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Come prelevare i guadagni da una Srl? i metodi

Le principali modalità utilizzabili per prelevare utili da una SRL, frutto della mia esperienza professionale di consulente di PMI.

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Come gestire correttamente i prelevamenti di denaro in una SRL da parte dei soci? Quali sono le soluzioni ottimali per prelevare i guadagni dalla società? In questo report ti spiego come non sempre il compenso amministratore sia la soluzione migliore per prelevare denaro dalla società. Scoprirai le alternative a disposizione che possono permetterti un risparmio fiscale.

Uno degli argomenti che maggiormente mi richiedono lettori e clienti in consulenza è quello legato alla gestione della propria SRL. In particolare mi riferisco alla possibilità per i soci e per l’amministratore di poter prelevare nel modo corretto i guadagni che derivano dalla gestione della società.

La tassazione italiana sicuramente non aiuta e uno dei problemi di ogni PMI italiana è quello di saper gestire correttamente i guadagni che derivano dalla propria attività. Negli ultimi anni il proliferare di informazioni non corrette, spesso fornite da soggetti, che non conoscono gli aspetti fiscali di una SRL, ha generato molta confusione.

Ho sentito dire da alcuni imprenditori che è sufficiente prelevare dal conto corrente o direttamente dalla cassa. Il tutto senza preoccuparsi degli effetti che ne derivano.

Niente di più sbagliato!

Operare con una SRL significa gestire un ente totalmente slegato dai propri soci. Un ente societario con regole ed obblighi propri, dovuti sia per tutelare l’imprenditore che i suoi stakeholder. Ho deciso di realizzare questo report per spiegarti quali sono alcuni metodi che puoi utilizzare per gestire al meglio i guadagni che derivano dalla tua SRL. Quando parlo di gestire al meglio faccio riferimento a metodi assolutamente legali, che possono permetterti di ridurre almeno parzialmente il carico fiscale.

Naturalmente, ogni situazione deve essere analizzata in dettaglio. Come vedrai ogni metodo porta con se vantaggi e svantaggi. Per questo è comunque necessaria l’analisi della tua situazione con un esperto. Al termine di questo articolo puoi trovare i riferimenti per contattarmi direttamente e ricevere una consulenza in grado di aiutarti a capire quali nel tuo caso sono le modalità migliori per prelevare gli utili dalla tua SRL.

Sei pronto?! si comincia!


Perché devi operare con una SRL per il tuo business

Quando si avvia un business la scelta fondamentale è utilizzare il giusto veicolo tra quelli previsti dal diritto societario. Solitamente le scelte a disposizione ricadono solitamente su:

  • Una ditta individuale oppure
  • Una società.

Tuttavia, quello che non è chiaro è che:

operare con una SRL non è idoneo per tutti i tipi di business

Operare con una SRL presuppone il sostenimento di costi di gestione che devono essere presi in considerazione. Per questo, è consigliabile aprire una SRL solo dopo esserti consultato con il tuo commercialista di fiducia. Detto questo, ad oggi la SRL è una società tutto sommato poco utilizzata in Italia. Questo per il fatto che gli imprenditori hanno paura di non poter prelevare i guadagni dalla società con facilità, come invece avviene con una ditta individuale.

La ditta individuale è consigliabile per chi sta avviando una nuova attività con redditi davvero minimi, magari sfruttando il regime fiscale di vantaggio (c.d. regime forfettario). Tuttavia, quando i guadagni iniziano ad aumentare la SRL rappresenta sicuramente l’obiettivo da raggiungere per ottimizzare la propria situazione fiscale. Le società di persone, invece, presentano anch’esse dei vantaggi, ma legati esclusivamente al verificarsi di particolari situazioni (per approfondire: “Quando è vantaggiosa la società di persone per il mio business?“).

Detto questo, torniamo alla SRL e dal punto di partenza che ad oggi la maggior parte degli imprenditori gestisce i prelevamenti attraverso i compensi amministratore. Tuttavia, è necessario prestare attenzione a questo aspetto, perché esistono anche altre modalità per gestire e prelevare i guadagni delle società. Basti pensare che la gestione dei prelevamenti della SRL tramite i comensi amministratore comporta il pagamento dei contributi INPS alla Gestione separata INPS. Una gestione previdenziale che ad oggi non è in grado di assicurare un trattamento pensionistico ai propri iscritti.

Quindi perché continuare con i compensi amministratore?

