Se sei attratto dal mondo del lavoro su internet in questo articolo puoi trovare alcune delle più redditizie fonti di guadagno online ed alcuni aspetti principali relativi alla tassazione dei proventi generati.

Chiunque può trovare le energie e le possibilità per inventarsi un lavoro e cambiare la propria vita. Oggi il mondo del web offre importanti possibilità, ma bisogna essere bravi a saperle cogliere. Crearsi un lavoro su internet è possibile, le opportunità lavorative sono molteplici.

Attenzione, però: non esistono formule magiche o tecniche segrete. Non smetterò mai di ripeterlo. Se hai letto articoli, guide o corsi che ti promettono guadagni straordinari in poco tempo, sono solo delle truffe. Ci vuole tempo, anche sul web, oltre a fatica e costanza, per riuscire a monetizzare.

In questo contributo andremo a vedere cosa significa realmente inventarsi un lavoro su internet. Analizzeremo quali sono i presupposti e le competenze necessarie che devi avere per intraprendere questa svolta lavorativa e quali sono le modalità di tassazione dei proventi che si conseguono nel mondo del web.

Sei pronto? Si comincia!

Il lavoratore autonomo

Avviare la propria attività sul web non è per tutti, il cambiamento, la propensione al rischio, il tempo da dedicare sono tutte variabili che non si possono controllare e per questo motivo non rendono questa attività idonea per tutti. Spesso chi vuole inventarsi un nuovo lavoro si basa esclusivamente sull’aspetto creativo: si affanna per trovare l’idea geniale, un qualcosa di unico!

Per avviare un business online, la creatività non guasta, ma da sola non è sufficiente. Per costruire un business vincente è necessario avere disciplina, dovrai trascorrere del tempo tra i compiti meno divertenti (come la contabilità), magari rinunciando ad altro di più piacevole e conforme alle tue abitudini. Se decidi di inventarti un lavoro, non c’è dubbio che ti troverai davanti decine di ostacoli e problemi da superare.

Il successo passa dal superamento di questi ostacoli. Sono proprio questi ostacoli e il loro superamento a rendere unico il percorso del lavoratore autonomo.Un percorso difficile e articolato, dove diventa fondamentale riuscire a prestare attenzione ai dettagli.

Sei pronto a metterti in gioco, a criticarti per migliorarti, a sbagliare, a mantenere la calma, a esercitarti e lavorare duro?

Lavoro su Internet: idee di business redditizie

Se sei pronto ad avviare la tua attività di lavoro autonomo sul web, allora non ti resta che trovare la tua idea di business. Trovare un business vincente oggi non è semplice, la maggior parte del mercato è già occupato da aziende medio grandi quindi per riuscire ad emergere devi proporre qualcosa di unico e di originale. Come riuscirci?

Nella mia esperienza di consulente ho visto molti aspiranti imprenditori del web, cadere prima ancora di aver avviato il proprio business, altri caduti dopo pochi mesi dall’avvio, e solo in pochi devo dire, sono riusciti nel tempo a mantenere o addirittura a far crescere il proprio business online. Come ci sono riusciti? 

Come detto non esistono formule magiche per avere successo, ma esistono degli elementi che devono essere presi in considerazione e combinati tra loro. Il giusto mix tra questi elementi ti consentirà di trovare la tua nicchia di mercato che ci consentirà di provare a raggiungere il successo. Gli elementi da prendere in considerazione sono:

  • Le tue competenze – Cerca di individuare (se vuoi fai una lista) cercando di individuare gli ambiti che ti appassionano di più, ovvero quelli in cui ritieni di essere più bravo. Concentrati solo sulle cose che davvero ami fare, quelle che faresti ogni giorno, costantemente, per le quali non ti stancheresti facilmente.
  • Il mercato potenziale – Devi capire se le tue passioni e le tue competenze trovano un terreno fertile su cui attecchire. La domanda è: come posso vendere la mia passione?

