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Disoccupazione: le indennità previste dal nostro ordinamento

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Guida completa sui sostegni economici per chi perde il lavoro.

L’argomento della disoccupazione e delle relative indennità previste dal nostro ordinamento è cruciale per molte persone che si trovano improvvisamente senza un impiego. Conoscere i propri diritti e sapere come muoversi in una situazione così delicata può fare la differenza, sia per ottenere il giusto supporto economico che per pianificare al meglio il futuro.

Come afferma il sito del Governo lavoro.gov.it, si tratta di una compensazione in modo proporzionale del reddito che avrebbero acquisito lavorando.

In questo articolo esploreremo in modo approfondito le indennità e i supporti previsti dalla legislazione italiana per coloro che si trovano in stato di disoccupazione, fornendo una guida chiara e dettagliata per chi desidera comprendere le varie possibilità offerte dal sistema.

Introduzione alla disoccupazione e alle indennità

Il termine “disoccupazione” si riferisce a una condizione in cui un individuo è in cerca di lavoro ma non riesce a trovarne uno. In Italia, il sistema di protezione sociale prevede varie forme di indennità di disoccupazione per sostenere economicamente coloro che perdono il lavoro in modo involontario. Queste misure hanno l’obiettivo di ridurre l’impatto economico negativo del licenziamento e di facilitare il reinserimento nel mondo del lavoro.

Al momento attuale, secondo l’ordinamento italiano, abbiamo a disposizione 3 tipi di indennità di disoccupazione:

Le indennità previste dal nostro ordinamento non sono un semplice contributo economico, ma uno strumento per offrire supporto durante la ricerca di un nuovo lavoro e per promuovere la riqualificazione professionale. Per ogni lavoratore è importante conoscere le opzioni disponibili e i requisiti per accedere a tali misure.

Sul sito inps.it possiamo trovare, inoltre, la guida passo per passo su “Come richiedere le Indennità di Disoccupazione”.

Indennità di mobilità

Si tratta di un vecchio sistema dedicato ad una categoria particolare di lavoratori:

  • Operai;
  • Impiegati;
  • Quadri

Veniva attivata nel momento in cui le aziende si trovavano in difficoltà ed erano costretta a licenziare più di una persona. Fra i requisiti per ottenere l’indennità di mobilità doveva esserci l’anzianità aziendale, ovvero bisognava aver compiuto 12 mesi lavorativi all’interno dell’azienda.

Dopo l’avvento della Legge n. 92/2012, tutti i lavoratori licenziati oltre il 31 dicembre 2016 non sono stati più in grado di rientrare in questa formula ma, ed attualmente è ancora attiva con la norma del Decreto legislativo n. 22/15, potranno beneficiare dell’indennità NASpI, qualora avessero i requisiti necessari.

Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI)

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è la principale misura di sostegno economico prevista per i lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro in modo involontario. La NASpI è stata introdotta (Legge n.22 del 4 marzo 2015) per sostituire le precedenti forme di sussidio (ASpI e Mini ASpI) e mira a rendere più equo ed efficace il sistema di protezione sociale.

Requisiti per l’accesso alla NASpI

Per ottenere la NASpI, il lavoratore deve soddisfare alcuni requisiti specifici:

  • Cessazione involontaria: La perdita del lavoro deve essere involontaria. Ciò significa che non è possibile richiedere la NASpI in caso di dimissioni volontarie, salvo alcune eccezioni (ad esempio, dimissioni per giusta causa).
  • Requisiti contributivi: Sono richiesti almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la cessazione del lavoro.
  • Requisiti lavorativi: Il lavoratore deve aver accumulato almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la perdita dell’occupazione.

Chi non ne ha il diritto

Come possiamo vedere dal sito dell’INPS, questo tipo di indennità di disoccupazione viene preclusa alle seguenti categorie di lavoratori:

  • Dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • Operai agricoli a tempo determinato e indeterminato;
  • Lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • Lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • Lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI 

Presentazione della domanda

La domanda può essere effettuata entro e non oltre i 68 giorni trascorsi dalla data del licenziamento, utilizzando una delle seguenti opportunità:

  • Dal portale INPS; 
  • Attraverso un patronato, che trasmetterà poi sempre per via telematica la modulistica prevista; 
  • Chiamando il numero 803164 per ricevere assistenza dal Contact Center INPS. 

Durata e ammontare della NASpI

La durata della NASpI dipende dal numero di settimane contributive accreditate negli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi. L’importo dell’indennità è calcolato in base alla retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni, con un importo decrescente del 3% al mese a partire dal quarto mese.

Ciò significa che bisogna sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali, ottenute negli ultimi 4 anni, e che risultano sull’estratto contributivo INPS. Poi bisogna dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione.

Una volta fatta questa operazione, bisogna moltiplicare l’importo con il coefficiente 4,33.

L’assegno di disoccupazione sarà pari al 75% della quota uscente se essa sarà inferiore a 1.225,55 €. Se invece, dovesse superare quella cifra, un ulteriore 25% verrebbe assegnato, andando così ad ottenere un importo che non superi i 1.355,40 € al mese. Dal quarto mese di ricezione dell’indennità è previsto un calo del 3% per ogni mese trascorso sfruttando questa agevolazione.

Anno ContributivoDurata Massima NASpI
Fino a 4 anni24 mesi

L’importo massimo della NASpI è comunque soggetto a un tetto fissato annualmente dall’INPS.

