La costituzione di una società holding nel Regno Unito può essere conveniente per diverse ragioni, soprattutto dal punto di vista fiscale, grazie a un regime favorevole per le holding e a una rete di trattati contro la doppia imposizione. Tuttavia, la decisione di costituire una società che svolge mera gestione di partecipazioni (e/o beni immateriali o immobili) nel Regno Unito dovrebbe essere presa dopo un’attenta valutazione delle specifiche esigenze dell’impresa e delle potenziali implicazioni fiscali e legali. Questo, soprattutto se ad effettuare questo tipo di operazione è un’imprenditore non residente fiscalmente nel Regno Unito.
Il contesto fiscale britannico: vantaggi e opportunità
Il Regno Unito ha da tempo rappresentato un punto di riferimento per gli investitori e gli imprenditori di tutto il mondo, grazie a un sistema fiscale competitivo, una solida infrastruttura finanziaria e un ambiente di business favorevole. In particolare, la figura della società holding britannica ha suscitato un crescente interesse, diventando uno degli strumenti più apprezzati per la pianificazione fiscale e la protezione del patrimonio. Ma cosa rende davvero attraente la holding nel Regno Unito? E perché un imprenditore dovrebbe considerare seriamente questa opzione?
Cos’è una holding e quali sono i suoi obiettivi?
Una holding è una società la cui principale funzione è quella di possedere e gestire partecipazioni in altre società, chiamate controllate. Non svolge attività operative dirette, ma controlla e amministra le imprese detenute con l’obiettivo di gestire le partecipazioni azionarie e i flussi finanziari.
Il ruolo principale di una holding è quello di consolidare il controllo di diverse entità legali sotto un’unica struttura societaria, semplificando la gestione aziendale e ottimizzando i costi amministrativi e fiscali.
Regime fiscale inglese (Asset Holding Company – AHC)
Il regime fiscale inglese (Asset Holding Company – AHC), entrato in vigore dal 1° aprile 2022, prevede:
- Un’esenzione da tassazione dei capital gains più ampia rispetto a quanto previsto in precedenza (con l’eliminazione dei requisiti di possesso temporale e di percentuale minima);
- L’eliminazione dell’imposta di bollo su talune operazioni;
- La totale esenzione da ritenute sul pagamento di interessi passivi.
Condizione principale per beneficiare del regime AHC, é che il 70% degli investitori sia “eligible”, ovvero rientri nella categoria degli investitori istituzionali quali fondi comuni d’investimento, fondi alternativi o prodotti assicurativi.
Aliquota di imposta sulle società
L’imposta sulle società nel Regno Unito viene addebitata a una società residente nel Regno Unito sui suoi profitti e guadagni a livello mondiale. Non c’è distinzione tra profitti da reddito e profitti da capitale. In particolare:
- Una società con profitti pari o superiori a £ 250.000 è tassata con un’aliquota forfettaria del 25%;
- L’aliquota dell’imposta sulle società sui piccoli profitti del 19% si applica alle aziende con profitti fino a £ 50.000 (con alcune eccezioni);
- Se i profitti superano le 50.000 sterline ma non superano le 250.000 sterline, si applica uno sgravio marginale per produrre un’aliquota fiscale su misura compresa tra il 19% e il 25%.
Si noti che le soglie di profitto di £ 250.000 e £ 50.000 sono ridotte per tenere conto delle società raggruppate o associate alla holding.
Esenzione fiscale per dividendi da reddito estero
Uno dei principali vantaggi di una holding nel Regno Unito è l’esenzione fiscale sui dividendi. In molti casi, i dividendi ricevuti dalle controllate, sia nazionali che estere, sono esenti da imposte. Questa misura rende particolarmente attraente il Regno Unito per la costituzione di holding che gestiscono partecipazioni in società internazionali.