Trovare una nicchia di mercato

Ammettiamo che la tua grande passione sia quella per il mondo del fitness, e che tu voglia scrivere un libro per scalare le classifiche di vendita, quello che devi fare è cercare la tua nicchia all’interno del mondo del fitness. Attenzione, non devi soltanto cercare una nicchia, ma una nicchia profittevole, composta da persone interessate che abbiano denaro da spendere.

Un idea potrebbe essere quelle di andare nei principali portali che vendono libri online (ad es. Amazon) e cercare nelle sezioni dedicate ai libri di fitness i “best-seller” di ogni sezione. Trascrivi su un foglio di calcolo tutti i titoli, prezzi e numero di recensioni di E-book della prima pagina. Adesso ti troverai con una lista di tutti i best seller di ogni sezione/categoria. Adesso fai un po di calcoli:

Calcola quante persone hanno comprato libri su quell’argomento: fai la somma delle reviews * 33 (Amazon ritiene che venga rilasciata una reviews circa ogni trentatre copie vendute). Questo dato ti dirà quanto è grande l’audience per quell’argomento (audience disposta a spendere soldi!)

Calcola adesso il prezzo medio dei best-seller per capire quanto la gente è disposta a pagare per avere informazioni su quell’argomento.

Adesso moltiplica la somma delle vendite per il prezzo medio. Fai questo per ogni sezione che hai individuato. Ordina i risultati e troverai è l’argomento che dovrebbe fruttare di più!

Quello che ti ho fornito è soltanto un semplice esempio per trovare una nicchia di mercato profittevole, ma ce ne possono essere molti altri, sicuramente più validi. Ogni metodo deve essere però idoneo a trovare la nicchia di mercato ideale per quella che è la nostra passione, altrimenti sarà difficile riuscire a guadagnare, anche se troviamo la giusta nicchia di mercato.

Lavoro su Internet: i metodi di guadagno

Come avrai capito a questo punto, lavorare da casa e guadagnare con Internet è possibile, il punto è non farsi fregare da false promesse di guadagno e concentrare i propri sforzi su attività concrete che portano guadagni reali.

A questo punto è arrivato il momento di mostrarti quali sono i principali metodi di guadagno per Lavorare su Internet, frutto sia della mia esperienza personale come consulente, che di quella di altre persone che lavorano grazie al web e ricevono comodamente il proprio stipendio a casa.

Ecco quali sono i 4 principali metodi principali di per monetizzare il Lavoro sul web:

  1. Pubblicità online – Esistono diversi network che ti permettono di inserire i loro banner sul tuo blog ma il più utilizzato è Google Adsense. Si tratta di un programma di pubblicità creato da Google che lavora con la modalità del CPC (costo per click);
  2. Affiliate Marketing – Guadagnare con le affiliazioni significa inserire dei link sul proprio blog che indirizzano alla pagina di vendita di un prodotto o servizio. Quando un utente clicca sul link sul tuo blog, arriva sulla pagina e fa un acquisto, ricevi una commissione sul venduto;
  3. Vendere prodotti e servizi – Per vendere un proprio prodotto online (per esempio un libro, o un corso) è molto importante creare fiducia e avere un pubblico fidelizzato. Il vantaggio di questo tipo di monetizzazione è che puoi puntare sui prodotti digitali, come video corsi o ebook;
  4. E-commerce – Nell’E-commerce servono dei prodotti da vendere, delle competenze tecniche avanzate di programmazione e una conoscenza approfondita del pubblicità online. Senza questi elementi i rischi di un insuccesso sono elevati. Una variante è il dropshipping che elimina il problema della gestione della merce (quindi il magazzino). In cambio, ovviamente, i guadagni sono più bassi.

Lavorare con un Blog

Nel mondo del Lavoro sul web non ci sono formule magiche o miracoli per monetizzare facilmente, e se ci sono alcuni casi di successo straordinario non sono altro che il risultato di tanta creatività, talento e impegno. Inoltre, molte delle persone che hanno iniziato a lavorare su internet non hanno identificato prima una possibilità reale di business, ma hanno semplicemente cominciato a fare qualcosa, senza grandi progetti ma con impegno e amore, per poi ritrovarsi a gestire un business online da migliaia di euro. Dall’analisi di questi esempi di successo, ti accorgerai che tutti hanno un elemento in comune: la qualità.

