Come opera una società di recupero crediti? Dalla telefonata all’iter giudiziario: gli step per recuperare i tuoi crediti?

Il recupero crediti è un’attività che viene svolta quando un creditore non viene pagato entro i termini di scadenza. Questo può accadere sia con persone fisiche che con aziende. Chi svolge questo tipo di attività può farlo personalmente o rivolgersi a un’agenzia specializzata.

Il recupero crediti è un’attività che mira ad ottenere il pagamento di un credito (totale o parziale), quando il debitore si rifiuta di onorarlo.

Operare nel settore del recupero crediti necessita di capacità peculiari e anni di esperienza. Purtroppo anche in un’epoca come la nostra, dove tutto sembra essere sotto controllo e sempre raggiungibile, può capitare di imbattersi in un debitore che scompare letteralmente nel nulla, determinando per molte imprese l’insorgere di crediti insoluti, ovvero mancati incassi, che se non recuperati in tempo, possono portare al default finanziario di ogni impresa.

Per evitare tutto questo si possono tentare molte strade in autonomia, ma se l’obiettivo è trovare qualcuno che non vuole essere trovato, le possibilità di successo possono ridursi drasticamente verso lo zero.

Dopo averle provate proprio tutte, sono in molti che decidono di affidarsi a società di recupero crediti. Tuttavia, attenzione, bisogna scegliere le migliori sul piano nazionale e internazionale. Infatti, solo un team di professionisti dall’esperienza consolidata nella gestione di capitali in pendenza può garantire le migliori chance di rientrare in possesso del proprio denaro. Questo soprattutto in caso di somme ingenti.

Cos’è il recupero crediti?

Il recupero crediti è l’attività il cui scopo è quello di ottenere il soddisfacimento di un credito sorto nei confronti di un debitore, che per una serie di motivi non è riuscito ad onorare. Le società di recupero crediti si pongono l’obiettivo di garantire il soddisfacimento del soggetto creditore.

Il recupero crediti è un’attività legittima che mira a ottenere il pagamento di una somma di denaro da parte del debitore, secondo i termini dell’accordo iniziale. È un’attività professionale specifica che si rivolge ai debitori di un credito, sia in caso di ritardi nei pagamenti che in caso di mancato pagamento.

La normativa in Italia

In Italia, il recupero crediti è regolamentato da diverse normative, che ne disciplinano gli aspetti procedurali e le modalità di esecuzione. Tra le principali normative che si occupano di questo argomento troviamo il Codice delle obbligazioni, il Codice di procedura civile e la legge sulla privacy.

Il Codice delle obbligazioni (D.Lgs. n. 115 del 2002) stabilisce le regole per l’adempimento delle obbligazioni contrattuali e prevede diverse sanzioni in caso di inadempimento. In particolare, il codice definisce le modalità di calcolo degli interessi di mora e delle penali, nonché le azioni che il creditore può intraprendere per ottenere il recupero del credito.

Il Codice di procedura civile (D.Lgs. n. 40 del 2006) disciplina il procedimento per ottenere il recupero del credito attraverso vie legali, stabilendo le modalità per la notifica dei documenti e le regole per la trattazione delle cause in giudizio.

Infine, la legge sulla privacy (D.Lgs. n. 196 del 2003) stabilisce le regole per la protezione dei dati personali e impone agli operatori del recupero crediti di rispettare determinate disposizioni in materia di trattamento dei dati personali dei debitori. Ad esempio, è vietato diffondere informazioni personali dei debitori senza il loro consenso e il creditore deve utilizzare modalità di contatto rispettose della privacy del debitore.

Chi svolge questa attività

Il recupero crediti può essere svolto sia da persone fisiche che da aziende. Ad esempio, una persona può decidere di occuparsi personalmente del recupero dei crediti per conto di un’azienda o di un’altra persona. Oppure, può decidere di rivolgersi a un’agenzia specializzata, che si occuperà di tutte le pratiche necessarie per il recupero del credito.

