivo del titolare, indipendentemente dall’effettiva percezione. Le aree occupate dalle costruzioni o quelle che ne costituiscono pertinenza si considerano parti integranti dell’immobile stesso e, quindi, non produttive di autonomo reddito. Ai fini della tassazione, si utilizza la rendita catastale che viene così determinata:

  • Per gli immobili a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C), mediante l’applicazione delle tariffe d’estimo stabilite dalla legge catastale, moltiplicata per la consistenza dell’unità immobiliare;
  • Per i fabbricati a destinazione speciale o particolare (gruppi D ed E), mediante stima diretta del valore da parte dell’Agenzia delle entrate;
  • Infine, per i fabbricati non ancora iscritti in catasto o iscritti con rendita non più adeguata, si applica una rendita provvisoria.

Comunque, per determinare la rendita catastale, bisogna rilevare dal certificato catastale la zona censuaria, la categoria, la classe e la consistenza relative all’unità immobiliare (ad es.: zona terza, categoria A/3, classe 3, consistenza 6,5 vani). In caso di locazione dell’immobile, ai fini dell’individuazione e determinazione del reddito imponibile è necessario considerare, oltre alla rendita catastale, anche il canone di locazione effettivo. Inoltre, è necessario verificare il tipo di contratto stipulato tar le parti in quanto anche questo elemento influisce in modo sostanziale sulle modalità di tassazione dell’immobile.

Immobili di interesse storico e artistico

Sugli immobili di interesse storico o artistico ai sensi dell’art. 10 del codice dei beni culturali (D.Lgs. n. 42/2004), oltre alla riduzione al 50% della base imponibile IMU, (art. 4, commi 5-ter, 5-quater, 5-sexies, 5- septies, D.L. n. 16/2012, come modificato dalla legge di conversione n. 44/2012):

  • In caso di immobile locato, la riduzione percentuale di abbattimento del canone di locazione è del 35% (art. 37, comma 4-bis, TUIR), se superiore alla rendita catastale rivalutata del 5%;
  • Per gli immobili posseduti da imprese o da enti non commerciali, il reddito medio ordinario è ridotto del 50% e non si applica l’aumento di un terzo nel caso in cui siano a disposizione (art. 41 TUIR). Inoltre, per gli immobili posseduti da imprese e da queste locati qualora il canone risultante dal contratto di locazione ridotto del 35% risulti superiore al reddito medio ordinario dell’unità immobiliare, il reddito, sempre per le imprese, è determinato in misura pari a quella del canone di locazione al netto di tale riduzione.

Il regime della cedolare secca è applicabile anche nel caso in cui l’immobile locato sia di interesse storico o artistico. In caso di redditi da locazione assoggettati a tassazione sostitutiva si applicano le regole ordinarie di tale regime.

Per approfondire: “Immobili di Interesse Storico Artistico: Vincoli e Tassazione“.

Immobili di società semplice

Per poter dichiarare la propria quota di reddito, i soci di società semplici, ai sensi dell’art. 5 del TUIR, devono essere in possesso del prospetto di riparto rilasciato dalla società. Il prospetto deve riportare le componenti reddituali del fabbricato da imputare al socio suddivise in:

  • Reddito imponibile ai fini IRPEF. Può essere il caso dell’immobile di proprietà della società semplice esente IMI o concesso in affitto dalla società a terzi;
  • Reddito non imponibile IRPEF. È il caso degli immobili non locati assoggettati ad IMU.

Per approfondire: “Società semplice immobiliare“.

Abitazione principale e pertinenze

Si considera abitazione principale quella nella quale il contribuente che la possiede a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale o i suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado) dimorano abitualmente (art. 43 c.c.). In genere, dunque, l’abitazione coincide con la residenza anagrafica. In linea generale, il reddito dell’abitazione principale corrisponde alla rendita catastale rivalutata del 5%, rapportata ai giorni e alla percentuale di possesso. L’abitazione resta principale, anche quando il contribuente trasferisce la propria dimora abituale presso un istituto di ricovero o sanitario, a condizione che l’abitazione non risulti locata (circolare 3 gennaio 2001, n. 1/E). Sono pertinenze le cose immobili di cui all’art. 817 c.c., classificate o classificabili in categorie diverse da quelle ad uso abitativo, destinate ed effettivamente utilizzate in modo durevole a servizio delle unità immobiliari adibite ad abitazione principale delle persone fisiche.

Tassazione degli immobili locati

Il D.Lgs. n. 23/11 ha introdotto la facoltà per il contribuente di scegliere l’applicazione di un regime tributario sostitutivo sul reddito da locazione (c.d. “cedolare secca sugli affitti”), relativamente alla tassazione del reddito fondiario per le persone fisiche proprietarie di immobili, ovvero titolari di diritti reali di godimento su unità immobiliari locate ad uso abitativo (art. 3 del D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23).

Pertanto, la disciplina degli immobili locati è diversa a seconda che si applichi:

Tassazione IRPEF degli immobili locati

Nel caso di tassazione ordinaria IRPEF il dato da indicare in dichiarazione è quello risultante dal contratto di locazione al netto delle spese condominiali eventualmente comprese nel medesimo canone, ridotto forfettariamente:

  • Del 5% ovvero;
  • Del 25% per Venezia centro, Isole della Giudecca, di Murano e di Burano.

In caso di stipula di un contratto a canone concordato (art. 2, comma 3, Legge n. 431/1998) sono previste alcune agevolazioni sia per il locatore che per il conduttore. In particolare, per quanto riguarda il locatore, il reddito effettivo (determinato effettuando il confronto tra rendita catastale rivalutata e il canone di locazione abbattuto del 5%-25%) è ulteriormente abbattuto del 30%.

Vediamo, di seguito due situazioni particolari.

Canoni di locazione percepiti da comproprietari

In caso di più comproprietari che affittano un immobile ad un soggetto terzo il reddito derivante dalla locazione deve essere imputato ad ogni proprietario in base alla percentuale di possesso. Qualora il contratto di locazione venga stipulato da uno solo dei comproprietari o contitolari del diritto reale, il canone rileva per tutti i comproprietari e/o contitolari.

Canoni di affitto non percepiti

I canoni di locazione immobiliare concorrono alla determinazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi, indipendentemente dalla loro percezione. L’art. 26 del TUIR, applicabile alle locazioni di immobili abitativi, pone un limite a tale criterio, prevedendo la non concorrenza alla formazione del reddito dei canoni non percepiti in presenza di alcune condizioni. In particolare, i canoni non percepiti non sono soggetti a tassazione a partire dalla presentazione dell’intimazione di sfratto o ingiunzione di pagamento.

Locazioni a canone concordato

I contratto di locazione a canone concordato sono quelli definiti dall’art. 2, co. 3 della Legge n. 431/98. Questa tipologia contrattuale prevede che le parti possano aderire a contratti tipo definiti sulla base di accordi locali negoziati tra le organizzazioni tra proprietari ed inquilini. Tali accordi sono coordinati da una convenzione quadro a livello nazionale. Per ogni zona individuata viene individuato un valore minimo e massimo del canone. Il contratto a canone concordato ha una durata minima di tre anni, prorogabili di altri due, salva la facoltà di diniego del locatore. In caso di inerzia il contratto si considera prorogato di due anni in due anni. La stipulazione di contratti non assistiti dalle associazioni territoriali prevede che debba essere rilasciata da questi enti una attestazione. Questa rappresenta un elemento necessario ai fini del riconoscimento delle agevolazioni:

  • Dell’aliquota agevolata del 10% in caso di opzione per la cedolare secca;
  • Dell’abbattimento del 30% della base imponibile in caso di tassazione ordinaria.

Tassazione dei fabbricati a cedolare secca

Il D.Lgs. n. 23/11 ha introdotto la facoltà per il contribuente di scegliere l’applicazione di un regime tributario sostitutivo sul reddito da locazione (c.d. “cedolare secca sugli affitti”). Possibilità concessa relativamente alla tassazione del reddito fondiario per le persone fisiche proprietarie di immobili. Ovvero soggetti titolari di diritti reali di godimento su unità immobiliari locate ad uso abitativo (art. 3 D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23). Inoltre, la cedolare secca:

  • E’ sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione ovvero sulla sua eventuale risoluzione o proroga;
  • Può essere applicata anche ai redditi di locazioni “brevi” per i cui contratti di locazione, cioè, non sussiste obbligo di registrazione.

La cedolare secca, è fissata in misura pari al:

  • 21% sui canoni di locazione a regime ordinario;
  • 10% per quelli a regime concordato (o concertato). Contratti conclusi sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni della proprietà e degli inquilini (art. 2, comma 3, art. 5, comma 2 e art. 8 Legge n. 431/1998).  Nel caso occorre indicare nella Colonna 2, il Codice 8).

L’imposta sostitutiva deve essere applicata sull’intero canone di locazione percepito se questo è superiore alla rendita catastale rivalutata del 5%, in caso contrario il reddito imponibile deve essere determinato dalla rendita catastale rivalutata.

Reddito da locazioni turistiche in dichiarazione dei redditi

Una particolare situazione di compilazione del quadro dei redditi da fabbricati è quella che riguarda le c.d. “locazioni turistiche“. Ai sensi del D.L. n. 50/2017 per locazioni brevi si intendono contratti di durata inferiore a 30 giorni. Stipulati esclusivamente per finalità turistiche, da parte di persone fisiche titolari o meno di diritto reale sull’immobile. Si tratta di locazioni non regolate dalla Legge n. 431/1998, ma direttamente dal codice civile. Per approfondimenti su questo tipo particolare di locazione vi rimandiamo al nostro contributo: “Locazione turistica: guida per sfruttarla al meglio“. In questo ambito, invece, adiamo ad analizzare la modalità di compilazione del quadro dei redditi da fabbricati per questo tipo di locazione.

Tassazione delle locazioni turistiche

redditi di locazione ritratti dal contratto di locazione breve, possono fruire, ai sensi della disposizione normativa citata, dell’istituto della cedolare secca. Questo tramite l’applicazione della sola aliquota del 21%. Sempre che il contribuente decida di esercitare l’apposita opzione in sede di compilazione del quadro dei redditi da fabbricati della dichiarazione dei redditi. In caso contrario, i redditi concorrono alla determinazione del reddito complessivo da assoggettare alla tassazione progressiva IRPEF.

Il medesimo trattamento fiscale viene esteso, dalla disposizione normativa richiamata, anche ai redditi diversi percepiti dal contribuente a seguito della sublocazione dell’immobile dallo stesso condotto in affitto. Oppure dalla locazione da parte del comodatario dell’immobile concessogli in uso. Questo a condizione che la locazione o sublocazione rispettino le condizioni delle locazioni brevi. Anche per tali redditi, pertanto, il contribuente ha la facoltà di esercitare, al momento della compilazione del quadro RL della dichiarazione dei redditi, l’opzione per l’applicazione della cedolare secca. Oppure decidere di farli concorrere alla determinazione del reddito complessivo da assoggettare all’imposizione progressiva Irpef.

La ritenuta degli intermediari e redditi da fabbricati

Unitamente alle citate novità, l’articolo 4 ha introdotto un sistema volto a contrastare il fenomeno di evasione dei redditi derivanti dalle locazioni brevi. Nello specifico ha previsto l’obbligo in capo agli intermediari immobiliari o ai gestori dei siti on line che consentono di mettere in contatto l’offerta e la domanda di immobili alcuni obblighi. Faccio riferimento, in particolare, all’obbligo di comunicare i dati dei contratti di locazione breve stipulati per il loro tramite a decorrere dal 1º giugno 2017. Nel caso in cui tali soggetti intervengano anche nella riscossione del corrispettivo viene, inoltre, previsto l’obbligo di effettuare, all’atto della corresponsione al beneficiario, una ritenuta. Si tratta di una ritenuta fiscale del 21% del corrispettivo lordo della locazione. Con conseguente obbligo di rilasciare al beneficiario la relativa certificazione del reddito allo stesso erogato e della ritenuta effettuata. La ritenuta subita può essere imputata a riduzione dell’importo della cedolare secca dovuta, oppure considerata quale versamento a titolo di acconto Irpef. Questo a seconda dell’effettuazione o meno da parte del contribuente dell’opzione per la cedolare secca per tali fattispecie reddituali.

Cedolare secca nelle locazioni turistiche

Il contribuente ha diritto di applicare l’istituto della cedolare secca:

  • Sia ai redditi fondiari di locazione di immobili abitativi indicati nel quadro B;
  • Sia alle ipotesi di sublocazione di immobili abitativi indicate nel quadro D dei redditi diversi.

Questi aspetti sono stati oggetto di un nostro specifico contributo a cui vi rimando: “Locazione breve turistica: il nuovo regime fiscale”. Inoltre, segnalo anche questa specifica analisi da parte dell’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 24/E/2017. Il quadro LC è stato introdotto al fine di consentire una liquidazione unitaria della cedolare secca dovuta dal contribuente. Questo in relazione a tutti i redditi per cui lo stesso possa validamente beneficiarne. Sia per i redditi inclusi nel quadro D che per quelli inclusi nel quadro RB inerenti il reddito da fabbricati. Questi costituisce, quindi, il quadro di liquidazione in cui confluisce l’imposta sostitutiva da cedolare secca determinata nel quadro dei redditi da fabbricati. Sia quella determinata sui redditi diversi da sublocazione o da locazione dell’immobile detenuto in comodato di cui al rigo RL10.

Esempio di compilazione

Per semplificare al massimo, prendiamo il classico esempio di una persona fisica (“non imprenditore“), che possiede un appartamento in una città d’arte. Appartamento per il quale ha dato mandato ad una agenzia turistica (o ad un portale web di prenotazioni) di concedere l’immobile in affitto ai turisti con contratti di durata inferiore a 30 giorni. Periodicamente l’agenzia emette fattura per la provvigione spettante al proprietario di casa. Contestualmente versa allo stesso il ricavato degli affitti al netto della provvigione e al netto della ritenuta del 21%. Ritenuta che è calcolata anche sulla quota fatturata dall’agenzia, in quanto costo non deducibile dal proprietario. A questo punto il proprietario dell’immobile si trova con un compenso netto incassato e una fattura dell’agenzia (indeducibile analiticamente), e una ritenuta di acconto versata per suo conto. Al momento della dichiarazione dei redditi il proprietario dell’immobile è tenuto ad indicare i redditi derivanti dall’affitto turistico, in base a contratti di durata inferiore a 30 giorni, nel quadro dei redditi da fabbricati.

Compilazione del quadro B del modello 730: redditi da fabbricati

Il quadro B del modello 730/2023 si compone di due distinte sezioni:

  • La sezione I, con i righi da B1 a B6 riguarda l’indicazione dei dati utili alla determinazione del reddito dei fabbricati;
  • La sezione II, composta dal rigo B11 riguarda i dati relativi ai contratti di locazione e deve essere compilata nel caso di applicazione delle agevolazione per immobili siti in Abruzzo locati a soggetti residenti nei comuni colpiti dal sisma del 2009, le cui abitazioni siano distrutte o dichiarate inagibili (codice 14, col. 2 righi da B1 a B6).
Quadro B modello 730

SEZIONE I QUADRO B modello 730– Redditi dei fabbricati

Per ciascun immobile deve essere compilato un rigo del quadro B (da B1 a B6). Se nel corso del 2022 è variato l’utilizzo dell’immobile (abitazione principale, a disposizione, locata con tassazione ordinaria, locata con cedolare secca, ecc.) o la quota di possesso o se a seguito di calamità è stato distrutto o dichiarato inagibile, vanno compilati più righi, uno per ogni situazione, barrando la casella “Continuazione” di colonna 8. In questa sezione devono essere indicati:

  • I dati degli immobili concessi in locazione, sia se si intende assoggettare il reddito a tassazione ordinaria sia nel caso di opzione per il regime della cedolare secca;
  • I dati degli immobili non concessi in locazione (es. abitazione principale, immobili a disposizione o concessi in comodato d’uso gratuito).

Se i righi del prospetto non sono sufficienti per indicare tutti i fabbricati deve essere compilato un quadro aggiuntivo.

Righi da B1 a B6

Per ciascun immobile indicare i dati di seguito descritti.