Creare un progetto di qualità è indispensabile, sia che si parli di lavoro sul web con un blog che di altri metodi. Non c’è altra via. Avere una grande idea può essere utile, ma il vero segreto per riuscire a ottenere risultati è la capacità di realizzare questa idea nel miglior modo possibile. Questa qualità si traduce automaticamente in visite sul blog e quindi in guadagni. Una domanda che sento spesso fare a chi vuole lavorare con un blog è questa:

Quante visite ci vogliono per guadagnare con un sito web?

In realtà, la domanda non è ben posta perché le variabili sono tantissime. Per avere un’idea concreta, però, ti basta sapere che per parlare di guadagni ci muoviamo almeno sulle 500 visite al giorno, numero minimo per monetizzare i visitatori del tuo blog. Come si monetizzano i visitatori di un blog?

Lavorare con le affiliazioni

I programmi di affiliazione permettono ai proprietari di siti web e blog di guadagnare vendendo prodotti o servizi di terzi su Internet. Il vantaggio di questo tipo di lavoro è che ciascun venditore guadagna in base a quanto produce. Più prodotti o servizi vendi, maggiori saranno le commissioni. Questa forma di lavoro a distanza è sicuramente uno dei lavori online più gettonati e per questo merita un approfondimento.

Che cosa sono le affiliazioni? 

In modo molto schematico le affiliazioni sono composte da quattro parti fondamentali:

  1. L’azienda che produce il prodotto o il servizio;
  2. I network di affiliazione (che gestiscono le offerte e ti pagano quando raggiungi risultati);
  3. L’affiliato;
  4. I clienti (cioè gli utenti che acquistano il prodotto o servizio).

Volendo semplificare al massimo, il processo per guadagnare con le affiliazioni è questo:

  1. L’affiliato crea un blog su un particolare argomento;
  2. L’affiliato si iscrive a un network di affiliazione e trova le offerte adatte per l’argomento;
  3. L’affiliato preleva il link di affiliazione dal network e lo inserisce sul suo blog;
  4. Gli utenti navigano sul blog, cliccano sul link affiliato e acquistano il prodotto o servizio;
  5. L’affiliato riceve una commissione (o un prezzo fisso, o una percentuale sul venduto).

Il ruolo dell’affiliato, dunque, è quello di promuovere e vendere prodotti di altri. Tutte le azioni da intraprendere posso essere svolte da casa, bastano un pc e una connessione a Internet.

Il modo più sicuro e più semplice per iniziare è quello di unirsi a una rete di affiliazione seria e affidabile. Un esempio? Amazon!

Stiamo parlando di uno dei più grandi E-commerce al mondo.

I vantaggi delle affiliazioni

Lavorare con le affiliazioni di Amazon ti consente di vendere i prodotti sul tuo blog e ricevere una commissione ogni volta che un visitatore effettua l’acquisto. In ogni caso, sia che sia Amazon o un altro network, lavorare con un intermediario ti proteggerà da tutti quei rischi che si possono incontrare trattando direttamente con i commercianti. Inoltre, questo rende più facile gestire la promozione dei vari prodotti, perché ti mettono a disposizione tutti i codici e le statistiche per rendere il lavoro semplice e non dover mettere mano ad astruse modifiche tecniche.

Uno dei vantaggi di monetizzare con le affiliazioni è che non c’è bisogno di investire tempo e fatica nella creazione di un prodotto da vendere. E’ sufficiente iscriversi a un network e iniziare a vendere prodotti di terzi. Il passo successivo è quello di scoprire se ci sono potenziali clienti attraverso un’analisi di mercato.

Il passo conclusivo consiste nel pubblicizzare il blog per ottenere il massimo delle visite e offrire articoli e contenuti di valore che convincano gli utenti a fare click sul link affiliato per acquistare il prodotto. Sarai pagato una commissione per ogni prodotto venduto.

