Paraguay vs Panama: confronto tra sistemi fiscali territoriali

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Il Paraguay offre un sistema territoriale più vantaggioso di Panama per chi cerca una reale ottimizzazione fiscale, con aliquote competitive e maggiore flessibilità operativa per residenti e non residenti.

Nella pianificazione fiscale internazionale, la scelta tra Paraguay e Panama rappresenta uno dei dilemmi più frequenti per imprenditori e professionisti che cercano giurisdizioni a fiscalità agevolata. Entrambi i Paesi offrono sistemi territoriali, ma con caratteristiche profondamente diverse che possono determinare il successo o il fallimento di una strategia di ottimizzazione tributaria.

Il problema principale che si presenta è la mancanza di una valutazione comparativa approfondita che consideri non solo le aliquote nominali, ma anche gli aspetti operativi, i requisiti di sostanza economica e le implicazioni per la fiscalità italiana.

Aspetti legali e burocratici del trasferimento di residenza

Trasferirsi in un nuovo Paese per motivi fiscali non è solo una questione di numeri e aliquote, ma implica anche una serie di passaggi legali e burocratici fondamentali. Sia per il Paraguay che per Panama, è cruciale comprendere i requisiti per ottenere la residenza fiscale e permanente.

Residenza in Paraguay

Per ottenere la residenza permanente in Paraguay, il requisito principale è un deposito bancario di circa $5.000 USD in una banca locale, a dimostrazione della capacità finanziaria. La procedura è relativamente snella e richiede la presentazione di documenti personali, come il certificato di nascita e il casellario giudiziale, apostillati. Una volta ottenuta la residenza permanente, è consigliabile risiedere fisicamente nel Paese per almeno 183 giorni all’anno per consolidare la residenza fiscale ed evitare contestazioni da parte delle autorità fiscali italiane.

Residenza a Panama

A Panama, le opzioni di residenza sono più variegate, ma spesso più complesse e costose. Il programma di “Friendly Nations Visa” è una delle vie più comuni, richiedendo un deposito bancario di $5.000 USD e la costituzione di una società a Panama, o un’offerta di lavoro. Altri visti, come il “Pensionado Visa” o il “Self-Economic Solvency Visa“, richiedono investimenti maggiori o la dimostrazione di un reddito passivo elevato. Anche qui, la permanenza fisica nel Paese per almeno 183 giorni è un elemento chiave per stabilire la residenza fiscale.

Il sistema fiscale del Paraguay: territorialità pura

Il Paraguay ha introdotto nel 2012 una riforma fiscale che ha trasformato radicalmente il suo appeal internazionale. Il sistema paraguaiano si basa sul principio di territorialità pura, dove vengono tassati esclusivamente i redditi prodotti all’interno del territorio nazionale. Questa caratteristica lo rende particolarmente attrattivo per chi genera redditi da attività estere.

L’aliquota standard per le persone fisiche è del 10% sui redditi superiori a circa 36.000 dollari annui, mentre per le società l’aliquota è del 10% sui redditi superiori a circa 72.000 dollari. Tuttavia, il vero vantaggio emerge dall’applicazione pratica: i redditi da dividendi esteri, interessi e royalty non sono soggetti a tassazione se provengono da fonti estere.

Dal punto di vista operativo, il Paraguay richiede un investimento minimo relativamente basso per ottenere la residenza fiscale permanente, circa 5.000 dollari depositati in una banca locale. Questo aspetto lo rende accessibile anche a professionisti e piccoli imprenditori, diversamente da altre giurisdizioni che richiedono investimenti milionari.

Panama: il modello consolidato

Panama rappresenta il modello storico di fiscalità territoriale nell’area centroamericana. Il sistema panamense tassa esclusivamente i redditi generati all’interno del territorio nazionale, ma presenta alcune peculiarità che lo distinguono dal Paraguay.