COLONNADESCRIZIONE
Colonna 1 (Rendita catastale):Indicare la rendita catastale. La rivalutazione del 5 per cento della rendita verrà calcolata da chi presta l’assistenza fiscale. Per i fabbricati non censiti o con rendita non più adeguata indicare la rendita catastale presunta; se le rendite dei fabbricati sono state aggiornate, va indicata la nuova rendita.
Nel caso di immobile di interesse storico o artistico la rendita catastale va riportata nella misura ridotta del 50 per cento.
I soci di società semplici e di società equiparate (ai sensi dell’art. 5 del TUIR) che producono reddito di fabbricati, devono indicare in questa colonna il reddito attribuito dalla società e non la rendita catastale e devono indicare nella colonna 2 “Utilizzo” il codice 16 o 17.
Colonna 2 (Utilizzo):Indicare uno dei codici di seguito elencati (vedi tabella codici utilizzo), che individuano l’utilizzo dell’immobile.
Colonna 3 (Periodo di possesso):Indicare per quanti giorni è stato posseduto l’immobile (365 per l’intero anno). Se vengono utilizzati più righi per indicare le diverse situazioni relative al singolo fabbricato, la somma dei giorni presenti nei singoli righi non può essere superiore a 365. Il reddito dei fabbricati di nuova costruzione va dichiarato a partire dalla data in cui il fabbricato è diventato idoneo all’uso cui è destinato o è stato comunque utilizzato dal possessore.
Se l’immobile è stato parzialmente locato, i giorni in cui si è verificata la contemporanea locazione di porzioni dell’immobile vanno contati una sola volta.
Colonna 4 (Percentuale di possesso):Indicare la quota di possesso espressa in percentuale (100 se per intero).
Colonna 5 (Codice canone):Da compilare se tutto o parte dell’immobile è dato in locazione. Indicare uno dei seguenti codici corrispondenti alla percentuale del canone che viene riportata nella colonna 6 “Canone di locazione”:
– 1 95% del canone nel caso di applicazione della tassazione ordinaria;
– 2 75% del canone nel caso di applicazione della tassazione ordinaria, se il fabbricato è situato nella città di Venezia centro e nelle isole della Giudecca, Murano e Burano;
– 3 100% del canone nel caso di opzione per il regime della cedolare secca;
– 4 65% del canone, nel caso di applicazione della tassazione ordinaria, se l’immobile è riconosciuto di interesse storico o artistico, in base al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
Colonna 6 (Canone di locazione):Da compilare se tutto o parte dell’immobile è dato in locazione.
Riportare il 95% del canone annuo che risulta dal contratto di locazione se nella colonna 5 (Codice canone) è stato indicato il codice 1, il 75% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 2, il 100% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 3, il 65% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 4.
Se il fabbricato è concesso in locazione solo per una parte dell’anno, il canone annuo va indicato in proporzione ai giorni (colonna 3) di durata della locazione.
In caso di comproprietà il canone va indicato per intero indipendentemente dalla quota di possesso.
L’ammontare del canone da indicare in questa colonna è determinato calcolando l’eventuale rivalutazione automatica sulla base dell’indice Istat e della maggiorazione spettante in caso di sublocazione. La somma va diminuita delle spese di condominio, luce, acqua, gas, portiere, ascensore, riscaldamento e simili, se comprese nel canone.
Se il canone è riferito ad un contratto di locazione breve per cui si è optato per la cedolare secca, l’ammontare da indicare in questa colonna è pari al 100% del corrispettivo lordo pertanto la somma non va diminuita delle spese sostenute dal locatore e delle somme addebitate a titolo forfettario al locatario per prestazioni accessorie.
La somma va diminuita delle spese per servizi accessori solo se sono sostenute direttamente dal conduttore o sono a questi riaddebitate dal locatore sulla base dei consumi effettivamente sostenuti.
Se si è in possesso della Certificazione Unica 2022 e il periodo di locazione si è interamente concluso nel 2021, riportare l’importo del corrispettivo indicato nel punto 14 del quadro Certificazione Redditi – Locazioni brevi della Certificazione Unica 2022 qualora nella casella 4 è indicato l’anno “2021” e non risulta barrata la casella del punto 16 (locatore non proprietario). Se la casella del punto 4 risulta compilata ed è indicato l’anno 2022, l’importo indicato al punto 14, non deve essere riportato nella presente dichiarazione ma in quella relativa ai redditi 2022 da presentarsi nel 2023. Se invece risulta barrata la casella di col. 16, l’importo va riportato nel rigo D4 del quadro D con il codice 10 (si rimanda alle istruzioni del quadro D) della presente dichiarazione.
Per le locazioni avvenute nel 2021, l’importo della locazione breve va indicato anche se il corrispettivo lordo non è stato riscosso nel corso del 2021 e anche se non è presente nel quadro Certificazione Redditi – Locazioni brevi della Certificazione Unica 2022.
Se il periodo di locazione è a cavallo di due anni (ad esempio dal 24 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022 o dal 28 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021), riportare solo l’importo del corrispettivo lordo indicato nel quadro Certificazione Redditi – Locazioni brevi della Certificazione Unica 2022 relativo alle sole locazioni effettuate nel 2021.
Nel caso di più importi per locazioni brevi certificati nella “Certificazione redditi – locazione brevi” ovvero nel caso di più certificazioni, è necessario aggregare i dati con riferimento a ciascun immobile sommando gli importi presenti nel punto “importo corrispettivo” della CU (punti 14, 114, 214, 314 e 414) per i quali le relative caselle “locatore non proprietario” (punti 16, 116, 216, 316 e 416) non risultano barrate e nella casella “Anno” (punti, 4, 104, 204, 304 e 404) è indicato l’anno “2020”. In alternativa, se risulta più agevole, è comunque possibile esporre i dati nel quadro B analiticamente per singolo contratto.
Se l’immobile è posseduto in comproprietà ma è dato in locazione da uno o più comproprietari per la propria quota (es.: immobile posseduto da tre comproprietari locato dagli altri due al terzo) il contribuente deve indicare soltanto la propria quota annua di locazione e nella colonna 7 “Casi particolari” deve essere indicato il codice “5”.
Si ricorda che i canoni non percepiti relativi a contratti di locazione di abitazioni non devono essere dichiarati se il procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità dell’inquilino si è concluso entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. Per i contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2020, i canoni non percepiti, non concorrono a formare il reddito, purché la mancata percezione sia comprovata dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento effettuata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.In tali casi la rendita catastale viene comunque assoggettata a tassazione.
Se il canone di locazione si riferisce, oltre che all’abitazione, anche alle sue pertinenze (box, cantina, ecc.) iscritte in catasto con autonoma rendita, in questa colonna per ciascuna unità immobiliare (abitazione e pertinenza) va indicata la relativa quota del canone; quest’ultima va determinata ripartendo il canone stesso in misura proporzionale alla rendita catastale di ciascuna unità immobiliare. Per ottenere la quota proporzionale del canone di locazione applicare la formula:
Quota proporzionale del canone:
 (canone totale x singola rendita) (totale delle rendite) (canone totale x singola rendita) (totale delle rendite)
Colonna 7 (Casi particolari):Indicare uno dei seguenti codici relativi a situazioni particolari:
– 1 se l’immobile è distrutto o inagibile a seguito di eventi sismici o altri eventi calamitosi ed è stato escluso da imposizione a seguito di certificazione da parte del Comune attestante la distruzione o l’inagibilità (vedi in Appendice la voce “Immobili inagibili”). Questo caso va indicato il codice “9” nella colonna 2 “Utilizzo”;
– 3 se l’immobile è inagibile per altre cause ed è stata chiesta la revisione della rendita (vedi in Appendice la voce “Immobili inagibili”). In questo caso va indicato il codice “9” nella colonna 2 “Utilizzo”;
– 4 se l’immobile ad uso abitativo è concesso in locazione e non sono stati percepiti, in tutto o in parte, i canoni di locazione previsti dal contratto e il procedimento di convalida di sfratto per morosità si è concluso entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. Per i contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2020, se entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi è stata effettuata l’ingiunzione di pagamento o l’intimazione di sfratto per morosità. In tali ipotesi, se il canone di locazione è stato percepito solo per una parte dell’anno, va compilato un unico rigo, riportando in colonna 6 la quota di canone effettivamente percepita e indicando in colonna 7 il codice 4. Si ricorda che se non è stato percepito alcun canone viene comunque assoggettata a tassazione la rendita catastale;
– 5 se l’immobile è posseduto in comproprietà ed è dato in locazione soltanto da uno o più comproprietari per la propria quota (es. immobile posseduto da tre comproprietari locato dagli altri due al terzo). In questo caso nella colonna 6 va indicata soltanto la quota del canone annuo che spetta al contribuente.
Colonna 8 (Continuazione): Barrare la casella per indicare che si tratta dello stesso fabbricato del rigo precedente.
Colonna 9 (Codice Comune):Indicare il codice catastale del Comune dove si trova l’unità immobiliare rilevabile dall’elenco ‘Codici catastali comunali’ posto in calce all’Appendice. Se i dati del fabbricato sono indicati su più righi, il codice catastale deve essere riportato solo sul primo rigo del quadro B in cui il fabbricato è stato indicato.
Colonna 11 (Cedolare secca):Barrare la casella nel caso di opzione per l’applicazione della cedolare secca sulle locazioni. La casella può essere barrata solo in presenza delle condizioni descritte nel paragrafo “Locazioni per finalità abitative e immobili classificati nella categoria catastale C/1 – Cedolare secca”. La casella può essere compilata solo se nella colonna 2 “Utilizzo” è stato indicato uno dei seguenti codici: ‘3′ (canone libero), ‘4′ (equo canone), ‘8′ (canone concordato agevolato), ‘11′ (locazione parziale abitazione principale con canone libero), ‘12′ (locazione parziale abitazione principale con canone concordato agevolato) e ‘14′ (locazione agevolata immobile situato in Abruzzo). Chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva con l’aliquota del 21% o del 10%. Si ricorda che l’esercizio dell’opzione per il regime della cedolare secca per un contratto di locazione relativo a una porzione dell’unità abitativa vincola all’esercizio dell’opzione per il medesimo regime anche per il reddito derivante dalla contemporanea locazione di altre porzioni della stessa.
Colonna 12 (Casi particolari IMU):Indicare uno dei seguenti codici in presenza delle relative situazioni particolari riguardanti l’applicazione dell’Imu:
– 1 fabbricato, diverso dall’abitazione principale e relative pertinenze, del tutto esente dall’Imu o per il quale non è dovuta l’Imu per il 2021, ma assoggettato alle imposte sui redditi. In questo caso sul reddito del fabbricato sono dovute l’Irpef e le relative addizionali anche se non è concesso in locazione;
– 2 abitazione principale e pertinenze per le quali è dovuta l’Imu per il 2021, come nel caso di abitazione principale classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (“abitazioni di lusso”). Indicando questo codice, sul relativo reddito non sono dovute Irpef e addizionali in quanto sostituite dall’Imu. Deve essere indicato questo codice anche per le pertinenze riferite ad abitazioni principali assoggettate ad Imu;
– 3 immobile ad uso abitativo non locato, assoggettato ad Imu, situato nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale. In questo caso il reddito dell’immobile concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef e delle relative addizionali nella misura del 50 per cento. Si ricorda che per abitazione principale si intende quella nella quale il proprietario (o titolare di altro diritto reale), o i suoi familiari dimorano abitualmente (codice 1 nella colonna 2). Sono compresi i fabbricati rurali adibiti ad abitazione principale pur non presenti nel quadro B.
Se i dati del singolo fabbricato sono esposti su più righi, la presente colonna va compilata in ciascun rigo per il quale si verifica la condizione relativa al singolo codice. Ad esempio, nel caso di immobile “di lusso” utilizzato come abitazione principale per una parte dell’anno e in seguito concesso in locazione, il codice 2 va indicato solo sul primo dei due righi in cui sono riportati i dati del fabbricato.
Colonna 13 (Stato di emergenza):Barrare la casella nel caso di contratti di locazione a canone “concordato”, con opzione per la cedolare secca, stipulati o nei comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti per i quali è stato deliberato, nei cinque anni precedenti il 28 maggio 2014, lo stato di emergenza a seguito del verificarsi di eventi calamitosi o stipulati nei comuni interessati dagli eventi sismici del 2016 (art. 1, c. 1, D.L. n. 189/2016) in cui sia stata individuata una zona rossa (codice 8 o codice 12 nella colonna 2 dei righi da B1 a B6).

Tabella: codici utilizzo immobile

CODICE UTILIZZO IMMOBILEDESCRIZIONE
1 immobile utilizzato come abitazione principale. Si considera abitazione principale quella in cui il contribuente o i suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) dimorano abitualmente. Per l’abitazione principale spetta la deduzione dal reddito complessivo fino all’ammontare della rendita catastale della casa e delle sue pertinenze, calcolata tenendo conto della quota di possesso e del periodo dell’anno in cui la casa è stata adibita ad abitazione principale. La deduzione spetta anche quando la casa è la dimora principale soltanto dei familiari del contribuente, che lì risiedono. La deduzione viene calcolata da chi presta l’assistenza fiscale. È bene ricordare che la deduzione per l’abitazione principale compete per una sola unità immobiliare, per cui se il contribuente possiede due immobili, uno adibito a propria abitazione principale e l’altro utilizzato da un proprio familiare, la deduzione spetta esclusivamente per il reddito dell’immobile che il contribuente utilizza come abitazione principale. La deduzione per l’abitazione principale spetta anche nel caso in cui si trasferisce la propria dimora abituale per il ricovero permanente in istituti di ricovero o sanitari, purché la casa non sia locata.
Se l’unità immobiliare in parte è utilizzata come abitazione principale e in parte è concessa in locazione va indicato in questa colonna il codice 11 o 12.
Il codice ‘1′, relativo all’abitazione principale, può essere indicato anche nelle seguenti ipotesi:
quando la casa è la dimora principale soltanto dei familiari del contribuente, che lì risiedono;
nel caso in cui si trasferisce la propria dimora abituale per il ricovero permanente in istituti di ricovero o sanitari, purché la casa non sia locata.
Se il contribuente possiede due immobili, uno adibito a propria abitazione principale e l’altro utilizzato da un proprio familiare, il codice 1 può essere indicato solo per l’immobile che il contribuente utilizza come abitazione principale.
Per le abitazioni principali e le pertinenze assoggettate a Imu (come ad esempio le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) non sono dovute Irpef e addizionali. In questo caso nella colonna 12 “Casi particolari Imu” va indicato il codice 2 e poiché il reddito dell’abitazione principale non concorre al reddito complessivo, non spetta la relativa deduzione;
2immobile, ad uso abitativo, tenuto a disposizione oppure dato in uso gratuito (comodato) a persone diverse dai propri familiari (vedi istruzioni al codice ‘10′). Si tratta, ad esempio, dell’immobile posseduto in aggiunta a quello adibito ad abitazione principale del possessore o dei suoi familiari;
3immobile locato in regime di libero mercato, anche per periodi non superiori a 30 giorni, o “patti in deroga”, oppure concesso in locazione a canone “concordato” in mancanza dei requisiti descritti nelle istruzioni relative al codice ‘8′. Nel caso di opzione per il regime della cedolare secca va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca”, chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva del 21 per cento;
4 immobile locato in regime legale di determinazione del canone (equo canone). Nel caso di opzione per il regime della cedolare secca va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca”, chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva del 21 per cento;
5pertinenza dell’abitazione principale (box, cantina, ecc.) iscritta in catasto con autonoma rendita. Sono considerate pertinenze le unità immobiliari classificate o classificabili in categorie diverse da quelle ad uso abitativo, destinate ed effettivamente utilizzate in modo durevole al servizio dell’abitazione principale (anche se non appartengono allo stesso fabbricato). Se la pertinenza è assoggettata ad Imu nella colonna 12 “Casi particolari Imu” va indicato il codice 2;
8– immobile situato in un comune ad alta densità abitativa concesso in locazione a canone “concordato” (art. 2, comma 3, art. 5, comma 2 e art. 8 della legge n. 431 del 1998) in base agli accordi definiti in sede locale tra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini più rappresentative a livello nazionale. Nel caso di applicazione della tassazione ordinaria, l’indicazione di questo codice comporta la riduzione del 30 per cento del reddito imponibile; nel caso di opzione per il regime della cedolare secca va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca” e chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile (non ridotto del 30 per cento) l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 10 per cento;
– immobile, dato in locazione a canone “concordato” con opzione per il regime della cedolare secca, situato in uno dei comuni per i quali è stato deliberato, nei cinque anni precedenti il 28 maggio 2014, lo stato di emergenza a seguito del verificarsi di eventi calamitosi. Per il 2020, se situato nei comuni di cui al periodo precedente con popolazione fino a 10.000 abitanti o situato nei comuni interessati dagli eventi sismici del 2016 in cui sia stata individuata una zona rossa. In questi casi va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca” e di colonna 13 “Stato di emergenza” e chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 10 per cento”;
9immobile che non rientra in nessuno dei casi individuati con i codici da 1 a 17. Ad esempio il codice ‘9′ va indicato nel caso di:
– unità immobiliari prive di allacciamento alle reti dell’energia elettrica, acqua, gas, e di fatto non utilizzate, a condizione che tali circostanze risultino da apposita dichiarazione sostitutiva di atto notorio da esibire o trasmettere a richiesta degli uffici;
– pertinenza di immobile tenuto a disposizione;
– immobile tenuto a disposizione in Italia da contribuenti che dimorano temporaneamente all’estero o se l’immobile è già utilizzato come abitazione principale (o pertinenza di abitazione principale) nonostante il trasferimento temporaneo in altro comune;
– immobile di proprietà condominiale (locali per la portineria, alloggio del portiere, autorimesse collettive, ecc), dichiarato dal singolo condomino nel caso in cui la quota di reddito spettante sia superiore a euro 25,82;
– abitazione o pertinenza data in uso gratuito a un terzo;
10abitazione o pertinenza data in uso gratuito a un proprio familiare a condizione che vi dimori abitualmente e ciò risulti dall’iscrizione anagrafica oppure unità in comproprietà utilizzata come abitazione principale di uno o più comproprietari diversi dal dichiarante;
11immobile in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione in regime di libero mercato, anche per periodi non superiori a 30 giorni, o “patti in deroga”.
Nel caso di opzione per il regime della cedolare secca va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca”, chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva del 21 per cento;
12se:
– l’immobile in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione a canone “concordato” è situato in uno dei comuni ad alta densità abitativa. In questo caso se per il reddito da locazione si è optato per l’applicazione della tassazione ordinaria, l’indicazione di questo codice comporta la riduzione del 30 per cento del reddito imponibile. Se per il reddito da locazione si è optato per il regime della cedolare secca, va anche barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca” e chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile (non ridotto del 30%) l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 10 per cento;
– l’immobile in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione a canone “concordato” con opzione per il regime della cedolare secca, situato in uno dei comuni per i quali è stato deliberato lo stato di emergenza o sono stati interessati dagli eventi sismici del 2016 (vedi istruzioni al codice ‘8′). In questo caso in questo caso devono essere barrate le caselle di colonna 11 “Cedolare secca” e di colonna 13 “Stato di emergenza”. Chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 10 per cento;
14immobile situato nella regione Abruzzo, dato in locazione a persone residenti o con dimora abituale nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, le cui abitazioni principali sono state distrutte o dichiarate inagibili, secondo quanto previsto dall’art. 5 dell’ordinanza ministeriale n. 3813 del 29 settembre 2009. Va compilata la sezione II del quadro B.
Nel caso di applicazione della tassazione ordinaria chi presta l’assistenza fiscale calcolerà la riduzione del 30 per cento del reddito.
Nel caso di opzione per il regime della cedolare secca va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca”. Chi presta l’assistenza fiscale calcolerà sul reddito imponibile l’imposta sostitutiva del 21 per cento;
15immobile situato nella regione Abruzzo dato in comodato a persone residenti o con dimora abituale nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, le cui abitazioni principali sono state distrutte o dichiarate inagibili, secondo quanto previsto dall’art. 5 dell’ordinanza ministeriale n. 3813 del 29 settembre 2009;
16reddito dei fabbricati attribuito da società semplice imponibile ai fini Irpef (fabbricati locati o con esenzione Imu). Il reddito va riportato nella colonna 1, senza indicare giorni e percentuale di possesso;
17reddito dei fabbricati attribuito da società semplice non imponibile ai fini Irpef (fabbricati non locati senza esenzione Imu). Il reddito va riportato nella colonna 1, senza indicare giorni e percentuale di possesso.