Quanto so può guadagnare?

Nel mondo delle affiliazioni ci sono già migliaia di persone che producono redditi a 6 cifre.

Si possono guadagnare €. 100 al mese come €. 1000 al giorno, dipende dal tempo impiegato e dalla capacità di migliorarsi e fare un lavoro di qualità.

Le possibilità di profitto sono infinite.

Come detto prima, con le affiliazioni si guadagna una percentuale su ogni vendita (commissione).

Per esempio, Clickbank – uno dei network di affiliazione più popolari al mondo – riconosce ai suoi affiliati una commissione che va 30% al 75%. Se vendi un prodotto ad un costo di €. 100, per ogni vendita puoi guadagnare fino a €. 75.

È assolutamente possibile crearsi uno stipendio con i programmi di affiliazione. L’attività può essere fatto a tempo pieno o part time. Solitamente si comincia dedicando alle affiliazioni solo qualche ora a settimana. Poi, con i primi guadagni, in molti decidono di trasformarlo in un lavoro a tempo pieno.

La chiave del successo del lavoro sul web con i programmi di affiliazione è quella di imparare le nozioni di base, quindi usare questa conoscenza per costruire un sito web ricco di informazioni utili intorno a un argomento specifico. Non è sufficiente gettare informazioni casuali su un sito o un blog e inserire centinaia di link di affiliazione in tutte le sue pagine. Si deve cominciare costruendo una credibilità. E il modo migliore è quello di scrivere su un argomento di cui si ha esperienza.

Lavorare con gli infoprodotti

Gli infoprodotti sono una forma di reddito passivo in quanto possono essere venduti in qualsiasi momento e ovunque, senza dover essere lì pronti a consegnare la merce. L’utente entra sul sito, clicca sul link e immediatamente parte il download del prodotto. Si tratta solitamente di prodotti come DVD, ebook, libri cartacei, video corsi o programmi accomunati da una caratteristica comune: fornire soluzioni pratiche a un problema. Questo tipo di lavoro da casa ha una serie di vantaggi:

  • Costi di produzione bassi;
  • Nessun servizio clienti;
  • Non ci sono spese di spedizione;
  • Nessuna produzione fisica;
  • Possibilità di vendere a chiunque in qualunque parte del mondo.

Per vendere un infoprodotto esistono due opzioni. La prima consiste nel creare tutti gli elementi sul proprio sito, come il sistema di pagamento, quello del download, le statistiche, ecc.

Network di affiliazione

In alternativa è possibile affidarsi a un network di affiliazione. Se per vendere il tuo infoprodotto scegli di utilizzare un network di affiliazione – cosa consigliata soprattutto per chi è alle prime armi, il sistema si occupa di tutti gli aspetti (pagamento, consegna, servizio clienti). Il sistema di pagamento è sicuro al 100% ed è fatto in tempo reale tramite carta di credito o tramite PayPal. Quando i clienti pagano per un prodotto utilizzando il software delle rete di affiliazione, anche se la gente compra con Paypal il pagamento va direttamente alla rete, poi questa distribuisce i guadagni agli affiliati. Su Clickbank, uno dei network di affiliazione più popolari e affidabili, carichi il tuo infoprodotto e lui trattiene una percentuale per ogni vendita per il servizio (il 7,5% + €1).

Clickbank ti permetterà anche di far vendere il tuo infoprodotto a tutti gli altri affiliati del network. In questo caso, offrendo una commissione (dal 1% al 75%).

Quanto si guadagna da casa con questo sistema?

Difficile fare un stima ma se, per esempio, con il tuo infoprodotto hai una commissione di €. 50, se vendi un prodotto al giorno puoi generare €. 2000 al mese.