Il processo di recupero crediti inizia con l’analisi del credito, ovvero l’esame delle informazioni relative alla natura del debito, alla sua scadenza e alla eventuale presenza di interessi o penali. Successivamente, il creditore o l’agenzia incaricata del recupero crediti tentano di entrare in contatto con il debitore per sollecitarne il pagamento. Questo può avvenire attraverso diverse modalità, come lettere di sollecito, telefonate o contatti via email. Se il debitore non risponde alle sollecitazioni o non è in grado di saldare il debito, il creditore può decidere di avviare azioni legali per ottenere il recupero del credito. Queste azioni possono includere pignoramenti, azioni esecutive o decreti ingiuntivi. Se tutte queste azioni non danno esito positivo, il creditore può decidere di rivolgersi a un’agenzia di recupero crediti o a un avvocato specializzato per ottenere il recupero del credito attraverso un’azione giudiziale.

Le società di recupero crediti sono: “soggetti specializzati nella gestione di pacchetti di crediti in sofferenza di proprietà di soggetti terzi, che normalmente sono banche, società finanziarie e società telefoniche.” Come opera una società di recupero dei crediti insoluti? Quali sono gli step attraverso cui queste grandi società pianificano la propria attività? Scopriamolo insieme.

Quali sono le fasi di un’attività di recupero crediti

Le principali fasi con cui si concretizza l’attività di recupero crediti possono essere così suddivise:

Fase 1: studio preliminare delle posizioni

Non importa se il debitore si trovi in Italia o all’estero, l’importante per uno specialista nel recupero del credito è studiare a fondo la singola casistica. Im questo modo è possibile elaborare la migliore strategia su misura delle necessità di volta in volta emergenti. L’analisi inizia visionando il materiale cartaceo e i documenti in possesso, per scegliere se iniziare da una procedura stragiudiziale, oppure se è il caso di avviare subito procedure legali.

In ogni caso l’analisi prosegue poi rintracciando il debitore grazie all’ausilio di collaboratori sparsi in gran parte dell’Europa, pianificato così un’azione mirata ed efficace. L’individuazione del debitore può avvenire anche attraverso l’ausilio dell’AIRE (Anagrafe italiana dei residenti all’estero).

Ricordatevi: la rapidità di intervento per recuperare un credito insoluto è un fattore determinante per il suo incasso.

Fase 2: contatti telefonici, solleciti epistolari

Il recupero crediti è un’attività volta a ottenere il pagamento di somme dovute da parte di un debitore. A tal fine, esistono diverse tecniche e strumenti che il creditore o l’agenzia incaricata del recupero dei crediti possono utilizzare per sollecitare il pagamento e, in ultima istanza, ottenere il recupero del credito. Ecco alcuni esempi di strumenti e tecniche utilizzate per il recupero crediti:

  1. Lettere di sollecito: sono missive inviate dal creditore al debitore per richiedere il pagamento del debito. Le lettere di sollecito possono essere inviate via posta o via email e possono essere redatte in forma amichevole o minacciosa, a seconda della situazione.
  2. Pignoramenti. Consistono nell’assegnazione ad un terzo (per esempio un’agenzia di recupero crediti) di una parte del reddito del debitore o di un suo bene, al fine di ottenere il recupero del credito. I pignoramenti possono essere effettuati sulla busta paga, sulla pensione o su beni mobili o immobili posseduti dal debitore.
  3. Azioni legali: in caso di inadempimento del debitore, il creditore può decidere di avviare azioni legali per ottenere il recupero del credito. Queste azioni possono includere il decreto ingiuntivo, ovvero un provvedimento emesso dal giudice che ordina al debitore di pagare il debito entro un termine determinato. Fino ad arrivare all’azione esecutiva, che prevede l’espropriazione dei beni del debitore per il pagamento del debito.