SEZIONE II QUADRO B modello 730– Dati dei contratti di locazione

È necessario compilare la presente sezione, riportando gli estremi di registrazione dei contratti di locazione, nel solo caso in cui l’immobile è situato nella regione Abruzzo ed è dato in locazione a soggetti residenti nei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, le cui abitazioni siano state distrutte o dichiarate inagibili (codice 14 nella colonna 2 dei righi da B1 a B7).

Rigo B11

Colonna 1 (N. rigo Sezione I): indicare il numero del rigo della sezione I del quadro B nel quale sono stati riportati i dati dell’immobile locato. Nel caso di contemporanea locazione di più porzioni dello stesso immobile, al quale è attribuita un’unica rendita catastale, vanno compilati più righi della sezione II del quadro B, riportando in questa colonna il medesimo rigo della Sezione I.

Colonna 2 (Mod. n.): indicare il numero del modello nel quale sono stati riportati i dati dell’immobile locato, solo se sono stati compilati più modelli.

Colonne da 3 a 6 (Estremi di registrazione del contratto di locazione) vanno compilate se il contratto di locazione è stato registrato presso l’Ufficio e nella copia del modello di richiesta di registrazione del contratto restituito dall’ufficio non è indicato il codice identificativo del contratto. Se il contratto di locazione è stato registrato tramite Siria, Iris, Locazioni web o Contratti online oppure tramite il nuovo modello RLI, in alternativa può essere compilata la colonna 7 (Codice identificativo del contratto).

Colonna 3 (Data di registrazione): indicare la data di registrazione del contratto.

Colonna 4 (Serie), indicare il codice relativo alla modalità di registrazione:

  • 1T registrazione telematica tramite pubblico ufficiale;
  • 3 registrazione del contratto presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
  • 3P registrazione telematica tramite Siria e Iris;
  • 3T registrazione telematica tramite altre applicazioni (Locazione Web, Contratti online e modello RLI)
  • 3A e 3B codici utilizzati negli anni passati presso gli uffici.

Colonna 5 (Numero e sottonumero di registrazione): indicare il numero e l’eventuale sottonumero di registrazione del contratto.

Colonna 6 (Codice Ufficio): indicare il codice identificativo dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate presso il quale è stato registrato il contratto. I codici sono reperibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it nella tabella “Codici ufficio da utilizzare per il versamento delle annualità successive” presente nella sezione relativa alla registrazione dei contratti di locazione.

Colonna 7 (Codice identificativo del contratto), indicare il codice identificativo del contratto composto da 17 caratteri e reperibile nella copia del modello di richiesta di registrazione del contratto restituito dall’ufficio o, per i contratti registrati per via telematica, nella ricevuta di registrazione. Se sono state compilate le colonne da 3 a 6 questa colonna non va compilata.

Colonna 8 (Contratti non superiori 30 gg.): barrare la casella nel caso di contratto di locazione non registrato di durata non superiore a trenta giorni complessivi nell’anno (per tale tipologia di contratto è previsto l’obbligo di registrazione solo in caso d’uso). Se è barrata questa casella, non vanno compilate né le colonne da 3 a 6 relative agli estremi di registrazione del contratto né la colonna 7 relativa al codice identificativo del contratto.

Colonna 9 (Anno di presentazione dichiarazione ICI/IMU): se per l’immobile è stata presentata la dichiarazione ICI oppure la dichiarazione Imu, indicare l’anno di presentazione.

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302 COMMENTI

  1. Salve, sto compilando il quadro RB-Fabbricati per un immobile il cui utilizzo, nell’arco del 2014 è cambiato passando da abitazione principale (codice 1) ad abitazione tenuta a disposizione (codice 2). Dovrò quindi compilare due righi per il medesimo immobile.Sulle istruzioni trovo la seguente spiegazione:

    Dati del singolo fabbricato esposti in più righi (ad esempio è variato nel corso del 2014 l’utilizzo o la quota di possesso):
    Quando i dati di un fabbricato sono esposti in più righi gli importi relativi ai redditi imponibili e non imponibili (colonne
    da 13 a 18) devono essere riportati esclusivamente sul primo dei righi utilizzati per indicare i dati del fabbricato stesso.

    Che cosa vuol dire? Che le colonne da 13 a 18 devo compilarle solo per il primo rigo col codice 1?? Non capisco..

  2. Salve,
    lei dovrà compilare due righi del quadro RB: il primo per indicare il periodo in cui l’immobile è stato abitazione principale, ed il secondo per il indicare il periodo in cui l’immobile è stato tenuto a disposizione. Le istruzioni precisano che nel caso in cui vi siano più righi compilati per uno stesso immobile i dati relati al reddito imponibile ai fini Irpef deve essere riportato nel primo dei due righi interessati.

  3. Quindi, per capirci:

    PRIMO RIGO: immobile con utilizzo “1” per tot giorni
    SEC.RIGO: stesso immobile con utilizzo “2” per tot giorni
    (il tutto a coprire un totale ovviamente di 365 giorni)

    Ora, in base alle istruzioni, per utilizzo 1 devo compilare la colonna 18;
    per utilizzo 2 devo compilare la 17;
    17 e 18 le compilo tutte e due solo nel PRIMO RIGO. E’ corretto?

  4. Chiedo scusa quesito un pò difficile: se nel corso del 2014, per uno stesso immobile, a cambiare non è l’utilizzo o la quota di possesso ma il codice “casi particolari imu” che solo per una parte dell’anno è stato il “3”, occorre compilare due righi per evidenziare il cambiamento? Grazie

  5. Buonasera,
    immobile e relativa pertinenza di mia proprieta’ in uso gratuito a mia madre durante tutto il 2014. registrato il comodato con decorrenza il 12/02/2014 e pagato l’Imu per i primi due mesi.
    devo compilare 4 righe ?
    In che modo ?
    Grazie

  6. Deve compilare un rigo per i giorni in cui l’immobile è stato a disposizione (stessa cosa per la pertinenza) ed un rigo per i giorni in cui è stato in comodato.

  7. Ma nel 2014 mia moglie ha un reddito da mobilita’di 2170 euro più ‘ abitazione principale 399 euro risulta a mio carico o no ? Grazie

  8. Salve,
    non superando il limite reddituale di €. 2.840,51 sua moglie rientra tra i familiari a carico.

  9. Salve,
    un immobile D10 di proprietà di un ex agricoltore che ha affittato i terreni agricoli (con i sovrastanti fabbricati all’epoca accatastati al catasto agricolo ed oggi accatastati appunto come D10), deve essere dichiarato nel 730 del proprietario???
    dalle istruzioni del 730 sembrerebbe di no visto che non vanno dichiarate “le costruzioni strumentali alle attività agricole, comprese quelle destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione”

  10. Salve,
    quanto dice è corretto, le costruzioni rurali non danno luogo a reddito dei fabbricati, e pertanto non vanno dichiarate le costruzioni rurali utilizzate come abitazione che appartengono al possessore o all’affittuario dei terreni ed effettivamente adibite ad usi agricoli. In tale caso il relativo reddito è già compreso in quello catastale del terreno che sarà dichiarato dall’affittuario. Inoltre, non devono essere dichiarate le costruzioni che servono per svolgere le attività agricole comprese quelle destinate alla protezione delle piante, conservazione dei prodotti agricoli, custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione. Questo è quanto riportano le istruzioni del modello 730.

  11. Salve.
    Contratto di locazione di immobile cat. C/1 risolto in data 30/12/2014 con regolare comunicazione all’Agenzia delle Entrate nei termini di legge.
    Nel 730 mi verrà applicato automaticamente l’acconto per il 2016/redditi 2015 salvo poi ottenere il rimborso l’anno successivo o, come mi auguro, no?
    In pratica, dovrò pagare in anticipo tasse per un canone non percepito per poi avere il rimborso o posso risparmiarmi un simile temporaneo ma sostanzioso salasso?
    Grazie in anticipo per l’attenzione

  12. Salve,
    può benissimo risparmiare tutto questo meccanismo semplicemente facendo un calcolo degli acconti secondo il metodo previsionale, ovvero non considerando nel calcolo degli acconti il reddito da locazione che il prossimo anno non vi sarà. Chieda al consulente che le farà il 730 oppure se fa il 730 precompilato in autonomia dovrebbe trovare l’opzione per il ricalcolo previsionale degli acconti.

  13. Buongiorno,
    posseggo il 50% di un immobile locato con il sistema cedolare secca.
    Devo compilare il quadro fabbricati inserendo nella colonna 6 l’intero canone annuo (relativo al 100%) o solo il 50% di mia spettanza? Nella colonna 7 “Casi particolari” devo inserire quanche cosa?

    Grazie
    Raffaella

  14. Salve,
    nel quadro fabbricati lei dovrà inserire il canone di locazione relativo a tutto l’anno, per la percentuale di sua spettanza.

  15. Salve,
    ho una casa (seconda) in affitto (ereditata), con canone libero. rendita catastale 225 eu e di affitto 2760 eu annui.
    quanto devo indicare come rendita della stessa? la somma o uno o l’altro (il maggiore)?
    C’è un abbattimento del 5% dell’affitto?
    La prima casa è in comunione dei beni con mia moglie (400 eu rendita catastale), ma non dovrebbe far cumulo

  16. Salve,
    la normativa afferma che deve essere indicato il valore maggiore tra la rendita catastale rivalutata del 5% e il canone di affitto di competenza dell’anno, rapportato al periodo di possesso dell’immobile ed alla percentuale di possesso, decurtato del 5%.

  17. Intanto La ringrazio della risposta velocissima,
    quindi nel mio caso devo indicare solamente il canone di
    affitto essendo il maggiore tra i due
    rivalutato del 5%.

    grazie di nuovo

  18. Non rivalutato ma decurtato del 5%, a titolo forfettario per tener conto delle spese sostenute per l’affitto.

  19. salve
    mia mamma possiede solo redditi da fabbricati (1 abitazione principale 2 a disposizione)con rendita inferiore a 500 euro ed è quindi fiscalmente a carico di mio papa’ pensionato titolare di pensione.
    Mi confermate che posso presentare un singolo 730 solo per mio papa’ e che mia mamma è esentata dalla dichiarazione dei redditi?
    grazie

  20. Salve,
    se i fabbricati a disposizione sono situati nello stesso comune dell’abitazione principale allora trova applicazione l’esonero. Altrimenti dovrà essere presentata la dichiarazione perché dovranno essere assoggettati ad Irpef i redditi da fabbricati (rendite catastali rivalutate) posti in comuni diversi dall’abitazione principale.

  21. Chiedo gentilmente aiuto x questo:
    Se nel corso del 2014, per uno stesso immobile (negozio),è stato affittato x 5 mesi poi sfitto x3 mesi, poi riaffittato con altro contratto x 4 mesi,
    devo compilare 3 righi nel quadro RB
    1)con i giorni che è stato affittato con 1 contratto e relativo canone
    2)con i giorni che è stato sfitto come compilo (con che codici ? utilizzo… canone locazione…0000 ? etc)
    3)con i giorni che stato riaffittato con 2 contratto e relativo canone

  22. Salve,
    per il periodo in cui l’immobile è stato in locazione il codice è il 3, per i giorni in cui è stato a disposizione il codice è 2. In questo caso il canone di locazione non va indicato.

  23. grazie della pronta risposta, chiedo ancora una cosa,

    le altre caselle della riga RB
    5)codice canone
    7)casi particolari
    12) casi particolari imu
    17)immobili non locati
    devo lasciare in bianco come il canone locazione

  24. per il codice canone deve inserire “3” nel periodo in cui il canone è locato, “2” quando l’immobile è a disposizione. Per i casi particolari verifichi dalle istruzioni se rientra in queste casistiche (ma non credo). Immobili non locati, deve essere indicato il reddito imponibile Irpef degli immobili non locati posti in comuni diversi da quello dell’abitazione principale.

  25. (dove trovo il reddito imponibile Irpef degli immobili non locati ? )
    nel mio caso ,nello stesso comune dell’ abitazione principale detenuta in proprietà
    per cui…(sono in confusione)
    ho compilato tutto il modello unicoweb e sono bloccato per le caselle riguardanti i 3 mesi in cui il negozio è rimasto sfitto… pazzesco

  26. In questo caso non vi è reddito imponibile Irpef, l’immobile è nello stesso comune dell’abitazione principale. Indicherà la rendita catastale rivalutata, il numero dei giorni in cui il locale è rimasto sfitto con codice 2.

  27. Indicherò Nella casella 1) ” la rendita catastale NON rivalutata” come negli altri righi RB
    PS: cè scritto in piccolo sopra la casella 1) “inserire la rendita catastale non rivalutata”

  28. Buongiorno. Ho un dubbio sul 730-2015 quadro B colonna 12 (casi particolari IMU): in caso di possesso di abitazione principale ed ulteriore abitazione data in comodato gratuito al figlio (che vi risiede) nello stesso Comune, considerato che su questo secondo appartamento è stata pagata l’IMU nel 2014, si deve indicare il codice 3 (immobile uso abitativo non locato assoggettato a IMU stesso Comune abitaz. Principale)? Grazie. Cordiali saluti

  29. Buongiorno,
    non riesco a capire che conto abbia fatto l’impieg. del caf dove mi sono rivolto per dirmi che non avrò più mia moglie a carico: i dati dei redditi che abbiamo sono questi:

    Rendita abit. princip.: 325,37
    Rendita garage C06 : 96,22
    Questo lo abbiamo in comunione dei beni cosi come il mutuo prima casa

    Rendita Altro immob.: 225,95
    Questo è di mia moglie: è affittato con canone libero e da un affitto di 2760 eu l’anno

    Io lavoro come dipendente pubblico: da cud circa 24000 eu l’anno e abbiamo due figli : 7 anni e 4 anni

    Non abbiamo altri redditi

    Come fa secondo voi a venire una cifra superiore ( di 3 eu) alla quota di 2840,51 eu (limite per avere la moglie a carico forse è diminuito)?
    Mi dimentico qualche cosa da sommare che non so?
    grazie

  30. Buongiorno,
    non riesco a capire che conto abbia fatto l’impieg. del caf dove mi sono rivolto per dirmi che non avrò più mia moglie a carico: i dati dei redditi che abbiamo sono questi:

    Rendita abit. princip.: 325,37
    Rendita garage C06 : 96,22
    Questo lo abbiamo in comunione dei beni cosi come il mutuo prima casa

    Rendita Altro immob.: 225,95
    Questo è di mia moglie: è affittato con canone libero e da un affitto di 2760 eu l’anno

    Io lavoro come dipendente pubblico: da cud circa 24000 eu l’anno e abbiamo due figli : 7 anni e 4 anni

    Non abbiamo altri redditi

    Come fa secondo voi a venire una cifra superiore ( di 3 eu) alla quota di 2840,51 eu (limite per avere la moglie a carico forse è diminuito)?
    Mi dimentico qualche cosa da sommare che non so?
    grazie

    Rispondi

  31. Salve,
    ai fini Imu l’unico immobile concesso in uso gratuito a familiari di primi grado, è equiparato ad abitazione principale per il soggetto comodatario. Per questo motivo potrà indicare il codice 10 nella casella “utilizzo”.

  32. A maggio 2014 ho acquistato un fabbricato in costruzione, finito in dicembre, con residenza DIVERSA, ma sempre nello stesso comune. Indico la rendita – l’Utilizzo nr. 9 (maggio-dicembre) e il nr.2 (dicembre) e casi particolari imu nr.3. o va messo solo il nr.2 da dicembre, e va messo invece il fabbricato non ancora finito come reddito fondiario soggetto a imu?
    E’ OK COSI?
    grazie

  33. detrazione per lavori. Quali sono i calcoli da fare :euro 1020 nel 2009- euro 5774 nel 2011 euro 107 nel 2011 e euro 117 nel 2012- il 730 precompilato indica un totale di euro 254,00 ma credo sia errato

  34. Salve,
    nel 730 è indicata la spesa sostenuta: il calcolo da fare è prendere la spesa è dividerla per 10. In questo modo si trova la rata, dalla rata si fa il 19% e si trova la detrazione spettante.

  35. Salve,
    su casi particolari Imu deve indicare il numero 2 nel periodo fino a dicembre. A dicembre indicherà il codoce 2. Finché l’immobile era in costruzione l’Imu doveva essere pagata sul valore venale dell’area fabbricabile.

  36. Un’abitazione è locata per l’intero 2014 in proporzione di 4/5 a uso residenziale con cedolare secca e 1/5 a uso studio. Come va inserito in 730 questo caso? Al caf mi dicono che è impossibile perchè non si può inserire due volte la stessa unità immobiliare e non c’è possibilità di considerarlo come continuazione di periodo dato che la locazione è per 365 giorni per entrambe le sottoparti.
    Qualche esperto sa darmi lumi?
    Grazie

  37. Salve,
    Dovrà prima indicare in un rigo l’immobile per i 4/5 dell’anno con la locazione codice “3” indicando il relativo canone. Al momento della seconda locazione dovrà effettuare una continuazione (o variazione), indicando i giorni per i quali è durata la nuova locazione e il nuovo canone di locazione.