L’aliquota per le persone fisiche varia dal 15% al 25% a seconda del reddito, mentre per le società oscilla tra il 25% e il 30%. Tuttavia, Panama offre numerosi regimi speciali, tra cui il regime di Sede di Servizi Internazionali (SSI) che prevede aliquote ridotte per determinate attività.

Il vantaggio principale di Panama risiede nella sua infrastruttura finanziaria sviluppata e nella presenza di numerose banche internazionali. Tuttavia, i costi operativi sono significativamente più elevati rispetto al Paraguay, con requisiti di capitalizzazione e sostanza economica più stringenti.

Confronto delle aliquote e regime dei dividendi

Il confronto diretto delle aliquote rivela differenze sostanziali. Il Paraguay applica un’aliquota flat del 10% sui redditi superiori alle soglie minime, mentre Panama utilizza un sistema progressivo che può raggiungere il 25% per le persone fisiche.

Per quanto riguarda i dividendi, entrambi i Paesi applicano il principio di territorialità, ma con modalità diverse. Il Paraguay non tassa i dividendi di fonte estera, mentre Panama richiede una valutazione caso per caso per determinare la fonte del reddito. Questa differenza può essere decisiva per chi detiene partecipazioni in società estere.

Un aspetto cruciale riguarda la ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti. Il Paraguay applica una ritenuta del 5% sui dividendi distribuiti a non residenti, mentre Panama può applicare ritenute fino al 10% a seconda degli accordi internazionali applicabili.

Paraguay: simulazione numerica per un nomade digitale

Il Paraguay applica l’Impuesto a la Renta Personal (IRP) con aliquota flat del 10% sui redditi superiori a 120 salari minimi mensili (circa 36.000 USD). Per le società, l’Impuesto a la Renta Empresarial (IRE) prevede la stessa aliquota del 10% sui redditi superiori a 240 salari minimi mensili (circa 72.000 USD).

La vera forza del sistema paraguaiano emerge dal calcolo pratico. Un consulente IT italiano, nomade digitale, che genera 150.000 euro annui da clienti europei, trasferendosi in Paraguay, pagherebbe:

  • Tassa paraguaiana: 0 euro (reddito di fonte estera)
  • Costi di mantenimento residenza: 2.500 euro/anno
  • Totale carico fiscale: 2.500 euro (1,67% del reddito)

In Italia lo stesso reddito comporterebbe:

  • IRPEF: circa 51.000 euro
  • Addizionali regionali/comunali: circa 4.500 euro
  • Totale: 55.500 euro (37% del reddito)

Panama: simulazione numerica per un nomade digitale

Panama applica l’Impuesto sobre la Renta con aliquote progressive dal 15% al 25% per persone fisiche e 25% flat per società sui primi 1,5 milioni di dollari di reddito. Tuttavia, il regime della Sede di Servizi Internazionali (SSI) permette aliquote ridotte del 5% sui redditi di fonte estera per attività ammissibili.

Prendiamo lo stesso consulente IT con 150.000 euro di redditi esteri. A Panama pagherebbe:

  • Tassa panamense (regime SSI): 7.500 euro (5% su redditi esteri)
  • Costi società SSI: 8.000 euro/anno
  • Costi residenza e compliance: 4.000 euro/anno
  • Totale carico fiscale: 19.500 euro (13% del reddito)

Confronto dettagliato delle strutture fiscali

Di seguito delle tabelle di riepilogo che possono mettere a confronto le aliquote di tassazione previste dai due stati.

Tassazione persone fisiche

Scaglione di redditoParaguayPanama
Fino a €36.0000%0%
€36.001 – €50.00010% (solo parte eccedente)15% (solo parte eccedente)
€50.001 – €120.00010% flat20% progressivo
Oltre €120.00010% flat25% massimo

Tassazione societaria

Scaglione di redditoParaguayPanama
Aliquota standard10%25%
Soglia minima€72.000Nessuna
Regime specialeMaquila (1%)SSI (5-10%)
Dividendi a non residenti5% ritenuta10% ritenuta

Normativa antielusiva e regime CFC

L’aspetto più delicato per i contribuenti italiani riguarda l’applicazione della normativa sulle Controlled Foreign Companies (CFC), disciplinata dall’articolo 167 del TUIR. Panama è anche considerato paese a fiscalità privilegiata secondo la black list, per il trasferimento di residenza delle persone fisiche. Aspetto delicato che comporta l’inversione dell’onere della prova sul contribuente.

