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Rendiconto finanziario: a cosa serve

Fisco NazionaleBilancioRendiconto finanziario: a cosa serve

Interpretazioni, valutazioni ed applicazioni del rendiconto finanziario.

Il rendiconto finanziario è uno strumento utilissimo per monitorare la dinamica finanziaria d'impresa ed i flussi di cassa (generati od impiegati). Mai come oggi, il fatturato e le dinamiche puramente economiche/contabili non bastano più, anche al di fuori di certi contesti ed anche al di fuori degli obblighi di legge.
Da questo punto di vista, il rendiconto finanziario non rappresenta più un'opzione o facoltà da parte delle aziende od un obbligo deciso dal legislatore come detto ma un vero valore aggiunto ed in quanto tale, dovrebbe essere sempre adottato, per valutare la liquidità aziendale e per gestire al meglio la dinamica/struttura finanziaria.
Il presente articolo vuole essere una guida nell'interpretazione del rendiconto e dei risultati che scaturiscono dal citato report o dalla rielaborazione dello stesso (come gli indici, poi si vedrà meglio in seguito). Inoltre, vuole essere anche un'esplicitazione di casi/esempi concreti ed una descrizione delle maggiori/più interessanti applicazioni. Al contrario, invece, questo contributo non rappresenta una guida alla redazione del rendiconto finanziario. A tal proposito, per la trattazione dell'argomento si rimanda ad altre fonti ed articoli, giusto solo un appunto o nota introduttiva: si utilizzerà lo schema proposto dallo IAS 7 poiché è il più utilizzato anche al di fuori del contesto italiano ed è il più esplicativo, facendo una riclassificazione dei flussi per le tre principali attività (operativa, investimento, finanziaria). Quindi, procediamo per gradi, partendo dalle logiche interpretative.
Il rendiconto finanziario: interpretazione dei risultati
Nell'introduzione si è parlato di area di attività che generano od impiegano liquidità e quindi producono o bruciano flussi di cassa. Più specificatamente, sono state menzionate le aree classiche da IAS 7, area operativa, di investimento e finanziaria. Queste aree vengono costruite, riclassificando opportunamente i flussi di cassa per tipo di attività o gestione, all'interno dell'azienda.
Non soffermandoci sul come vengono riclassificati o su quali criteri vengono utilizzati per la redazione (ad esempio con metodo indiretto, evidenziazione del CCN, partendo dall'utile e sommando le rettifiche non monetarie o con metodo diretto, indicando da subito incassi e pagamenti), il focus sarà l'interpretazione del valore assoluto apportato da ciascuna delle aree e la relazione in % e quindi il rapporto di ogni area con le altre, con il flusso totale di cassa disponibile (il cosiddetto rendiconto finanziario per margini e percentualizzato).
È utile descrivere ogni casistica, a seconda del saldo positivo o negativo del cash flow di ogni area ed in rapporto alle altre, partendo dal caso migliore e finendo con il trattare il caso peggiore, proponendo anche soluzioni per migliorare la situazione descritta.
Caso 1: Cash flow operativo positivo e tale da coprire il fabbisogno delle altre aree
La situazione migliore è quella di un'azienda che presenta un flusso di...

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    Michele Carollo
    Michele Carollo
    Laureato nel 2014 in Economia e Legislazione d'Impresa presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 2018 ho conseguito un Master in Diritto Tributario presso Euroconference ed un altro in Revisione Legale presso Eutekne. Da alcuni anni collaboro con studi legali e commercialisti, con specializzazione nel settore agricolo. Sempre attento alle tematiche finanziarie, sviluppo il controllo di gestione per le PMI, Controller legge 4/2013, associato AssoController ed IMA®, appassionato di trading e di mercati finanziari.
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