  38. buona sera,
    devo inserire sul 730 on line la quota di mia competenza, pari ad € 70, della locazione dell’unità immobiliare di proprietà del condominio ma quando inserisco i dati indicando la rendita, il codice di utilizzo 9, i giorni di possesso, la % di possesso, il codice canone 1 e il canone di locazione per la mia quota di € 70, mi da l’errore seguente:
    QUADRO B, RIGO 2 COLONNA 6 : CANONE DI LOCAZIONE, PRESENZA DI CANONE DI LOCAZIONE CON UTILIZZO RELATIVO AD IMMOBILE NON LOCATO. Per piacere, potreste dirmi che significa e come devo indicare allora tale dato sul mio 730?
    grazie

  39. Ok grazie. Di fatto dovrei utilizzare questo artificio di calcolo per indicare gli importi della locazione, che risulteranno così corretti ai fini del calcolo dell’imponibile (spero che il parametro tempo non abbia alcuna influenza), ma non avranno piena corrispondenza con i contenuti dei contratti (entrambi di durata pluriennale).

  40. Lei dovrà indicare il canone percepito in quel dato tempo, per ciascuna delle due locazioni. Quindi se per esempio un contratto è di €. 12.000 annui, ma il contratto è stato in vigore per 9 mesi, in dichiarazione indicherà il canone di €. 9.000. Per i restanti tre mesi dell’anno dovrà indicare il canone della seconda locazione percepito in quei tre mesi. Spero di essere stato più chiaro in questo modo.

  41. Se intendeva questo allora non devo prendere in considerazione la prima risposta e quindi non riesco a risolvere il mio problema. Per essere più chiaro, sulla stessa unità immobiliare (con unica identificazione catastale e quindi unica rendita) sono in atto due locazioni che hanno effetto sull’intero anno 2014 contestualmente:
    -4 vani su 5 sono usati come abitazione e su questi è applicata la cedolare secca per 365 giorni del 2014;
    -1 vano su 5 è usato come ufficio e quindi la tassazione è in regime ordinario per 365 giorni del 2014.
    La ripartizione della locazione non è pertanto da intendersi in senso temporale su diversi periodi dell’anno 2014, ma di parti della stessa unità immobiliare.

    Grazie

  42. Buona sera,
    la ringrazio per la risposta. Alcuni miei condomini che hanno presentato il 730 precompilato con il CAAF di zona hanno indicato la propria quota di competenza della locazione dell’unità immobiliare di proprietà del condominio nel quadro D ALTRI REDDITI alla voce D4 REDDITI DIVERSI, indicando nella casella TIPO DI REDDITO il codice e come reddito la quota di propria competenza. Qual è la scelta esatta?
    grazie

  43. Salve,
    non avendo compreso come stavano le cose, le risposte precedenti non sono sicuramente corrette. A mio avviso i contratti di singole stanze non sono del tutto corretti, per questo motivo non riesce a trovare la risposta che cerca.

  44. Salve,
    deve inserire come codice utilizzo il numero “3” e non il “9”. In questo modo l’errore dovrebbe svanire.

  45. Nel 2014 ho cambiato in corso d’anno (13/11/14) la residenza da un comune ad un altro pertanto sono proprietaria di due immobili e per entrambi utilizzo cod 1 e cod 2 ( abit principale e abit a disposizione) quindi compilo due righi per ognuno con i giorni diversi e barro la continuazione. A questo punto il 730 precompilato mi da un errore insormontabile per cui dovrei inserire il cod 3 nei casi particolari Imu quando in realtà non è così! Aiuto!!!

  46. Salve,
    se ha compilato due righi per ogni immobile inserendo i codici 1 e 2 per entrambi per tutto il periodo dell’anno, non dovrebbero esserci errori. Forse l’errore è nel quadro relativo alla sua residenza anagrafica. Ha effettuato li la modifica? L’errore potrebbe dipendere dal fatto che il programma vede la vecchia residenza e quando lei ha modificato la residenza dal quadro degli immobili, l’immobile rimasto a disposizione per lui è nello stesso comune della sua residenza. Provi a verificare.

  47. Io ho scritto la nuova residenza e anche la data di variazione. Continua a chiedermi cod 3 casi partic imu tra in rigo e l’altro dello stesso fabbricato.

  48. Buongiorno e scusi il disturbo,
    Quando dice
    “Fiscomania
    giugno 3, 2015 at 7:02 pm

    Salve,
    ai fini Imu l’unico immobile concesso in uso gratuito a familiari di primi grado, è equiparato ad abitazione principale per il soggetto comodatario. Per questo motivo potrà indicare il codice 10 nella casella “utilizzo”.”

    Intende dire che nel caso di seconda casa nello stesso comune, se questa è 1a casa dei figli e su di essa è pagata l’IMU, e quindi si deve mettere il codice 10 (nel campo 2) e NON bisogna indicare nessun codice nel campo 12 (casi particolari)?
    Questo vale anche se la quota di possesso della 2a casa è abitata come 1a casa dai fratelli?

    E se l’IMU era dovuta ma è stata interamente coperta dalla detrazione imu per la prima casa valvono comunque le indicazioni di cui sopra?

    Ringrazio fin d’ora.

  49. Salve,
    la legge richiede che vi sia parentela di primo grado. Tra fratelli la parentela è di secondo grado, quindi in questo caso non è possibile.

  50. Salve

    Ho un immobile ad uso commerciale che non è più locato e non lo è stato per tutto il 2014.

    quale codice devo utilizzare alla colonna 2?

  51. Buongiorno,
    la quota di mia competenza della locazione dell’unità immobiliare di proprietà del condominio in quale quadro del 730 va correttamente indicata: nel QUADRO D – al RIGO 4 REDDITI DIVERSI- TIPO DI REDDITO CODICE 3 oppure nel QUADRO B -CODICE UTILIZZO 3 E CODICE CANONE 1? Grazie

  52. Salve,
    se l’immobile è suddiviso tra i vari condomini lei indicherà nel quadro B la percentuale di possesso, il codice utilizzo 3 per la locazione indicando il canone percepito di sua competenza. A mio avviso l’indicazione nel quadro D dei redditi diversi non è corretta.

  53. buongiorno,
    dal primo gennaio al 20 gennaio 2014 ho posseduto un’abitazione principale al 25%.
    in data 20 gennaio ho acquistato per intero l’immobile.
    ho quindi inserito nel rigo b1 la rendita 891 utilizzo 1 gg 19 possesso 25 codice comune d969 (genova)
    nel rigo b2 ho ripetuto la rendita 891 utilizzo 1 gg 346 possesso 100 codice comune d969. dopo aver inviato il 730 online mi è stato risposto che non è liquidabile in quanto errato nel quadro b.
    in particolare dice PRESENTE ATTO DI CESSIONE FABBRICATO anno 2014 codice d969 rendita 891 proprietà 1/4 – data inizio 16/12/2013 fine titolarità 20/01/2014 DATO NON UTILIZZATO
    dove ho sbagliato.
    ringrazio fin d’ora
    alberto

  54. Salve,
    probabilmente doveva barrare la casella “continuazione” per fare capire che si tratta di una variazione sullo stesso fabbricato e non di due immobili diversi.

  55. ho un immobile dato in locazione (NO cedolare secca)dal 1 luglio 2014 mentre prima era solo di proprietà; rigo B1 rendita box NO in locazione, rigo B2 rendita immobile 403 utilizzo 1 giorni possesso 181 cod.comune, rigo B3 rendita immobile 403 utilizzo 3 giorni possesso 184 codice canone 3 canone locazione 2280 continuazione X codice comune. Rigo B11 rigo sezione 3 mod. 1 data contratto e numero contratto etc.
    ERRORE: errata indicazione del rigo e del modulo relativo al fabbricato del quale si intende usufruire delle agevolazioni previste per i contratti di locazione

  56. l’indicazione dell’errore : Quadro B, Rigo 11, colonna 1 – N rigo sezione! errata indicazione del rigo e del modulo relativo al fabbricato del quale si intende usufruire delle agevolazioni previste per i contratti di locazione

  57. Salve,
    se la locazione non è a cedolare secca il rigo RB11 non deve essere compilato, in quanto riguarda esclusivamente i dati relativi a contratti con cedolare secca.

  58. MI pare che la risposta mnon sia coerente. Non c’entra il 19% sono spese per ristrutturazione

  59. Buongiorno,
    espongo la situazione creante dubbi:
    abitaz. principale 100% tutto l’anno; da ott-2014 affitto di 1 stanxa a canone libero €400 m.li.
    Come indicare le 2 situazioni nei righi B ?
    RC. 1 gg?? 100% h501
    RC. 11 gg?? 100% 1 €1.140 x

    Grazie in anticipo x i chiarimenti

  60. La ringrazio per la risposta, tuttavia non mi è chiaro se:

    nel caso di seconda casa nello stesso comune della 1a casa, concessa in uso gratuito ai figli (o al genitore) e su di essa è pagata l’IMU perchè accatastate in categoria A/8, e quindi si deve mettere il codice utilizzo 10 (nel campo 2 del quadro RB):

    bisogna o NON bisogna indicare il codice 3 nel campo 12 (casi particolari IMU)?

    Di nuovo grazie e buona settima.

  61. Salve,
    in questo caso dovrà indicare al rigo RB1 per i giorni dal primo gennaio al 30 settembre il codice 1 “abitazione principale” riportando la rendita catastale. Al rigo Rb, barrerà continuazione indicando i giorni dal 01 ottobre al 31 dicembre con codice “11” abitazione principale parzialmente locata, riportando il canone di locazione per i mesi di competenza (3).

  62. Salve,
    in questo caso il codice 3 nel campo casi particolari Imu deve essere indicato.

  63. Salve,
    ho un appartamento di proprietà e mia moglie ne ha un altro, stando nello stesso comune, il mio appartamento risulta non essere abitazione principale e per questo obbligato a pagare l’imu. Nel 2014 per 4 mesi (feb-mag) l’appartamento è stato locato per 4 mesi per 2/4 con cedolare secca (1 contratto per 2 persone affitto camera 2 posti letto) e per 2 mesi (nov-dic) locato per 3/4 sempre con cedolare secca a persone diverse da precedente contratto (3 contratti 1 per inquilino 2 stanze 3 posti letto).
    Come faccio ad indicate i giorni di possesso dell’immobile ? come devono essere suddivisi questi giorni ? come le metto le metto mi esce fuori che il numero di giorni di possesso non può essere superiore a 365.

  64. Salve,
    le istruzioni del modello Unico precisano al quadro RB, che tale quadro alla colonna 5 “canone di locazione” non deve essere utilizzato qualora tutto o parte dell’immobile è dato in locazione e si configuri attività d’impresa, anche occasionale. Nel suo caso lei sta locando più stanze contemporaneamente come farebbe un esercizio commerciale (B&B ad esempio) e per questo motivo deve dichiarare l’affitto percepito come reddito diverso (ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera h del Tuir).

  65. Grazie,
    quindi la tipologia di contratto con cedolare secca viene a cadere ? anche la possibilità di dichiarare il 10% del reddito percepito ?
    Sono studenti universitari e questa è la formuala che preferiscono. Contratti singoli su posto letto.
    Cosa mi consiglia di fare ?

  66. Non credo di siano posizioni ufficiali da parte dell’Agenzia, tranne sul fatto che i contratti a cedolare secca devono riguardare tutte le locazioni effettuate su uno stesso immobile dotato di rendita catastale e che tali locazioni devono comunque essere riportati nel quadro RB. Per ogni periodo locato inserisca il totale delle locazioni percepite su ogni singolo contratto. In questo modo non dovrebbe dare errori.

  67. Mia moglie è fiscalmente a caro mio; possediamo al 50% un immobile adibito a prima casa, sotto i 500 euro.
    Che percentuale di possesso devo indicare nel quadro B colonna 4, presentando solo io il 730?
    Grazie, saluti.

  68. Salve,
    lei dovrà indicare la sua percentuale di possesso dell’immobile, il 50%. Sua moglie, se non è tenuta a presentare la dichiarazione dei redditi non dovrà indicare niente.

  69. ma sulle istruzioni 730/2015 al codice “2” si fa riferimento ai soli immobili ad uso abitativo. Nel mio caso invece si tratta di un negozio accatastato C1.

    Non avendo trovato un codice che rispondesse alla situazione avevo messo il codice “9”.

    Che fare?

    ‘2’ immobile, ad uso abitativo, tenuto a disposizione oppure dato in uso gratuito (comodato) a persone diverse dai propri familiari (vedi
    istruzioni al codice ‘10’). Si tratta, ad esempio, dell’immobile posseduto in aggiunta a quello adibito ad abitazione principale del possessore
    o dei suoi familiari;

  70. Ho anch’io lo stesso dubbio sul codice da utilizzare per un fabbricato C1 non locato! Codice 2 o codice 9, questo è il dilemma!

  71. Salve,
    se non è un fabbricato ad uso abitativo,come il C1,non locato, va usato il codice “9”.

  72. un immobile (cod. 11) e’ stato adibito ad abitazione princiale per 79 gg e locato a regime libero mercato. Per trasferimetno residenta l’immobile è (codice 3) solo locato per il resto dell’anno è rimasto solo affittato sempre con lo stesso inquilino a regime di libero mercato.
    devo gestire il quadro rb? complilare due righi e fare la proporzione per 79 gg codice (11) e indicare l’affitto in proporzione e in un secondo rigo mettere codice (3) mettendo la rimanente parte della locazione?
    grazie

  73. Salve,
    naturalmente deve gestire tutto nel quadro RB. Indicherà nel primo rigo i giorni in cui l’immobile è stato abitazione principale parzialmente locata 79 gg codice 11, indicando il canone di locazione relativo a quel periodo. Nel secondo rigo codice 3 barrando la casella continuazione e indicando la restante parte del canone di locazione.

  74. Buongiorno,
    vorrei cortesemente sapere se per un garage su cui nel 2014 è stata pagata l’Imu, debba essere indicato il codice 2 nella casella “casi particolari Imu”. In particolare, la pertinenza era tenuta a disposizione (utilizzo 9) e successivamente è diventata pertinenza dell’abitazione principale (utilizzo 5) a seguito del cambio di residenza.
    Grazie.

  75. Salve,
    il codice “2” dei casi particolari Imu (abitazione principale e pertinenze assoggettate ad Imu) nel suo caso non deve essere indicato. Nella prima parte dell’anno la pertinenza non faceva parte dell’abitazione principale (e ha pagato Imu), e nella seconda parte è diventata pertinenza dell’abitazione principale, e in questo caso l’Imu non era dovuta.

  76. appartamento affittato da 1 gennaio a 31 luglio 2015 con cedolare secca.
    stesso appartamento NON affittato dal 01 agosto al 31 agosto 2015
    stesso appartamento affittato dal 01 settembre al 31 dicembre 2015 con cedolare secca
    QUESITO:
    per i 31 giorni di agosto nella colonna 12 (casi particolariIMU)bisogna indicare il codice 3 e quindi pagare per quel periodo l’IRPEF sulla rendita catastale rivalutata e poi ridotta del 50%???
    oppure,
    visto che ho già indicato i valori di cedolare secca (molto più alti della rendita catastale) la colonna 12 va lasciata in bianco senza inserire alcun codice??

    RIEPILOGANDO: (inserendo in colonna 12 il codice 3 per il periodo sfitto) devo pagare sia cedolare secca per il periodo affittato e IRPEF per il periodo non affittato?
    oppure
    (non inserendo in colonna 12 alcun codice per il periodo sfitto) devo pagare solo cedolare secca per il periodo affittato e nulla per il periodo non affittato?
    Spero di essermi spiegato e ringrazio anticipatamente per la Vostra risposta.

  77. Salve,
    nel periodo non locato (01 agosto / 31 agosto) dell’immobile la rendita catastale concorre alla formazione della base imponibile Irpef, per questo motivo nel rigo corrispondente dovrà barrare la casella relativa ai casi particolari Imu indicando il numero 3.

  78. Buongiorno,
    sono in fase di compilazione del 730, sono proprietario di un appartamento con relativa pertinenza (box) e inserendo i dati richiesti, mi sono accorto che nel prospetto di liquidazione (riga 7) viene inserito il reddito generato dall’abitazione principale per poi esser stornato (riga 12).
    Se scorro la liquidazione noto che nella riga 137 il reddito è formato da: reddito di lavoro dipendente + reddito abitazione principale.
    E’ corretto?
    Non capisco perchè pur essendo un’abitazione principale mi generi reddito.

    Grazie
    Saluti

  79. Salve,
    quello che ha trovato è corretto. L’abitazione principale anche se soggetta a IMU/TASI, produce comunque reddito imponibile ai fini IRPEF, con la rendita catastale. Tuttavia, la rendita catastale viene portata anche in deduzione del reddito, in modo che non crei imponibile IRPEF. Il meccanismo è un po’ complicato, ma corretto.

  80. Salve, posseggo un appartamento A2 con 3 pertinenze C6 (box e cantine) in comproprietà con mio padre che utilizza questo appartamento come abitazione principale.

    Ho alcuni dubbi su come specificarli nel 730, in particolare per la colonna 2 (utilizzo) e la colonna 12 (casi particolari IMU)

    Nel 730 di mio padre
    abitazione colonna2=1
    una pertinenza colonna2=5
    altre pertinenze colonna2=5 e colonna12=2

    Nel 730 mio
    abitazione colonna2=10
    una pertinenza colonna2=10
    altre pertinenze colonna2=10 (non mi fa inserire colonna12=2 )

    E’ corretto?
    grazie
    Ivana

  81. Salve,
    per quanto riguarda suo padre, se tutte le pertinenze sono C6, soltanto una può fare parte dell’abitazione principale e ricevere il codice “5” nella colonna 2 e codice “2” nella colonna 12. Le altre due pertinenze avranno codice “9” nella colonna 2. Per quanto riguarda il suo 730 tutto corretto, tranne il fatto che nelle pertinenze non deve indicare in colonna 12 il codice “2”, ma la colonna resterà bianca.