Piccole imprese
Le piccole imprese sono aziende con meno di 50 dipendenti che soddisfano uno o entrambi i criteri finanziari seguenti:
- Fatturato inferiore a 10 milioni di euro
- Totale di bilancio inferiore a 10 milioni di euro
Le piccole imprese ricevono un’esenzione totale dalla tassazione dei dividendi di reddito estero se questi sono ricevuti da un territorio che ha un accordo sulla doppia imposizione con il Regno Unito che contiene un articolo di non discriminazione.
Medie e grandi aziende
Un’esenzione totale dalla tassazione dei dividendi esteri si applicherà se il dividendo rientra in una delle diverse classi di dividendi esenti. Le classi più rilevanti sono:
- Dividendi pagati da una società controllata dalla società beneficiaria del Regno Unito
- Dividendi pagati rispetto al capitale ordinario non rimborsabile
- La maggior parte dei dividendi di portafoglio
- Dividendi derivati da transazioni non volte a ridurre le tasse nel Regno Unito
Laddove queste classificazioni di esenzione non si applicano, i dividendi esteri ricevuti da una società del Regno Unito saranno soggetti all’imposta sulle società del Regno Unito. Tuttavia, verrà concesso uno sgravio per la tassazione estera, inclusa la tassazione sottostante. Questo, laddove la società britannica controlli almeno il 10% del potere di voto della società estera.
Se la controllata è residente in una giurisdizione che ha un trattato contro la doppia imposizione con il Regno Unito, le aliquote delle ritenute fiscali locali sui dividendi possono essere ridotte secondo i termini del trattato.
Esenzione dall’imposta sulle plusvalenze
Una holding britannica può scegliere di cedere le azioni delle sue controllate e distribuire i proventi ai suoi investitori. In questo caso, la società potrebbe beneficiare dell’esenzione dalla partecipazione del Regno Unito (SSE). L’effetto dell’SSE è dato dal fatto che la holding può vendere la propria partecipazione esente dall’imposta sulle società nel Regno Unito. Le condizioni richieste per l’applicazione di questo tipo di esenzione da tassazione di plusvalenze da cessione di partecipazioni sono le seguenti:
- La società venditrice deve aver detenuto ininterrottamente almeno il 10% delle azioni della controllata per almeno 12 mesi durante il periodo di sei anni precedente alla vendita.
- La filiale deve essere una società commerciale (o essa stessa una holding di un gruppo commerciale) e la portata di eventuali attività non commerciali non deve essere “sostanziale”. Generalmente, se il fatturato non commerciale (patrimonio, spese e tempi di gestione) non supera il 20% del totale, questo non sarà considerato sostanziale.
Trattamento favorevole degli interessi passivi
Il sistema fiscale britannico prevede anche agevolazioni per quanto riguarda gli interessi passivi. Le holding possono dedurre gli interessi passivi relativi a prestiti contratti per finanziare l’acquisto di partecipazioni in altre società, riducendo così l’imponibile fiscale.
Tabella riepilogativa delle principali esenzioni fiscali
Tipo di beneficio | Descrizione | Requisiti principali |
---|---|---|
Esenzione sui dividendi | Dividendi esenti da imposte | Partecipazione qualificata |
Esenzione sulle plusvalenze | Plusvalenze esentate sulla vendita di partecipazioni | Possesso di almeno il 10% per 12 mesi |
Deducibilità degli interessi passivi | Deducibilità degli interessi sui prestiti per acquisizioni | Finanziamento destinato all’acquisto di partecipazioni |
Ampia rete di trattati fiscali
Il Regno Unito ha la più grande rete di convenzioni contro le doppie imposizioni (DTT) al mondo. Nella maggior parte dei casi, in cui una società del Regno Unito possiede più del 10% del capitale azionario emesso di una controllata estera, l’aliquota della ritenuta alla fonte è ridotta al 5%.
