Arrivano ipotesi su importanti novità in tema di Partite Iva. La semplificazione fiscale sembra alle porte, e si parla molto in questo periodo di riforma fiscale. Il sistema di tassazione italiano spesso presenta rallentamenti di natura burocratica, e inoltre la soglia di evasione fiscale nel paese è altissima, e da qui l’esigenza di una riforma che semplifichi il panorama fiscale italiano.

Per le Partite Iva potrebbero arrivare interessanti novità, che rivoluzionerebbero il sistema attuale di tassazione. La principale novità riguarderebbe il saldo delle tasse, che secondo i provvedimenti potrà essere applicato mese per mese, a sostituzione dell’attuale sistema che prevede saldo e acconto due volte nel corso dell’anno.

Per chi lavora in autonomia, se questa ipotesi verrà accettata, si tratta di un cambiamento radicale, che da un lato semplificherebbe la procedura burocratica, resa automatica, dall’altro lato alleggerirebbe anche il numero di scadenze fiscali di cui il lavoratore autonomo deve tenere conto, snellendo la situazione relativa al credito e al debito per chi lavora con Partita Iva.


Riforma del lavoro autonomo: cosa cambierebbe per le partite iva

Per le Partite Iva si tratta di una vera e propria riforma del lavoro autonomo, che andrebbe a precedere l più ampia riforma fiscale, che probabilmente vedrà cambiare le aliquote del sistema attuale IRPEF.

Per le Partite Iva al momento il sistema di tassazione prevede acconto e saldo suddivisi in due volte all’anno, sistema che prevede il saldo in queste due uniche soluzioni. Le proposte al momento al vaglio invece modificherebbero questo sistema, introducendo il saldo mese per mese.

Il saldo delle tasse così suddiviso potrebbe avvenire in modo automatico, grazie proprio ad un sistema che andrebbe ad addebitare al lavoratore autonomo le cifre relative alla tassazione, e il lavoratore dovrebbe così soltanto confermare la correttezza.

Si tratterebbe di una vera e propria riforma del lavoro autonomo, se le ipotesi verranno realizzate. Per chi lavora con Partita Iva però le novità non si fermano qui, perché al momento il dibattito è acceso anche su altri aspetti.  

Partite iva e flat tax al 15%: le ipotesi

Per le Partite Iva ci potrebbe essere un’ulteriore novità importante: si potrebbe uscire gradualmente dalla flat tax fissata al 15% per le partite Iva con un fatturato che supera i 65.000 euro. Un cambiamento in questo senso garantirebbe meno pressione fiscale per le Partite Iva coinvolte da una crescita economica sostanziale, e la novità potrebbe andare a beneficio dell’attuale ripresa economica.

In particolare le Partite Iva coinvolte sono quelle a regime forfettario, per cui si sta anche discutendo sull’applicazione di una percentuale intorno al 20% nell’eventualità di ricavi fino a 100 mila euro. Per il momento rimangono solamente ipotesi, si attende la conferma dal governo per le modifiche al sistema fiscale con cui lavorano le partite Iva.

I cambiamenti che mettono al centro i lavoratori autonomi tuttavia potrebbero essere applicati nonostante la riforma fiscale vera e propria non è ancora arrivata. Riforma fiscale che mette al centro diverse tematiche, prima tra tutte le necessità di semplificare l’attuale sistema di tassazione italiano, ritenuto per certi versi troppo complesso e che è soggetto a facile evasione.

Partite iva a regime forfettario: boom di aperture

La flat tax vista prima riguarda in particolare le Partite Iva a regime forfettario, che operano grazie ad un regime agevolato fiscalmente. Questo tipo di regime si sposa bene con le necessità di lavoro autonomo delle giovani generazioni, nel settore digitale e tecnologico. Ma non solo. Anche i commercianti, e particolari tipi di attività scelgono questa forma di Partita Iva se è possibile, proprio per i suoi vantaggi.

Con il regime forfettario, il lavoratore autonomo è libero dall’IRPEF, e la tassazione si attesta intorno al 5% per le attività nuove, per i primi 5 anni, mentre sale al 15% successivamente. Si tratta in entrambi i casi di una pressione fiscale molto bassa, applicabile per chi accumula redditi inferiori a 65.000 euro all’anno.

Dati i vantaggi di questo tipo di Partita Iva, moltissimi italiani la scelgono per avviare un’attività autonoma, accedendo così a tutte le agevolazioni soprattutto per i primi periodi di lavoro. Si tratta di un vero e proprio boom di aperture in questo senso, che superano il 50% in più rispetto al 2019.

Moltissimi hanno scelto questo tipo di Partita Iva come soluzione vantaggiosa per superare la crisi economica del 2021, scegliendo un regime agevolato come alternativa a quello ordinario. La flat tax, ovvero l’imposta fissa, non progressiva, è uno degli aspetti principali di questo tipo di regime agevolato, regime che è stato spesso al centro dei dibattiti proprio per le differenze marcate rispetto ad altri tipi di partite Iva per i lavoratori autonomi.

Riforma fiscale e lavoratori dipendenti

La riforma fiscale tuttavia non riguarda prettamente i lavoratori autonomi, le cui modifiche alle partite Iva potrebbero arrivare in modo distinto, anche prima dell’applicazione di una vera e propria riforma generale. L’attenzione andrà anche ai lavoratori dipendenti con contratti di tipo subordinato.

Se da un lato infatti si ritiene necessario modificare, come abbiamo visto, alcune caratteristiche delle partite Iva in materia fiscale, dall’altro lato molti pensano che una riforma fiscale generale sia necessaria, almeno per quanto riguarda l’adeguamento dell’IRPEF.

L’IRPEF è la tassazione sui redditi da lavoro, che potrebbe passare da una suddivisione in scaglioni di 5 aliquote, fino a una riduzione a tre. La semplificazione sembrerebbe uno dei principali obiettivi di cui tenere conto, specialmente perché al momento il sistema fiscale che grava sui redditi da lavoro è complesso, e la pressione fiscale in Italia, proprio sui redditi da lavoro, è una delle più alte in Europa.

Al centro dei dibattiti al momento si trovano anche alcune misure come la cassa integrazione e lo stop del blocco licenziamenti, misure che per mesi hanno tutelato i posti di lavoro di molti lavoratori italiani. Oltre a chi lavora come autonomo, anche per i lavoratori dipendenti potrebbero quindi arrivare importanti novità nei prossimi mesi.

Nuovi bonus alle Partite Iva

Per le Partite Iva è un periodo ricco, perché stanno arrivando nuovi bonus a sostegno delle attività autonome e delle imprese.

Tuttavia qualcosa non torna nell’erogazione dei contributi a fondo perduto stabiliti per giugno e luglio, perché ci sono alcuni ritardi nell’erogazione dei 1.600 euro destinati a specifici settori lavorativi più colpiti dalla crisi economica, ritardi per cui si resta in attesa di riscontro.

Non sono da dimenticare anche le politiche che favoriscono l’inclusione nel mondo del lavoro che stanno per essere applicate, in fase di ripartenza economica, in diverse regioni italiane. Infine, riportiamo un dato relativo alla crisi economica: dallo scoppio della pandemia una delle regioni che al momento sta chiedendo più sostegni dai bonus erogati dallo stato è la Sicilia. Si stima che almeno una famiglia su sette deve le proprie entrate economiche interamente ai recenti sostegni dello stato.

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