Lavorare su Internet offrendo servizi

Offrire servizi online è ormai uno strumento di business indispensabile per quasi tutte le categorie professionali. Oggi non essere online significa rinunciare a tantissimi potenziali clienti che cercano i tuoi servizi. Ecco alcuni esempi di servizi che puoi offrire:

  • Scrivere articoli o post di blog
  • Modifica degli articoli o post di blog
  • Scrivi curriculum e lettere di copertura
  • Scrivi descrizioni dei prodotti
  • Scrivi i titoli
  • Scrivere lettere / e-mail
  • Traduzione
  • Interpretazione
  • Trascrivere i file audio
  • E tanti altri… (si può offrire praticamente di tutto).

Puoi offrire questi servizi in autonomia, oppure puntare, anche in questo caso sull’ausilio di appositi portali che veicolano traffico di utenti pronti ad acquistare i servizi che promuovi. Un esempio molto famoso è quello di Fiverr. Fiverr è un marketplace dedicato al lavoro freelance in cui è possibile offrire prodotti e servizi (chiamati Gig) da casa a un prezzo che varia da 5 a 500 dollari (da poco meno di €.  5 a poco meno di €. 500).

La tassazione dei proventi derivanti dal web

Passiamo adesso dagli aspetti economici alle implicazioni fiscali del lavoro online. Che tu sia un esperto di tecnologia, di giochi, o una fashion o travel blogger all’Amministrazione finanziaria poco importa, l’aspetto fondamentale è che tu sappia che ogni guadagno effettuato tramite il tuo blog (derivante da affiliazioni o banner pubblicitari, o vendita di servizi) deve essere dichiarato e soggetto a tassazione, ai fini delle imposte dirette. Molte domande che ci arrivano dai nostri lettori derivano proprio dalla scarsa informazione che c’è ancora su questo argomento.

Nessuno sa cosa deve fare, spesso ci si affida al passaparola e si finisce con il commettere degli errori. Altri blogger, invece, preferiscono non inserire banner pubblicitari (come Adsense, Teads, Simply  o Plavid), soltanto perché non correttamente informati non vogliono trovarsi ad avere problemi fiscali legati a questo tipo di guadagni. Niente di più sbagliato!

Quello che c’è da sapere è che al momento in Italia non esiste ancora una  vera e propria regolamentazione giuridica o fiscale che disciplini chiaramente come devono essere dichiarati i guadagni on-line derivanti da affiliazioni commerciali e advertising!

Per questo su internet si trovano informazioni spesso non corrette, frutto della confusione che ancora regna su questi argomenti (pareri improvvisati o soluzioni discutibili promosse da addetti ai lavori). Invitandovi a seguire soltanto informazioni quanto più certificate e attendibili, vediamo quali sono i nostri consigli sull’argomento. Fatta questa doverosa premessa, per capire come dichiarare al Fisco i propri guadagni online, bisogna monitorare e rendicontare i guadagni che ci arrivano dalle varie forme di advertisement.

Lavorare sul web e partita Iva

“Se avvio un’attività di affiliate Marketing (o guadagni online) sul mio blog posso evitare di aprire Partita Iva?”

Questa è la domanda che  più spesso mi viene rivolta da giovani Marketer, se possono evitare di aprire Partita Iva quando monetizzano sul loro blog. Ebbene, a questa domanda c’è una sola risposta: aprire la partita Iva non è una facoltà ma un obbligo se l’attività che stai svolgendo è un’attività commerciale esercitata abitualmente. Per l’Amministrazione finanziaria l’attività di affiliate marketing e di gestione di banner pubblicitari all’interno di un sito web è considerata un’attività economica di tipo abituale, e come tale deve essere necessariamente gestita attraverso l’apertura di una partita Iva (questo a prescindere dal volume di ricavi percepiti nell’anno).

Falsi miti del web

Su questo argomento in rete si trovano le più discordanti e fantasiose interpretazioni, come il falso mito dei €. 5.000, al di sotto del quale sarebbe possibile operare senza partita Iva. Non è così, l’apertura della partita Iva è condizionata a situazioni “di fatto” e non a parametri oggettivi, come può essere il fatturato.

