Il metodo di calcolo del codice fiscale è basato sui dati anagrafici delle persone e può accadere che ci siano più persone che hanno il medesimo codice fiscale, soprattutto nelle grandi città. Tale fenomeno è stato probabilmente sottovalutato dal legislatore, e si stima che esistano in Italia circa 24.000 casi di omocodia con un ritmo di crescita di 1.400 circa all’anno.
Questa anomalia può essere risolta soltanto nel momento in cui un soggetto se ne accorge e lo comunica all’Agenzia delle Entrate, la quale apporterà una correzione al codice fiscale. La correzione avviene modificando uno o più dei sette numeri del codice, a partire da quello più a destra, con delle lettere corrispondenti. Di seguito un esempio di correzione del codice fiscale per omocodia:
0=L | 1=M | 2=N | 3=P | 4=Q |
5=R | 6=S | 7=T | 8=U | 9=V |
Purtroppo questa modalità di correzione non può venire effettuata al momento della generazione del codice fiscale, in quanto i sistemi utilizzati dall’Agenzia delle Entrate non sono in grado di vedere se quel codice fiscale è un duplicato.
Perché si verifica l’omocodia?
L’omocodia si verifica in quanto il codice fiscale è attribuito non utilizzando dei caratteri alfanumerici esclusivi per ogni cittadino. Il codice fiscale si calcola utilizzando i dati anagrafici del soggetto. Pertanto, l’omocodia si verifica se due o più persone hanno il medesimo nome, cognome ed anche la medesima data e città di nascita.
A chi ci si deve rivolgere?
Quando viene accertato un caso di omocodia, magari perché qualche software individua la presenza di altro codice fiscale identico, è necessario rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per chiedere la modifica del proprio codice e risolvere la situazione. Non esistono altre alternative. Questi casi non possono essere individuati subito, al momento del rilascio del proprio codice fiscale.
Come si risolve un caso di omocodia?
Quando due o più soggetti hanno dati anagrafici che generano lo stesso codice fiscale (omocodici), per ciascuno di essi si provvede a differenziare il codice fiscale. A tal fine, si effettuano, nell’ambito dei sette caratteri numerici contenuti nel codice, sistematiche sostituzioni di una o più cifre a partire da quella di destra, con corrispondenti caratteri alfabetici secondo la seguente tabella:
Tabella B – conversione di cifre in caratteri alfabetici (per omocodici)
0=L | 1=M | 2=N | 3=P | 4=Q |
5=R | 6=S | 7=T | 8=U | 9=V |
Come si calcola il codice fiscale?
Il calcolo del codice fiscale si effettua partendo da alcuni dati anagrafici della persona:
Cognome
I primi 3 caratteri del codice fiscale sono costituiti dalle consonanti del cognome a partire da sinistra. Nel caso in cui vi siano meno di 3 consonanti, si prendono in considerazione anche le vocali, sempre partendo da sinistra. In caso di più cognomi si scandiscono anch’essi da sinistra a destra.
Nome
I successivi 3 caratteri del codice fiscale sono costituiti dalle consonanti del nome sempre partendo da sinistra. Si applicano le medesime regole previste per il cognome.
Data di nascita
Il 7° e l’8° carattere è costituito dalle ultime due cifre dell’anno di nascita.
Mese di nascita
Il 9° carattere indica il mese di nascita secondo la seguente tabella:
A | gennaio | E | maggio | P | settembre |
B | febbraio | H | giugno | R | ottobre |
C | marzo | L | luglio | S | novembre |
D | aprile | M | agosto | T | dicembre |
Giorno di nascita
Il 10° e l’11° sono costituiti dal giorno di nascita su 2 cifre.
In questi due caratteri è codificata anche l’informazione sul genere della persona (maschio o femmina) aggiungendo il valore 40 al giorno di nascita per le donne. Quindi, un valore del giorno di nascita da 1 a 31 indica l’appartenenza del Codice Fiscale ad un uomo, mentre un valore compreso tra 41 a 71 a una donna.
Luogo di nascita
I caratteri dal 12° al 15° costituiscono la codifica del Comune di nascita secondo la c.d. catalogazione “Belfiore” che tra l’altro viene utilizzata in ambito fiscale per i codici catastali dei Comuni.
“Carattere di controllo”
L’ultimo carattere è un c.d. carattere di controllo che si ottiene dai primi 15 secondo un determinato algoritmo ed è utilizzato per facilitare le operazioni di verifica del codice fiscale da parte di programmi informatici.
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Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/schede/istanze/richiesta-ts_cf/informazioni-codificazione-pf
Conclusioni
L’omocodia nel codice fiscale italiano rappresenta una soluzione ingegnosa e necessaria per gestire casi di omonimia, garantendo univocità e precisione nell’identificazione fiscale dei cittadini. Attraverso questo sistema:
- Unicità garantita: l’omocodia risolve efficacemente il problema delle omonimie, assicurando che ogni individuo abbia un codice fiscale unico, anche in presenza di nomi, cognomi, date e luoghi di nascita identici;
- Complessità e precisione: il processo di generazione dell’omocodice, pur essendo complesso, dimostra l’attenzione del sistema fiscale verso la precisione e l’affidabilità dei dati anagrafici;
- Importanza nell’amministrazione fiscale: Il corretto funzionamento dell’omocodia è fondamentale per l’amministrazione fiscale, in quanto assicura l’esattezza nell’attribuzione di obblighi e diritti fiscali, evitando confusione e errori.
Domande frequenti
L’omocodia nel codice fiscale si verifica quando due o più persone hanno i medesimi dati anagrafici (nome, cognome, data e luogo di nascita) che generano lo stesso codice fiscale. Per evitarlo, vengono introdotte delle lettere al posto di alcuni numeri nel codice, creando codici univoci per ciascun individuo.
L’omocodice viene generato sostituendo alcuni numeri nel codice fiscale originale con delle lettere secondo regole specifiche stabilite dall’Agenzia delle Entrate, in modo da creare un codice unico.
L’omocodia è progettata per evitare problemi di identificazione univoca. Tuttavia, è importante verificare che tutti i documenti ufficiali riportino il codice corretto per evitare confusioni o errori amministrativi.
Se due persone si ritrovano con lo stesso codice fiscale, l’Agenzia delle Entrate interviene per modificare i codici, garantendo un codice unico per ciascun individuo attraverso il processo di omocodia.
Sì, è possibile utilizzare strumenti online forniti dall’Agenzia delle Entrate o da altri servizi che permettono di calcolare l’omocodice basandosi sul codice fiscale originale.
Generalmente, si scopre di avere un omocodice quando si effettuano procedure amministrative o si ricevono comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate che indicano un codice fiscale modificato.
Di norma, non sono necessarie azioni specifiche da parte del cittadino, a meno che non vengano richieste verifiche o aggiornamenti da parte delle autorità fiscali.