  82. Salve,
    Presenterò il 730 online direttamente sul sito dell’agenzia delle entrate. Nell’indicare la rendita degli immobili in mio possesso devo calcolare io la rivalutazione del 5%?
    Grazie

  83. Dovrebbe trovare già tutto correttamente compilato, ma presti attenzione e ricontrolli tutti i dati già inseriti. Negli immobili la rendita da inserire è quella rivalutata.

  84. Buongiorno, mio papà ha un appartamento affittato già dal 1 gennaio 2014 a canone concordato.
    A gennaio 2015 ha optato per la cedolare secca (raccomandata ecc).
    Il 730 precompilato riporta la x nella casella 11 e la procedura fà il calcolo della cedolare secca (avendo versato acconti la dichiarazione va a credito e fà il calcolo degli acconti per la cedolare)
    Il mio dubbio è: ma se la dichiarazione riguarda il 2014 ed avendo optato per la cedolare dal 2015 è corretto così? perchè ho provato a togliere la x dalla casella cedolare secca ma mi ricalcola l’acconto IRPEF e non mi fà il calcolo degli acconti della cedolare.
    Come mi devo comportare?
    Grazie

  85. Salve,
    nel modello 730 sui redditi 2014 non dovrebbe calcolare la cedolare secca, ma dovrebbe assoggettare ad Irpef i canoni di locazione. Anche se nel 730 i canoni fossero stati erroneamente messi a cedolare, come è possibile che finisca a credito di cedolare? Lui aveva versato acconti nel 2014 di cedolare, pur non avendo ancora esercitato l’opzione? E’ strano.

  86. salve, Mio suocero è venuto a mancare lo scorso anno. Quest’anno è stata fatta la successione dove risulta che mia moglie è proprietaria di 1\3 dell’appartamento dove tuttora vive mia suocera. Avendo mia moglie a carico è inoltre non percepisce redditi devo dichiarare la sua proprietà nel 730 di quest’anno ? Se si dove e come?

  87. Salve,
    l’immobile oggetto di successione viene assegnato con diritto ai abitazione al coniuge superstite, che è tenuto a dichiararlo nella sua dichiarazione dei redditi. Sua moglie ha ereditato 1/3 dell’appartamento, ma come usufrutto. Quindi, non è tenuta a dichiarare l’immobile in dichiarazione dei redditi.

  88. Salve,

    I miei genitori vorrebbero donarmi o dare l’usufrutto, di un’appartamento di loro proprietà che risulta come seconda casa. Tale appartamento essendo dato in regolarmente in affitto a terzi, produce un reddito superiore ai 3000 euro annui.
    Qualora i miei decidessero di farmi il contratto di donazione o concedermi il diritto reale, il canone di affitto convoglierebbe nel mio reddito e non più in quello dei miei genitori, è corretto? E l’appartamento diventerebbe prima casa a nome mio?

    Vi ringrazio

  89. Salve,
    quando dice è corretto. L’usufruttuario è tenuto a dichiarare il reddito da locazione in dichiarazione dei redditi. Lei non sarebbe più a carico dei suoi genitori e dovrebbe dichiarare il reddito da locazione. L’immobile non diventerebbe la sua prima casa in quanto lei non potrebbe spostarvi la residenza e il domicilio in quanto l’immobile è locato.

  90. Buongiorno,

    mia moglie è comproprietaria al 33% con la madre ed il fratello di un appartamento concesso a quest’ultimi in comodato gratuito come abitazione principale. Il commercialista di mia moglie sostiene che solo mia suocera debba compilare il quadro B del 730; il mio dubbio è che debba compilarlo anche mia moglie con quota 33% e codice 10? Qual’è l’impostazione corretta?
    Grazie in anticipo per un cortese riscontro.

  91. Salve, ha ragione il Commercialista di sua moglie. Sua suocera ha il diritto di abitazione dell’immobile, quindi sarà lei a dover dichiarare l’immobile, a prescindere dal comodato gratuito.

  92. Salve, sono pensionato con moglie casalinga convivente e possediamo “in comunione di beni” un appartamento (abitazione principale) e due pertinenze (garage) nello stesso stabile. Io presento il 730 indicando la seconda pertinenza con il codice “2” nel rigo 12.
    La domanda che Vi faccio è questa: mia moglie, che non ha redditi, deve presentare anche lei il 730 per il possesso della seconda pertinenza?
    Grazie in anticipo per l’eventuale risposta.

  93. Salve, sua moglie non è tenuta a dichiarare il reddito della pertinenza in quanto il pagamento dell’Imu sull’immobile sostituisce la tassazione Irpef.

  94. Salve, mio figlio residente all’estero, ha una casa non abitata in Italia e paga le tasse come seconda casa. Vorrebbe affittarla col contratto di “cedolare secca” a 550 € mensili. La domanda è questa: Non avendo altri redditi in Italia, deve presentare modello 730 anche se il contratto viene fatto con la cedolare secca oppure non avendo altri redditi, è esonerato dalla presentazione del modello 730. grazie!

  95. Salve, sicuramente se suo figlio affitta l’immobile dovrà dichiarare questi redditi in Italia (a prescindere dalla tassazione ad Irpef o cedolare secca). La situazione è però più complicata, bisogna vedere ove suo figlio è residente fiscalmente, e poi verificare in quale Paese è tenuto a dichiarare tutti i suoi redditi. Eviterà la doppia imposizione grazie ad un credito di imposta.

  96. Salve, il ragazzo è residente fiscalmente in Ghana, dove paga le tasse sui redditi da lavoro.

  97. Dovrà tassare li anche i redditi da locazione che percepirà in Italia e potendo usufruire di un credito di imposta per evitare la doppia tassazione.

  98. Buongiorno,
    nel 730 precompilato devono anche essere dichiarati i terreni sottostanti l’immobile abitato?
    Mi sono ritrovato nel precompilato una serie di terreni che avrei acquistato al momento dell’acquisto del mio appartamento, ma a che tuttoggi non ho mai dichiarato e soprattutto mai pagato le tasse.
    Grazie e saluti

  99. Salve, le consiglio di fare una visura in catasto e verificare cosa risulta iscritto a suo carico e confrontarli con l’atto di acquisto dell’immobile. Se attorno all’immobile ha anche del terreno questo deve essere dichiarato.

  100. i dati risultano da rogito e sono corretti. solo che non li ho mai dichiarati su vecchi 730 e non capisco se ci devo pagare le tasse

  101. Perché come ha detto anche l’Agenzia stessa più volte il precompilato deve essere verificato dal contribuente, non è sempre corretto. I principali errori riguardano proprio i dati catastali di terreni e immobili. Prima di verificare il 730 precompilato è bene sempre verificarlo in ogni sua parte.

  102. In seguito a successione ho 4/6 di proprietà della casa principale con diritto di abitabilità mentre i miei due figli 1/6
    Io sono tenuta a dichiarare sul 730 codice 1 possesso al 100% ?
    Il dubbio è nato perchè sul 730 precompilato di un figlio non a carico risulta nel quadro b redditi di fabbricati la sua quota di proprieta’ mentre sul mio 730 precompilato non risulta il diritto di abitabilità.Come dobbiamo comportarci?Consultando i dati catastali le diferrenze sono correte.Grazie

  103. Salve, i dati del 730 precompilati, specialmente per quanto riguarda terreni e fabbricati, non sono sempre corretti. E’ opportuno verificarli sempre. Se ritiene che i dati non siano corretti li modifichi. Se lei ha il diritto di abitazione suoi figli hanno la nuda proprietà, quindi dovrà dichiarare tutto lei, in quanto è lei il soggetto tenuto a dichiarare l’abitazione.

  104. Buongiorno,

    Vorrei chiedere un informazione per quanto riguarda detrazioni per affitto.

    Affitto un appartamento con il contratto di locazione a canone convenzionato con cedolare secca. E’ la mia abitazione principale. Se ho capito bene posso usufruire di detrazione fiscale (codice 2 = Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale con contratto «a cedolare secca) se il mio redditto complessivo non supera 30.987,41 EUR corretto? il mio reddito di lavoro dipendente è sotto la soglia ma la cosa che non capisco è come calcolare il reddito complessivo, ho trovato un informazione che per calcolare il redditto complessivo dovrei considerare i redditi da locazione assoggettati a cedolare secca (reddito dei fabbricati) . E’ corretto? se si dove posso trovare/come posso calcolare a quanto ammontano questi redditi?

    Grazie

  105. Salve, la detrazione per affitto la fruisce l’inquilino dell’alloggio, non il proprietario. Per calcolare il reddito imponibile deve sommare i redditi da lavoro dipendente a tutti gli altri redditi che ha percepito nell’anno. Se, invece, lei è il proprietario dell’immobile, non ha diritto a ricevere questa agevolazione.

  106. Buonasera.
    A Maggio 2015 sono entrato in possesso del mio appartamento (come socio assegnatario di alloggio costruito da cooperativa edilizia). Il rogito è stato stipulato 5 mesi dopo, ossia ad Ottobre 2015. Nel 730 precompilato risulto possessore dalla data del rogito, tuttavia mi era stato detto che nel 730 avrebbe fatto fede la data di entrata in possesso e non quella del (successivo) rogito. Potrei per favore avere un vostro parere a riguardo? Grazie mille.

  107. Salve, lei è tenuto a dichiarare l’immobile dal momento in cui ne è effettivamente venuto in possesso, ovvero da quando ne ha avuto la disponibilità, a prescindere dal momento in cui è avvenuto il rogito notarile. La Cooperativa, infatti, ha smesso di detenere l’immobile nel momento in cui lo stesso è stato a lei assegnato, e quindi da quel momento è tenuto a dichiararlo lei.

  108. Buonasera, io e mio marito facciamo il 730 precompilato congiunto, io non lavoro e quindi non ho reddito e sono proprietaria della casa dove abitiamo (che è l’unica che abbiamo), nel 730 devo indicare il possesso della casa e quindi pagare l’Irpef? è corretto che nel 730 precompilato non escano i dati della casa?
    grazie
    Daniela

  109. Salve, purtroppo il 730 precompilato molte volte non presenta dati corretti. E’ sempre opportuno verificarli. Lei deve indicare i dati della casa di sua proprietà nel quadro B dei fabbricati, il reddito derivante sarà annullato dalla detrazione spettante per l’abitazione principale.

  110. Nel corso del 2015 un immobile a disposizione di mia proprietà ha subito, da parte dell’agenzia del territorio di Cosenza, un aumento della rendita catastale in seguito al passaggio da classe 2 a classe 3. Le chiedo: come dichiarare l’immobile nel quadro B del 730/2016?

  111. Salve, dovrà presentare più righi per uno stesso immobile. Per i giorni fino alla modifica della rendita inserirà la vecchia rendita, e poi farà un nuovo rigo indicando la variazione, e indicando la nuova rendita.

  112. Buongiorno, posseggo solo redditi derivanti da terreni e fabbricati. Per capire se rientro nei casi di esonero ( limite 500 euro ) devo considerare il reddito complessivo al netto dell’abitazione principale e suepertinenze? Nel quadro 730_3 vanno riportati solo I fabbricati che non sono stati assoggettati ad imu nel 2015? Grazie

  113. Salve, deve considerare il reddito di tutti i terreni e fabbricati compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze (che poi sconteranno una deduzione).

  114. Mio padre morendo ha lasciato il 50% della proprietà dell’appartamento dove viveva con mia madre (l’altro 50% era di mia madre). Io e mio sorella, quindi, abbiamo ereditato con mia madre, ciascuno 1/6 dell’immobile. Mi chiedevo cosa devo indicare nel riquadro B relativo ai redditi dei fabbricati del 730 a seguito di questa eredità. Premetto che nel 730 precompilato questa quota è già presente. Grazie

  115. Salve, lei e sua sorella dovete indicare nel quadro B l’immobile ereditato per la quota di 1/6 e i giorni di possesso nell’anno, indicando il codice relativo alla nuda proprietà, in quanto nell’immobile il diritto di abitazione è di sua madre.

  116. Buongiorno,
    marito e moglie sono comproprietari al 50% della propria abitazione principale e relativa pertinenza (C/6), e anche di un garage, sempre C/6, situato nello stabile a fianco al loro (quindi stesso comune di residenza, e su questo garage viene pagata l’IMU).
    La moglie non lavora ed è pertanto a carico del marito. Il 730 può presentarlo solo il marito oppure devono presentare un 730 congiunto in cui la moglie compila solo il quadro B? La somma delle rendite catastali di tutti gli immobili ammonta ad € 573 (€ 286 ciascuno).
    Grazie.

  117. Salve, se la moglie ha un reddito non superiore a €. 2.840,56 è a carico del marito, quindi presenta la dichiarazione solo il marito.

  118. Buongiorno, chiedo scusa per questo secondo intervento. I 500 euro di esonero per soli redditi di terreni e fabbricati sono quelli risultanti dalla rendita catastale rivalutata oppure quelli che concorrono alla formazione del reddito complessivo? Grazie

  119. Sono quelli che concorrono alla formazione del reddito complessivo e che derivano dal quadro RB (rendita catastale rivalutata).

  120. Salve, sono proprietaria di un immobile che nel corso del 2015 è stato ristrutturato, a seguito della ristrutturazione è stato aggiornato al catasto, e la rendita catastale è cambiata, nella precompilata nel quadro b mi risultano 3 dati
    vecchio edificio fino alla data dell’aggiornamento
    e il nuovo edificio che è stato suddiviso in 2 parti sub.1 e sub2
    nel computo del giorni complessivi eccedo i 365 giorni e quindi mi da errore.
    Se spunto la colonna “continuazione” trattandosi dello stesso immobile mi da errore ugualmente xk la rendita catastale è diversa.
    Come devo compilarlo?

  121. Salve, non deve barrare la casella “continuazione”, ma deve compilare il primo rigo con la vecchia rendita catastale inserendo i giorni, e poi mettere la data della vendita nell’ultimo giorno della vecchia rendita. Poi compilare un nuovo rigo con i giorni della nuova rendita, come se si trattasse di un immobile nuovo.

  122. buongiorno sono proprietario al 50% di un immobile che utilizzo come abitazione principale, su questo immobile vi è l’usufrutto di mia suocera.
    Nel 2015 ho acquistato un box come pertinenza all’abitazione principale intestato a mio nome al 100$.
    Nel momento che ho pagato Imu/tasi mi sono accorto che il notaio non ha scritto dell’usufrutto di mia suocera
    e quindi ho dovuto pagare l’imu.
    Adesso mi è arrivato il 730 precompilato con i dati dell’immobile acquistato e mi dice di inserire l’utilizzo.
    ma quando metto utilizzo 5 mi dice
    “Quadro B, Rigo – Quadro B: Presenza di giorni con Utilizzo 5 superiore al totale dei giorni di possesso dei fabbricati adibiti ad abitazione principale Valore dichiarato: 176 Valore corretto” .
    Presumo che mia suocera avendo l’usufrutto e lei che deve dichiararare la casa principale.
    Che utilizzo devo mettere nel rigo 2 e 12 visto che ho pagatol’imu.
    Grazie anticipatamente della risposta.
    Roberto

  123. Salve, ho dato uno sguardo al 730 precompilato, alle voci oneri ho notato che sul (dato utilizzato) che scritto NO, sono interventi relativi a ristrutturazione edilizia. premetto che tutti i documenti relativi alla ristrutturazione (bonifici e fatture) li ho dati al commercialista.
    Cosa significa NO?
    come posso procedere?

  124. Salve, se lei ha dato i documenti al Commercialista penserà lui a presentare correttamente il suo 730, senza avvalersi del 730 precompilato. Il Commercialista presenterà un 730 ordinario, con i dati derivanti dai documenti che gli ha fornito. Il 730 precompilato è un modello inviato dall’Agenzia delle Entrate, ma non contiene purtroppo tutti i dati corretti, specialmente quelli sulle detrazioni per ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico. Per questo motivo il Commercialista si trova costretto, per non andare a modificare tutti i singoli dati errati, a presentare un 730 ordinario.

  125. Grazie gentilissimo.
    Un’ultima domanda, gli importi nel precompilato vengono presi tramite c.f.?

  126. Salve, lei non deve inserire come utilizzo 5, ma l’utilizzo relativo agli altri immobili, codice 9.

  127. Gli importi presenti nel 730 precompilato sono comunicati da vari enti diversi, datori di lavoro, banche, intermediari finanziari, operatori sanitari, etc. Poi l’Agenzia li distribuisce seguendo i codici fiscali.

  128. Grazie per la tempestiva risposta, un ultima domanda riguardo l’IMU il rigo 12 lo lascio in bianco?
    Grazie Roberto

  129. Se lei è tenuto a versare l’Imu deve compilare il rigo, altrimenti lo lascia bianco.

  130. Salve, ho un dubbio. Mia moglie ha un reddito da lavoro dipendente di pico meno di 2800 euro, ed è unica proprietaria della casa in cui abitiamo, la cui rendita catastale, comprese le pertinenze, è di circa 650 euro. Posso ancora considerarla coniuge a carico? Grazie.

  131. Salve, il reddito imponibile Irpef è dato dalla somma di tutte le tipologie di reddito, quindi, in questo caso redditi da lavoro dipendente e redditi da fabbricati. Se la somma tra queste due tipologie di reddito supera la soglia di €. 2.840,52 sua moglie non può essere considerata a suo carico.

  132. Salve, la situazione immobiliare di partenza era la seguente: appartamento intestato a mio padre e box intestato a mia madre.
    Con la morte di mia madre ho ereditato una parte del box (situato in altro comune dal mio di residenza) su cui ho pagato l’IMU dovuto per il 2015.
    Il box continua ad essere utilizzato come pertinenza da mio padre.
    Io non sono proprietario di nessun altro immobile.
    Nel 730 precompilato sono presenti i dati esatti tranne i codici di “utilizzo” e “casi particolari IMU”.
    Se inserisco il codice 5 come utilizzo e il codice 2 come “caso IMU”, non essendo proprietario di abitazione principale, mi segnala errore e non posso andare avanti.
    Se inserisco come utilizzo 9 o 10, questi sono incompatibili con il codice 2 di “caso IMU”.
    Come si deve procedere?

