Il caro carburante non si arresta in questo primo mese del 2023. Il 9 gennaio, il ministero della sicurezza e dell’ambiente ha pubblicato un dato allarmante: il prezzo della benzina è aumentato del +167, 92%.
Per venire incontro alle famiglie italiane, il Governo ha esteso la possibilità di richiedere il bonus carburante fino al 31 dicembre 2023, prorogato dal Decreto Trasparenza del prezzo dei carburanti e approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 gennaio 2023, dopo lo stop al taglio delle accise sul finire del 2022.
Si tratta di un voucher da 200 euro che spetta ai lavoratori del settore privato, a discrezione del datore di lavoro. Oltre al bonus benzina, il decreto Carburanti ha confermato anche il bonus trasporti pubblici e altre novità in merito al taglio delle accise e alla trasparenza dei prezzi del carburante nei distributori.
Vediamo nel concreto quanto sono vantaggiosi gli aiuti per il caro carburante e tutti i dettagli.
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Caro carburante: il bonus da 200 euro
La benzina è una delle voci che ha più impatto sul bilancio familiare, secondo gli ultimi dati ISTAT diffusi a ottobre 2022: per questo motivo il Governo ha confermato il bonus benzina da 200 euro che rimane sostanzialmente invariato nelle modalità di fruizione.
Ciò significa che l’agevolazione resta valida solo per i lavoratori dipendenti di aziende private come nel 2022 e la sua erogazione a discrezione del datore di lavoro. Il lavoratore beneficiario non deve pagare le tasse sull’incentivo perché il bonus non concorre alla formazione del reddito.
Infatti, come precisa l’Agenzia delle Entrate, per poter ottenere il bonus carburante da 200 euro non ci sono limiti di reddito né servono requisiti particolari o domande da inoltrare. Basta essere lavoratori dipendenti assunti in un’azienda del settore privato.
Quindi, in quanto lavoratore dipendente, puoi usufruire dell’incentivo in due modi:
- sotto forma di buoni benzina: sono gift card digitale che i datori di lavoro possono rilasciare ai dipendenti,compatibili con l’incentivo del Governo;
- tramite benefit aziendali: in questo caso, si può sommare ad altri eventuali fringe benefit destinati ai dipendenti. I fringe restano nel limite di 3.000 euro per il pagamento delle utenze domestiche.
In un primo momento, il voucher era previsto solo per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023. Ma, vista l’impennata dei costi della benzina, qualsiasi datore di lavoro del settore privato potrà continuare a elargire ai propri dipendenti il bonus carburante per tutto il 2023.
Caro carburante: le nuove regole per i distributori di benzina
Una novità più importante è stata introdotta dal decreto Carburanti: Il Governo ha stabilito che il monitoraggio dei prezzi del carburante avverrà su base giornaliera anziché settimanale.
Tale prezzo verrà costantemente aggiornato sul sito del Ministero delle Imprese e del made in Italy perché il Governo vuole mostrare maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini e tenere aggiornati i consumatori.
In aggiunta, dalla data di attuazione del decreto, i benzinai hanno l’obbligo di mostrare due prezzi, quello da loro applicato alla vendita e quello periodicamente aggiornato dal Ministero delle Imprese sul sito ufficiale.
I gestori degli impianti che non si adeguano alle nuove direttive possono subire sanzioni che vanno da 500 a 6mila euro. Inoltre, può essere sospesa la loro attività per un periodo compreso da un minimo di sette giorni ad un massimo di 90 giorni.
Taglio accise, caro carburante: le ultime novità
Il taglio delle accise non viene completamente abbandonato. Il nuovo decreto per il caro carburante modifica, infatti, il meccanismo dell’«accisa mobile» introdotta con la Finanziaria del 2008.
L’accisa mobile può essere adottata per ridurre gli aumenti eccessivi del costo della benzina se:
- il prezzo aumenta sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro;
- ma tiene anche conto dell’eventuale diminuzione nella media del quadrimestre precedente.
Nuovo bonus trasporti per l’abbonamento ai mezzi pubblici
Infine, con il Decreto Carburanti, viene introdotto a sorpresa anche il bonus trasporti, pensato per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici in ottica di sostenibilità ambientale e riduzione dello smog (oltre che dei costi del carburante dei mezzi privati).
Il bonus da 60 euro è valido per gli abbonamenti stipulati dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Carburanti fino al 31 dicembre 2023.
Nonostante il nome identico, non si tratta della stessa agevolazione di 60 euro messo in campo dal Decreto Aiuti ma di un nuovo incentivo rivolto ad una numero più ristretto di cittadini.
Infatti, il contributo resta accessibile solo alle persone fisiche con un reddito complessivo fino a 20.000 euro (prima era 35.000).
Possono farne richiesta studenti e studentesse, pensionati, lavoratori per i servizi trasporto pubblico locale, regionale e interregionale e di trasporto ferroviario nazionale.
Prima di richiedere il buono, i cittadini devono sapere che:
- si può usare per l’acquisto di un solo abbonamento;
- non è cedibile, perchè contiene il nominativo del beneficiario
- non costituisce reddito imponibile
- non viene rilevato al fine del computo del valore dell’indicatore Isee;
- resta compatibile con la detrazione per l’acquisto degli abbonamenti ai mezzi pubblici a carico del contribuente.