Ogni caso va valutato individualmente con l’ausilio di un commercialista esperto

Questa premessa alquanto doverosa, ci costringe però a fare delle riflessioni importanti! Abbiamo detto che la Partita Iva è necessaria quando si vuole avviare un’attività di affiliate marketing o di gestione di banner pubblicitari all’interno di un sito web, questo perché tale attività commerciale è abituale e continuativa nel tempo. Quindi, i piccoli siti web, come fanno a restare in regola con la normativa fiscale?

Valutazioni di convenienza

I piccoli siti web, o blog che ospitano banner pubblicitari o avviano le loro campagne di affiliazione sono tenuti a regolamentarsi tramite l’apertura di una partita Iva, per dichiarare i guadagni, spesso davvero esigui, e per questo è bene capire se è conveniente aprire la Partita Iva. Diciamo subito che aprire partita ha un costo, legato sia al Commercialista che vi seguirà per gli adempimenti fiscali periodici, sia per quanto riguarda la tassazione e i contributi previdenziali obbligatori da versare (circa €. 3.600 annue). Si tratta di cifre che molti blogger non sono in grado di generare. In tutti questi casi aprire Partita Iva non consentirà nemmeno di coprire tutti i costi legati alla gestione.

Quindi meglio lasciar perdere affiliazioni e pubblicità online?

Per guadagni esigui di qualche centinaia di euro all’anno sicuramente è la soluzione migliore. Tuttavia quando i guadagni sono un po’ più alti e si inizia a percepire qualche migliaio di euro all’anno, si potrebbe pensare di tenere in sospeso i pagamenti (funziona disponibile sull’account Adsense), ed aspettare che questi raggiungano cifre più importanti, tali da coprire tutti i costi inerenti l’apertura della Partita Iva. Oppure se ti occupi di vendita diretta può essere il caso di partire con un “temporay shop“.

Apertura della Partita Iva

Quando i guadagni del lavoro su internet iniziano a diventare più consistenti e riuscite a sostenere i costi per l’apertura della partita Iva (che ricordo nuovamente è obbligatoria), il vi consiglio di affidarvi ad un commercialista esperto in materia di E-commerce, affiliazioni e di guadagni online. Se non ne avete uno, contattatemi pure, sarò lieto di aiutarvi! Ci faremo una chiaccherata, anche su Skype, ci conosceremo meglio, ed analizzeremo insieme la vostra attività, valutando le opzioni migliori per la vostra realtà. Se decideremo di aprire Partita Iva, codice attività da utilizzare per l’esercizio di attività di affiliazioni e guadagni da advertising è il seguente:

 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari

Assieme all’apertura della Partita Iva, dovrà essere effettuata l’iscrizione in Camera di Commercio (costo circa €. 80 annue se si opera individualmente), e alla gestione commercianti dell’Inps (circa €. 3.600  annue, dovuti indipendentemente dai guadagni percepiti). Mi occuperò io per voi di questi adempimenti!

Una volta che collaboreremo insieme, voi dovrete pensare esclusivamente al vostro business online! Per gli adempimenti fiscali ci potrete contare sulla mia consulenza!

Il regime fiscale

Una volta aperta partita Iva si deve scegliere il regime fiscale da adottare. Per i soggetti che aprono Partita Iva per la prima volta, e che ne rispettano i requisiti di accesso, è possibile aderire al regime forfettario,  un regime fiscale particolarmente vantaggioso, che consente di essere esonerati dagli adempimenti Iva, Irap e dalla compilazione degli studi di settore. Si tratta di un regime fiscale di vantaggio che limita al massimo gli oneri fiscali per il contribuente, e che quindi si presenta un regime fiscale da sfruttare. In pratica per i guadagni derivanti da affiliazioni e da banner pubblicitari, il contribuente potrà emettere la fattura sulla base dell’effettivo compenso versato sul conto corrente dall’agenzia pubblicitaria.

