Banche dati online con IVA al 4% solo per prodotti editoriali

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Banche dati online con applicazione dell'IVA al 22%. I chiarimenti di prassi dell'Agenzia delle Entrate.

La normativa nazionale permette l'applicazione dell'IVA con aliquota ridotta al 4% nel caso di cessioni i giornali, notiziari, quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, identificati da codice ISBN o ISSN tramite mezzi di comunicazione elettronica. L'Agenzia delle Entrate, con la risposta all'istanza ad interpello n. 69/19, e con l'istanza n. 850/E/21 ha chiarito che la fornitura di banche dati che contengono documenti che non possono qualificarsi come prodotti editoriali, quindi privi dei codici ISBN e ISSN (es. legislazione, prassi, guide operative), non può beneficiare dell’aliquota IVA ridotta ma è soggetta all'aliquota ordinaria del 22%. La fornitura di banche dati elettroniche dotate di guide pratiche e normative, legislazione vigente, prassi e giurisprudenza non può beneficiare dell’applicazione dell’IVA ridotta del 4% di cui al punto 18) della Tabella A, parte II, allegata al DPR n. 633/72, anche se dotata di codici ISSN o ISBN, se non vi è la riproduzione online di prodotti editoriali cartacei. Detto questo, andiamo ad analizzare, in questo articolo la motivazioni dei documenti di prassi in commento in relazione fornitura di banche dati elettroniche che devono scontare l'IVA con aliquota ordinaria del 22%. Aliquota IVA ridotta del 4% sulla cessione di prodotti editoriali L'Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n. 69/19 ha affrontato il tema relativo all'applicazione dell'aliquota IVA ridotta al 4% sui prodotti editoriali. La prassi su questo argomento aveva già fornito indicazioni importanti attraverso la Risoluzione n. 120/E/17. Successivamente, sul tema era intervenuta anche la Direttiva 2018/1713/UE. Al fine di fornire un quadro quanti più completo su questo argomento può essere utile effettuare un'analisi storica sull'applicazione dell'aliquota IVA su prodotti editoriali e sulla forniture di banche dati online a carattere editoriale. La situazione storica fino alla Direttiva UE 1713/2018 Il punto di partenza di questa analisi non può che essere la regola generale comunitaria di applicazione dell'IVA. Questa regola è dettata dall'art. 93, comma 1, della Direttiva n. 2006/112/CE (cd "Direttiva IVA"). In questo contesto, la Corte di Giustizia UE, con le sentenze del 5 marzo 2015, relative alle cause C-479/13 e C-502/13, si era espressa in ordine alla legittimità dell’aliquota IVA ridotta applicata da Francia e Lussemburgo alle cessioni di libri in formato elettronico. L'applicazione dell’aliquota IVA ridotta per le cessioni di prodotti digitali, risultava incompatibile con le previsioni contenute negli artt. 96 e 98 della Direttiva IVA. Disposizioni secondo le quali le aliquote agevolate erano ammesse soltanto per le operazioni di cui all'allegato III della Direttiva, il cui punto 6) si limitava ad annoverare soltanto la “fornitura di libri su qualsiasi supporto fisico”. Gli e-book non potevano, pertanto, rientrare nella categoria di beni o servizi soggetti ad aliquota ridotta. Questo, consi...

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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