Si tratta di opzioni meno utilizzate ma non per questo meno valide, tutto dipende dalle esigenze personali di ogni imprenditore. Andiamo ad analizzare, quindi, alcune soluzioni pratiche per prelevare i guadagni da una SRL.

Prelevare i guadagni della SRL con compenso amministratore

La delibera assembleare che determina i compensi amministratore è sicuramente la soluzione più adottata da parte delle SRL italiane. I soci stabiliscono il compenso annuo dell’Amministratore unico o del Consiglio di amministrazione. L’organo amministrativo, poi, percepisce il compenso periodicamente attraverso le buste paga (o in alcuni casi attraverso la fatturazione con partita Iva). Il vantaggio è che si tratta di una soluzione molto semplice e facile da gestire. Consente alla società di dedursi dalle imposte dirette il compenso preventivamente deliberato, ed all’amministratore di ottenere un reddito sotto forma di busta paga. Infatti, nella busta paga dell’amministratore vengono trattenute alla fonte:

  • Sia le ritenute IRPEF che
  • Sia contributi INPS dovuti alla Gestione separata.

Come detto la gestione contributiva è quella che crea maggiori problemi perché si versa ad un fondo che ad oggi non assicura un trattamento pensionistico soddisfacente. Ebbene, di seguito ti indicherò alcune soluzioni alternative alla gestione del compenso amministratore per prelevare i guadagni dalla SRL. Tuttavia, se non vuoi ovviare alla gestione del compenso amministratore la soluzione migliore è quella di cercare di fare leva sui c.d. “rimborsi spese analitici“.

Il rimborso analitico riguarda costi sostenuti dall’amministratore per conto della società. Tieni presente che il rimborso spese riguarda costi sostenuti dall’amministratore per conto della società. Può trattarsi di trasferte per andare a raggiungere clienti e fornitori, o per la propria attività di rappresentanza della società. Questi costi se anticipati dall’amministratore devono essere a lui restituiti.

La gestione dei rimborsi spese nel compenso amministratore

Il rimborso spese analitico è un tipo di rimborso spese comprovato da documentazione giustificativa della spesa a piè di lista. Per l’amministratore i rimborsi spese analitici di spese documentate per:

  • Vitto;
  • Alloggio;
  • Viaggio e trasporto, per trasferte effettuate fuori dal territorio comunale.

Il rimborso di questi oneri non si considera imponibile ai fini fiscali e previdenziali. Anche per la società il rimborso spese all’amministratore è vantaggioso. I rimborsi corrisposti all’amministratore relativi ad altre spese anche non documentate, sono esclusi dal reddito imponibile nel limite di:

  • 15,49 euro al giorno per le trasferte effettuate in Italia;
  • 25,82 euro al giorno per le trasferte effettuate all’estero.

Si tratta, ad esempio, delle spese di parcheggio o di lavanderia. Per la società i rimborsi spese analitici relativi a spese di vitto e alloggio sono deducibili fino al limite di:

  • 180,76 euro al giorno per trasferte in Italia;
  • 258,23 euro al giorno per trasferte effettuate all’estero.

Questo ai sensi dell’articolo 95 comma 3 del DPR n. 917/86. Le indennità chilometriche, sono deducibili per la società nei limiti di costi auto di potenza fino a 17 cavalli o 20 cavalli se auto diesel. Questo secondo quanto previsto dall’articolo 95 comma 3 del DPR n 917/86. Sono, invece, deducibili senza limiti le altre spese di viaggio come ad esempio il car-sharing e altre spese documentate.

Utilizzo del rimborso spese a corollario del compenso amministratore

Utilizzare il rimborso spese analitico consente sicuramente di risparmiare sul parte del compenso amministratore corrisposto. Come hai visto tale compenso rimane esentato da tassazione nei limiti sopra indicati. In questo modo l’amministratore viene rimborsato dei costi che sostiene e su tali costi sarà parzialmente esentato da tassazione e contribuzione. Soluzione sicuramente non ottimale che può aiutare chi non vuole staccarsi dai compensi amministratore per prelevare i guadagni dalla propria SRL.