  133. Salve, sul box lei è nudo proprietario, deve inserire questo codice, che è quello residuale.

  134. salve sono stata aasunta a novembre 2015 e il mio reddito da lavoro dipendente è di 2837 poi sono proprietaria al 50% con mio marito della nostra abitazione principale.Ho un dubbio se l’abitazione genera reddito complessivo ? e di conseguenza sono a carico di mio marito?
    grazie

  135. La risposta è affermativa, anche il reddito derivante dall’abitazione principale concorre alla determinazione del suo reddito, quindi se supera la soglia di €. 2.840,52 non può essere considerata “a carico”.

  136. Buongiorno,
    volevo chiedere un’informazione pago un affitto di 4200 euro annui ho un contratto di locazione ad uso abitativo a canone libero che tipologia devo indicare al rigo E71 del 730? perchè l’anno scorso mi hanno indicato la tipologia 2 ma non sono sicura che sia corretto. grazie

  137. Salve. Mi sono oggi imbattuto in questo interessante articolo. Vorrei chiedere un’informazione in merito alla sezione II del quadro B del modello 730. Una parente non più giovanissima ha da poco fatto il 730/2016 andando in un CAF vicino alla propria residenza. Questa persona è proprietaria di due seconde case regolarmente affitate (da un paio d’anni). Ed infatti copia dei contratti è stata consegnata al CAF. Ovviamente il corretto canone dilocazione è stato inserito nelle opportune caselle del quadro B (sezione 1). Ora, però, noto che la sezione II del quadro B non è stata compilata. E, riguardando i precedenti modelli 730, la stessa cosa … sezione II del quadro B non compilata … Ora, mi chiedo, va bene così? La mancata compilazione di questa sezione è cmq un problema? Grazie in anticipo. Cordialmente.

  138. Salve, alla morte di mio padre ho ereditato un immobile dove già avevo la residenza e ci abitavo. successione fatta in aprile 2015. A novembre del 2015 ho acquistato un immobile come prima casa in altro comune dove sono andata ad abitare nel 2016 e preso la residenza sempre nel 2016. Nell’unico PF come devo mettere per la nuova abitazione :col. 2 utilizzo 2 e col.12 ? e per la casa ereditata devo considerare i giorni a partire da aprile e mettere utilizzo 1 e la col.12 =2 ? . inoltre vorrei sapere se può andare bene nella col.2 anzichè cod. 2 il codice 9 .(sempre vuoto è) ed infine se nello stesso comune dove ho l’abitazione principale, possiedo un altro immobile A2 non locato, devo mettere per quest’ultimo nella col.12 il cod.3 ? grazie

  139. Buonasera,
    desideravo un’informazione
    mia moglie lo scorso anno ha ereditato parte della casa di entrambi i genitori (non più in vita), sulla quale ha pagato IMU e TASI, deve dichiararla su 730 con codice di utilizzo 2 e pertinenza 9 ? grazie

  140. buon giorno, il 30 novembre 2015 ho acquistato un appartamento in altro comune dove mi sono trasferito. Nel 730 devo inserire per l’appartamento utilizzo 1, mentre per il box, utilizzo 5. Sono, inoltre, proprietario al 50% di una casa coniugale e di un box che sono stati assegnati a mia moglie in fase di separazione, sul 730 per l’appartamento devo inserire, se non sbaglio: utilizzo 10 e casi particolari IMU 1 ma per il box cosa devo inserire?
    grazie

  141. Salve, se l’immobile e la pertinenza non sono la sua abitazione principale e non sono affittati a terzi il codice corretto è “2” per l’immobile e “9” per la pertinenza.

  142. Salve, le sezione II del quadro RB deve essere compilata soltanto in particolari situazioni. Se i contratti della signora sono a canone libero la sezione II non deve essere compilata.

  143. Salve, tutto corretto. Per il box dovrà utilizzare il codice “9”, codice residuale che individua anche le pertinenze di immobili che risultano a disposizione.

  144. Grazie mille per la vostra precisa e puntuale risposta 🙂 . Si, i due appartamenti sono affittati con contratto a canone libero (4 anni + 4 anni). Grazie ancora, cordialmente.

  145. Salve, per l’immobile ereditato la sua quota, per i giorni a partire da aprile, sarà considerata abitazione principale perché lei ha avuto li la residenza nel 2015. L’immobile acquistato a novembre sarà considerato immobile a disposizione, codice “2” (non codice “9”). Per l’altro immobile non locato la soluzione che prospetta è corretta.

  146. Buongiorno. Ho letto diverse informazioni sul vostro sito ed ho capito (spero) il concetto che se si possiede un immobile (non affittato) questo produce un reddito per il semplice fatto di esistere (il cosiddetto “reddito fondiario”). Ed il reddito prodotto in questo modo dagli immobili di proprietà può far concorrere al raggiungimento/superamento della soglia dei 2’841€ oltre i quali non si è più considerati fiscalmente a carico (faccio questo esempio perchè io sono attualmente fiscalmente a carico). Ora, se quanto ho appena scritto è corretto … questo discorso vale anche per gli immobili (non affitati) della categoria C1 (ovvero i negozi)? Perchè ho letto in giro che gli immobili di questa categoria sono considerati improduttivi di reddito fondiario … e volevo capire se è così e quindi se il loro semplice possedimento (se sono sfitti) può avere delle ripercussioni sul reddito totale/complessivo di una persona. Grazie.

  147. Salve, per quanto riguarda immobili non abituativi (tipo cat. C1) non locati, questi se scontano l’Imu, producono un reddito non imponibile ai fini Irpef, quindi non devono essere tenuti in considerazione nella determinazione del reddito complessivo del proprietario. Naturalmente tutto cambia se sullo stesso immobile non è dovuta l’Imu.

  148. Nello scenario da me ipotizzato il negozio C1 in questione è un immobile per il quale il pagamento dell’IMU è dovuto. Il fatto che l’immobile sia ubicato o meno nel comune di residenza non influenza il risultato finale?

  149. grazie mille per la risposta, ma per il box oltre a utilizzo”9″ , sotto ” casi particolari imu” devo inserire “1” ?

  150. Buon giorno, sono proprietario al 50% di un appartamento e di un box che sono stati assegnati a mia moglie in fase di separazione, come devo dichiarare l’appartamento r il box sul 730, tengo a precisare che con presentazione dell’Omologa di separazione, sono stato esentato dal versamento dell’IMU
    grazie

  151. Salve, sostanzialmente non dovrà dichiararli, ovvero, dovrà inserirli, utilizzano il codice “10” (Casi particolari Imu “1”), relativo ad immobili concessi in uso gratuito a parenti e per il box il codice “9”.

  152. Buongiorno,
    desidererei sottoporVi il seguente quesito.
    Consideriamo il proprietario di 2 immobili; uno – abitazione principale sino al 7/1/15 – divenuto poi abitazione a disposizione. L’altro abitazione a disposizione – divenuto poi dal 7/1/15 abitazione principale per effetto di trasferimento di residenza. Nel modello 730 – come succede per il calcolo dell’imu – i periodi inferiori a 15 giorni non devono essere considerati oppure si deve ripartire il periodo puntualmente?
    E quindi l’abitazione principale fino al 07/01/15 deve essere considerata abitazione con utilizzo di tipo 1 per 7 giorni e utilizzo 2 per 358? Se si, analogamente dovrò fare per l’abitazione a disposizione invertendo gli utilizzi e quindi 358 giorni utilizzo 1 e 7 giorni utilizzo 2?

    Ringrazio cordialmente

    Manuela

  153. Salve, nel modello 730 dovrà dichiarare puntualmente i giorni di utilizzo, come ha indicato nell’esempio.

  154. Buongiorno,
    sono proprietario di una abitazione e garage dove abito, quindi ulitizzo prima casa, e proprietario per 1/3 di un altro appartamento dove abita mia mamma, quindi sua prima casa. Sul mio 730 come devo compilare il quadro B e su questo appartamento pago Irpef?
    Grazie.

  155. Salve, quanto afferma è corretto, per lei è un immobile a disposizione, se situato nello stesso Comune dell’abitazione principale è dovuta l’Irpef.

  156. Grazie per la risposta,
    ma l’appartamento dove abita mia mamma è a Milano, mentre io abito a Torino, è lo stesso dovuta Irpef?
    Grazie.

  157. Buongiorno. Ho saputo solo ora che va dichiarato l’appartamento del portiere nei 730 individuali.
    Ma va indicata la sola rendita catastale pro quota anche se c’è dentro il portiere e nn è affittato?
    Se il mio appartamento è intestato a 4 persone, madre padre e 2 sorelle, lo devono inserire tutti nel 730 o basta uno che dichiara la quota x intero?
    Grazie!!!

  158. Salve, i locali per la portineria, l’alloggio del portiere e gli altri servizi di proprietà condominiale dotati di rendita catastale autonoma devono essere dichiarati dal singolo condomino solo se la quota di reddito che gli spetta per ciascuna unità immobiliare è superiore a €. 25,82.

  159. Grazie, e per quanto riguarda la comproprietà? Ognuno lo deve dichiarare o basta uno solo che dichiara la quota intera?

  160. Buongiorno
    Sono propietario di un’appartamento in Roma regolarmente affittato a stanze a tre studenti universitari in regime di cedolare secca.
    I loro contratti risalgono all’ottobre 2014 .
    nell’ ottobre 2015 sono stati prorogati, come consentito dalla legge, ed effettuata comunicazione all’ADE che ha rilasciato solo le relative ricevute di proroga .
    Al momento della compilazione del modello 730 quadro B sez II ho inserito i dati identificativi dei contratti relativamente al periodo di imposta 1/1/2015 – 30/9/2015
    ma non trovo alcuna soluzione sul come dichiarare le proroghe ( periodo di imposta 1/10/2015 – 31/12/2015.)
    Ringrazio cordialmente

  161. Salve, la compilazione non è corretta. Se il contratto è stato prorogato deve soltanto inserire i dati della locazione percepita, il contratto è rimasto immutato, soltanto prorogato.

  162. grazie per la risposta, ma riguardo al box, non devo inserire (casi particolari Imu “1”) dal momento che sono stato esentato al pagamento come per l’appartamento?

  163. Se inserisce il codice 1 sarà assoggettato ad Irpef. Nel suo caso è l’altro coniuge a veder tassato l’immobile. Lei non deve inserire nessun codice.

  164. Buongiorno,
    mia moglie, fiscalmente a mio carico, possiede un immobile dove ha la residenza. Io ho la residenza in un altro edificio (stesso comune) che in realtà è in vendita. Nel 730 devo riportare entrambi gli immobili?

  165. Salve, lei deve riportare soltanto l’immobile di cui è proprietario. L’immobile di proprietà di sua moglie, anche se “a carico”, non deve indicarlo.

  166. Salve, il 06/02/2015 ho venduto la mia vecchia casa con box e il 20/03/2015 ne ho acquistato una nuova con box, sempre nello stesso Comune, con cambio residenza dal 01/06/2016. Ritengo di dover indicare nel 730 i dati della vecchia casa come abitazione principale per 36 gg; i dati della nuova casa per 73 gg (dal 20/03 al 31/05) come immobile a disposizione (cod utilizzo 2) ed indicando nei casi particolari Imu il codice 3; i dati della nuova casa per 214 gg (dal 01/06/2015 al 31/12/2015) come abitazione principale e barrando la colonna 8 “continuazione”. E’ corretto? Devo inviare il 730 entro stasera: potreste gentilmente risolvere i miei dubbi? Grazie mille

  167. Mio padre, coltivatore diretto ora in pensione, possiede dei terreni ed una casa con relative pertinenze, accatastata A/2, C/6 (garage) e C/2 (annesso rustico). Non ha mai dichiarato i fabbricati in quanto “costruzioni rurali utilizzate come abitazione che appartengono al possessore dei terreni” (guida quadro B redditi da fabbricati). Nel 730 precompilato dell’Agenzia delle Entrate tali fabbricati sono stati inseriti. Devo lasciarli o toglierli in quanto “non vanno dichiarati” come detto sopra? Grazie della consulenza

  168. Le istruzioni dicono che l’esenzione riguarda le unità immobiliari effettivamente adibite ad uso agricolo. Se il contratto di affitto dei terreni è ancora in essere rientrano nella categoria di esenzione. Naturalmente dovrà essere in grado di dimostrare tutto all’Agenzia.

  169. Salve, nel luglio 2015 ho venduto a mia moglie la mia quota dell’appartamento e del box pertinenziale dove risiede la famiglia e ho comprato un appartamento e box intestati interamente a me nello stesso comune di Roma dove ho spostato la residenza e avviato lavori di ristrutturazione in economia. Avendo scelto come immobile di residenza della famiglia il primo, quello intestato a mia moglie, ho pagato l’IMU sia nel 2015 che nel 2016. sul 730 l’immobile a me intestato va indicato come abitazione principale con pertinenza (cod. 1 e 5) ma in questo caso nella col. 12 dovrei indicare 3 in merito all’IMU pagata? Oppure utilizzare il cod. 2 (perché l’ab. princ. della famiglia è nell’appartamento di mia moglie) e in col. 12 indicare 3? Ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti

  170. L’immobile a lei intestato deve essere inserito con codice “2”, relativo agli immobili a disposizione, ed in colonna 12 indicare codice “3”.

  171. Salve,
    nella risposta ad IGOR del 30 Marzo per una questione simile, viene scritto che l’immobile va dichiarato solo “dalla suocera” (la mamma in questo caso), qui invece che va dichiarato e messo il codice della nuda proprietà (qual è? il 10?).
    Mi trovo nel caso di possedere per eredità parte dell’abitazione in cui vivo con mia mamma, lei ha il diritto di abitazione.
    Cosa fare?
    Grazie.

  172. Il soggetto che detiene il diritto di abitazione sull’immobile è tenuto a dichiararlo ai fini Irpef. Il soggetto che detiene la nuda proprietà può non inserire l’immobile in dichiarazione, oppure inserirlo con codice residuale, relativo a redditi non imponibili Irpef. L’effetto ai fini reddituali è lo stesso.

  173. Salve, mia madre, mia sorella ed io siamo proprietarie di un locale accatastato c/3 con proprietà divisa in 4/6 mia madre, 1/6 e 1/6 io e mia sorella. Il locale nel 2015 è stato affittato con contratto di locazione intestato solo a mia madre che ne ha percepito integralmente il reddito. Volevamo sapere se nel 730 ognuna di noi deve dichiarare la sua parte di canone (anche se non percepito da me e mia sorella) o se può dichiararla solo mia madre percependo lei interamente tale reddito. Grazie mille per l’assistenza

  174. I proventi derivanti dalla locazione di un immobile devono essere suddivisi tra i soggetti che ne detengono il diritto reale di godimento, questo a prescindere dal fatto che uno solo di essi abbia stipulato il contratto di locazione. Nel caso di un immobile in comproprietà, il contratto di locazione stipulato da uno solo dei comproprietari esplica effetti anche nei confronti degli altri comproprietari non presenti in atti che, pertanto, sono tenuti a dichiarare, ai fini fiscali, il relativo reddito fondiario per la quota a loro imputabile.

  175. Mia moglie ha il 50% di un edificio ,costituito da due piani, piano terra con pertinenze C6 e C4 e primo piano insieme al fratello 50%. Mia moglie occupa da trentanni il primo piano, da quanto si è sposata e d ancora oggi ed ha la residenza , inoltre paga per il piano che occupa la tassa per i rifiuti solidii urbani.Ad ogni piano c’è una unita immobiliare , contraddistinti da sub alterni (1,2,3,4) ed unica particella. Ai fini UMU il consulente stabilisce di far pagare il 50% del 50% come seconda casa, e l’altro 50% del 50% come prima casa. Perchè è necessario fare la FUSIONE delle particelle per non pagare l’IMU. Non si può considerare lo stesso il reddito complessivo dividerlo per due per conserare la esenziobne della prima ca. In effetti il primo piano è la parte di piano in cui abita ed ha la sua residenza. Per il fratello è secobda casa in quanto abita in altro comune.-

  176. E’ corretto quanto afferma il suo consulente. Per pagare tutto come prima casa (quindi esenzione Imu), è necessario che chiediate l’unificazione delle particelle catastali.

  177. Salve, anch’io avrei bisogno della stessa indicazione: ho un appartamento affittato in due pezzi con due contratti distinti a due persone diverse, entrambi con contratto agevolato e cedolare secca. Come devo compilare, se non è possibile indicare due volte la stessa unità immobiliare? Grazie

  178. Grazie per la risposta, ma credo proprio che sia errata. Infatti anche solo per registrare un contratto di locazione occorre specificare se trattasi dell’intera unità immobiliare o di una porzione.
    Per quanto riguarda la compilazione della dichiarazione dei redditi, le istruzioni del modello Unico, quadro RB sezione II (file PF1_2016_istruzioni+aggiornamento+16_6_2016.pdf) dicono: “Nel caso di contemporanea locazione di più porzioni dello stesso immobile, al quale è attribuita un’unica rendita catastale, vanno compilati più righi della sezione II del quadro RB, . . . ”
    Anche in dichiarazioniipsoa.it si legge:
    “Nel caso di contemporanea locazione di più porzioni dello stesso immobile identificato da un’unica rendita catastale (es. affitto separato di diversi locali della stessa unità abitativa) si devono compilare tanti Righi quanti sono i contratti da dichiarare, tenendo in questa Colonna lo stesso riferimento del fabbricato indicato nella Sezione I.”
    Infine, per quanto riguarda i benefici fiscali del canone concordato, da consulenza telefonica di Agenzia delle Entrate (tel. 848.800.444) ho avuto esplicita indicazione di compilare anche nella sez. I del quadro RB un rigo per ogni porzione di immobile affittata.