Inoltre, il creditore o l’agenzia di recupero dei crediti possono utilizzare altri strumenti come:

  • Il “recupero stragiudiziale“, ovvero il tentativo di ottenere il pagamento del debito attraverso trattative private con il debitore, o
  • Il “recupero giudiziale“, ovvero il ricorso alla via giudiziaria per ottenere il recupero del credito.

Fase 3: invio delle pratiche in loco

Qualora la strategia adottata nei confronti del debitore non sortisse alcun effetto, una società di recupero crediti con anni di esperienza alle spalle è in grado di rivolgersi direttamente a un team di stretti collaboratori in loco, finalizzando al meglio l’azione di recupero nella nazione di riferimento. Gli incaricati del recupero dei crediti possono recarsi presso l’abitazione dell’interessato, ma devono adottare tutti gli accorgimenti necessari per evitare la lesione della privacy.

Fase 4: azioni di recupero giudiziale

Nel caso in cui non si riuscisse a trovare un accordo fra le parti in via stragiudiziale, i professionisti del credito possono allora decidere di attivare in Italia un iter giudiziale. Si tratta di procedura formale tramite l’ausilio di avvocati qualificati, per incrementare ulteriormente le chance di recupero in sede legale, davanti al tribunale competente. Il tutto con l’obiettivo di garantire la massima soddisfazione per il creditore.

Consigli per evitare il recupero crediti: la gestione delle finanze personali

Il recupero crediti è un’attività spesso onerosa e stressante sia per il creditore che per il debitore. Pertanto, è sempre meglio cercare di evitare di arrivare a questa situazione, adottando alcune accortezze e seguendo alcuni consigli utili. Ecco alcune raccomandazioni per evitare il recupero crediti:

  1. Gestione attenta delle finanze personali: una delle cause principali di inadempimento dei debiti è la scarsa gestione delle finanze personali. Pertanto, è importante imparare a gestire il proprio budget in modo accurato, pianificando le spese e rispettando i limiti di spesa. In questo modo sarà più facile rispettare i termini di pagamento e evitare di accumulare debiti.
  2. Rispetto dei termini di pagamento: è fondamentale rispettare i termini di pagamento concordati con il creditore, sia per rispettare gli impegni presi che per evitare di incorrere in interessi di mora o penali. In caso di difficoltà a saldare il debito, è consigliabile mettersi in contatto con il creditore per trovare una soluzione alternativa.
  3. Scelta accurata dei creditori: prima di accendere un finanziamento o di sottoscrivere una carta di credito, è importante valutare attentamente le condizioni offerte dal creditore e verificare che siano adeguate alle proprie esigenze e capacità di pagamento. In questo modo, si eviterà di accendere finanziamenti troppo onerosi o con condizioni poco vantaggiose.
  4. Controllo dei debiti: è importante tenere sotto controllo i debiti accumulati e verificare che non siano eccessivi rispetto alle proprie possibilità di pagamento. In caso di debiti eccessivi, è consigliabile cercare il supporto di un esperto o di un’agenzia specializzata per trovare una soluzione adeguata.

Seguendo questi consigli, sarà possibile gestire meglio le proprie finanze e ridurre il rischio di arrivare al recupero dei crediti insoluti.

Recupero crediti: la situazione dei liberi professionisti

Abbiamo visto come un’azienda o un’impresa strutturata può procedere al recupero crediti. Tuttavia, cosa accade quando è un lavoratore autonomo, o un professionista, a trovarsi in una situazione simile? In questo caso il lavoratore autonomo non può attingere facilmente alle risorse di un’azienda strutturata, e può risultare anche piuttosto dispendioso rivolgersi ad una società di recupero crediti.

Generalmente, la problematica dell’insolvenza delle fatture dovute da parte dei clienti è molto diffusa nel nostro paese. Al verificarsi del caso, spesso i clienti giustificano ritardi e mancati pagamenti per cause di natura economica, o organizzativa.