L’utilizzo del trattamento di fine mandato per l’amministratore

All’interno di questa categoria di prelevamento utili della società, legata al compenso amministratore, possiamo inserire anche la corresponsione di un trattamento di fine mandato per l’amministratore. Al momento della delibera di nomina dell’amministratore, ove previsto statutariamente, la società ha la possibilità di accantonare annualmente dal suo bilancio una somma a titolo di trattamento di fine mandato dell’amministratore. In buona sostanza, si tratta di una sorta di TFR dei lavoratori dipendenti ma, questa volta, legato all’attività dell’amministratore della società. Non intendo entrare nel dettaglio del funzionamento di questo strumento e dei requisiti da rispettare se vuoi utilizzarlo, in quanto ne ho parlato approfonditamente in questo articolo: “TFM Tassazione del Trattamento Fine Mandato Amministratori“. Il punto a cui voglio arrivare è che, attraverso la corretta applicazione del trattamento di fine mandato, la società ha la possibilità di accantonare annualmente un importo per il trattamento di fine mandato dell’amministratore. Tale importo è deducibile dal reddito imponibile della società per competenza (per anno di accantonamento), e consente di abbattere l’utile della società per l’importo accantonato. Tale importo, sarà poi imponibile nell’anno in cui l’amministratore cessa la carica. Si tratta, comunque, di una valutazione da effettuare con attenzione assieme al tuo commercialista, ma è sicuramente una variabile da tenere in considerazione nella pianificazione fiscale della tua SRL.

Andiamo ad analizzare a questo punto, due soluzioni alternative alla gestione dei compensi amministratore nelle SRL.

Prelevare i guadagni della SRL attraverso i dividendi

Una modalità alternativa ma poco utilizzata nelle SRL per remunerare la proprietà è quella legata alla distribuzione degli utili. Si tratta della procedura connessa alla distribuzione dei dividendi ai soci. I dividendi non sono altro che utili che derivano dall’approvazione del bilancio d’esercizio annuale. Quindi, requisito indispensabile per avere un dividendo è che la SRL chiuda il bilancio con un utile d’esercizio.

Al posto di deliberare compensi amministratore l’assemblea dei soci di una SRL può decidere di distribuire gli utili generati dal bilancio. Il vantaggio di questa soluzione è quello di evitare il pagamento dei contributi INPS alla Gestione Separata.

Da un punto di vista fiscale gli utili della SRL percepiti dai soci sono considerati redditi di capitale. Sui redditi di capitale, non è prevista alcuna contribuzione previdenziale. Non si tratta, infatti, di redditi da lavoro come nel caso dei compensi amministratore. Il secondo vantaggio legato a questa metodologia di prelevamento di utili è che, indipendentemente dalla tua quota di partecipazione avrai una ritenuta fiscale del 26%. A partire dal 2018, infatti, sia per le partecipazioni qualificate e non nel capitale sociale della SRL è prevista una tassazione alla fonte del 26%.

Direi che si tratta di un bel vantaggio!

Quando devi utilizzare i dividendi per prelevare utili dalla SRL?

Il dividendo viene incassato dai soci, al momento in cui l’assemblea dei soci della SRL lo delibera. Di solito questo avviene nella delibera di approvazione del bilancio d’esercizio. In questa sede l’assemblea può deliberare l’assegnazione del dividendo ai soci.

La prima riflessione da fare è che il dividendo viene ad essere incassato solo nell’anno successivo alla sua maturazione. Questo vuol dire che se sei socio nell’anno di maturazione dei dividendi non percepirai alcun incasso. Il dividendo viene erogato nell’anno successivo (solo se vi sono utili). Per questo motivo l’erogazione del dividendo deve essere gestita con il compenso amministratore. Oltre a questo devi tenere presente che il prelievo di utili con dividendo non è un costo per la tua SRL. L’importo dei compensi amministratore è un costo totalmente deducibile dal reddito. Tuttavia, lo svantaggio del compenso amministratore è che subisce tassazione IRPEF progressiva. Questo significa che hai convenienza a tenere quanto più basso possibile il compenso amministratore.

Di concerto potrai utilizzare maggiore utile distribuibile a dividendo sul quale potrai applicare una tassazione proporzionale. Il vantaggio della tassazione proporzionale è che maggiore è l’utile distribuibile maggiore è il risparmio fiscale che puoi ottenere. Il tutto senza considerare che non avrai più bisogno dei costi legati alla gestione della busta paga dell’amministratore.

Si tratta di una opzione che è perfettamente legale. Pensa che se il socio della tua SRL è un’altra SRL allora ci sarà una detassazione pari al 95% dell’utile distribuito. Anche questo mi sembra un bel vantaggio da sfruttare.

Distribuzione di utili e rapporti con le banche

Un ulteriore aspetto legato al prelevamento dei guadagni dalla SRL con i dividendi è legato ai rapporti bancari. Come detto percepire compensi amministratore comporta il sostenimento di un costo per la società. Costo che inevitabilmente abbatte il reddito della società. Se detieni una società che lavora quotidianamente con le banche, per mutui, scoperti, finanziamenti o denaro caldo, saprai l’importanza che ha il reddito.