  179. buonasera
    mia moglie fiscalmente a mio carico ha una quota 1/8 di un appartamento in eredita’ percio penso abbia un reddito da fabbricato , devo dichiatrarlo nel 730 ?

  180. Mia moglie nel 2016 era proprietaria di due unita immobiliari ubicate nella stessa palazzina. Una era tenuta a disposizione e l’altra era l’abitazione principale. Nel corso dello stesso anno abbiamo provveduto ad effettuare una ristrutturazione delle due unità e contestualmente la fusione delle stesse. Dunque, ad oggi esiste una sola unità immobiliare che rappresenta la nostra abitazione principale; si identifica, ovviamente, con nuovi parametri catastali. La mia domanda è la seguente: sul modello 730 come faccio a collegare i tre righi del quadro B dove nei primi due trascrivo i vecchi immobile con i relativi giorni per i quali sono rimasti tali e nel terzo il nuovo immobile con i rimanenti giorni? Nel rimanere in attesa di vostri chiarimenti, ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.

  181. Sui due immobili che non esistono più catastalmente indicherà il possesso fino alla data in cui è avvenuta la variazione catastale. Da quel momento indicherà solo il nuovo immobile con i nuovi riferimenti catastali.

  182. Buongiorno,
    compilando il 730/2017 – riquadro B reddito fabbricati mi sorge un dubbio.
    Avendo un appartamento affittato per tutto l’anno 2016 ma per metà anno con un contratto abitativo con cedolare secca ad una persona che poi ho un lascito a fine febbraio e un contratto iniziato il primo marzo con le stesse modalità e canone intestato ad un’altra persona, devo compilare 2 righi con l’indicazione dei giorni dei rispettivi contratti o basta un rigo solo?
    es. gg245 cod. canone 3 canone 4000
    gg120 cod. canone 3 canone 2000
    oppure gg365 cod. canone 3 canone 6000.
    Vi ringrazio per la risposta e vi saluto.

  183. L’anno scorso ho dimenticato di inserire nel mod. 730 le spese universitarie sostenute per mio figlio (soggetto fiscalmente a carico). Quest’anno è ancora possibile recuperare queste detrazioni? Se si, in che modo? Grazie

  184. No, non è possibile recuperare queste spese quest’anno. Eventualmente può presentare una dichiarazione integrativa per lo scorso anno, ma non so se le conviene.

  185. Come va dichiarato un immobile (seconda casa) che nel corso dell’anno ha subito una variazione di rendita catastale da parte dell’agenzia del territorio? Grazie

  186. Deve segnalarlo come si trattasse di due immobili diversi, uno che resta fino alla data della variazione catastale e l’altro acquisto dalla data della variazione.

  187. buonasera, vorrei un’informazione relativa alla compliazione dei redditi da fabbricati.
    Mio marito possiede un immobile al 50% insieme ad un’altra persona con cui non ha alcun grado di parentela.
    Fino ad agosto 2016 aveva in questo immobile la resdenza fiscale. Da settembre ha cambiato residenza in un immobile situato all’interno dello stesso comune ma non di sua proprietà. Non ha altro immobile di proprietà. Come deve dichiarare questo immobile per gli ultimi quattro mesi del 2016? Premetto che per questo ultimo periodo dell’anno ha pagato l’imu.
    grazie

  188. L’immobile dopo il cambio di residenza deve considerarlo come immobile a disposizione.

  189. Salve. Vorrei avere informazioni per la compilazione del 730 riguardo ad un fabbricato che è abitato in comodato gratuito dalla suocera. Il comodato non è stato registrato e si trova nello stesso comune di residenza del proprietario (mio marito). Nell’utilizzo va indicato il codice 2 o il codice 10? E nei casi particolari IMU il codice 3? Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
    Graziella

  190. Se non c’è un contratto di comodato registrato, l’immobile è considerato a disposizione del proprietario.

  191. Salve,

    ho il caso di un cambio di destinazione d’uso di un immobile soggetto a ristrutturazione edilizia, da garage ad abitazione principale, nel quadro B ho indicato il garage con i giorni di possesso e utilizzo 9, nel primo rigo, poi nel secondo rigo ho inserito l’abitazione principale, barrando la casella continuazione.
    Il 730 precompilato si blocca dicendo che ho indicato la rendita diversa per lo stesso immobile, ma ovviamente se è passato da garage ad abitazione principale la rendita è diversa. Dove ho sbagliato?

    grazie mille

  192. Sono titolare di un locale A/4 (abitazione) non locato, e non sono titolare di abitazione principale (1^ casa) ma abito in appartamento in cui pago il fitto. Nel mod 730 casi particolari imu colonna 12 del quadro B va inserito il codi 3 oppure no? dato che nelle istruzioni è scritto: immobile ad uso abitativo non locato assoggettato ad IMU situato nello stesso comune nel quale si trova l’abitazione principale.

  193. Se rispetta il requisito indicato deve barrare la casella dipende se l’appartamento dove ha residenza è nello stesso Comune ove ha l’altra abitazione.

  194. Buongiorno.
    Un dubbio per un caso simile (ma non uguale) ad altri prospettati: moglie fiscalmente a carico (con appartamento di proprietà in comunione di beni), che nel corso dell’anno precedente perde uno dei genitori ed eredita quindi una quota di alcuni immobili (uno anche al di fuori dal comune di residenza): occorre dichiararli? ossia, se prima era esonerata, adesso rientra nell’obbligo di dover presentare il 730? oppure solo se si supera il reddito di 500 euro (come determinato? dalla rendita catastale?) (N.B. la successione è stata definita nel gennaio 2017).
    Grazie

  195. Buonsera,
    sono comproprietario al 50% con mia moglie, che nel 2016 era a mio carico fiscale, della quota parte (2,061%) di un immobile condominiale che ha una rendita catastale di Euro 1.673,32, quindi la quota di reddito di pertinenza mia e di mia moglie è di complessivi Euro 34,49 (per metà a mio vantaggio e per metà a vantaggio di mia moglie).
    Essendo il valore a me riferibile (Euro 17,25) inferiore ad Euro 28,61 è corretto che io NON debba inserire questa unità immobiliare nel 730 ?
    Inoltre questa unità immobiliare è attualmente locata ad un canone annuo di Euro 6.600,00 complessivi, la nostra quota è pari ad Euro 136,03, dove devo indicare questo introito e che tipo di tassazione devo applicare ?
    Grazie per l’aiuto.
    Angelo

  196. Lei deve indicare l’immobile nel suo 730 ed in quello di sua moglie indicando il reddito da locazione percepito. Dovrà indicare il reddito nel quadro B, relativo ai redditi fondiari.

  197. Buongiorno, a seguito del decesso di mia madre, avvenuto nel gennaio 2014, ho ereditato una quota pari ad 1/6 della casa di proprietà dei miei genitori. Tale quota risulta dalla visura rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. A far tempo dal mese di agosto 2015 risiedo nella casa in argomento e mi chiedevo se dovessi indicarla nel modello 730/2017 e come devo esprimere percentualmente la mia quota in centesimi.

    Grazie, Giovanni

  198. Lei è obbligato ad indicare l’abitazione in dichiarazione dei redditi. La percentuale la trova facendo 1:6*100.

  199. Salve ho trovato sul 730 precompilato di mia moglie la presenza alla voce fabbricati di 4 porzioni di fabbricati (4/72 di proprietà ognuno) che risultano accatastati da gennaio 2016( divisione avvenuta tra eredi legittimi) ma con rendita 0,00, posso omettere di dichiararli?

  200. Sono proprietario di abitazione prima casa, acquistata prima del matrimonio. A marzo 2016 io e mia moglie, autorizzati dal giudice tutelare, abbiamo acquistato un appartamento a nostra figlia minore. Ad ottobre 2016 mia moglie e mia figlia sono andate a risiedere in questa abitazione situata in un altro comune, per non perdere le agevolazioni prima casa. Ho versato l’IMU a nome di mia figlia per il periodo marzo-ottobre. Moglie e figlia sono a mio carico e non hanno ulteriori redditi. Dovendo compilare il 730 2017, relativamente ai redditi da fabbricati quadro B mod.730, oltre all’immobile abitazione principale dove risiedo, quello intestato a mia figlia, va indicato? se si, alle voci “utilizzo” e “casi particolari IMU” quale codice si deve usare? Grazie anticipatamente.

  201. Se l’immobile è intestato, e quindi è di proprietà di sua figlia, lei non deve indicarlo nel suo 730.

  202. Sono proprietario di un appartamento in città ad alta densità abitativa, locato a studenti con canone concordato. Nel contratto di affitto, regolarmente registrato, le spese di acqua, luce, gas e condominio sono a mio carico. Ricordo che negli anni trascorsi le spese delle utenze venivano defalcate dal reddito percepito. Nella dichiarazione dei redditi 2016, mod. 730 quadro B colonna 6, devo ancora indicare l’importo dell’affitto depurato dalle utenze e del 30% oppure c’è solo il 30% di abbattimento? Grazie mille per la risposta

  203. Buongiorno, i miei genitori hanno il diritto di usufrutto al 50% ognuno sull’alloggio dove risiedono. Vorrei sapere se la detrazione da redditi dei fabbricati è applicabile e quindi vada indicata per entrambi. L’anno scorso solo mio padre ha presentato il 730 mentre quest’anno lo presenteranno entrambi: nel modello precompilato di mio padre il dato risulta già mentre in quello di mia madre risulta “presenza in catasto della seguente informazione…” e “dato non utilizzato”. Grazie.

  204. Entrambi i suoi genitori devono dichiarare l’usufrutto nella dichiarazione dei redditi.

  205. Grazie per la risposta, ma volevo anche chiederle, la minore età di nostra figlia, cui consegue l’usufrutto legale sul bene immobile da parte di noi genitori, non ci obbliga dal punto di vista legale e fiscale a dichiararlo tra i beni immobili di proprietà della famiglia? o quantomeno, solo per me, il 50% di esso atteso che la mia residenza rispetto a quella di mia moglie e mia figlia è rimasta invariata nell’appartamento di mia proprietà posto in altro comune? La ringrazio infinitamente per la sua gentile pazienza.

  206. Gli usufruttuari sono tenuti ad indicare l’immobile in dichiarazione dei redditi, secondo le relative percentuali.

  207. Buongiorno, leggendo casualmente alcune casistiche di questo articolo, ho “scoperto” che mia mamma NON ha usufruito del “diritto di abitazione” …. è possibile farlo ora ?
    Mi spiego meglio: In catasto, a seguito decesso di mio padre avvenuto nel 2004, la casa nella quale abitava con mia mamma costituita da : appartamento A/2 garage c/6 e laboratorio c/3 risulta in comproprietà per 1/3 tra la moglie e i due figli.
    In seguito sono stati fatti lavori di ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso ed ora è costituita da 2 appartamenti categoria A/2 e un garage c/6.
    I comproprietari al 33,33% sono sempre la moglie e i due figli.
    Gli appartamenti sono abitati uno da mia mamma e l’altro da mio fratello (io abito nello stesso comune in un altro appartamento di proprietà di mio marito)
    La dichiarazione dei redditi è sempre stata fatta indicando ad ogni comproprietario la quota del 33,33% dei due immobili e della pertinenza.
    Leggendo alcune casistiche mi pare che mia mamma avesse il diritto di abitazione che però non è mai stato esercitato.
    Chiedo è possibile -per l’appartamento da lei abitato- recuperare questo diritto ed imputarlo a lei al 100% ?
    Se questo è fattibile, come saranno da indicare questi immobili (2 appartamenti e 1 garage) nella dichiarazione dei redditi dei tre comproprietari ??
    Cosa cambia a livello di IMU/Tasi ??

    C’è modo di recuperare quanto indicato erroneamente negli anni scorsi ??
    Ringraziando anticipatamente, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

  208. Il diritto di abitazione è un diritto non un obbligo, se il coniuge superstite non abita nell’immobile non può far valere il diritto di abitazione.

  209. Buonasera, nel 2016 ho effettuato una donazione della mia abitazione principale(esclusa una pertinenza che è un garage) a mia sorella e contestualmente ho acquistato una nuova casa(sempre come abitazione principale). nel 730 precompilato appaiono entrambi gli immobili con i relativi giorni di possesso ma nel nuovo immobile non è indicato il codice di utilizzo..posso inserire il codice 1? e come calcolo la rivalutazione del 5%? ringrazio infinitamente

  210. ho dimenticato di dire che nel quadro b appare il seguente errore credo dovuto al fatto che la pertinenza non è stata donata e quindi mi dice che il periodo di utilizzo della pertinenza dell’ abitazione principale è superiore al periodo di utilizzo dell’ abitazione principale: Presenza di giorni con Utilizzo 5 superiore al totale dei giorni di possesso dei fabbricati adibiti ad abitazione principale Valore dichiarato: 365 Valore corretto : 105

  211. Deve modificare il precompilato dicendo che quell’immobile non è più pertinenza dell’altro.

  212. Salve, forse nella ricostruzione che ho esposto non sono stata abbastanza chiara… i lavori che sono stati fatti hanno portato alla trasformazione di un laboratorio in appartamento, quindi ora gli appartamenti sono diventati due e UNO continua ad essere abitato dal coniuge superstite (l’altro da un figlio).
    In questo caso si pu’ far valere ?? come va indicato ?? cosa devo fare per sistemare il tutto ?? grazie ancora Katja

  213. Sua madre può far valere il diritto di abitazione in un appartamento. Per sistemare il tutto la cosa migliore è far vedere tutto al suo commercialista, che eventualmente predisporrà, se c’è convenienza, le dichiarazioni integrative per le annualità passate. La situazione è complessa non può essere riassunta in un commento.

  214. Buonasera,
    nel 2016 ho iniziato i lavori di ristrutturazione con lo scopo di unire due unità immobiliari
    in un unica unità.
    I lavori sono terminati nel 2017 e la variazione catastale è stata effettuata da poco,
    a seguito di questa è ora presente in catasto un’unica unità immobiliare alla quale è stato attribuito un nuovo codice “subalterno”, mentre la rendita catastale è uguale alla somma dei due precedenti.
    Per quanto riguarda i redditi 2016 devo dichiarare i due immobili precedenti o posso dichiarare i dati del nuovo immobile unificato?
    Tenuto conto che i lavori di ristruttazione sono terminati nel 2017 e che per usufruire delle detrazioni nel modello unico 730 2017 occorre indicare i dati catastali dell’immobile per il quale sono stati fatti i lavori,
    posso inidicare i dati attuali catastali o devo indicare quelli dei due immobili precedenti ?

    Grazie mille per la risposta.

  215. Fino alla data di variazione catastale deve indicare due immobili distinti e poi dalla variazione un unico immobile.

  216. Salve, leggendo le risposte , ho visto che avete detto che in caso di immobile commerciale non locato , il codice di utilizzo è il 9. Ho compreso bene? Ringrazio.

  217. Dall’anno 2013 il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati (Categorie catastali A1 – A11, escluso A10 con codice utilizzo Irpef ‘2’, ‘9’, ‘10’, ‘15’ alla colonna 2 dei righi da B1 a B8) situati nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all’Imu, concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef e delle relative addizionali nella misura del 50 per cento.
    In questo caso nel quadro “B” (righi da B1 a B8) alla colonna 12 “Casi particolari Imu” va indicato il codice 3.

    Volevo solo sapere anche per il garage dato in comodato d’uso alla figlia insieme all’appartamento ( su cui pago IMU 2° CASA come per appartamento)
    Devo mettere utilizzo codice 10 e in casi particolari IMU il codice 3.

    Grazie mille per la risposta

  218. salve,
    ho concesso in locazione una stanza del mio immobile principale con contratto a codice concordato; l’altra parte dell’immobile più la pertinenza ( box) sono da me utilizzate.
    in fase di compilazione quadro B, ho utlizzato il codice 12 quadro B per l’immobile ( corretto) , mentre per la pertinenza ( codice 5) il software del precompilato online continua a darmi errore “Presenza di giorni con Utilizzo 5 superiore al totale dei giorni di possesso dei fabbricati adibiti ad abitazione principale Valore dichiarato: 365 Valore corretto : 0”
    Cosa devo indicare? L’immobile è comuinque adibiito ad abitazione principale, e quindi anche la pertinenza, per cui il codice 9 non mi sembra appropriato.

  219. Ovviamente la pertinenza è legata al destino dell’abitazione principale, deve modificare il codice da attribuire.

  220. Buonasera,
    risiedo con i miei genitori ma sono proprietario di un box acquistato come non pertinenziale (in quanto non avevo nessuna prima casa di cui renderlo pertinenza), soggetto quindi ad IMU.
    Cercando di inserirlo nel Quadro B, con codice utilizzo 5, inserendo come “caso particolare IMU” il codice 2, mi blocca comunicandomi: “Presenza di giorni con Utilizzo 5 superiore al totale dei giorni di possesso dei fabbricati adibiti ad abitazione principale”
    Se invece inserisco il cod. utilizzo 9, risulta incongruente con “casi particolari IMU” cod. 2.

