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Pensione senza contributi: le soluzioni

Fisco NazionaleFiscalità del lavoroPensione senza contributi: le soluzioni

Il sistema previdenziale italiano, infatti, prevede due opzioni di pensione per chi non ha mai lavorato o per chi ha pochissimi contributi. Le soluzioni sono previste per le casalinghe, i caregiver e anche per chi non ha mai lavorato.

La pensione è diventata quasi un traguardo irraggiungibile, almeno nella percezione dei lavoratori e dei giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro.

L’età pensionabile si è allungata e, in molti casi, non si riesce ad avere un’occupazione stabile che permetta di avere i contributi sufficienti per poter accedere alle varie opzioni.

In altri casi, infine, non sono stati maturati affatto i requisiti e allora ci si potrebbe chiedere: mi spetterà la pensione? Andare in pensione potrebbe, infatti, sembrare impossibile per chi non ha mai versato contributi, non avendo mai lavorato.

Ci sono alcune soluzioni per andare in pensione senza contributi che esamineremo nel testo. Esamineremo, inoltre, anche le eventuali possibilità di andare in pensione per chi ha versato pochi contributi.

Quali sono le soluzioni per andare in pensione senza contributi

Andare in pensione avendo versato pochissimi contributi o senza sembra impossibile, ma in realtà ci sono alcune interessanti soluzioni.

Il sistema previdenziale italiano, infatti, prevede due opzioni di pensione per chi non ha mai lavorato o per chi ha pochissimi contributi. Le soluzioni sono previste per le casalinghe, i caregiver e anche per chi non ha mai lavorato.

La prima e più nota opzione è la pensione casalinghe, una soluzione coperta dall’omonimo Fondo presso l’Inps. La seconda opzione, altrettanto nota, è la pensione sociale.

Pensione casalinghe

La pensione casalinghe è la prima opzione per chi non lavora e, comunque, spera di ottenere una pensione futura. Come si ottiene? L’interessato/a deve iscriversi al Fondo casalinghe. Il fondo è stato pensato appositamente per i caregiver familiari, di entrambi i sessi, le casalinghe e anche per chi svolge il lavoro per la cura dei componenti della famiglia.

A chi è rivolta? Possono iscriversi al Fondo casalinghe le persone che non sono titolari di:

  • Pensione;
  • Forme di lavoro retribuito.

Possono iscriversi anche le persone che svolgono un lavoro part time, senza poter maturare una pensione minima. La domanda di iscrizione al fondo è telematica sul portale dell’Inps e viene accolta automaticamente.

Come funziona e a quanto ammonta

I versamenti al fondo sono liberi, ma è previsto un limite minimo fissato a 26 euro al mese. Quindi, si ottiene un anno di contribuzione con il versamento di circa 310 euro al mese.

Tuttavia, qualora i contributi versati non sono comunque sufficienti a maturare una pensione casalinghe, allora questi restano silenti.

A quanto ammonta la pensione per le casalinghe? L’importo dipende dai versamenti effettuati. Più si versa, più l’importo sarà alto. Per fare un calcolo, versando 35 anni di contributi minimi, si può ottenere una pensione di circa 1000 euro mensili.

L’importo della pensione viene determinato in base al metodo di calcolo contributivo, considerando la rivalutazione dell’ISTAT.

Come richiedere la pensione casalinghe? La domanda per richiedere la pensione casalinghe deve essere presentata sul sito dell’Inps, tramite il servizio dedicato. Naturalmente, la domanda può essere presentata solo da parte degli iscritti al fondo e in possesso dei requisiti richiesti.

Pensione sociale

Una seconda opzione è rappresentata dalla pensione sociale. A differenza della pensione per le casalinghe che richiede il versamento mensile di contributi, anche non lavorando, per ottenere la pensione sociale, non serve il versamento di contributi.

La pensione sociale, però, spetta nel rispetto di alcuni requisiti e condizioni:

  • Avere 67 anni d’età;
  • Essere cittadini italiani, di un Paese UE e iscritti all’anagrafe comunale o cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • Residenza stabile e continuativa in Italia per almeno 10 anni;
  • In stato di bisogno economico.

In merito all’ultimo punto, il requisito deve essere comprovato dal possesso di un reddito, inferiore alla soglia determinata annualmente.

Come funziona e a quanto ammonta

La pensione sociale spetta in assenza di contributi spetta nel rispetto di una determinata soglia reddituale.

L’assegno viene erogato in misura piana quando il reddito personale pari a zero e in misura ridotta nel momento in cui il reddito si trova entro determinati limiti.

Spetta:

  • In misura piena senza reddito se non coniugati;
  • In misura ridotta, pari a 435 euro, se coniugati con reddito fino a 13.894 euro;
  • In misura ridotta, pari a 435 euro, se non coniugati con reddito personale annuo fino a 6.947 euro.

Andare in pensione con pochi contributi

Il sistema previdenziale italiano offre alcune formule per andare in pensione avendo versato pochi contributi.

Uno di questi è l’opzione contributiva Dini, per chi ha versato 15 anni di contributi, fino ad un massimo di 18 anni e almeno un contributo pagato entro il 31 dicembre 1995 e 5 anni dopo il 1° gennaio 1996.

Sono previste anche altre ipotesi per chi ha versato solo 5 anni di contributi. In particolare, i lavoratori, che non hanno contributi versati prima del 31 dicembre 1995 e sono iscritti a casse previdenziali gestite dall’Inps, possono richiedere la pensione di vecchiaia contributiva.

I requisiti previsti sono i seguenti:

  • Avere 71 anni d’età;
  • 5 anni di contributi versati integralmente dopo il 31 dicembre 1995.

Conclusioni

Chi è senza contributi pensa non ci siano possibilità di avere una pensione futura, ma in realtà, il sistema previdenziale prevede due soluzioni.

Si può andare in pensione, con determinate formule e nel rispetto di alcune condizioni e requisiti, non solo senza contributi, ma anche avendone versati pochi.

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