La Croazia rappresenta un interessante caso di studio per comprendere le dinamiche della pianificazione fiscale internazionale, grazie al suo sistema fiscale competitivo e agli incentivi mirati per investitori e imprese. Questo approfondimento esplora le principali strategie fiscali applicabili al contesto croato, fornendo uno strumento utile per imprenditori e per società multinazionali.
Indice degli Argomenti
- Croazia: struttura del sistema tributario
- Imposta sul reddito delle persone fisiche
- La disciplina fiscale di favore per i nomadi digitali in Croazia
- Imposta sul reddito delle società in Croazia
- Imposta sul valore aggiunto in Croazia
- Convenzione Italia Croazia sulla doppia imposizione
- Strumenti di pianificazione fiscale in Croazia
- Consulenza fiscalità internazionale
Croazia: struttura del sistema tributario
La Croazia è uno Stato membro dell’Unione Europea. Si tratta di uno degli ex stati facente parte della ex Jugoslavia. Oggi è una democrazia che evidenzia la stabilità nell’economia sociale di mercato ed anche solidità finanziaria. È è dotata di un moderno sistema tributario, che adotta una struttura fiscale simile a quella di altri Stati dell’Unione europea. In particolare:
- Le persone fisiche sono assoggettate all’imposta statale sui redditi e a quelle locali;
- Le imprese sono soggette all’imposta sugli utili o sui redditi societari. L’imprenditore individuale con attività d’impresa può esercitare l’opzione tra l’imposta sugli utili o quella sul reddito.
Proprio per promuovere lo sviluppo di alcuni territori, sono state istituite in Croazia numerose zone franche che riconoscono condizioni particolarmente vantaggiose ad alcune attività economiche. Anche sotto forma di incentivi fiscali, oltre al fatto che le importazioni e le esportazioni non sono soggette ad alcuna restrizione e sono esenti da dazi doganali. Moltissimi sono anche i vantaggi che potete usufruire quando decidete di aprire una società in Croazia, agevolazioni che nella maggior parte dei casi permettono d’abbassare le imposte a fronte di investimenti ed assunzioni di personale.
Imposta sul reddito delle persone fisiche
Le persone fisiche sono assoggettate all’imposta statale sui redditi (Income Tax) e alle imposte locali. I Comuni, infatti, possono introdurre un’addizionale all’imposta sui redditi con aliquota compresa tra il 10% e il 30%, a seconda del numero degli abitanti. Il periodo fiscale corrisponde all’anno solare.
Soggetti residenti fiscalmente in Croazia
I soggetti residenti sono assoggettati a tassazione per i redditi ovunque prodotti secondo la c.d. il “worldwide taxation principle“. Ai sensi della Legge sull’imposta sul reddito per soggetto residente fiscalmente in Croazia si intende una persona fisica avente residenza o soggiorno abituale nella Repubblica. Per residente si intende anche la persona che non ha residenza o soggiorno abituale in Croazia ma è alle dipendenze dell’amministrazione statale della Repubblica, e come tale percepisce stipendio. Per soggetto non residente si intende la persona fisica che non ha residenza o soggiorno abituale in Croazia. Ma realizza redditi in Croazia che vengono ivi tassati secondo le disposizioni di Legge.
Tipologie reddituali
L’imposta sul reddito delle persone fisiche comprende le seguenti tipologie reddituali:
- Reddito da lavoro dipendente: stipendi, salari, pensioni;
- Reddito da lavoro autonomo comprensivo di reddito d’impresa e redditi professionali;
- Il reddito derivante dalla proprietà e dalla titolarità di diritti di proprietà, nonché da capital gain (Property Tax): gli interessi e le royalties sono tassate con ritenuta fiscale a titolo finale rispettivamente del 25% e del 40%. I dividendi sono esenti, così come gli interessi sui conti correnti o di risparmio;
- Reddito da capitale (Profit Tax): non si applica, comunque, l’imposta sul patrimonio netto. Inoltre, gli immobili sono assoggettati a tassazione locale, secondo aliquote stabilite da ciascun Comune;
- Redditi diversi: assoggettati a ritenuta fiscale a titolo finale del 25%.
La base imponibile
Per i redditi da lavoro dipendente e per i redditi da lavoro autonomo l’imponibile fiscale è costituito dal reddito annuale complessivo. Si tratta del reddito calcolato su base mondiale (in Croazia e all’estero), da parte dei soggetti ivi fiscalmente residenti. E del reddito nazionale per i soggetti non fiscalmente residenti. Importo diminuito della ritenuta personale non imponibile di 3.800 kune/mese e parti di reddito non tassabili (figli e/o genitori a carico, etc).
