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Mancata dichiarazione dei redditi: conseguenze

Fisco NazionaleMancata dichiarazione dei redditi: conseguenze

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi nei termini (dichiarazione omessa) comporta per il contribuente l'applicazione di sanzioni amministrative ed in alcuni casi, se si verificano i presupposti, anche penali.

La dichiarazione dei redditi in Italia è un obbligo per tutti i soggetti fiscalmente residenti che hanno percepito redditi. Si tratta di una scadenza che tutti devono seguire, anche se ci sono alcuni limiti di reddito annuale entro cui si è ancora esonerati. Ma cosa accade se non si presenta correttamente la dichiarazione dei redditi, entro le date prefissate per la scadenza? In questo caso bisogna distinguere il caso di ritardo nella presentazione, rispetto alla non presentazione della dichiarazione dei redditi.

Per il 2024 la scadenza della dichiarazione dei redditi varia in base alla tipologia di documento, e può essere al 30 settembre (per il 730) oppure al 15 ottobre (per il modello Redditi PF). Tuttavia è possibile presentare tutte le informazioni reddituali già dal mese di maggio. Ricordiamo anche, che dal 20 maggio l’Agenzia delle Entrate permette la possibilità di modificare e trasmettere il proprio Modello 730 precompilato

Se non si adempie nei termini alla presentazione della dichiarazione dei redditi si può incorrere in sanzioni amministrative ed in alcuni casi anche penali.

Le scadenze per la dichiarazione dei redditi

Il Modello 730 ed il Modello Redditi sono usati da soggetti diversi, e anche i termini di presentazione sono diversi:

  • La scadenza per la presentazione del Modello 730 è il 30 settembre, può essere presentata direttamente online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati o al sostituto d’imposta (cioè al proprio datore di lavoro);
  • La scadenza per la presentazione del Modello Redditi PF è il 15 ottobre, può essere presentato online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati.

Le persone fisiche non residenti che al momento della presentazione della dichiarazione si trovano all’estero possono inviare la dichiarazione entro il 15 ottobre a mezzo raccomandata o altro mezzo equivalente.

Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi: quando si verifica?

Il primo aspetto da considerare è quando si è di fronte ad una situazione di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi. In particolare, si è di fronte ad una situazione di dichiarazione omessa quando il modello reddituale non è stato presentato nei 90 giorni successivi alla sua scadenza ordinaria. Ad esempio, per il modello Redditi PF la dichiarazione del 2024 è omessa se non è stata presentata entro il 13 gennaio 2025. Se la dichiarazione viene presentata oltre il termine ordinario del 15 ottobre ma entro il 13 gennaio, la dichiarazione è considerata “tardiva” ed è dovuta una sanzione di 250 euro riducibile con ravvedimento operoso. Successivamente al 13 gennaio la dichiarazione diventa omessa, e rimane tale anche se presentata oltre questa data.

Sanzioni amministrative in caso di mancata dichiarazione dei redditi

In caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi il contribuente che ne era tenuto e che, quindi, non ha versato le relative imposte può incorrere, in caso di accertamento, nelle seguenti sanzioni amministrative:

  • Sanzioni per i redditi: sanzione amministrativa che va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta e non versata (con un minimo di 250 euro). La sanzione è aumentata di 1/3 in caso di redditi prodotti all’estero. Se non sono dovute imposta la sanzione è fissa da 250 euro a 1.000 euro. Se la dichiarazione viene comunque presentata entro la scadenza di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo le sanzioni si ridono della metà (dal 60% al 120%);
  • Sanzioni per monitoraggio fiscale: in caso di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero e non dichiarate è prevista una sanzione dal 3% al 15% del valore delle attività non dichiarate. Le sanzioni sono raddoppiate se le attività sono detenute in paesi non collaborativi.

Le sanzioni sono applicate dall’Agenzia delle Entrate in caso di accertamento della posizione irregolare del contribuente.

