La recente manovra ha istituito il ritorno di molte delle agevolazioni fiscali presenti già nel 2021 a proposito del rifacimento delle strutture immobiliari. Si tratta di un ritorno principalmente del Superbonus 110%, del Bonus Facciate e dei diversi bonus casa ordinari previsti per chi effettua lavori di ristrutturazione dei propri immobili.

Tra le agevolazioni disponibili per i cittadini anche nel 2022 viene riconfermato il Sismabonus: si tratta dell’agevolazione fiscale per tutti i lavori di adeguamento antisismico, ovvero di miglioramento della struttura dell’edificio al fine di migliorare la situazione dello stesso, di fronte al rischio sismico.

Il rischio sismico in Italia è classificato in base alla zona di intensità sismica, e ogni immobile ha diversi livelli di sicurezza rispetto alla possibilità del verificarsi di terremoti. Per rendere antisismica una abitazione è possibile effettuare diversi lavori di ristrutturazione, tutti rientranti entro il bonus specifico anche nel 2022. Vediamo in che cosa consiste questo sostegno e come richiederlo per il nuovo anno.

Sismabonus 2022: di cosa si tratta

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato che sarà possibile optare per diverse detrazioni fiscali nel caso in cui si scelga di ridurre il rischio sismico della propria abitazione. In particolare il bonus previsto è applicato fino alla fine del 2024: si tratta di una particolare agevolazione volta a incentivare i cittadini a sistemare in sicurezza le proprie abitazioni, migliorandone la classe sismica.

In base alla tipologia di lavoro che viene svolto all’interno dell’immobile è possibile accedere a diversi tipi di agevolazione: si va da una detrazione del 50% al 70%, fino al 75%, al 80% o ad un bonus all’85% in alcuni casi.

Per quanto riguarda gli interventi antisismici il Sismabonus che è disponibile già da diversi anni garantisce un risparmio sulla spesa, purché non si superino i 96.000 euro complessivi per ogni unità immobiliare. Chi provvede al pagamento delle spese per intervenire sulle strutture migliorandole dal rischio sismico può scegliere di ricevere la detrazione tramite 5 erogazioni annuali nel tempo, oppure optare per erogazioni più veloci come la cessione del credito o lo sconto in fattura.

La possibilità di ottenere una cessione del credito o uno sconto in fattura è stata infatti allargata dalla manovra a tutti i bonus per l’edilizia per il 2022: si tratta di una modifica vantaggiosa per tutti i cittadini, poiché sarà possibile accedere alle detrazioni spettanti molto più rapidamente rispetto ai tempi previsti dalla modalità ordinaria.

Sismabonus 2022: quali lavori sono ammessi

Per l’accesso al Sismabonus anche nel 2022 è possibile svolgere diversi tipi di lavori: si tratta di lavori di miglioramento e di adeguamento sismico, oppure di interventi sulle coperture orizzontali per migliorare la capacità portante, oppure migliorando la resistenza delle strutture verticali.

Si può trattare anche di lavori di ristrutturazione di elementi tramite l’applicazione di calcestruzzo armato e acciaio, o di sistemare zone che sono state degradate per fattori esterni. Sono qui inclusi tutti quei lavori che hanno l’obiettivo di rafforzare la struttura portante dell’immobile e di garantire una maggiore resistenza in caso di terremoto.

Per quanto riguarda le agevolazioni che si possono ottenere tramite lavori di questo tipo, anche per il 2022 queste variano in base alla tipologia di intervento:

  • Agevolazione al 50% per tutti i lavori che non comportano un miglioramento di classe sismica;
  • Agevolazione al 70% per tutti i lavori che comportano un miglioramento di una classe sismica;
  • Agevolazione al 80% per tutti i lavori che comportano un miglioramento di due classi sismiche nell’edificio. Per i condomini questa percentuale arriva all’85%.

Le percentuali di agevolazione quindi possono cambiare notevolmente in base alla tipologia di ristrutturazione che viene effettuata, e va ricordato anche che è possibile accedere ad una agevolazione ulteriore del 110% nel caso in cui vengono applicati in concomitanza lavori trainanti del Superbonus 110%, anche per il 2022.

Sismabonus e Visto di Conformità

Con le ultime decisioni in merito al Decreto Antifrode è stato istituito il Visto di Conformità come obbligo per tutti quei cittadini che svolgono determinati tipi di lavori e richiedono le agevolazioni. L’asseverazione e il Visto di Conformità sono obbligatori dal 2022 per tutti i bonus edilizi, anche per il Sismabonus 2022.

In linea generale si può dire che il Visto di Conformità è un obbligo da presentare quasi in tutte le circostanze, e si tratta di un documento che viene redatto da un dottore commercialista o da un ufficio competente, che va a confermare che il cittadino ha rispettato tutti i requisiti tramite i propri lavori per poter accedere ai bonus.

Con la Legge di Bilancio 2022 tuttavia viene stabilito che per tutti quegli interventi di edilizia libera o che non supero superano i 10.000 euro non è obbligatorio presentare il Visto di Conformità. Per quanto riguarda il Sismabonus quindi si tratta di un’agevolazione per cui è necessario presentare questo obbligo, indipendentemente dalla modalità con cui viene recepito il credito.

Acquisto di case antisismiche: le agevolazioni

Esiste un’ulteriore agevolazione di cui spesso non si parla: esiste la possibilità di avere delle detrazioni di imposta per l’acquisto di immobili già antisismici. Si tratta di immobili che devono essere stati realizzati a prova di terremoti, da parte di imprese che si occupano di ristrutturazione immobiliare, e che provvedono poi alla rivendita a soggetti terzi.

In questo caso è possibile ottenere una detrazione che può andare da 75 al 85% del prezzo, purché sia effettivamente applicata una riduzione del rischio sismico. Nel caso in cui le case vengono demolite e ricostruite è possibile accedere a un Sismabonus anche al 110%, secondo le regole presenti attualmente sul Superbonus.

Si tratta sempre di lavori che devono essere effettuati da parte di imprese immobiliari, che si occupano della ristrutturazione e del miglioramento sismico della struttura. A questo proposito le case devono trovarsi in zone sismiche individuate come 1, 2 e 3, rispettivamente a rischio sismico nella determinata zona.

Anche in questo caso esiste il limite di spesa massima di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Inoltre per poter accedere all’agevolazione devono essere rispettate tutte le regole per la normale misura del Sismabonus. Tuttavia questa possibilità ha generato non pochi dubbi, sia per le imprese che ristrutturano le abitazioni, sia per i cittadini stessi, per cui si attendono ancora chiarimenti specifici da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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