Aliquote di tassazione per le persone fisiche
Le aliquote di tassazione presenti in Croazia sono le seguenti:
- Imposta sul reddito personale (PIT): Aliquote progressive del 20% e 30%, con una struttura che consente detrazioni per spese specifiche, tra cui quelle legate all’istruzione, alla formazione professionale e alle spese mediche non coperte da assicurazione sanitaria. Inoltre, sono previste agevolazioni per soggetti con familiari a carico o disabilità, e la possibilità di dedurre contributi previdenziali volontari. La base imponibile si determina tenendo conto dei redditi globali del contribuente, con possibilità di applicare esenzioni parziali in specifici casi di reddito derivante da attività transfrontaliere.
- Tassa comunale (surtax): Variabile fino al 18%, determinata dal comune di residenza.
Sovrattasse locali sull’imposta sul reddito (prirez na porez)
I soggetti fiscali che versano l’imposta sul reddito sono tenuti alle seguenti sovrattasse locali (applicata sul totale delle imposte sul reddito a carico del contribuente fiscale) che variano da zona a zona in base alle seguenti aliquote massime:
- Per i comuni fino al 10%;
- Per le città sotto 30.000 abitanti fino al 12%;
- Le città sopra 30.000 abitanti fino al 15%;
- Per la sola città di Zagabria fino al 30%.
La disciplina fiscale di favore per i nomadi digitali in Croazia
Con l’approvazione della Legge sugli stranieri (Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 133/20), il Paese ha definito come nomade digitale un cittadino di un Paese terzo (non UE) che è impiegato o svolge un lavoro tramite la tecnologia della comunicazione per un’azienda o la propria azienda che non è registrata nella Repubblica di Croazia e non svolge un lavoro o fornisce servizi a datori di lavoro nel Paese.
Il nomade digitale ha la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno temporaneo, comunque non superiore ad un anno. Un nomade digitale può presentare una nuova domanda sulla stessa base, ma solo sei mesi dopo la scadenza del periodo di soggiorno temporaneo precedentemente concesso.
Esenzione da tassazione per i redditi esteri
L’applicazione del visto è legato ad una agevolazione fiscale legata all’imposta sul reddito delle persone fisiche (PITA).
In particolare, l’art. 9(1)(26) della PITA, prevede per il nomade digitale l’esenzione da tassazione del reddito derivante da un’attività di lavoro dipendente o autonomo svolga per un datore di lavoro non registrato in Croazia. Aspetto da valutare con attenzione è che questa agevolazione fiscale riguarda soltanto gli individui che ottengono il visto come nomade digitale, e non anche i cittadini UE che lavorano da remoto durante il soggiorno nel Paese.
Imposta sul reddito delle società in Croazia
In Croazia l’aliquota delle imposte sul reddito è così suddivisa:
- 10% per società con un fatturato inferiore a 995.421 euro.
- 18% per fatturati superiori.
L’imponibile fiscale è maggiorato del 50% delle spese di rappresentanza. Gli utili reinvestiti nella società non determinano alcun abbattimento fiscale.
Forme giuridiche di impresa
Le forme societarie in Croazia comprendono:
- Società a responsabilità limitata (d.o.o.): Richiede un capitale minimo di 20.000 HRK (circa 2.600 euro). Ideale per piccole e medie imprese, consente una gestione semplificata ma efficace.
- Società per azioni (d.d.): Capitale minimo di 200.000 HRK (circa 26.000 euro), preferita per grandi aziende o realtà che necessitano di finanziamento tramite emissione di azioni.
- Semplici società a responsabilità limitata (j.d.o.o.): Capitale minimo di 10 HRK (circa 1,3 euro), pensata per start-up e microimprese.
Tutte le imprese devono essere registrate presso il Registro Commerciale Croato, che garantisce trasparenza e accesso pubblico alle informazioni societarie, migliorando la fiducia degli investitori.
Whithholding Tax in Croazia
La withholding tax rappresenta l’imposta sul profitto realizzata da parte di soggetti non residenti che percepiscono redditi da parte di enti residenti in Croazia. Anche per quanto riguarda gli enti societari i redditi percepiti da soggetti non residenti sono soggetti a tassazione in Croazia, attraverso l’applicazione di una ritenuta in uscita. Classico caso di applicazione della whithholding tax è quello dei dividendi corrisposti da una società residente ad un soggetto non residente.
