Nella manovra di bilancio, le famiglie sono al centro delle priorità. Il governo ha stanziato 1,5 miliardi di euro per potenziare il pacchetto aiuti alle famiglie. Quest’anno la manovra è da 30 miliardi.
Sono stati confermati alcuni bonus e altri invece saranno revisionati. La principale misura prevista per i nuovi nati è il bonus bebè e l’introduzione del quoziente familiare in favore delle famiglie con più figli. Potenziato anche il bonus nido, per nidi pubblici e privati e per quanto riguarda l’Assegno unico per i figli verrà scorporato dal calcolo dell’ISEE. Rafforzato anche il congedo parentale.
Vediamo di seguito le principali misure che saranno introdotte nella prossima manovra di Bilancio.
Pacchetto aiuti alle famiglie: gli interventi previsti
- Confermato l’assegno unico per i nuclei con almeno tre figli tuttavia, ci sarà una modificata per il prossimo anno, in quanto uscirà fuori dal calcolo dell’ISEE;
- Sperimentazione del quoziente familiare: un sistema di tassazione che tiene conto del numero dei membri di una famiglia al fine di ridurre il carico fiscale complessivo;
- Introduzione della Carta per i nuovi nati: un contributo di 1.000 euro una tantum per i genitori che hanno appena avuto un bambino. Potranno beneficiarne coloro che hanno un ISEE inferiore a 40.000 euro;
- Rafforzato il Congedo parentale: sarà retribuito all’80% per 3 mesi, usufruibile nei primi sei mesi di vita del bambino;
- Bonus mamme lavoratrici per le madri lavoratrici con almeno due figli, tale agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome;
- Potenziamento bonus asilo nido sia per nidi pubblici che privati.
Queste opzioni riflettono l’impegno del governo nell’offrire un sostegno alle famiglie italiane, ma devono essere attentamente valutate per garantire che siano fattibili e in grado di raggiungere gli obiettivi desiderati. In ogni caso, la ricerca di soluzioni efficaci per sostenere le famiglie rimarrà una priorità per il governo, nonostante le sfide finanziarie.
Carta per i nuovi nati
L’esecutivo inserisce nella Manovra una “Carta per i nuovi nati” che prevede il riconoscimento di 1.000 euro una tantum alla nascita di un figlio per i genitori con ISEE entro i 40.000 euro.
Quoziente familiare
Una delle principali novità prevista nella manovra di bilancio riguarda l’introduzione del quoziente familiare volto ad aiutare le famiglie numerose. Il quoziente familiare è un indicatore che si ottiene dal risultato della divisione del reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti. Viene preso in considerazione soltanto il reddito complessivo della famigli e non anche della composizione del suo patrimonio, come avviene nell’ISEE. A parità di reddito complessivo, una famiglia numerosa pagherà meno tasse rispetto a una coppia senza figli.
L’Esecutivo sta lavorando all’introduzione di un importo massimo detraibile, modulato in base al nucleo familiare.
Le detrazioni fiscali saranno parametrate al numero dei componenti della famiglia. Potrebbe essere previsto un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. In questo modo viene introdotto il “quoziente familiare”.
Fringe benefit
Potranno essere aumentati gli importi per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Sarà confermato l’innalzamento a 1.000 euro della soglia di non imponibilità per i fringe benefit aziendali ai dipendenti, saranno 2.000 euro in caso di figli a carico.
Bonus mamme lavoratrici
Il bonus mamme introdotto nella manovra dello scorso anno sarà riconfermata anche per il 2025 e sarà estesa anche alle lavoratrici autonome. La misura consiste nell’esonero della contribuzione previdenziale, fino ad un massimo di 3.000 euro annui, per le lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino ai 18 anni di età del figlio più piccolo. L’esonero era stato riconosciuto, in via sperimentale, anche alle madri di due figli, fino ai 10 anni del figlio più piccolo.