Con la Partita Iva ogni anno è necessario presentare la dichiarazione dei redditi, attraverso al compilazione del modello “Redditi“. Le uscite per il pagamento delle imposte saranno pari al 5% del reddito netto (per i primi cinque anni di attività, poi al 15%). a cui dovranno aggiungersi i versamenti previdenziali Inps. Per quanti di voi Marketer si chiedano quale sia il regime naturale nel momento in cui non è possibile accedere al regime forfettario,  la risposta è semplice, gli oneri a nostro carico aumentano in quanto si esce dal regime di vantaggio e si passa nel regime naturale della contabilità semplificata fino al raggiungimento di €. 700.000 annui di ricavi. Questo vuol dire, adempimenti Iva, spesometro trimestrale, ma soprattutto la tenuta delle scritture contabili!

Soluzione al problema dei contributi

Il problema maggiore che devono superare i Marketer che svolgono un’attività di affiliazione e che vorrebbero aprire la Partita Iva è rappresentato dai contributi fissi Inps dovuti alla gestione commercianti. Contributi obbligatori da versare a prescindere dal proprio volume di affari. Se l’attività di affiliazione è svolta in maniera continuativa abbiamo capito che implica l’apertura della partita Iva, ma se i ricavi sono di poche centinaia di euro all’anno, il rischio è che i contributi previdenziali superino il reddito. Questo aspetto, non certo trascurabile, ha rappresentato negli anni uno dei deterrenti maggiori all’apertura della Partita Iva da parte dei web Marketer italiani.

Ma con il regime forfettario le cose migliorano! Chi ha i requisiti per entrare in questo regime fiscale di vantaggio, può beneficiare di una riduzione del 35% dei contributi fissi. Per poter beneficiare di questo regime contributivo agevolato è necessario inviare all’Inps un’apposita comunicazione telematica in sede d’iscrizione o, per coloro che sono già iscritti, entro il 28 febbraio dell’anno di decorrenza dell’agevolazione contributiva.

Marketer, non lasciatevi sfuggire questa occasione!

Lavoro su Internet e fatturazione

Una volta scelto il regime fiscale più appropriato, non rimane che iniziare a dedicarsi al proprio business, avendo cura di fatturare tutte le operazioni attive e passive riguardanti la vostra attività. La tassazione, infatti, viene effettuata su quello che viene chiamato Reddito Imponibile costituito dalla differenza tra le operazioni attive (ricavi), e i componenti negativi (costi) relativi a ciascun periodo di imposta. Quando, come nel caso di advertising o affiliazioni commerciali si percepiscono compensi da parte di soggetti esteri (compagnie di affiliazione, Google, o compagnie pubblicitarie), è necessario chiedersi come effettuare correttamente fattura nei confronti di questi soggetti.

Ogni fattura deve contenere, infatti, apposite indicazioni obbligatorie che permettano alla controparte di capire chi è il debitore di imposta per quanto riguarda l’Iva. Per evitare di commettere errori nella fatturazione di queste operazioni vi consigliamo di chiedere sempre al vostro commercialista di fiducia. Per approfondire vi lascio il link a due articoli nei quali ho trattato con maggior e dettaglio questi argomenti:

Google Adsense: la corretta fatturazione

Operazioni estere nel regime forfettario

Guadagni da e-commerce

Per quanto riguarda i guadagni derivanti da attività di E-commerce, vi ricordo che questa attività è considerata dall’Amministrazione finanziaria come una attività commerciale, e come tale deve essere esclusivamente regolata attraverso l’apertura di una Partita Iva, a prescindere da quale sia il volume annuo dei vostri ricavi. Si tratta di una disciplina piuttosto complessa che presuppone l’iscrizione anche alla gestione commercianti dell’Inps, che prevede il versamento di contributi minimi fissi, a prescindere dal reddito effettivamente percepito dall’attività.

Per questo motivo, prima di intraprendere questo tipo di attività è consigliabile rivolgersi ad un consulente (di solito ad un dottore commercialista), per pianificare insieme l’avvio dell’attività, attraverso la redazione di Business Plan, che possa aiutarvi a pianificare la fase di Start-Up e valutare opportunamente costi e benefici di tutta l’operazione.