Avere un reddito più elevato comporta dei vantaggi quando ci si presenta in banca

Il fatto di non avere più in bilancio il costo dei compensi fa lievitare immediatamente gli utili della tua SRL. Questo ti permetterà di avere un peso più rilevante nella trattativa. Se hai delle linee di credito aperte con istituti bancari dovresti attentamente riflettere su questa opportunità.

Gli svantaggi legati alla distribuzione dei dividendi

Attenzione però! come tutte le variabili anche la distribuzione dei dividendi può avere dei risvolti negativi.

Prima di tutto non è possibile distribuire dividendi se la SRL non ha chiuso il bilancio in utile. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Secondo aspetto da tenere in considerazione è che la distribuzione avviene di anno in anno. Quindi, questo vuol dire che ci sarà una unica deliberazione all’anno. La distribuzione del dividendo ai soci può avvenire anche in più tranches nel corso dell’anno. Tuttavia, l’importo deliberato è stabilito di anno in anno. Si deve quindi essere in grado di far fronte all’instabilità dell’importo deliberato.

Per questo motivo ti consiglio di valutare questa opportunità con un commercialista esperto!

Prelevare i guadagni dalla SRL con la trasparenza fiscale

Un altro metodo alternativo per gestire i guadagni della SRL è quello di utilizzare il regime di trasparenza fiscale. Si tratta di un regime fiscale particolare, scarsamente utilizzato, ma che in alcuni casi può portare per i soci, rilevanti vantaggi. Il regime di trasparenza fiscale si caratterizza per il fatto che il reddito fiscale generato dalla società è tassato direttamente in capo ai soci. La società non è più soggetta a tassazione diretta. Infatti, il reddito e la tassazione sono trasferiti in capo alla proprietà. La distribuzione del reddito societario da imputare ai soci avviene in base alle percentuali di partecipazione di ciascun socio. In pratica, la tassazione della SRL, con il regime di trasparenza fiscale, avviene come se la società fosse una SNC.

Il vantaggio di questo sistema di tassazione è che la SRL può essere gestita come una normale società di persone. In questo caso il socio ha facoltà di prelevare dalla società quanto spettante per il pagamento delle imposte. Naturalmente tutto questo secondo le disposizioni dell’amministratore. Naturalmente la trasparenza fiscale riguarda soltanto la modalità con la quale si pagano le imposte sul reddito. Non cambia niente per quanto riguarda la separazione patrimoniale tra società e soci.

Vantaggi del regime di trasparenza fiscale

La trasparenza fiscale ha il vantaggio di distribuire per ciascun socio il reddito societario per essere assoggettato ad imposte dirette. In pratica il socio dovrà indicare nel quadro RH del modello Redditi PF il reddito attribuito dalla società. Attribuzione che avviene in base alla quota di partecipazione nel capitale della società.

Quando è conveniente la trasparenza fiscale?

Applicare il regime di trasparenza fiscale può essere conveniente quando la compagine societaria è ampia. In questo modo il reddito societario è distribuito tra i soci in modo omogeneo. Questo consente poi di poter sfruttare deduzioni e detrazioni fiscali personali per abbattere la tassazione. In linea generale posso dirti che questo regime fiscale è conveniente per redditi societari fino a 60.000 euro. Superando questo limite resta più conveniente la tassazione societaria. Inoltre questi conteggi potrebbero in parte risultare diversi se nella tua SRL ci sono molti “costi indeducibili”.

Esercitare l’opzione per la trasparenza fiscale

La trasparenza fiscale è un regime fiscale di tipo “opzionale”, ovvero devi appositamente attivarlo. La procedura è molto semplice. E’ sufficiente una raccomandata alla società (con cui tutti i soci fanno richiesta del regime di trasparenza). Successivamente la società compilerà il Quadro OP della dichiarazione dei redditi.

Prima di scegliere il regime di trasparenza affidati sempre ad un commercialista esperto. Quello che posso dirti in questo momento è che:

  • Una volta entrato nel regime di trasparenza fiscale sei obbligato a rimanerci per tre anni. Quindi ti consiglio di fare qualche simulazione prima di decidere;
  • Se il reddito societario in questo periodo dovesse salire molto potresti avere una tassazione più elevata rispetto a quella ordinaria della SRL.