Ricollocamento

Una volta deciso di effettuare la richiesta all’INPS, dovete essere consapevoli che in automatico parte l’iscrizione al Centro per l’impiego, ovvero avrete 15 giorni per contattare l’ente e stipulare il patto di servizio personalizzato.

Ciò vuol dire sviluppare un vostro profilo affine alle capacità ed impieghi già svolti in passato, accettare iniziative a scopo formativo e di riqualificazione ed, ovviamente, accettare offerte di lavoro.

Il Centro per l’Impiego avrà due mesi di tempo per contattarvi e stipulare il contratto. Qualora non svolgeste eventuale formula, 1/4 dell’importo spettante non vi verrà retribuito. Per maggiori informazioni riguardo al collocamento da disoccupazione, sul sito dell’inps troverete tutte le informazioni necessarie.

DIS-COLL: indennità per collaboratori e precari

La DIS-COLL è un’indennità di disoccupazione destinata ai collaboratori con contratto a progetto, ai collaboratori coordinati e continuativi, e ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, che non siano pensionati o già titolari di partita IVA.

Questa forma è stata inserita, inizialmente in modo sperimentale, dall’articolo 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, ma poi accettata e prorogata attraverso: l’articolo 7 della legge 22 maggio 2017, n. 81 che ha dato una stabilità alla prestazione, creando una struttura ed estendendola anche ai collaboratori di progetto, ai dottorandi e agli assegnisti.

Chi può richiederla

L’indennità di disoccupazione mensile DIS-COLL” è una misura per sostenere le seguenti figure che hanno perduto involontariamente la propria posizione lavorativa:

  • Collaboratori coordinati e continuativi;
  • Collaboratori a progetto;
  • Assegnisti di ricerca;
  • Dottorandi di ricerca con borsa di studio.

Tutte queste figure devono essere iscritte in via esclusiva alla Gestione Separata presso l’INPS.

Chi sono gli esclusi

Vengono tolti dalla lista degli aventi diritto all’indennità DIS-COLL coloro che:

  • Sono collaboratori titolari di pensione;
  • Sono titolari di partita IVA;
  • Amministratori, sindaci o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica.

I requisiti

Per accedere alla DIS-COLL, il richiedente deve soddisfare i seguenti requisiti:

  • Contributi versati: Almeno un mese di contribuzione alla Gestione Separata nei 12 mesi precedenti la fine del rapporto di lavoro.
  • Status di disoccupato: Il richiedente deve risultare ufficialmente disoccupato e aver presentato una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID).

Viene richiesta una dichiarazione di responsabilità dello stato di disoccupazione che verrà resa online.

Durata e Importo della DIS-COLL

La durata massima della DIS-COLL è pari alla metà dei mesi di contribuzione negli ultimi 12 mesi, fino a un massimo di sei mesi. L’importo dell’indennità segue una struttura simile alla NASpI, decrescendo progressivamente dal quarto mese.

Gli importi

I pagamenti avvengo a livello mensile e l’importo stabilito è pari al 75% del reddito imponibile dichiarato ai fini previdenziali, il quale viene diviso per il numero di mesi di contribuzione o frazione di essi con limiti definiti.

Anche in questo caso, quindi, lassegno di disoccupazione sarà il 75% se il valore totale è pari o inferiore a 1.225,55 €. Qualora dovesse superare suddetta cifra, un‘aggiunta del 25% verrebbe effettuata, per raggiungere un totale non superiore a 1.355,40 € al mese.

A partire dal quarto mese di ricezione dell’indennità, essa vedrà una riduzione mensile del 3%.

Indennità di disoccupazione agricola

Per i lavoratori del settore agricolo è prevista una specifica indennità di disoccupazione agricola, destinata a coloro che hanno perso il lavoro e che possono vantare almeno 102 giornate lavorative negli ultimi due anni.

Requisiti dell’indennità di disoccupazione agricola

I lavoratori agricoli devono rispettare determinati criteri per poter beneficiare dell’indennità, tra cui:

  • Contributi minimi: Aver versato almeno due anni di contributi.
  • Giornate lavorative: Avere almeno 102 giornate lavorative in agricoltura nei due anni precedenti la domanda.

L’importo viene calcolato sulla base delle giornate lavorative svolte e dei contributi versati.

Reintegrazione nel mondo del lavoro

Politiche attive del lavoro

Oltre alle indennità economiche, il nostro ordinamento prevede anche una serie di politiche attive del lavoro per aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro. Queste includono:

  • Centri per l’impiego: Strutture pubbliche che offrono servizi di orientamento e formazione professionale.
  • Incentivi all’assunzione: Agevolazioni fiscali e contributive per le aziende che assumono disoccupati beneficiari della NASpI.

Corsi di formazione e riqualificazione

Per migliorare le opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro, molti disoccupati possono beneficiare di corsi di formazione finanziati dallo Stato o dalle Regioni. Questi corsi mirano a sviluppare nuove competenze e ad aumentare l’occupabilità del lavoratore.

Conclusioni

La perdita del lavoro è una situazione difficile, ma il sistema italiano offre diverse indennità di disoccupazione e strumenti di supporto per affrontare questo momento e pianificare il reinserimento nel mondo del lavoro. È essenziale conoscere i propri diritti e i requisiti necessari per accedere a queste prestazioni, per evitare di perdere opportunità di supporto economico e di crescita professionale.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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