In ogni caso, per maggiori informazioni vi rimando a questo nostro contributo: “Aprire Partita Iva per la vendita di beni in e-commerce“.

Lavoro su Internet: i consigli

Spero sinceramente di averti aiutato effettivamente a comprendere se l’attività del Lavoro su Internet può fare al caso tuo.

Continua a studiare, a informarti e provare, senza dimenticare che la creatività è un ingrediente indispensabile di ogni progetto.

In questa guida oltre alla monetizzazione online ti ho mostrato anche quali sono le le modalità di tassazione dei guadagni derivanti dall’affiliate marketing e dall’advertising pubblicitario.

Ci tenevo soprattutto a metterti in guardia dalle imprecisioni che puoi trovare in rete su quest’argomento (e sono tante). Ad ogni persona che mi contatta su questo argomento devo rispiegare per bene tutto questo, perché in rete le false informazioni che si leggono sono tantissime.

So che però i dubbi restano tanti, soprattutto in un campo di attività scarsamente regolamentato e che lascia spazio a molteplici interpretazioni. Nell’incertezza, fatti guidare dall’esperienza e dalla professionalità di un commercialista.

Se sei un Marketer o vuoi diventarlo e  hai dei dubbi, domande, oppure ti va semplicemente di farmi conoscere il tuo parere, lasciami il tuo commento qui sotto!

Altrimenti potete utilizzare l’apposito servizio di consulenza on-line. Vi risponderò nel più breve tempo!

6 COMMENTI

  1. a proposito di falsi miti e credenze sbagliate: io sono un lavoratore dipendente e vorrei aprire un blog per guadagnare con le affiliazioni. E’ vero che con il regime forfettario nuovo , i redditi di lavoro dipendente non sono cumulabili con quello da p.iva con forfettario e che non sarei soggetto a pagare 2 volte i contributi previdenziali (visto che li pago già con il lavoro dipendente)?
    grazie per la disponibilità e gli ottimi e interessanti post che pubblicate.
    Simone

  2. E’ corretto, non dovrà pagare due volte i contributi Inps. Dovrà però verificare di non percepire più di €. 30.000 annue lorde dall’attività di lavoro dipendente, altrimenti il regime forfettario è precluso. Se ha bisogno di un preventivo per la partita Iva mi faccia sapere.

  3. ma la stessa esenzione di “cumulabilità dei redditi” sussite anche per i casi di lavoro per prestazione occasionale? (limite di 5000 euro annui)

    mia madre che è pensionata, potrebbe aprire un forfettario ed essere, al pari di un lavoratore dipendente, esente dalla cumulabilità e dai contributi previdenziali?

    e scusi se approfitto, ma le competenze del vostro studio per tenere la contabilità di una p.iva in regime forfetario, sono più contenute rispetto alle normali partite iva?

    Grazie mille per il vostro supporto e aiuto.

    M.Monica

  4. No, per le prestazioni occasionali non vi è esenzione contributiva. In alcuni casi può esserci in regime forfettario, ma solo se si hanno redditi da lavoro dipendente. La gestione fiscale di una partita Iva in regime forfettario ha costi ridotti. Se vuole un preventivo mi faccia sapere.

  5. Grazie per le spiegazioni!
    Ho appena aperto un sito per la vendita di servizi (da pagare online) e la previsione almeno per il primo anno è di rimanere entro i 5000€ di guadagno. Posso farlo in prestazione occasionale, o per il solo fatto di avere un sito (e quindi pubblicizzare) è considerata attività continuativa?
    Grazie

  6. Quadro si apre un sito internet per la vendita di qualsiasi prodotto o servizio si sta effettuando un’attività di e-commerce che deve essere esercitata con partita Iva, iscrizione in camera di commercio e all’Inps. Ci sono poi regole particolari da seguire da un punto di vista amministrativo e da indicare sul sito internet. Operare senza queste prescrizioni non la rende in regola e rischia sanzioni. Se vuole siamo a disposizione ad assisterla per l’avvio della sua attività.

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