Altra cosa che devi tenere presente è che con il regime di trasparenza paghi su tutti gli utili. Questo indipendentemente dal fatto che tu li abbia prelevati o meno. Eventuali importi che non ti sei ancora prelevato andranno a finire in una “riserva di utili” che potrai prelevare anche in futuro senza ulteriore tassazione. Anche in questo caso, la soluzione della trasparenza ha effetti positivi con gli istituti bancari. Potrai portare in banca un bilancio decisamente migliore.


Eliminare la doppia contribuzione INPS nelle SRL

La pianificazione fiscale di una SRL passa anche attraverso una ulteriore problematica. Mi riferisco alla problematica legata alla doppia contribuzione INPS se sei inquadrato come sono ed amministratore della società. Infatti, ogni qualvolta il socio di una SRL ha come attività prevalente quella di operare per la società, l’INPS chiede il versamento di una contribuzione. Si tratta della gestione INPS artigiani e commercianti. Oltre a questa gestione se percepisci un compenso amministratore sei tenuto al versamento dei contributi dovuti alla Gestione Separata. Mi sono già occupato di questa problematica in questo contributo: “Socio Amministratore di SRL: eliminare la doppia contribuzione INPS“.

Se anche tu nella tua SRL riscontri questa problematica e vuoi risolverla contattami seguendo la procedura che ti indico di seguito. Potrai risolvere con me le tue problematiche.


Prelevare i guadagni dalla SRL: consigli e consulenza

Ho cercato di riassumerti in questo report una serie di informazioni che possono esserti utili per capire come prelevare i guadagni dalla SRL. Si tratta di metodi legali che puoi utilizzare da subito. Naturalmente è necessario affidarsi ad un commercialista esperto. Un consulente in grado di indirizzarti verso la soluzione migliore per la tua azienda e per la tua situazione personale. Ognuna di queste alternative, come hai visto, ha effettivi positivi ma anche delle controindicazioni.

Effettuare una scelta freddolosa o non ben ponderata potrebbe avere degli effetti spiacevoli. Per questo motivo, qualsiasi sia la tua scelta ti consiglio di effettuare prima una simulazione economica con un esperto.

Se vuoi affidarti a me per la consulenza su questi aspetti e valutare insieme se e quanto puoi risparmiare con la tua SRL, contattami!

Prelevare i guadagni da una Srl: FAQ

Chi decide la distribuzione di utili della SRL?

La distribuzione degli utili di SRL deriva da decisione dell’assemblea dei soci. Solitamente si tratta dell’assemblea che approva il bilancio d’esercizio ad approvare la decisione di procedere alla distribuzione degli utili. Ogni socio, nel caso, ha diritto a ricevere utili in proporzione alla propria quota di partecipazione agli stessi. E’ fatto divieto del patto leonino.

Chi paga le tasse sui dividendi?

La tassazione sul dividendo è a carico del soggetto percettore dello stesso. Qualora il dividendo venga erogato a percipiente persona fisica (non esercente attività di impresa), vi è tassazione con imposta sostitutiva del 26% che applica l’ente erogante il dividendo. Se il dividendo è erogato ad SRL la tassazione è al 24% (IRES) su un imponibile ridotto pari al 5% del valore del dividendo corrisposto.

Come fare pianificazione fiscale con la SRL?

L’attività di pianificazione fiscale per una SRL consiste nell’anticipare gli effetti della tassazione dovuta sulla società e sui suoi soci ed effettuare valutazioni ed ipotesi per individuare le migliori soluzioni possibili di risparmio fiscale, nel rispetto della normativa tributaria in vigore.

Quali sono le modalità con cui si prelevano guadagni da una SRL?

Principalmente i metodi di prelevamento utili da una SRL sono:
– Il compenso amministratore (rimborsi spesa, TFM);
– La distribuzione di utili;
– Le royalties per lo sfruttamento economico del diritto di autore (ove possibile);
– La trasparenza fiscale (art. 116 del TUIR) per le SRL a ristretta base societaria (ove conveniente).

Come valutare quale modalità è migliore per la mia SRL?

L’unico modo per valutare la situazione della tua SRL è quello di effettuare delle simulazioni numeriche, scenario per scenario, in modo da valutare l’impatto di ciascuna modalità ed individuare la migliore in relazione alle caratteristiche della società e dei suoi soci.

22 COMMENTI

  1. Salve, se il socio della SRL fosse un’altra SRL allora ci sarebbe una detassazione pari al 95% dell’utile distribuito ma in ogni caso questi utili distribuiti affluirebbero in una società di capitali. Non verrebbero ancora tassati al 26% se volessi distribuirli a me persona fisica?

