Il Superbonus ha rappresentato una delle principali agevolazioni fiscali in Italia per promuovere la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. Disciplinato dall’articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (detto “Decreto Rilancio“) e successivamente modificato dalla Legge n. 77/2020, il Superbonus ha subito notevoli cambiamenti tra il 2024 ed il 2025. Questo articolo fornisce una panoramica delle novità principali, analizzando le modifiche alle aliquote, i requisiti di accesso e le disposizioni relative ai cantieri già in corso, con riferimenti ai recenti decreti e alla legislazione di bilancio.
Indice degli Argomenti
Superbonus 2024: la riduzione dell’aliquota
Modifiche nell’aliquota di detrazione
Dal 1° gennaio 2024, l’aliquota del Superbonus viene ridotta dal 90% al 70%, come previsto dal Decreto Legge n. 212/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2023. Questa riduzione riguarda solo i lavori condominiali e implica un credito d’imposta per i beneficiari. La riduzione dell’aliquota segna un ritorno a una politica fiscale più rigida, rispetto al passato, quando l’aliquota era stata elevata fino al 110% per massimizzare il supporto alla riqualificazione edilizia.
Beneficiari del Superbonus nel 2024
Nel 2024, solo i condomini potranno beneficiare del Superbonus al 70%, mentre gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti saranno esclusi. Il Decreto Legge n. 212/2023 (art. 2) introduce anche una sanatoria per i lavori condominiali non terminati entro il 2023, purché il SAL (Stato di Avanzamento dei Lavori) abbia raggiunto almeno il 30% entro il 31 dicembre 2023. Questa disposizione consente ai beneficiari di evitare la restituzione del credito fiscale per lavori incompleti.
Superbonus 2025: ulteriori riduzioni e requisiti più stringenti
Vediamo, a questo punto, le novità sul Superbonus contenute nella Legge di Bilancio 2025. In particolare, gli elementi da valutare sono i seguenti.
Riduzione dell’aliquota al 65% e limiti per i cantieri
Nel 2025, l’aliquota del Superbonus scenderà ulteriormente al 65% per i lavori di efficientamento energetico. Tuttavia, l’accesso a questa aliquota sarà subordinato a specifici requisiti stabiliti dalla Legge di Bilancio 2025. In particolare, sarà necessario che i lavori siano approvati con una CILA-S (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata Semplificata) presentata entro il 15 ottobre 2024 (art. 119 comma 13-ter del Decreto Legge n. 34/2020). Questo obbligo vale sia per i condomini che per gli edifici unifamiliari, con la necessità di una delibera assembleare per approvare i lavori nei condomini.
Requisiti specifici per l’accesso
Per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà, è richiesta la presentazione della CILA-S e l’adozione di una delibera assembleare entro il termine indicato. Per gli interventi che includono demolizione e ricostruzione, sarà necessaria anche la presentazione del titolo abilitativo entro la scadenza. Questi requisiti sono disciplinati dall’articolo 119 comma 8-bis del Decreto Legge n. 34/2020, modificato dalla Legge di Bilancio 2025.
Le restrizioni non si applicano ai regimi speciali che mantengono l’aliquota al 110% per eventi sismici fino alla fine del 2025 e per alcune Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), come previsto dai commi 8-ter e 10-bis dell’art. 119 del D.L. n. 34/2020.
Rateizzazione decennale delle detrazioni fiscali
Una novità rilevante introdotta dal Ddl. di Bilancio 2025 riguarda la possibilità di “spalmare” la detrazione fiscale del Superbonus su 10 rate annuali. Questa misura, disciplinata dall’articolo 8-quinquies dell’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020, è vantaggiosa per quei contribuenti che hanno sostenuto spese nel 2023 e non sono riusciti a completare la comunicazione di opzione per la cessione del credito entro i termini previsti o la cui richiesta è stata scartata. La rateizzazione decennale, anziché in quattro rate, rende il beneficio accessibile anche ai soggetti con limitata capienza fiscale (riducendo il rischio di incapienza), facilitando l’accesso alla detrazione a un maggior numero di persone.
Sanatoria per i lavori non conclusi nel 2023
Il Decreto Legge n. 212/2023 prevede una sanatoria per i lavori condominiali non terminati entro il 2023. La condizione essenziale per accedere alla sanatoria è che il SAL sia almeno al 30% al 31 dicembre 2023. In questi casi, in cui il credito viene ceduto o si opta per lo sconto in fattura basato su tale stato di avanzamento, l’Agenzia delle Entrate non avvierà attività di recupero anche se l’intervento non viene completato nei tempi previsti. Questo approccio mira a evitare che le famiglie e le imprese siano costrette a restituire i benefici fiscali in caso di ritardi nei lavori.
Il Superbonus per le Famiglie con ISEE Fino a 15.000 Euro
Il D.L. n. 212/2023, all’articolo 1, comma 2, ha istituito un fondo compensativo per le famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro. Questo fondo, con una dotazione di circa 16 milioni di euro, mira a coprire il 30% delle spese per interventi eseguiti tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024, a condizione che sia stato raggiunto almeno il 60% dello stato di avanzamento dei lavori entro la fine del 2023. Inoltre, l’importo erogato dal fondo non concorrerà alla formazione della base imponibile per le imposte sui redditi, offrendo un ulteriore vantaggio economico ai beneficiari.
Conclusioni
Le modifiche apportate al Superbonus per il 2024 e il 2025 rappresentano un cambio significativo nella politica di incentivazione energetica in Italia. La riduzione delle aliquote e le condizioni più rigide per l’accesso rispecchiano la necessità di ridurre l’impatto finanziario del Superbonus sul bilancio statale, senza però trascurare il sostegno per i cantieri in corso e per le famiglie a basso reddito. Le misure di sanatoria e il fondo compensativo sono pensati per evitare penalizzazioni ai soggetti più vulnerabili e per garantire il completamento dei progetti già avviati.