Per il Paraguay, la giurisprudenza di Cassazione (Sezione Tributaria, Sentenza n. 26635/2019) ha chiarito che la dimostrazione dell’effettiva attività economica può escludere l’applicazione della normativa CFC. Il Paraguay, con i suoi costi operativi contenuti, facilita la creazione di una sostanza economica credibile.

Panama, pur offrendo maggiori servizi finanziari, presenta costi più elevati per dimostrare la sostanza economica. La Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 46/E del 2017 ha specificato i requisiti per considerare una società estera non soggetta a CFC, richiedendo una struttura operativa significativa.

Costi operativi e requisiti di sostanza economica

Dal punto di vista operativo, i costi rappresentano un fattore discriminante fondamentale. Il Paraguay richiede costi annuali di mantenimento significativamente inferiori a Panama. Una società paraguaiana può essere mantenuta con circa 2.000-3.000 dollari annui, mentre in Panama i costi possono superare i 10.000 dollari.

La differenza si accentua quando si considerano i requisiti di sostanza economica. Il Paraguay accetta strutture operative più snelle, mentre Panama, sotto pressione internazionale, ha inasprito i requisiti per dimostrare l’effettiva attività economica.

Normativa CFC: calcoli pratici

Per un imprenditore italiano che costituisce una società in Paraguay con utili di 100.000 euro, l’applicazione della normativa CFC (ex art. 167 TUIR) dipende dalla dimostrazione della sostanza economica.

Scenario A – CFC applicabile

Questa normativa antielusiva riporta a tassazione in Italia gli utili della società, in quanto priva di sostanza economica nel Paese. Gli esiti numerici sono riportati di seguito:

  • Utili societari tassati in Italia: 100.000 euro
  • IRES (24%): 24.000 euro
  • IRAP (3,9%): 3.900 euro
  • Totale tasse italiane: 27.900 euro

Scenario B – CFC non applicabile (sostanza economica dimostrata)

Nel caso in cui, invece, l’imprenditore riesca a dimostrare la presenza di sostanza economica nel Paese (presenza di uffici, magazzini, dipendenti, amministratore, etc), gli effetti numerici sono riportati di seguito:

  • Utili tassati in Paraguay: 2.800 euro (10% su 28.000 euro eccedenti la soglia)
  • Distribuzione dividendi in Italia: ritenuta 5% in Paraguay + credito d’imposta
  • Risparmio netto: circa 25.000 euro

La dimostrazione della sostanza economica in Paraguay costa mediamente 15.000-20.000 euro per il primo anno (ufficio, dipendenti, registrazioni), mentre a Panama i costi salgono a 35.000-50.000 euro.

Accordi internazionali e scambio di informazioni

Entrambi i Paesi hanno aderito agli standard internazionali per lo scambio automatico di informazioni fiscali (CRS). Il Paraguay ha implementato il CRS dal 2018, mentre Panama lo ha fatto dal 2019. Questa adesione elimina il vantaggio storico del segreto bancario, rendendo trasparenti i rapporti finanziari verso l’Italia.

Impatto della Convenzione contro le doppie imposizioni

La presenza o assenza di una Convenzione contro le doppie imposizioni (CDI) tra l’Italia e il Paese di destinazione è un fattore determinante per l’ottimizzazione fiscale e la protezione da potenziali contestazioni.