Nessuna ritenuta sui dividendi in uscita
Il Regno Unito non impone una ritenuta alla fonte sulla distribuzione dei dividendi agli azionisti o alle società madri. Questo, indipendentemente dal luogo di residenza dell’azionista nel mondo. Gli azionisti non residenti nel Regno Unito non sono soggetti all’imposta britannica sui dividendi ricevuti. Questi azionisti possono essere tassati sui redditi da dividendi del Regno Unito nel loro paese d’origine.
Regole sulle società estere controllate
Le Controlled Foreign Company Rules (CFC) si applicano solo laddove i profitti siano stati artificialmente deviati dal Regno Unito. Le filiali in giurisdizioni dettagliate su un ampio elenco di territori esclusi sono generalmente esenti dalla tassazione CFC. Questo, se meno del 10% del reddito generato in quel territorio è esente o beneficia di una detrazione di interessi figurativi.
Il profitto, diverso dal reddito da interessi, in tutte le restanti società è soggetto a un addebito CFC. Tuttavia, solo se la maggior parte delle funzioni aziendali relative ai beni utilizzati o ai rischi sostenuti viene svolta nel Regno Unito.
Il reddito da interessi, se tassato a meno del 75% del tasso britannico, è soggetto a tassazione CFC. Tuttavia, solo se deriva in ultima analisi dal capitale investito dal Regno Unito o se i fondi sono gestiti dal Regno Unito. È possibile scegliere di esentare dalla tassazione CFC il 75% degli interessi ricevuti dal prestito a filiali non britanniche dirette o indirette della società madre britannica.
Come costituire una holding nel Regno Unito
La costituzione di una società holding nel Regno Unito è un processo ben definito e relativamente snello. Questo è possibile grazie ad un quadro normativo favorevole e a procedure semplificate. Ecco una guida dettagliata su come procedere:
Scelta della forma giuridica | Il primo passo è decidere la forma giuridica più adatta. La forma più comune per una holding è la “Private Limited Company” (Ltd), che offre responsabilità limitata ai suoi azionisti e flessibilità nella gestione. |
Nome della società | È necessario scegliere un nome unico per la holding. Il nome non deve essere simile o identico a quello di un’altra società già registrata e deve terminare con “Limited” o “Ltd”. |
Indirizzo registrato | La holding deve avere un indirizzo registrato nel Regno Unito, che sarà utilizzato per la corrispondenza ufficiale. Può essere l’indirizzo dell’ufficio della società o un indirizzo fornito da un servizio di domiciliazione. |
Nomina di direttori e segretario | È obbligatorio nominare almeno un direttore. Non è più obbligatorio avere un segretario, ma se si decide di averne uno, le sue responsabilità devono essere chiaramente definite. |
Azionisti e capitale sociale | Bisogna definire gli azionisti della holding e il capitale sociale. Non c’è un requisito minimo per il capitale sociale, e può essere composto da una sola azione. |
Memorandum e Articles of Association | Questi sono i documenti costitutivi della società. Il Memorandum of Association è una dichiarazione firmata da tutti gli azionisti iniziali, mentre gli Articles of Association stabiliscono le regole per la gestione e l’operatività della società. |
Registrazione presso Companies House | Una volta preparati tutti i documenti, la società deve essere registrata presso Companies House, l’ente governativo responsabile della registrazione delle società nel Regno Unito. La registrazione può essere effettuata online o tramite posta e di solito viene completata entro 24 ore per le registrazioni online. |
Numero di identificazione fiscale (UTR) | Dopo la registrazione, la società riceverà automaticamente un Unique Taxpayer Reference (UTR) dall’HM Revenue & Customs (HMRC), che sarà utilizzato per tutte le questioni fiscali. |
Apertura di un conto bancario | Con la documentazione della società in mano, è possibile aprire un conto bancario nel Regno Unito per gestire le finanze della holding. |
Adempimenti fiscali e contabili | Una volta costituita, la holding deve rispettare una serie di obblighi fiscali e contabili, tra cui la presentazione delle dichiarazioni fiscali, la tenuta della contabilità e la presentazione dei bilanci annuali a Companies House. |
Problematiche legate alla costituzione di una holding estera
La costituzione di una società holding nel Regno Unito deve essere, principalmente, presa in considerazione per coloro che decidono di trasferire la propria residenza fiscale in Inghilterra, lasciando ogni ruolo operativo nelle società controllate (soprattutto se situate in Italia). Questa, infatti, è la situazione “classica” e prudenziale per costituire una società holding, ovvero costituirla nello Stato di residenza fiscale dell’imprenditore.