La base imponibile della whithholding tax è costituita dall’importo lordo del compenso che il contribuente residente versa al soggetto non residente. Questa imposta è applicata alle seguenti fattispecie:
- Interessi – si tratta di interessi in uscita dalla Croazia verso società residenti in altri Paesi. La ritenuta non si applica sui prestiti per l’acquisto di beni utili allo svolgimento della propria attività, sui prestiti erogati da un istituto finanziario estero, agli obbligazionisti di titoli Statali, agli interessi sui bond societari, etc;
- Dividendi – la ritenuta si applica sui dividendi in uscita dal Paese. La ritenuta non grava sui dividendi reinvestiti nella società, a meno che non siano generati dal settore bancario e dal settore finanziario;
- Diritto di autore e proprietà intellettuale – se lo sfruttamento economico del diritto di autore riguarda società estere si applica la ritenuta. Se, invece, riguarda persone fisiche estere la ritenuta è esente.
- Infine servizi di auditing – Se pagati a persone straniere si applica la ritenuta.
La witholding tax può essere evitata in virtù dell’applicazione di convenzioni contro le doppie imposizioni siglate con Paesi esteri. Oppure, nel caso in cui si applichi la Direttiva CEE (90/435/CEE) c.d. “direttiva madre-figlia“. Direttiva, che in alcuni casi consente l’esenzione dall’applicazione della ritenuta in uscita.
Aliquote della withholding tax
L’aliquota da applicare alla ritenuta sui redditi in uscita è pari a:
- 15% – aliquota ordinaria, ad eccezione che per i dividendi e delle quote nel reddito della società;
- 12% – per dividendi e quote di reddito della società;
- Infine, 20% – su tutti i servizi non menzionati pagati a soggetti persone fisiche che hanno sede legale o operativa nei Paesi che sono considerati Paradisi fiscali. Questo ad eccezione dei Paesi con cui la Croazia ha stipulato convenzioni contro le doppie imposizioni.
In dettaglio, se vuoi maggiori informazioni su questi Paesi vai al link istituzionale.
Zone economiche franche
Le zone franche economiche sono state istituite sulla base di concessioni rilasciate dal Governo della Repubblica di Croazia. Sono parte del territorio dello Stato, in cui l’attività economica viene svolta a condizioni speciali.
Le merci possono essere consegnate alle zone economiche libere e utilizzate per la produzione, la lavorazione, lo stoccaggio di merci, per il commercio all’ingrosso, il supporto strategico alle imprese, la creazione di centri per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, nonché per la fornitura di servizi non bancari.
L’imposta sul valore aggiunto per i beni che vengono trasferiti nella FEZ è pagabile solo quando i beni lasciano la FEZ e quando la loro destinazione finale è il mercato UE, incluso il mercato interno croato. Se i paesi terzi sono il ponte per la fornitura di beni dalla FEZ, tali beni sono esenti da IVA.
Imposta sul valore aggiunto in Croazia
Anche in Croazia si applica l’Imposta sul valore aggiunto. L’aliquota ordinaria è del 25%. Tuttavia, vi sono anche due aliquote ridotte:
- Aliquota del 5% che si applica per tutti i generi di prima necessità (pane, latte, farmaci, etc)
- Aliquota del 13% per i servizi di alloggio o alloggio con prima colazione in alberghi o strutture similari. Giornali e riviste. Energia elettrica, raccolta dei rifiuti, etc.
Con l’adesione della Croazia all’UE le disposizioni sull’Iva sono conformi a quelle degli altri Paesi membri. Le cessioni di beni effettuate dagli operatori di uno Stato membro nei confronti di operatori comunitari sono considerate operazioni non imponibili Iva in quanto alle stesse è applicabile il regime di tassazione nello Stato dell’UE di destinazione dei beni oggetto dell’operazione.
Importante:
Un’aspetto particolare riguarda la soglia minima per i soggetti imprenditori al di sopra del quale si è tenuti ad applicare l’Iva. In particolare, per i titolari di partita Iva si applica l’Iva se fatturato annuo complessivo realizzato nell’anno precedente supra la soglia di 300.000 kune (circa 40.000 euro).