Si consiglia sempre, per chi lavora in autonomia, di stipulare contratti chiari prima di iniziare la collaborazione, in modo da tutelarsi da possibili situazioni di credito. A questo proposito è intervenuta la Legge 22 maggio 2017 n. 81, con nuove tutele per i lavoratori autonomi:

“Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.”

Nella legge è inclusa la possibilità, anche per tutti i lavoratori autonomi, di poter avvalersi del recupero crediti, tramite decreto ingiuntivo. La misura entra nella situazione in cui ci si avvale di un procedimento giuridico per risolvere la questione, si tratta quindi di un’azione in extremis.

Prima di arrivare a utilizzare le vie legali, è bene comunque seguire un iter amichevole, inviando per esempio un email tramite PEC in cui si esorta al pagamento. Se questo poi non dovesse avvenire entro 15-20 giorni, ci si può rivolgere ad un legale.

Accordi telefonici o scritti: come prevenire situazioni di debito

Va ricordato che moltissime situazioni di credito possono essere evitate, sia da aziende che da liberi professionisti, accertandosi che sussista un contratto. La stipula di un contratto scritto è un documento garanzia dove le parti possono concordare:

  • Lo svolgimento del lavoro
  • Le modalità ed i termini di tempo per il pagamento;
  • Eventuali penali in caso di ritardato pagamento;
  • Il foro competente in caso di controversie legali.

Per questo motivo è bene, nel caso in cui ci si accordi a voce, di persona o telefonicamente, riportare poi iscritto tutto ciò che è stato deciso dalle parti. La redazione di un accordo firmato o uno scambio di email in cui vengono riassunti i punti salienti della collaborazione è fondamentale. Con questi accorgimenti, in caso di insolvenza, è più difficile che il cliente eviti per lungo tempo il pagamento. Se esiste un contratto tra le parti, o una scrittura che prova l’esistenza dell’accordo, vi saranno anche tutele o penali in caso di ritardato pagamento.

Sempre più spesso le collaborazioni che si instaurano tra un autonomo, un’impresa e i suoi clienti sono di natura verbale. Tuttavia, in questo modo non vi sono poi prove sufficienti che attestino il motivo del pagamento. Il consiglio, in questo senso, soprattutto per gli autonomi che lavorano con partita Iva è di stipulare contratti scritti.

Nel caso in cui si intervenga in sede legale, è fondamentale presentare le prove scritte della collaborazione, del lavoro svolto che non è stato pagato, e degli accordi che hanno portato alla necessità di rivolgersi a una società o un professionista esterno per il recupero crediti.

Conclusioni

Il recupero del credito insoluto è un’attività volta a ottenere il pagamento di somme dovute da parte di un debitore. Esistono diverse tecniche e strumenti che il creditore o l’agenzia incaricata del recupero dei crediti insoluti possono utilizzare per sollecitarne il pagamento. Può essere il caso delle lettere di sollecito, i pignoramenti fino ad arrivare a vere e proprie azioni legali. Inoltre, il recupero crediti è regolamentato da diverse normative, come il Codice delle obbligazioni, il Codice di procedura civile e la legge sulla privacy.

Per evitare di arrivare al recupero del credito insoluto, è importante gestire attentamente le proprie finanze, rispettare i termini di pagamento e scegliere accuratamente i creditori. Inoltre, è consigliabile tenere sotto controllo i debiti accumulati e, in caso di difficoltà, cercare il supporto di un esperto o di un’agenzia specializzata.

Per approfondire l’argomento del recupero crediti, è possibile consultare le normative che lo regolamentano, come il Codice delle obbligazioni, il Codice di procedura civile e la legge sulla privacy. Oppure è possibile rivolgersi a un avvocato specializzato o a un’agenzia di recupero crediti. Inoltre, esistono numerosi siti web e forum che offrono informazioni e consigli utili per gestire al meglio i propri debiti e evitare di arrivare a situazioni problematiche.

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