La fatturazione elettronica è uno strumento molto utilizzato dai lavoratori autonomi e imprenditori italiani, e per il fisco consiste in un efficace metodo di comunicazione trasparente tra cittadini e enti preposti. La fatturazione elettronica dal 2019 è obbligatoria per le transazioni effettuate da diversi operatori economici.

Mentre per alcuni lavoratori autonomi o professionisti è indispensabile lavorare utilizzando un software specifico per l’invio della fattura elettronica, così non è per altri soggetti. La fatturazione elettronica al momento risulta essere obbligatoria per tutti i soggetti con Partita Iva, ad esclusione di chi lavora con regimi fiscali agevolati.

Va da sé immaginare che per i lavoratori con Partita Iva a regime fiscale agevolato, ovvero in forfettario, questo obbligo non sia previsto. Tuttavia secondo le ultime ipotesi, anche per i lavoratori in regime forfettario potrebbe presto essere obbligatoria la fatturazione elettronica, a partire dal 2022.

Questi lavoratori non sono gli unici coinvolti nell’ipotesi, perché l’obbligo di emettere una fattura elettronica potrebbe essere presto allargato anche ad altri settori lavorativi per cui al momento non è previsto. Vediamo in questo articolo tutte le ipotesi di estensione dell’obbligo previste per l’anno a venire.


Fatturazione elettronica: di cosa si tratta

La fatturazione elettronica è un sistema che permette la trasmissione delle fatture attraverso determinati software, in digitale, che rende fatture e relativi pagamenti molto più trasparenti dai cittadini al fisco. Chi lavora con fattura elettronica infatti è dotato di un sistema virtuale che permette di recapitare una fattura relativa ad un lavoro direttamente al cliente e in contemporanea al fisco.

Dal 2019 la fatturazione elettronica è obbligatoria per tutti i lavoratori con Partita Iva tenuti ad emettere un documento. Per poter procedere con questo metodo è fondamentale avere un software dedicato, utilizzabile da computer, e una firma elettronica leggibile da apportare.

Si tratta di un sistema di interscambio che contiene tutti i dati utili ad identificare la transazione: in questo modo viene certificata l’emissione di una fattura da un soggetto che possiede una specifica Partita Iva, viene esplicitato l’importo della fattura e i dati del cliente a cui vengono recapitati.

La presenza di una fatturazione elettronica di questo tipo garantisce la conservazione di tutti i dati relativi alle fatture emesse da un determinato soggetto, e certifica quali sono le imposte effettivamente a carico delle singole fatture. Questa modalità è risultata in questi anni molto utile al fisco per una maggiore trasparenza e per una limitazione dell’evasione fiscale, fenomeno ancora diffuso ampiamente in Italia.

Chi è obbligato alla fatturazione elettronica?

Per poter inviare una fattura in formato elettronico è quindi indispensabile avere con sé un programma software specifico per l’invio e la memorizzazione dei dati, e molti di questi sono presenti in commercio e garantiscono anche una gestione semplificata delle informazioni, tramite ad esempio una rubrica interna dei contatti a cui si inviano periodicamente delle fatture.

Ad avere l’obbligo di fattura elettronica sono tutti i soggetti che detengono una Partita Iva, autonomi o professionisti, imprenditori e gestori di attività, che periodicamente devono corrispondere ai propri clienti delle fatture (sia B2B che B2C). Tuttavia al momento risulta ancora possibile essere esonerati dalla fatturazione elettronica se si rientra in una di queste categorie di soggetti:

  • Lavoratori autonomi in regime dei minimi o agevolato;
  • Lavoratori autonomi con regime forfettario;
  • Operatori economici non residenti in Italia;
  • Operatori sanitari che inviano i dati al Sistema Tessera Sanitaria, come le farmacie.

Sono quindi ancora molti i soggetti esonerati dal dover emettere fattura tramite fatturazione elettronica, in particolar modo i tanti cittadini che in questi ultimi anni hanno deciso di lavorare attraverso una Partita Iva in regime fiscale forfettario, che risulta più economico a livello di tassazione, purché il guadagno annuale sia inferiore a 65.000 euro.

Estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica: per chi?

Presto però, con i cambiamenti del sistema fiscale previsti dalla riforma per il prossimo anno, potrebbero cambiare i soggetti obbligati all’utilizzo della fattura elettronica. Con questo sistema per il fisco risulta essere molto più semplice verificare il versamento delle imposte da parte dei soggetti autonomi o imprenditori, e questo ha garantito una maggiore trasparenza fiscale.

Per questo motivo presto sarà allargata la platea di soggetti obbligati a utilizzare questo sistema. In primis si fa riferimento a tutti i lavoratori autonomi con Partita Iva a regime forfettario, che fino ad ora sono stati esclusi dall’obbligo.

Per questi soggetti quindi sarà presto indispensabile munirsi di un programma software dedicato alla trasmissione delle fatture in formato digitale. Ma non solo, perché anche per altri soggetti al momento esonerati, a partire dal 2022 ci sono buone prospettive di applicazione di questo tipo di fatturazione:

  • Gli operatori del settore sanitario;
  • Lavoratori autonomi o imprese con regimi fiscali di vantaggio;
  • Società sportive dilettantistiche;
  • Produttori agricoli, anche di piccole dimensioni;
  • Soggetti non residenti in Italia.

Si tratta in breve di un’estensione della misura anche per le piccole Partite Iva, che fino ad ora erano rimaste escluse dalla possibilità. Per chi lavora con guadagni annuali relativamente bassi, anche inferiori a 65.000 euro, potrebbe presto essere necessario avvalersi di un sistema digitale per la trasmissione delle fatture, e questo comporta di conseguenza un adeguamento anche rispetto alle tecnologie digitali, sempre più preponderanti nelle vite lavorative dei cittadini.

Riforma fiscale: ipotesi per il 2022

L’allargamento dei soggetti obbligati a gestire le fatture in modo elettronico è solo una delle misure che presto verranno applicate al sistema fiscale. Dal 2022 infatti, con la riforma del fisco e la nuova Legge di Bilancio, potrebbero arrivare importanti novità per il mercato del lavoro, prima di tutto per le imposte applicate ai redditi da lavoro.

Dalle modifiche all’IRPEF fino alla riforma dell’IVA, per quanto riguarda i redditi da lavoro. Verranno applicate anche importanti modifiche al fisco relativamente alle imposte sugli immobili, con la prossima riforma del catasto.

L’obiettivo generale della riforma fiscale è quello di rendere più snello l’intero sistema, e la digitalizzazione andrà incontro alle nuove esigenze, in particolare quando si parla di fatturazione elettronica. Un’altra componente importante della riforma fiscale infatti è la possibilità di garantire una sempre maggiore trasparenza tra cittadini e fisco, che andrebbe nel tempo a diminuire considerevolmente gli episodi di evasione fiscale.

Il 2022 si prospetta un anno ricco di novità, tuttavia, come spiega anche Ilsole24ore.it, ci vorranno almeno 18 mesi affinché tutte le modifiche vengano confermate, messe in pratica e diffuse in tutto il paese. Un arco di tempo piuttosto lungo, per cui sale l’attesa di conoscere i dettagli con la prossima Legge di Bilancio 2022.

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