Il trattamento di fine mandato (TFM) degli amministratori è una forma di retribuzione utilizzata dalle imprese per integrare l’ordinario compenso. Si tratta di una remunerazione aggiuntiva che, in qualche modo, possiamo assimilare al trattamento di fine rapporto (TFR) dei lavoratori dipendenti. Queste due forme di remunerazione, anche se con qualche tratto in comune, si differenziano profondamente.
Negli ultimi anni, l’utilizzo del TFM è divenuto uno strumento che, dalle grandi imprese è divenuto di utilizzo frequente anche nelle PMI (soprattutto SRL), al fine di garantire una forma aggiuntiva di compenso per l’amministratore, ed anche per ottenere il vantaggio derivante dalla deduzione per competenza (e non per cassa) degli accantonamenti annuali. Naturalmente, come ho avuto modo di approfondire nell’articolo dedicato, occorre rispettare una serie di requisiti al fine di poter validamente sfruttare questa forma di remunerazione come forma di tax planning per l’impresa.
Detto questo, di seguito, andiamo ad approfondire i principali aspetti che riguardano il trattamento contabile del TFM degli amministratori.
Trattamento contabile del TFM
Il trattamento di fine mandato o TFM è un compenso aggiuntivo rispetto a quello ordinariamente previsto dallo statuto o dall’assemblea dei soci. La sua caratteristica è quella di non essere obbligatorio (a differenzia del TFR), e di essere disciplinato dal combinato disposto di cui agli art. 2120 e 2364 del codice civile. Pertanto, la società (SPA o SRL, non SRLs) ha la possibilità di determinare un compenso aggiuntivo e differito per i propri amministratori, attraverso una specifica delibera che deve avere data certa e prima dell’inizio del mandato dell’amministratore.
Con questi requisiti la società ha la possibilità di accantonare annualmente una quota (forma di remunerazione differita), che sarà destinata all’amministratore al momento della cessazione del suo incarico.
Deducibilità per competenza
Sotto il profilo contabile il TFM rappresenta una voce di costo da iscrivere in conto economico, al pari del TFR dei lavoratori dipendenti. L’art. 105, co. 4, del TUIR consente la deducibilità dell’accantonamento per l’indennità di fine mandato degli amministratori, secondo il principio di competenza. Questo, a differenza di quanto previsto per i compensi in natura fissa erogati agli amministratori, per i quali vige il criterio di cassa.
Determinazione dell’importo
L’aspetto rilevante di questa disciplina è che non vi sono regole precise per la determinazione dell’importo del TFM. Questo significa che la sua quantificazione è lasciata alla contrattazione delle parti. Tuttavia, è opportuno precisa che, comunque, la sua quantificazione deve essere oggettiva, preventivamente stabilità (in atto costitutivo, statuto o delibera assembleare), prima dell’inizio dell’incarico. La determinazione deve rispettare il principio di inerenza, congruità e ragionevolezza. Pertanto, ad esempio, la determinazione deve essere parametrata a quella del compenso ordinario spettante all’amministratore, al volume d’affari della società , alle dimensioni aziendali ed alla complessità della carica societaria.
Le scritture contabili del TFM
Contabilmente la prima operazione da effettuare è quella dell’accantonamento al fondo TFM, da effettuare alla fine del periodo di imposta. Trattandosi di una passività certa futura, deve essere effettuato l’accantonamento in ciascun esercizio per la quota di competenza.
La scrittura contabile da effettuare è la seguente:
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Accantonamento al fondo TFM (CE) | xxx | |
Fondo TFM | xxx |
L’accantonamento può essere diretto oppure è possibile prevede l’accantonamento dell’indennità attraverso il ricorso ad una specifica polizza assicurativa. I premi pagati corrispondono all’ammontare degli accantonamenti al fondo di fine mandato maturati in ciascun esercizio. In particolare, i premi in questione costituiscono un credito nei confronti della società assicuratrice.
In questo caso, occorre distinguere due casistiche:
- Il caso in cui beneficiaria della polizza è la società ;
- Il caso in cui beneficiario della polizza è lo stesso amministratore.
Vediamo, di seguito come devono essere trattate contabilmente queste due casistiche.
Polizza TFM con beneficiaria la societÃ
Nel caso in cui contraente della polizza e beneficiario corrispondono nella stessa entità (la società ) si devono rilevare sia i premi pagati che l’accantonamento al fondo. Al momento del pagamento del premio della polizza si movimenta il relativo conto patrimoniale che trova collocazione in bilancio tra le attività finanziarie immobilizzate ovvero tra i crediti diversi. La scrittura contabile è la seguente:
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Polizza TFM (SP) | xxx | |
Banca c/c | xxx |
La presenza della polizza necessita la rilevazione in conto economico dei proventi finanziari legati alla differenza tra capitale liquidato e premi pagati.
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Credito per polizza | xxx | |
Interessi attivi | xxx |
Come nel caso precedente, al termine dell’esercizio, si deve rilevare l’accantonamento al fondo.
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Accantonamento al fondo TFM (CE) | xxx | |
Fondo TFM | xxx |
Nel momento in cui vi sarà la cessazione dalla carica dell’amministratore dovrà essere liquidata l’indennità accantonata nel fondo. Deve essere rilevato il debito verso l’amministratore al netto della ritenuta e dei contributi INPS a suo carico. Le scritture contabili sono le seguenti:
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Fondo TFM | xxx | |
TFM c/liquidazione | xxx |
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
TFM c/liquidazione | xxx | |
Erario c/ ritenute | xxx | |
INPS c/contributi | xxx | |
Banca c/c | xxx |
Di seguito si registra il versamento delle ritenute e dei contributi.
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Erario c/ ritenute | xxx | |
INPS c/contributi | xxx | |
Banca c/c | xxx |
A questo punto, la società , in qualità di beneficiario della polizza incasserà il capitale assicurato, al netto delle ritenute. A quel punto viene a chiudersi la voce iscritta nell’attivo patrimoniale legata alla polizza, rilevando i relativi proventi finanziari che nel frattempo erano maturati. La scrittura da effettuare è la seguente:
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Banca c/c | xxx | |
Erario c/ ritenute | xxx | |
Polizza TFM | xxx | |
Proventi finanziari | xxx |
Polizza TFM con beneficiario l’amministratore
Qualora il beneficiario della polizza sia la società ma il beneficiario della stessa è l’amministratore, le scritture contabili si modificano. Per quanto riguarda le scritture di rilevazione della polizza e dell’accantonamento al fondo sono le stesse viste in precedenza. Solo al momento della liquidazione dell’indennità è necessario rilevare quanto segue:
Per prima cosa occorre procedere allo storno del fondo TFM con la polizza sottoscritta.
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
Fondo TFM | xxx | |
Polizza TFM | xxx |
In secondo luogo occorre rilevare il debito verso l’INPS per i contributi dovuti sull’indennità e rilevare la ritenuta come credito verso l’amministratore.
Conto | Dare | Avere |
---|---|---|
INPS c/contributi | xxx | |
Contributi INPS c/azienda | xxx | |
Crediti vs amministratore per contributi a suo carico | xxx |
Consulenza fiscale online
La disciplina legata all’accantonamento del TFM (e quindi del suo trattamento contabile) degli amministratori è legata al rispetto dei requisiti previsti dalla normativa fiscale. Il mancato rispetto degli stessi determina l’impossibilità di dedurre l’accantonamento effettuato per competenza. Pertanto, è importante conoscere ed applicare nel modo giusto questa disciplina al fine di poterne concretamente beneficiare dei vantaggi.
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