Le sanzioni penali in caso di mancata dichiarazione dei redditi

La fattispecie di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi può comportare anche l’applicazione di sanzioni penali. Si tratta del reato di omessa dichiarazione previsto dall’art. 5 del D.Lgs. n. 74/00.

La fattispecie di reato si commette quando il contribuente, al fine di evadere le imposte sui redditi, non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione annuale, non avendo versato imposte oltre la soglia di 50.000 euro (per ogni singola dichiarazione omessa).

Inoltre, secondo costante giurisprudenza, il reato di omessa presentazione della dichiarazione, non si consuma al momento della scadenza di presentazione della dichiarazione, ma allo spirare dei 90 giorni successivi. Tuttavia, se l’importo di imposta, sanzioni ed interessi viene pagato prima dell’inizio del dibattimento (del primo grado del processo) il reato viene depenalizzato.

Ravvedimento operoso: di cosa si tratta

In caso di dichiarazione dei redditi tardiva, è possibile chiedere di procedere tramite ravvedimento operoso (art. 13 del D.Lgs. n. 472/97). Si tratta di una operazione per cui il soggetto interessato provvede al pagamento delle tasse dovute con sanzioni ridotte.

Tuttavia questa possibilità è limitata solamente ai casi in cui il contribuente è ancora in tempo per la presentazione della dichiarazione dei redditi tardiva, ovvero entro 90 giorni dalla scadenza effettiva.

Un’altra possibilità è quella di procedere con la dichiarazione integrativa, che va a correggere eventuali errori commessi nella prima dichiarazione dei redditi presentata. In questo caso è necessario versare le imposte dovute in base all’errore di presentazione commesso in precedenza, quando queste sono state omesse.

Mancata presentazione della dichiarazione e controlli del fisco

Il fisco procede con i controlli per limitare i casi di evasione fiscale, ovvero di mancato versamento delle imposte dovute allo stato, previa mancata presentazione dei redditi cumulati durante l’anno. Può quindi accadere che le imposte siano state versate, ma non sia stata presentata alcuna dichiarazione dei redditi.

In questo caso, come visto prima, le sanzioni saranno di minore entità rispetto al caso in cui le tasse non sono state pagate. L’Agenzia delle Entrate che effettua i controlli può anche notificare il mancato pagamento delle imposte, o la mancata presentazione delle dichiarazioni, dopo diversi anni, che possono andare anche da 5 a 7.

Nei peggiori dei casi ci si può imbattere in un vero e proprio reato per omessa dichiarazione. Si tratta di quei casi in cui i redditi non dichiarati corrispondono a cifre superiori a 50.000 euro di imposte evase. Nel caso in cui quindi non sono state pagate allo stato imposte superiori a queste cifre, è previsto anche il carcere. Questo, in quanto si tratta di un grave reato di evasione del fiscale.

Per approfondire:
Termini di accertamento per imposte sui redditi
Termini di accertamento per imposte su redditi esteri e monitoraggio fiscale

Conclusioni

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi è un problema che persiste, riflettendo non solo una sfida per l’efficienza fiscale ma anche una questione di equità sociale. Questa pratica erode la base imponibile, limitando le risorse disponibili per servizi pubblici fondamentali e trasferendo di fatto un onere maggiore sui contribuenti onesti.

Le cause di questa problematica sono molteplici e comprendono:

  • La complessità del sistema fiscale italiano;
  • La percezione di inefficacia nella gestione delle risorse pubbliche;
  • Un senso diffuso di ingiustizia fiscale.

Inoltre, la crisi economica e la recente pandemia hanno finito per aggravare la situazione, spingendo alcuni contribuenti verso l’evasione fiscale come soluzione temporanea a difficoltà finanziarie immediate.

Tuttavia, occorre tenere in considerazione l’attività di controllo dell’Amministrazione finanziaria e le conseguenze che si potrebbero avere. Questo, sia in termini di sanzioni amministrative che penali. Per questo è opportuno analizzare la propria situazione assieme ad un dottore commercialista per valutare gli scenari a disposizione.

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    Valeria Oggero
    Valeria Oggero
    Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.
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