La liquidazione dell’imposta avviene mensilmente ed il relativo pagamento deve essere effettuato entro la fine del mese successivo a quello di riferimento. Per gli imprenditori che hanno fornito beni o servizi il cui valore Iva compreso non abbia superato le 800.000 kune (106.000 euro), la liquidazione di imposta avviene trimestralmente. Entro febbraio dell’anno successivo si presenta la dichiarazione Iva.
Numero di identificazione personale (OIB)
Il Numero di identificazione personale (abbreviato NPI) è un carattere numerico di undici cifre attraverso il quale vengono identificati tutti i contribuenti in Croazia. Viene utilizzato nelle evidenze pubbliche allo scopo di catalogare gli assegnatari del NPI. Dopo l’entrata della Croazia nell’Unione europea al NPI sarà necessario aggiungere la sigla HR davanti agli undici caratteri numerici e sarà valido come partita Iva comunitaria inserita nella banca dati VIES (se in possesso dei requisiti).
Convenzione Italia Croazia sulla doppia imposizione
L’accordo contro le doppie imposizioni siglato tra Italia e Croazia è stato firmato il 29 ottobre 1999. Il 27 giugno 2000 il Parlamento croato ha emanato la Legge sulla ratifica dell’Accordo tra la Repubblica croata e la Repubblica italiana per evitare le doppie imposizioni sul reddito. La Legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 10 del 7 luglio 2000 ed è entrata in vigore l’ottavo giorno successivo. Tuttavia, però tale accordo è entrato in vigore soltanto il 29 maggio 2009. Anno in cui l’Italia, a sua volta, ha ratificato l’accordo nel proprio Paese.
Strumenti di pianificazione fiscale in Croazia
Gli imprenditori possono valutare specifici strumenti di pianificazione fiscale che possono portare vantaggi da valutare con attenzione.
Strutture di Holding
Le holding croate offrono vantaggi significativi grazie a:
- Esenzione sui dividendi: Dividendi ricevuti esenti da imposte se si rispettano criteri specifici, come la durata del possesso delle partecipazioni.
- Trattati bilaterali: Consentono di ridurre la tassazione su dividendi, interessi e royalties attraverso accordi internazionali.
Ad esempio, un’importante multinazionale nel settore tecnologico ha scelto di stabilire una holding in Croazia per beneficiare dell’esenzione sui dividendi ricevuti da filiali europee, sfruttando al contempo i trattati contro la doppia imposizione per ridurre al minimo le ritenute alla fonte su royalties e interessi.
2. Ottimizzazione degli investimenti immobiliari
Il settore immobiliare croato beneficia di:
- Imposta sul trasferimento immobiliare: Aliquota competitiva del 3%.
- IVA sugli immobili: Applicabile al 25%, con esenzioni per specifici tipi di transazioni, come quelle legate alla prima occupazione di edifici.
- Fondi di investimento immobiliare: Strumenti per diversificare gli investimenti e ridurre il rischio.
Nel campo degli investimenti immobiliari, una società di sviluppo ha adottato una strategia che combina l’imposta sul trasferimento immobiliare al 3% con l’uso di fondi di investimento per diversificare il portafoglio e mitigare i rischi. Ciò ha permesso di massimizzare i profitti mantenendo al minimo il carico fiscale.
3. Prezzi di trasferimento
Le multinazionali operanti in Croazia devono conformarsi agli standard OCSE sui prezzi di trasferimento:
- Metodologie riconosciute: Ad esempio, metodo del costo maggiorato e metodo del confronto tra prezzi comparabili.
- Documentazione obbligatoria: Per garantire trasparenza e minimizzare il rischio di contestazioni fiscali.
Un ulteriore esempio è dato da un’azienda manifatturiera che, seguendo gli standard OCSE sui prezzi di trasferimento, ha ottimizzato le transazioni intra-gruppo utilizzando il metodo del costo maggiorato. La documentazione dettagliata ha garantito conformità fiscale, evitando potenziali sanzioni.
4. Incentivi per progetti strategici
La Croazia incentiva investimenti in:
- Aree con alta disoccupazione, offrendo esenzioni fiscali proporzionali.
- Settori innovativi come tecnologia, energia e turismo.
- Progetti che superano i 5 milioni di euro, con vantaggi aggiuntivi per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Un progetto strategico nel settore delle energie rinnovabili, che ha superato i 5 milioni di euro di investimento, ha beneficiato di esenzioni fiscali significative e di incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro, contribuendo allo sviluppo economico regionale e migliorando la sostenibilità ambientale.
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