Congedo parentale
Ci sarà un potenziamento anche dei congedi parentali all’80% e saranno erogati fino a 3 mesi. Per il 2024 erano stati previsti due mesi di congedo parentale indennizzati all’80% e l’ulteriore mese di congedo poteva essere fruito alternativamente dai i genitori, se lavoratori dipendenti, che terminavano il congedo di maternità o di paternità obbligatorio dopo il 31 dicembre 2023. Il prossimo anno, i mesi di congedo all’80% dovrebbero diventare tre.
Carta “Dedicata a te”
Nella manovra di bilancio sarà confermata anche per il 2025 la carta dedicata a te con 500 euro e destinata ai nuclei con un ISEE inferiore a 15.000 euro, e che può essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.
Congedo matrimoniale
Tra le diverse misure in ambito dei congedi e le indennità resta attivo l’Assegno congedo matrimoniale, come misura strutturale.
Viene concesso in occasione di un congedo straordinario per matrimonio e consiste nella possibilità di assentarsi dal lavoro per un periodo di tempo di 15 giorni entro 30 giorni dalle nozze, mantenendo la normale retribuzione, a condizione che il matrimonio abbia validità civile.
A chi spetta? Possono beneficiarne entrambi i coniugi o le parti di un’unione civile, qualora ne abbiano il diritto. Si tratta di un’agevolazione concessa una sola volta, ad eccezione dei vedovi, i divorziati e coloro che sono sciolti da unioni civili.
Indennità di maternità
Un’altra misura basilare è il congedo di maternità in favore nelle neomamme lavoratrici dipendenti. Chiamata maternità obbligatoria, consiste in un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro della durata di cinque mesi.
Il congedo di maternità viene riconosciuto alle lavoratrici dipendenti durante la gravidanza, l’adozione o l’affidamento di minori. Al posto della retribuzione, per tutto il periodo del congedo, l’Inps garantisce un’indennità pari all’80% dello stipendio.
Come abbiamo detto, il congedo di maternità copre un arco di tempo di cinque mesi, due mesi precedenti la data presunta del parto e tre mesi dopo oppure un mese e quattro o cinque mesi dopo il parto.
Indennità di paternità
Il congedo di paternità obbligatorio. Spetta ai padri dipendenti e la sua durata è stata portata a 10 giorni, da fruire subito oppure dopo la nascita del figlio. In particolare, si tratta di un permesso retribuito di astensione dal lavoro ed è concesso in occasione della nascita, dell’adozione oppure dell’affidamento di un figlio.
La fruizione del congedo è possibile tra i due mesi precedenti e i cinque mesi successivi al parto. Viene concesso anche un giorno facoltativo in più che può fruire in alternativa alla mamma. È bene far presente che il congedo di paternità è un diritto autonomo e distinto e spetta in aggiunta al congedo parentale.
Assegno unico e universale
La misura principale per le famiglie con figli è l’Assegno unico e universale. L’Assegno unico e universale spetta a chi ha figli, dal 7° mese di gravidanza, fino al 21° anno di età.
L’assegno unico e universale figli ha un valore che varia da 199,4 euro a 57 euro al mese per ogni figlio minorenne. Dai 18 ai 21 anni il contributo varia da 96,9 euro a 28,5 euro. L’importo spettante dipende dall’Isee e dall’età dei figli, ad eccezione dei figli disabili per cui non vi sono limiti di età.
Bonus asilo nido
Il bonus asilo nido è stato anche potenziato. Come comunicato dall’Inps, con il messaggio n. 1024, dell’11 marzo scorso, è possibile presentare la domanda di accesso alla prestazione.
Come funziona? Il bonus asilo nino e supporto domiciliare prevede l’erogazione di:
- Un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati autorizzati;
- Un contributo per l’utilizzo di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni d’età affetti da gravi patologie croniche.
Il bonus spetta in misura diversa alle famiglie, in base alle fasce Isee minorenni di appartenenza. In particolare, spetta come di seguito:
- Massimo di 3000 euro con Isee minorenni in corso di validità fino a 25.000 euro;
- Massimo di 2500 euro con Isee minorenni da 25.001 fino a 40.000 euro;
- Massimo di 1500 euro con Isee minorenni oltre la soglia di 40.000 euro, assenza di Isee minorenni e Isee con omissioni o difformità.