Paraguay e la CDI con l’Italia

Il Paraguay ha ratificato una Convenzione contro le Doppie Imposizioni con l’Italia, entrata in vigore nel 2018. Questo accordo è un enorme vantaggio per i residenti fiscali in Paraguay con redditi provenienti dall’Italia o da altri Paesi con cui l’Italia ha una CDI. La Convenzione definisce le regole per la tassazione dei diversi tipi di reddito (dividendi, interessi, royalty, redditi professionali) e prevede meccanismi per evitare la doppia tassazione, come il credito d’imposta per le imposte pagate all’estero. Questo offre una maggiore certezza giuridica e una riduzione del rischio di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate italiana.

Panama e l’Assenza di CDI con l’Italia

Panama, al contrario, non ha una Convenzione contro le Doppie Imposizioni con l’Italia. Questa assenza comporta una maggiore complessità e incertezza nella gestione dei flussi di reddito. I redditi percepiti da residenti a Panama ma di fonte italiana potrebbero essere soggetti a tassazione in entrambi i Paesi senza un chiaro meccanismo di compensazione, a meno che non si applichino disposizioni unilaterali interne. Questo aumenta il rischio di doppia imposizione e rende la pianificazione fiscale più intricata, richiedendo un’analisi ancora più approfondita caso per caso.

Rischi e opportunità della fiscalità internazionale

La scelta di una giurisdizione a fiscalità agevolata, seppur vantaggiosa, comporta sempre rischi e opportunità che vanno ben oltre le semplici aliquote.

Rischi legati alla normativa CFC

Il principale rischio per i contribuenti italiani che si trasferiscono in Paesi a fiscalità privilegiata è l’applicazione della normativa Controlled Foreign Company, disciplinata dall’articolo 167 del TUIR. Questa normativa mira a contrastare l’elusione fiscale e può attribuire per trasparenza al socio residente in Italia i redditi prodotti dalla società estera, anche se non distribuiti, qualora la società estera non dimostri di avere una sostanza economica credibile nel Paese di residenza. La dimostrazione di uffici, dipendenti, contratti e una reale attività economica è cruciale per evitare l’applicazione di questa norma.

Opportunità di diversificazione e protezione del patrimonio

Al di là dell’ottimizzazione fiscale, il trasferimento di residenza e la diversificazione delle attività in giurisdizioni come Paraguay o Panama possono offrire opportunità di diversificazione del patrimonio e una maggiore protezione da rischi politici, economici o legali nel Paese di origine. La creazione di strutture societarie internazionali, se correttamente implementate, può contribuire alla pianificazione successoria e alla protezione degli asset. Tuttavia, è fondamentale che tali operazioni siano conformi alle normative antiriciclaggio e alle direttive sullo scambio di informazioni fiscali.

Consulenza fiscalità internazionale

La scelta tra Paraguay e Panama dipende dalle specifiche esigenze del contribuente e dall’entità dei redditi coinvolti. Il Paraguay si presenta come la soluzione più vantaggiosa per professionisti e piccoli imprenditori che cercano una fiscalità agevolata con costi contenuti. Le aliquote competitive, i bassi costi operativi e l’accordo contro le doppie imposizioni con l’Italia rappresentano vantaggi significativi.

Panama mantiene la sua attrattività per operazioni di grande dimensione che richiedono un’infrastruttura finanziaria sofisticata, ma i costi elevati e l’assenza di un accordo fiscale con l’Italia ne limitano l’appeal per la maggior parte dei contribuenti.

In entrambi i casi, è fondamentale pianificare accuratamente la strategia di trasferimento, considerando le implicazioni della normativa antielusiva italiana e i tempi necessari per acquisire la residenza fiscale estera.

La scelta finale deve sempre essere supportata da una consulenza specialistica che valuti il caso specifico, considerando non solo gli aspetti fiscali, ma anche quelli successori, societari e di compliance internazionale.

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Come Dottore commercialista esperto di fiscalità internazionale posso aiutarti a valutare e risolvere i tuoi dubbi su questa materia.

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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