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Reverse Charge su pc e console da gioco

Applicazione del Revese Charge su PC, laptop e console da gioco

Il decreto fiscale ha prorogato fino al 30 giugno 2022 l’applicazione del reverse charge, ossia il meccanismo di inversione contabile a fini IVA sui PC e tablet.

Applicare il meccanismo del Reverse Charge o inversione contabile, secondo quanto disposto dal comma quinto dell’art. 17, del DPR n 633/72, comporta che sia il cessionario o committente ad assolvere l’IVA in luogo del cedente o prestatore.

Sostanzialmente, meccanismo del Reverse Charge è stato introdotto al fine di contrastare le frodi. In tal modo è possibile scongiurare l’ipotesi che il cessionario porti in detrazione l’IVA che il cedente non ha provveduto a versare all’erario.

In particolare, in questo contributo voglio concentrare la mia attenzione sull’applicazione del Reverse Charge su PC. Sul punto, la legge n 160/19 ha previsto il differimento al 30 giugno 2022, per l’applicazione del meccanismo del Reverse Charge alle operazioni previste dalle lett. b)c)d-bis)d-ter) e d-quater) del comma 5 dell’articolo 17 del DPR n 633/72.

In dettaglio, la lettera c) del comma 6 dell’articolo 17 del DPR n 633/1972 prevede l’applicazione del meccanismo del Reverse Charge alle cessioni:

di console da gioco, tablet, PC e laptop, nonché alle cessioni di dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione, effettuate prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale”.

lettera c) del comma 6 dell’articolo 17 del DPR 633/1972
Reverse Charge su pc e console da gioco
Reverse Charge su pc e console da gioco

Vediamo, di seguito l’applicazione del Reverse Charge su PC e console da gioco.

Le cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop in Reverse Charge

Le cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop effettuate all’ingrosso seguono l’applicazione del Reverse Charge. Questo è quanto previsto dalla lettera c) del comma 6 dell’art. 17 del DPR n 633/72 per:

“cessioni di personal computer e dei loro componenti ed accessori”, con “cessioni di console da gioco, tablet PC e laptop, nonché alle cessioni di dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione, effettuate prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale”.

Questo tipo di operazioni, quando effettuate da soggetti passivi IVA in ambito del commercio all’ingrosso seguono le disposizioni dell’inversione contabile.

Vediamo, quindi, ambito oggettivo e soggetto per l’applicazione del Reverse Charge su PC e consolle da gioco.

Reverse Charge su PC: ambito oggettivo di applicazione

Il Reverse Charge, come noto, consiste nel rovesciamento dell’obbligo di applicazione dell’IVA. Obbligo che viene a gravare in capo al cessionario o committente anziché in capo al cedente o prestatore dell’operazione.

In particolare, il cedente o prestatore emette fattura senza addebito di IVA, la quale deve essere obbligatoriamente:

  • Integrata dall’acquirente o committente con meccanismo di integrazione o di autofattura dando l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta;
  • Annotata da quest’ultimo sia nel registro delle fatture emesse che nel registro degli acquisti.

Questo particolare meccanismo di applicazione dell’IVA riguarda anche le operazioni di vendita di PC e di console da gioco effettuate nella vendita all’ingrosso (l’inversione contabile nella vendita di PC non si applica nella vendita al dettaglio). Questo, in quanto le operazioni di vendita all’ingrosso possono essere oggetto di rischio frode.

La formulazione precedente, in vigore fino al 1° maggio 2016, limitava l’applicazione del Reverse Charge ai soli “dispositivi a circuito integrato quali microprocessori e unità centrali di elaborazione prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale”.

L’Agenzia delle entrate è intervenuta sul tema con la Circolare n 21/E/2016, fornendo importanti chiarimenti sull’ambito di applicazione della norma. In particolare, ai fini di individuazione del termine “tablet PC” e “laptop“, non rileva la denominazione “commerciale“.

Ciò che rileva è la circostanza che si tratti di beni della stessa qualità commerciale con le medesime caratteristiche tecniche e lo stesso codice di Nomenclatura Combinata (NC):

  • Console da gioco,(NC 9504 50 00);
  • Tablet PC, (NC 8471 30 00);
  • Laptop,(NC 8471 30 00).

Le console da gioco

Il codice 9504 50 00 riguarda le console e apparecchi per videogiochi, diversi da quelli della sottovoce 9504 30. Come desumibile dalle Note della Nomenclatura Combinata il citato codice 9504 50 00 comprende:

  • Console per videogiochi da cui l’immagine è riprodotta su un televisore, un monitor o un altro schermo o un’altra superficie;
  • Apparecchi per videogiochi con schermo incorporato, anche portatili.

Non sono ricomprese le console o gli apparecchi per videogiochi che funzionano a monete, banconote, carta bancaria, gettoni o qualsiasi altro mezzo di pagamento (sottovoce 9504 30).

