Attualmente in Italia ci sono alcune norme che regolamentano i casi di circolazione nei confini italiani di autovetture con targa estera. Forse non tutti sanno che da qualche anno a questa parte è stata introdotta al regola per cui nel territorio italiano non è possibile circolare con una vettura con targa estera.

Si tratta di un divieto applicato a tutti i soggetti che circolano con targa estera nel territorio italiano per un periodo di tempo superiore a 60 giorni. Chi desidera circolare in Italia ed è proprietario del veicolo deve necessariamente immatricolare la targa in Italia, o consegnare la targa estera e il libretto di circolazione, per avere un documento che attesta la targa provvisoria.

Questo divieto prevede delle sanzioni per chi non segue le norme, tuttavia al momento l’Unione Europea sta mettendo in discussione questa norma italiana. Secondo le ultime dichiarazioni in merito infatti l’Europa sarebbe contraria a questa regola, che è stata introdotta contro i “furbetti delle targhe estere”, perché sarebbe illegittima per quanto riguarda la libera circolazione. Vediamo nell’articolo come funziona attualmente il divieto nello specifico, e quali sono i punti di vista espressi dall’Unione Europea.

Divieto di circolazione per targhe estere: come funziona

Secondo l’attuale codice della strada in Italia è vietato circolare con un veicolo immatricolato all’estero se è stata posta la residenza nel territorio italiano da più di 60 giorni. Forse non tutti sanno che in Italia esiste questa forma di regolamentazione della circolazione degli autoveicoli con targa estera, tuttavia ci sono anche importanti sanzioni per chi non rispetta questa regola.

Secondo il codice della strada è vietato per un proprietario di veicolo immatricolato all’estero che ha stabilito la residenza in Italia continuare a circolare con una targa non italiana. Per rispettare tutte le norme infatti il soggetto deve recarsi all’ufficio della motorizzazione civile e consegnare la targa estera con il libretto di circolazione.

A questo punto si procede a richiedere un foglio di targa provvisoria per poter portare l’autoveicolo fuori dal confine italiano. La norma è arrivata piuttosto recentemente, nel 2018, a causa del moltiplicarsi di furbetti di targhe straniere. Si tratta di tutti quei furbetti che utilizzano targhe estere in Italia per atti illeciti o di evasione fiscale.

Tuttavia le limitazioni alla circolazione esistono anche per tutti quei cittadini non italiani che non risiedono in Italia. Per questi soggetti è possibile circolare nel paese italiano per un tempo massimo di un anno. Se infatti un cittadino proveniente da un paese estero che non risiede in Italia circola per più di un anno all’interno del territorio nazionale può di conseguenza essere interdetto nell’accesso al paese.

Divieto di circolazione per targhe estere: le sanzioni

Per chi circola all’interno del territorio italiano non avendone diritto, esistono anche importanti sanzioni: si tratta di sanzioni che possono variare da 700 a più di 2.800 euro. Risulta essenziale immatricolare il veicolo in Italia oppure richiedere un foglio specifico che autorizza a portare lo stesso veicolo fuori dall’Italia entro un certo periodo di tempo, altrimenti viene corrisposta una multa ulteriore.

Questa particolare normativa non è particolarmente conosciuta, tuttavia è una regola che riguarda la circolazione all’interno del territorio italiano di cui bisogna tenere conto se si proviene dall’estero, o se la propria automobile è stata immatricolata in un paese estero.

Il divieto di circolazione per i veicoli con targa estera tuttavia non viene applicato per tutti, esistono alcune eccezioni. Si tratta di veicoli concessi in leasing oppure in locazione per conto di un’impresa che fa parte dell’Unione Europea, oppure se l’autoveicolo è stato dato in comodato, in base al rapporto di lavoro effettivo o di collaborazione con una società, che risulta essere proprietaria di quello stesso autoveicolo.

Esistono anche altre eccezioni particolari che riguardano alcune categorie di utilizzatori, come i lavoratori frontalieri che si spostano dall’Italia ad un paese estero ogni giorno per svolgere la propria attività lavorativa, oppure i cittadini delle Forze Armate o di Polizia.

Il parere dell’Unione Europea

È recente la notizia per cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha di fatto considerato illegittimo il decreto che vieta alle targhe estere di circolare all’interno del paese italiano per un periodo maggiore di quello stabilito.

Il motivo per cui è intervenuta l’Unione Europea riguarda in particolare un evento accaduto in Italia per cui un cittadino residente nel territorio guidava un autoveicolo, con una targa estera, intestato alla moglie, che risiede in un altro paese.

In questo caso il soggetto avrebbe dovuto immatricolare l’autoveicolo in Italia, perché lo ha utilizzato superando i termini temporali previsti dalla legislazione italiane. Tuttavia secondo quanto confermato dall’Unione Europea, questa norma sarebbe legittima, perché crea una discriminazione in base alla nazionalità dei proprietari dell’auto stessa.

Per questo motivo l’Unione Europea ha ritenuto non valida la legge italiana, in quanto limita fortemente la libertà e il movimento di capitali tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Nonostante questo, la norma in Italia è ancora presente, e al momento non si può modificare. Nonostante il parere dell’Unione Europea, e si attendono le ultime conferme da un giudice italiano sulla situazione citata sopra.

Targhe estere e evasione fiscale

Uno dei problemi principali per cui l’Italia ha deciso di introdurre una legge che vieta la circolazione agli autoveicoli con targa estera riguarda l’evasione fiscale. La misura infatti è sorta per limitare la pratica diffusa dell’evasione fiscale del bollo auto e del superbollo sulle automobili di proprietà.

Da tempo in Italia lo stato lotta contro l’evasione fiscale, e precedentemente a questa legge che limita la circolazione delle auto con targa estera, molti furbetti hanno evaso di fatto il pagamento di un’imposta italiana proprio perché provvisti di targa estera.

Per contrastare l’evasione fiscale che coinvolge bollo e superbollo auto, lo stato ha infatti deciso per una misura drastica, vietando la circolazione di autovetture con targa estera per un periodo superiore ai 60 giorni, nel caso in cui la residenza del soggetto sia posta all’interno dello Stato Italiano. Questo non toglie comunque che i cittadini che hanno un autoveicolo con targa estera possano circolare liberamente fino a un anno di tempo, se non possiedono una residenza all’interno del territorio italiano.

L’evasione fiscale dei “furbetti delle targhe estere” viene rilevata su tutti quei cittadini che hanno residenza in Italia ma che non provvedono al pagamento delle imposte perché la targa del proprio veicolo è immatricolata all’estero. La situazione non si presenta nel caso in cui il soggetto non sia residente stabilmente nel territorio italiano.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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