Quando questo non accade, ovvero quando l’imprenditore decide di aprire una società holding in un Paese diverso da quello di residenza fiscale possono venirsi a creare delle problematiche (anche importanti di natura fiscale). Infatti, in questo caso devono essere analizzate ed approfondite le seguenti discipline:
- La disciplina relativa alle controlled foreign companies;
- Il transfer price;
- L’esterovestizione;
- Il rimpatrio degli utili.
Si tratta di discipline fiscali, per lo più antielusive, che devono essere attentamente analizzate e pianificate in anticipo andando ad individuare possibili soluzioni. Inutile dire che per essere compliance a queste disposizioni sono necessari investimenti importanti. Pertanto, questo tipo di pianificazione deve essere valutata da parte di imprese già strutturate e con un rilevante budget per andare a strutturare questo tipo di pianificazione. In questo contributo non andremo ad analizzare le singole discipline, rimandandovi agli articoli dedicati.
Conclusioni e consulenza fiscale online
Il contesto fiscale britannico offre indubbiamente numerose opportunità per gli imprenditori e gli investitori. Tuttavia, è essenziale avere una comprensione approfondita dei rischi associati e delle sfide presenti. Attraverso una pianificazione accurata e una solida strategia fiscale, le imprese possono sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Regno Unito, minimizzando al contempo i potenziali rischi.
Il Regno Unito continua ad essere considerato una delle principali giurisdizioni di holding. A causa del numero di vantaggi fiscali legittimamente disponibili, del suo accesso ai mercati dei capitali, del suo solido diritto societario e delle strutture di governance. Se hai bisogno di aiuto nel valutare la tua attività di pianificazione nel Regno Unito contattaci.
Molto spesso l’imprenditore ritiene che le società estere possano o debbano essere gestite come quelle domestiche. Negli investimenti societari internazionali è richiesta non solo la conoscenza della fiscalità domestica italiana e del Paese in cui si trova la società, ma anche della disciplina di raccordo tra i due Paesi ossia delle regole domestiche di gestione delle società estere e delle previsioni convenzionali o comunitarie.
Domande frequenti
Il Regno Unito offre diversi vantaggi fiscali per le holding, tra cui l’esenzione dai dividendi (sotto certe condizioni), nessuna imposta sulla distribuzione dei dividendi ai soci, e la possibilità di utilizzare le perdite della holding per compensare i profitti delle sussidiarie.
I dividendi ricevuti da una holding britannica sono generalmente esenti da imposta sulle società, a meno che non siano pagati da una sussidiaria residente in un territorio a bassa fiscalità.
Le condizioni per beneficiare dell’esenzione sui dividendi includono requisiti come la dimensione della partecipazione nella società che eroga i dividendi e la residenza fiscale della società che li riceve.
Sì, il Regno Unito offre un regime fiscale favorevole sui capital gain attraverso il Substantial Shareholding Exemption (SSE), che può esentare i guadagni capitali realizzati sulla vendita di partecipazioni significative sotto certe condizioni.
Le implicazioni fiscali possono variare. Mentre i dividendi ricevuti possono essere generalmente esenti, la holding potrebbe essere soggetta a imposizioni nel paese di origine della sussidiaria. Inoltre, le norme anti-abuso e le disposizioni sulla Controlled Foreign Company (CFC) potrebbero applicarsi.