  2. Salve Maurizio, nella situazione descritta c’è un passaggio in più, ma la distribuzione come dividendo a persona fisica non imprenditore sconta sempre il 26% di tassazione.

  3. buongiorno, e se uno dei sue soci (quello di maggioranza) ad insaputa dell’altro preleva fondi dal conto corrente? Il bilancio è in positivo di 98000 € ma il conto corrente ha un saldo negativo di 15000, sono 110.000 euro di differenza! Come posso fare per rivalermi, avere la mia parte (20%)?
    Grazie, Cristiano

  4. Salve Cristiano, il socio non ha alcun diritto di prelevare dal conto corrente. Prima di tutto vi sono forti responsabilità a carico degli amministratori. Poi, in secondo luogo, lei non può rivalersi su quel prelevamento ma chiedere la restituzione immediata. Deve valutare molto bene la sua posizione di socio di minoranza di questa società, questo è il mio consiglio.

  5. Buongiorno Federico,
    Come sempre complimenti!
    È corretto dire che per il socio il dividendo subisce una tassazione totale del 27,9% (ires/irap)+26% (ritenuta) = 53,9%?
    È questa aliquota al 53,9% che andrebbe confrontata con quella progressiva irpef + addizionali dell’amministratore?
    Grazie e cordiali saluti
    Alex

  6. Salve Alex e grazie. Indicativamente il confronto è corretto, da un punto di vista fiscale, ma si deve tenere in considerazione anche il versamento dei contributi INPS, che spesso influiscono maggiormente rispetto all’aspetto fiscale.

  7. Buongiorno,
    Se ben comprendo i soci pagano la cassa artigiani + gestione separata se anche amministratori.
    Lo stipendio come amministratori è soggetto a tassazione irpef progressiva. In ogni caso anche l’amministratore può concorrere alla divisione degli utili che vengono in questo caso tassati al 26% o fanno cumulo con il compenso da amministratore?

  8. Buonasera Federico, una domanda…in una srl gestita al 100% da una snc con 2 soci lavoratori e amministratori, come si dovrebbero comportare i 2 soci tra compensi e dividendi e tassazione?
    Grazie mille
    Cordiali saluti
    Filippo

  9. Filippo per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  10. Buongiorno avrei bisogno di una sua consulenza riguardante la mia srl. Come posso contattarla? Grazie

  11. Quando si parla di divisione degli utili di una SrL tra i soci, si intende sempre attraverso i dividendi? Esiste un altro meccanismo? Ovviamente escludendo meccanismi come: compenso all’amministratore, recupero spes etc.
    Grazie

  12. Gli utili si distribuiscono solo attraverso i dividendi, ma comunque come indicato nell’articolo vi sono anche altre modalità per trasferire i guadagni dalla società al socio, come previsto dalla normativa fiscale.

  13. Nel caso in cui a costituire la srl fossero dei soci professionisti con partita IVA, e questi stessi soci prestassero le loro prestazioni professionali alla società (ci lavorerebbero, ma non come dipendenti), potrebbero fatturare il proprio compenso alla SRL?

  14. Per l’analisi di situazioni personali per le quali è richiesto maggiore dettaglio, come nel suo caso, se vuole ci scriva in privato per una consulenza. La aiuteremo a risolvere i suoi dubbi.

  15. Salve Federico
    Per poter ottenere il dividendo di d’una srl quale socio persona fisica, il calcolo è : ires+ irap, ed ancora il 26% di ritenuta?

    Grazie

  16. Salve, ho un quesito. Sono socia al 49% di una srl. La ditta vorrebbe vendere un fabbricato, incassando 100.000 euro con un capital gain di 50.000. Questo è considerato come utile anche se non realizzato attraverso la produzione? E l’incasso si può prelevare solo attraverso i dividendi? In altre parole sto chiedendo se la tassazione sul guadagno di 50.000 è solo il capital gain o c’è da pagare anche ires + irap…

  17. C’è una tassazione come reddito di impresa sulla Srl e poi nel caso vi sia distribuzione di dividendi una tassazione sul socio. Consiglio di valutare bene le varie opportunità con il vostro Commercialista, oppure siamo a disposizione per una consulenza.

  18. Quindi nel csso avessimo la distribuzione degli utili fra soci non professionisti, questi andrebbero a pagare una ritenuta pari al 26% a cui poi si dovrebbe andare ad aggiungere le ritenute secondo gli scaglioni IRPEF?

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