I tablet e PC

Il codice 8471 30 00 riguarda le macchine automatiche per l’elaborazione dell’informazione, portatili di peso inferiore o uguale a 10 kg, che comportano almeno una unità centrale di elaborazione, una tastiera e uno schermo.

Ai fini dell’individuazione dei suddetti beni non rileva la denominazione commerciale, bensì “la circostanza che si tratti di beni della stessa qualità commerciale, aventi le stesse caratteristiche tecniche e lo stesso codice di Nomenclatura Combinata (NC)”.

Reverse Charge su PC: ambito soggettivo di applicazione

Per quanto riguarda l’ambito soggettivo di applicazione del Reverse Charge su PC, tale meccanismo, come anticipato, riguarda i soggetti passivi IVA obbligati all’assolvimento dell’imposta al posto del cedente.

L’applicazione della norma riguarda anche i soggetti passivi IVA (acquirenti) non stabiliti in Italia, senza stabile organizzazione in Italia, ma dotati di identificazione diretta ai fini IVA.

Tutti questi soggetti sono tenuti all’applicazione dell’inversione contabile sulle sole cessioni di beni effettuate nella fase distributiva precedente a quella del commercio al dettaglio (verso il consumatore finale).

Proviamo a fare un esempio.

La cessione di un PC da parte di un negoziante al dettaglio ad un soggetto passivo IVA (imprenditore individuale, società di persone, società di capitali o professionista) deve essere fatturata come operazione imponibile IVA al 22%. Questo in quanto l’operazione avviene nell’ambito del commercio al dettaglio.

L’esclusione del Reverse Charge alla fase del commercio al dettaglio è collegabile alle finalità connesse all’applicazione del meccanismo in esame. L’Agenzia riconosce altresì che l’applicazione del Reverse Charge alla fase del dettaglio, caratterizzata da una elevata frequenza di operazioni, sarebbe stata particolarmente onerosa in capo ai soggetti destinatari (cedente – acquirente).

In cosa consiste il Reverse Charge su PC?

L’applicazione del Reverse Charge comporta che il destinatario della cessione territorialmente rilevante, sia obbligato all’assolvimento dell’imposta, in luogo del cedente.

Il cessionario resta obbligato all’applicazione dell’imposta mediante Reverse Charge anche se non è stabilito in Italia o avente stabile organizzazione in Italia.

Qualora il cessionario non sia stabilito in Italia oppure non abbia una stabile organizzazione nel territorio dello Stato, dovrà identificarsi ai fini IVA in Italia.

In alternativa, può nominare un rappresentante fiscale nello Stato Italiano.

Per l’applicazione del Reverse Charge su PC occorre fare riferimento ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare n 59/E/2010.

Quali soggetti restano esclusi dall’inversione contabile?

Il meccanismo dell’inversione contabile, ai sensi del citato articolo 17, comma 6, lett. c), del DPR n. 633 del 1972, trova applicazione per le sole cessioni dei beni effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio.

Tale interpretazione risulta conforme all’obiettivo di scoraggiare eventuali tentativi di frode e semplificare la procedura di riscossione dell’IVA.

Il meccanismo del reverse charge non trova applicazione nelle fasi del commercio al dettaglio, in quanto tale fase è caratterizzata da una frequenza tale da rendere oneroso l’osservanza di tale meccanismo.

Diverso è per tutte per le cessioni dei beni in questione che si verificano in tutte le fasi distributive antecedenti la vendita al dettaglio, in cui il destinatario della cessione, è obbligato all’assolvimento dell’imposta, in luogo del cedente.

Reverse Charge su PC: arco temporale di applicazione

Le disposizioni che riguardano l’applicazione del Reverse Charge su PC sono entrate in vigore il 2 maggio 2016, con DL n 24/2016.

Queste disposizioni (inversione contabile su PC, laptop, console da gioco) rimangono in vigore fino al 31 dicembre 2022 (come disposto dalla Legge n 164/19).

Reverse Charge su PC: conclusioni

L’applicazione dell’inversione contabile sulle cessioni all’ingrosso di PC, laptop e console da gioco è legata al rispetto di una serie di requisiti oggettivi e soggettivi. In questo articolo abbiamo visto insieme le possibilità di applicazione del Reverse Charge su articoli hi-tech.

Mi rendo conto che le casistiche che nella pratica possono verificarsi in relazione a questa casistica possono essere le più diverse. Per questo motivo se desideri approfondire questo argomento contattaci in privato per una consulenza.

Altrimenti, se vuoi condividere la tua esperienza sull’argomento, lascia un commento di seguito.

Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.

2 COMMENTI

  1. Buon giorno. Lavoro in un ingrosso di prodotti informatici quindi è prassi applicare regione di reverse charge. Capita qualche raro caso in cui il cliente si presenta dicendo che l’acquisto lo fa per uso personale, sempre fatturato sulla p.iva. Secondo la mia analisi resta sempre un un’acquisto all’ingrosso e quindi in reverse charge. Alcuni sono dell’opinione che il cliente identificatosi come utente finale quindi diviene vendita al dettaglio

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