Alcuni contribuenti potrebbero non ricevere il rimborso del Modello 730 anche se lo hanno inviato entro il 20 giugno mentre altri altri potrebbero averlo già ricevuto con la busta paga di luglio. Luglio è il primo mese in cui iniziano ad arrivare i rimborsi della dichiarazione dei redditi da parte dei datori di lavoro o dell’ente pensionistico per coloro che hanno presentato la dichiarazione entro il 20 giugno. I contribuenti ricevono quanto spetta direttamente in busta paga.
L’Agenzia delle Entrate dopo l’invio della dichiarazione dei redditi restituisce ai contribuenti quanto versato in eccesso e indicato nel conguaglio fiscale con l’applicazione delle detrazioni all’imposta dovuta.
Rimborso del 730: quando arriva?
Il rimborso 730 previsto nel caso in cui il cittadino si trovi a credito con il fisco arriva direttamente in busta paga, con la prima mensilità prevista, per tutti i lavoratori dipendenti.
Quindi, se il 730 viene presentato entro il 30 giugno, il rimborso viene pagato a luglio. Per coloro che presentano il Modello 730 senza sostituto d’imposta, il rimborso viene accreditato dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente, tuttavia, in questo caso i tempi sono più lunghi.
Per i lavoratori dipendenti il primo mese di liquidazione del rimborso è luglio, i pensionati invece possono iniziare a ricevere il rimborso dal mese di agosto.
Rimborso non arrivato nella busta paga di luglio
Il ritardo del rimborso del 730 potrebbe derivare dalla data in cui è stato presentato il modello 730 all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia delle Entrate invia le comunicazioni al datore di lavoro tramite modello 730/4 in base a quando riceve la dichiarazione, per le trasmissioni avvenute dopo il 20 giugno il rimborso a luglio non è previsto e occorre attendere la busta paga di agosto.
Inoltre, potrebbe anche dipendere dalla capienza fiscale del sostituto di imposta: ovvero, se il datore di lavoro non ha abbastanza capienza fiscale non può erogare il rimborso e la liquidazione delle somme potrebbe arrivare nel mese successiva. Ad ogni modo se la capienza fiscale non permette al datore di lavoro di liquidare quest’anno i crediti fiscali spettanti, il sostituto di imposta deve riportare le somme nella Certificazione Unica e si potrà ottenere il rimborso dovuto con il 730 del prossimo anno. In alternativa si può scegliere di farsi liquidare le somme direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma in questo caso il rimborso non arriverà prima della fine dell’anno.
Chi ha presentato il 730 senza sostituto di imposta non riceve il rimborso nella busta paga di luglio. In questo caso la liquidazione avviene da parte dell’Agenzia delle Entrate e non arriva dalla busta paga. Questo richiede tempistiche più lunghe e, solitamente l’Agenzia delle Entrate inizia le liquidazioni solo a partire dal mese di dicembre 2025.
Infine, occorre ricordare che, se il contribuente dovesse aver diritto ad un rimborso Irpef superiore a 500 euro e dovesse avere dei debiti fiscali pendenti, l’Agenzia delle Entrate Riscossione effettua una verifica preventiva. Se emergono dei debiti non pagati, l’Agenzia delle Entrate riscossione propone una compensazione al contribuente. Quest’ultimo ha tempo 60 giorni per aderire e se dovesse accettare il credito fiscale viene utilizzato per estinguere i debiti, in parte o del tutto.
Se il contribuente rifiuta la proposta, il rimborso viene sospeso fino al 31 dicembre dell’anno successivo. In questo periodo l’agente della riscossione ha la possibilità di attivare un’azione esecutiva per il recupero forzoso dei debiti.