    Quael’è a vostro avviso il corretto codice utilizzo?
    Grazie mille

  221. Buonasera
    Per il 730/2017 relativo al periodo di imposta 2016, se ho acquistato una abitazione a Febbraio 2017, diventata da subito abitazione principale e quindi da inserire come nuova residenza, nel Quadro B dei fabbricati devo inserire tale Fabbricato? ed eventualmente quanti giorni di possesso inserire? il sistema ovviamente non consente la scelta di “zero”.
    Grazie mille, saluti

  222. Ringrazio per la risposta così rapida ed efficace.
    Chiedo inoltre se può creare incongruenza il fatto che tra le spese detraibili al 2016 devo portare quelle relative all’intermediazione immobiliare (E17), dato che ho pagato l’agenzia nel 2016 anche se poi l’atto è stato fatto nel 2017.
    Riassumendo, introduco nel 730 di questo anno la variazione di residenza e le spese di intermediazione immobiliare ma non inserisco il fabbricato di proprietà perchè effettivamente acquisito nel 2017?
    Grazie

  223. Salve
    Mia madre è a carico di mio padre, non ha alcun reddito a parte la rendita di alcuni terreni in comunione dei beni e la rendita di un terreno di sua proprietà. Il valore complessivo di queste rendite è irrisorio. Tutti i terreni ricadono in comuni esenti dall’Imu, dunque da quello che ho capito è dovuta l’Irpef. Pertanto anche mia madre deve fare un proprio 730, pur essendo a carico di mo padre? In tal caso deve fare necessariamente riferimento ad un commercialista non avendo a disposizione il 730 precompilato? Grazie

  224. Anche io sono a carico di mio padre, ho lavorato occasionalmente per n importo lordo di 2000 euro. Di questi ho pagato 400 euro di ritenuta d’acconto. Da qualche parte ho letto che posso dichiararli e richiedere il rimborso, pur restando a carico di mio padre. Se è si qual’è la procedura? Grazie mille

  225. Grazie per la risposta celere. Mi scusi vorrei la motivazione per il quale mia madre non è tenuta alla presentazione della dichiarazione. La guida dell’Agenzia delle Entrate, a mio avviso, al riguardo non è molto chiara. A pag. 5 riporta che “la dichiarazione deve essere comunque presentata se le addizionali all’irpef non sono state trattenute…”, mentre a pag. 6 tra i casi di esonero con limite di reddito riporta “terreni e/o fabbricati con limite di reddito 500 euro”. Grazie ancora.

  226. La risposta l’ha fornita lei, terreni e fabbricati con limite di reddito sotto i 500 euro.

  227. Salve, il 15/05/2016 ho venduto una casa e relativa pertinenza locate a canone concordato con cedolare secca.ho indicato nel rigo b1 e b2 i giorni di possesso ma, come faccio ad indicare che la casa non mi appartiene più? <in fase di calcolo risulta che dovrò pagare l'importo relativo alla cedolare secca per l'anno 2017.
    grazie

  228. Salve, io e mia moglie siamo proprietari di una casa bi-famigliare composta da due appartamenti , ognuno di noi è proprietario di 1 singolo appartamento, in quello a me intestato viviamo io mia moglie ed i miei figli ed è per me prima casa. Nell’altro appartamento vivono i miei suoceri. Per questo appartamento mia moglie paga l’imu .
    Come dev’essere compilato il quadro B , considerando utilizzo 10? Mi spiego, il punto 12 va compilato?
    Grazie

  229. Salve, ho concesso in locazione un immobile di mia proprietà in regime di cedolare secca ( canone concordato) ad una persona, che però non ha voluto il box pertinenziale. Posso affittare ad altro soggetto il box pertinenziale, sempre in regime di cedolare secca?
    La documentazione sul sito agenzia entrate dice solo:
    “Ho intenzione di dare in locazione un box auto: posso optare per la cedolare secca?
    Può optare per la cedolare secca soltanto se il box è pertinenza di immobile a uso abitativo ed è locato insieme ad esso” ma non specifica se i conduttori i debbano essere necessariamente lo stesso soggetto.

    saluti

  230. Nel suo caso non è possibile usare la cedolare, il box sarebbe affittato da solo, e non come pertinenza dell’immobile.

  231. scusate, dato che sono arrivato lungo con la compilazione per via di documenti che non mi giungevano, adesso sono qui che cerco di cavarmela da solo col 730. Tutto ok salvo il quadro B che mi getta in un dilemma dal quale non riesco ad uscire e in rete non trovo nulla che mi aiuti.
    Il mio caso è: sono proprietario al 50% di una casa (utilizzo 1) e di un box di pertinenza (utilizzo 5). Poi da aprile 2016 ho spostato per esigenze personali la mia residenza da un’altra parte e sono andato in affitto. Cosa devo segnare in questo caso nel fantomatico quadro delle rendite? Tra l’altro essendo diventata per me una sorta di seconda casa, ci devo pagare pure l’IMU per il mio 50%?
    Grazie per ogni aiuto che arriverà!

  232. Deve inserire il numero dei giorni in cui l’immobile è stato prima casa e poi inserire una variazione per indicare i giorni in cui l’abitazione è stata “a disposizione”.

  233. Buongiorno inanzitutto complimenti per la vs rubrica vorrei cortesemente un ‘aiuto per la compilazione dell’ormai vicino modello 730/2018.
    Il mio caso . mia moglie nel marzo del 2017 per volontà dei suoi genitori ha acquisito assimeme a sua sorella per donazione la loro abitazione cat A3 ed una pertinenza cat C2 ed un terreno . Quindi ora le proprietà sono suddivise al 50% fra mia moglie e sua sorella. Contemporaneamente all’accettazione della donazione é stata fatto un contratto di comodato gratuito di queste prioprietà a favore dei loro genitori che dimorano e sono residenti in quell’abitazione e continuano a gestirle come facevano precedentemente
    Queste proprietà sono ubicate nel comune “A” mentre mia moglie vive e risiede nel comune “B” presso la mia abitazione con me e i nostri figli che é di mia esclusiva proprietà – ( siamo in regime di separazione dei beni) –
    Ora per la compilazione del quadro B relativo alla dichiarazione dei redditi dei fabbricati vorrei conoscere il vostro parere su quale codice indicare alla colonna 2 “utilizzo” e poi il codice da indicare alla colonna 12 ” casi particolari IMU” in quanto mia moglie già dall’anno scorso ha provveduto a pagare l’IMU per la sua quota di proprietà sia per quanto riguarda l’abitazione che per la pertinenza.
    Ringrazio per l’attenzione che vorrete prestarmi

  234. Nella dichiarazione dovrà indicare che l’immobile è concesso in comodato, con il relativo codice. Per maggiori info mi contatti in privato per una consulenza.

  235. Buongiorno!
    A giugno 2017 la mia prima casa ha subito una modifica della rendita catastale che mi è stata comunicata dal Catasto.
    Nel 730 precompilato, in ultima pagina, tale modifica è stata registrata, ma NON utilizzata nel quadro dei Fabbricati, che presenta quindi una anomalia.
    Ho provato ad inserire una nuova riga con la nuova rendita catastale, indicando la continuità con la riga precedente, e ho calcolato i giorni di possesso (365 in totale) ma quando salvo la modifica del modello 730 il sistema mi dice che non posso indicare rendite con valore diverso per uno stesso fabbricato!
    Devo ignorare l’errore e andare avanti oppure ho sbagliato qualcosa? Grazie mille

  236. Deve fare una variazione per indicare la nuova rendita catastale. Sta sbagliando la correzione.

  237. Buongiorno,
    innanzi tutto complimenti per la rubrica davvero ben gestita.
    Lo scorso anno ho deciso di cambiare casa. Premetto che già abitavo in un immobile di proprietà in regime di prima casa.
    Il dubbio nasce dal fatto che ho acquistato il nuovo immobile in regime di prima casa prima di vendere quello vecchio, vendita avvenuta un paio di mesi dopo (come previsto quindi entro un anno).
    Ovviamente prendendo i giorni indicati nel precompilato e basati sulla data del rogito la somma delle due supera i 365 gg e non è accettato. Come devo comportarmi? Vale la data del cambio residenza per il conteggio?
    Grazie mille

  238. Si è corretto, per il cambiamento di residenza vale la data in cui ha presentato la domanda in Comune.

  239. Buongiorno,
    a causa di successione (morte di mia madre) l’appartamento “coniugale” è ora di proprietà mia e mia sorella (1/6 a testa) e il resto di mio padre. Sul 730 indichiamo la quota di possesso.
    Nel 2017 mio padre ha redatto contratto di locazione di detto appartamento (lui ora risiede altrove) e percepisce l’affitto. Sul 730/2018 deve indicare tutto lui o ognuno di noi in proporzione alla quota di possesso (anche se sia io che mia sorella non percepiamo l’affitto)?
    Grazie mille

  240. Suo padre ha il diritto di abitazione sull’immobile. Quindi è lui che deve dichiarare il reddito da locazione. Dovete verificare questo aspetto.

  241. Buongiorno, vorrei sapere se è corretto dichiarare l’unico immobile di proprietà sfitto aumentando di 1/3 la rendita catastale rivalutata e ridotta del 50% avendo la residenza nello stesso comune ma nell’immobile di proprieta del conige convivente. Imu e tasi si pagano comunque?
    Grazie

  242. Imu e Tasi si pagano comunque e la rendita catastale ai fini Irpef è aumentata di 1/3.

  243. salve, devo compilare il modello aggiornato per la richiesta assegni familiari Inps, vorrei sapere nella colonna redditi da fabbricati cosa devo inserire.
    Io possiedo un appartamento di cui sono proprietario al 20% che risulta come seconda abitazione poiché non ci risiedo, e per il quale il commercialista ha indicato nel 730 la rendita catastale, mentre l’abitazione presso cui risiedo è di proprietà della mia coniuge, in comunione dei beni, ed è esente da Imu perché prima casa.
    Vorrei sapere quindi quale dei due valori o di entrambi vanno indicati ai fini della rendita.
    Grazie

  244. Un immobile ad uso non abitativo è stato dato in affitto dal 2010 al 2011 compreso, pagando le relative imposte IRPEF. All’atto della cessazione del contratto, per pura dimenticanza, non è stata fatta la dichiarazione di cessazione all’agenzia delle entrate, sanata nel marzo 2014 con dichiarazione e pagamento con f23 di quanto dovuto oltre sanzioni ed interessi. Ora, il centro controlli di pescara ha inviato un avviso di accertamento per i redditi 2013 contestando la omessa dichiarazione di redditi soggetti ad irpef. Pur avendo fatto la dichiarazione di cessazione contrattuale in ritardo, l’imposta sanzionata dall’agenzia delle entrate è comunque dovuta stante il fatto che il fabbricato in questione non ha prodotto alcun reddito dal 2012 ad oggi?
    Grazie

  245. Se non vi sono redditi prodotti nell’anno dal fabbricato chieda in autotutela l’annullamento dell’accertamento.

  246. Infatti ho chiesto l’annullamento dell’accertamento in autotutela, ma l’agenzia delle entrate ha disposto il diniego specificando che l’art. 26 del TUIR e la circolare del 07/07/1999 n. 150 del Ministero delle finanze stabilisce che, per gli immobili locati ad uso diverso da quello abitativo, il canone va comunque dichiarato, anche se non percepito, così come risultante dal contratto di locazione, rilevando in tal caso il momento formativo del reddito e non quello percettivo, asserendo che il canone di locazione doveva essere dichiarato fino alla data del 31/12/2013.
    La risposta a tale rigetto mi sembra alquanto controversa se non addirittura contraddittoria a fronte di una presa d’atto da parte dell’agenzia del termine contrattuale alla data del 31/12/2011, accettando la dichiarazione e incassando i relativi oneri come meglio specificati nella precedente mail.
    Posso procedere ad ulteriore richiesta di valutazione in autotutela aggiungendo documentazione a favore, quale, ad esempio, la cessazione delle utenze? E’ il caso di interessare, anche se non risolutivo, il garante del contribuente? Grazie

  247. Bisogna vedere prima di tutto se l’accertamento è ancora nei termini o meno. Se vuole possiamo analizzare la situazione in dettaglio, e allora nel caso potremo aiutarla. In questo modo, si possono dare solo consigli generici e comunque parziali che non la aiuterebbero, ma la metterebbero ancora più in confusione. Se vuole la contatto in privato e dopo aver analizzato la situazione eventualmente le faremo un preventivo per il nostro aiuto.

  248. Salve buonasera, nel ringraziarvi per il servizio offerto, espongo il mio caso. Mia suocera ha concesso a mio figlio a tempo indeterminato ed in comodato d’uso, con regolare registrazione del contratto presso Agenzia delle Entrate, abitazione considerata non di lusso. Volevo chiederle le modalità per la dichiarazione del predetto immobile sul mod. 730
    e quali sarebbero le imposte alle quali mia suocera sarebbe assoggettata per l’immobile stesso. Grazie

  249. Sua suocera è soggetta al pagamento dell’Imu sull’immobile e lo indicherà con apposito codice nel suo 730.

  250. Io e mia moglie siamo comproprietari al 50% in separazione di beni di una porzione di fabbricato cat. c/2 avente una rendiita catastale pari a 230,44 € e non locato.
    Mia moglie ha una pensione INPS è non ha altri reddiiti.
    Per questo fabbricato dal 2012 abbiamo sempre pagato l’IMU e mi pare che non si sia dovuto pagare l’IRPEF.
    Invece per il 2011 (ante IMU) come si calcolerebbe l’IRPEF? Grazie

  251. La rendita catastale rivalutata del 5% è attribuita pro quota ai proprietari ed è reddito imponibile IRPEF.

  252. Buongiorno, sono proprietario di un appartamento cat. A/2 e pertinenze C/6 dove risiedono i miei genitori, stabilmente dal 2008, mentre io risiedo nello stesso comune ma in una abitazione di proprietà esclusiva della mia compagna.
    Ai fini IMU il comune mi consigliato di stipulare il contratto di comodato d’uso gratuito – registrato presso agenzia entrate- per avere la riduzione del 50%
    Ai fini Irpef posso dedurre tale immobile al 100% nel nel modello unico oppure al 50%?
    Perché non può essere considerato tale immobile abitazione principale secondo art. 43 cc. e pertanto goderne delle relative detrazioni/deduzioni?

    Grazie

  253. Buongiorno , a gennaio 2019 per motivi di lavoro cambierò la mia residenza e quindi l’appartamento di proprietà che utilizzo attualmente come “abitazione principale” diventerà “seconda casa a disposizione”. Vorrei sapere cosa devo mettere nel 730? La rendita catastale è € 235,00. Per quel che concerne l’IMU cosa devo fare? Attendo Vs riscontro grazie

  254. Salve, mia moglie ha solo redditi fondiari pari a 700 euro, non capisco come devo considerarla dato che è tenuta a presentare la dichiarazione. Cioè, posso indicarla a carico e contestualmente presentare una congiunta? Oppure non la posso mettere a carico e fare solo la congiunta?
    Grazie

  255. Buonasera un’informazione il mio datore di lavoro mi ha consegnato il modulo di dichiarazione imposta sul reddito delle persone fisiche vorrei sapere oltre a specificare i famigliari a carico io che Sono proprietaria di un immobile devo inserire il reddito del fabbricato in quel modulo? Perché a me è stato detto che non c’entra nulla la casa con questo modulo attendo sua risposta per il momento la ringrazio e porgo cordiali saluti buona serata

  256. Salve Selena, il modulo è relativo alla richiesta di detrazioni per familiari a carico o per redditi da lavoro dipendente. Non deve inserire alcun dato che riguarda i suoi immobili.

  257. Buonasera,

    vorrei chiederle un’informazione… a settembre dello scorso anno ho acquistato un’abitazione, ma ho fatto la domanda di cambio di residenza a febbraio 2019. Per quei mesi ho versato l’IMU come seconda casa perché residente a casa dei miei genitori.
    Che cosa dovrò indicare nel 730? Immobile a disposizione?
    Grazie mille!

  258. buonasera volevo porre un quesito;sono unitamente a mia moglie titolare di un contratto di locazione assoggettato a cedolare secca al 50%- Avrei intenzione di presentare la dichiarazione congiunta. Preciso che mia moglie non è a mio carico fiscalmente, poichè col solo reddito da locazione raggiunge un imponibile di 2.700 Euro e con il 50% della rendita catastale dell’unico immobile di proprietà supererebbe il limite previsto dalla legge dei 2.850,00, Detto questo volevo sapere se la rendita catastale contribuisce alla formazione del reddito imponibile di riferimento per usufruire di prestazioni e detrazioni. Preciso che pago regolareìmente IMU in altro comune diverso dalla nostra residenza.

  259. Buonasera,
    volevo porle un quesito…. mia moglie ha ereditato nel 2018, la proprietà per 1/6 di un immobile in cui continua ad abitare il genitore superstite (cosa che ho capito non dobbiamo dichiarare per il “diritto di abitazione”) oltre ad alcuni terreni affittati a coltivatore con meno di 40 anni e un fabbricato D10. Per i terreni sappiamo come dichiararli ma … non riesco a capire come comportarmi con il fabbricato D10 (anche questo inserito nel contratto di affitto con i terreni). Dobbiamo dichiararlo ? e nel caso in che modo ? Preciso che su questo immobile viene regolarmente pagata la TASI da tutti i proprietari (mia moglie, la sorella e lo suocero).
    La ringrazio in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi, grazie

  260. Grazie mille Federico, le chiedo un’ulteriore precisazione per quanto riguarda la colonna 12 perché non mi sembra ci sia un’opzione adatta al mio caso tra le 3 previste… cosa dovrei indicare per un immobile a disposizione per il quale viene versato l’IMU e che si trova in un comune diverso da quello in cui abitavo fino al cambio di residenza (avvenuto comunque a inizio 2019)?

  261. Buongiorno, in seguito a decesso di mio papà sono comproprietaria per 1/3 di immobile, 1/3 è di mia mamma e 1/3 di mia sorella. Abbiamo beneficiato di agevolazioni ‘prima casa’ in quanto mia sorella non era proprietaria di altri immobili. Tutte e 3 abbiamo pagato Imu in quanto per nessuna è ‘abitazione principale’ (non ci abitiamo. E non è locata).
    Ora nel 730 precompilato io e mia mamma troviamo nostra quota di rendita, mia sorella no, perche? Deve inserirlo? Grazie. claudia

  262. Salve Claudia, lei e sua mamma trovate la quota di rendita perché avete residenza in un altro Comune rispetto a quell’immobile, quindi pagare l’IRPEF sul 50% della rendita catastale. Sua sorella che ha residenza in quell’immobile non deve pagare IRPEF, quindi per questo non trova la rendita.

  263. Salve ,
    vorrei sapere se c’e’ una soglia minima di reddito fondiario da segnalare nella dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo IRPEF
    Grazie

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