Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha rilasciato l’aggiornamento del Codice delle sanzioni, entrato in vigore il 18 aprile 2024. Il precedente risaliva al 2016.
Il nuovo testo arriva dopo l’approvazione, nelle ultime settimane, del nuovo codice deontologico, entrato in vigore il 1° aprile 2024, le cui novità sono state declinate anche in termini di sanzioni.
La principale novità del nuovo codice riguarda proprio le sanzioni relative alle violazioni delle norme sull’equo compenso. C’è spazio anche per gli adempimenti legati all’obbligo di assicurazione, ai rapporti con i clienti e tra colleghi e alle critiche sui social.
Vediamo quali sono tutte le novità del nuovo codice delle sanzioni per i commercialisti.
Nuovo codice delle sanzioni per i commercialisti
Approvato il nuovo codice delle sanzioni per i commercialisti ed entrato in vigore il 18 aprile 2024. Dopo le modifiche effettuate al codice deontologico che ha introdotto le norme sull’equo compenso e ha aggiornato le regole deontologiche per la professione, si è ritenuto necessario rivedere anche il sistema sanzionatorio.
Il nuovo codice deontologico è entrato in vigore il 1° aprile 2024. L’obiettivo è quello di favorire comportamenti sempre più corretti tra colleghi, verso i clienti e le istituzioni.
Equo compenso
Tra le diverse e principali novità del nuovo regolamento sanzionatorio sono da segnalare le sanzioni relative alle violazioni delle norme sull’equo compenso.
Il comunicato del 17 aprile specifica che è prevista la censura per le seguenti possibili violazioni:
- Il professionista conviene con il cliente un compenso iniquo;
- Il professionista predispone un accordo senza informare il cliente dell’obbligo di rispettare le disposizioni in materia.
Si tratta dei casi in cui non viene rispettata la Legge 49/2023. Si rischia, quindi, la censura, ovvero un richiamo formale con annotazioni ai margini dell’Albo professionale. Nei casi meno gravi, si precisa, i consigli di disciplina possono irrogare la sanzione della censura e scrivere una lettera di richiamo che costituisce un precedente.
Obbligo di assicurazione
Un altro tema importante riguarda l’obbligo di assicurazione. Nel nuovo codice sanzionatorio è prevista una sospensione fino a sei mesi per il professionista che non stipula una polizza.
Invece, in caso di mancata comunicazione al cliente degli estremi della polizza sottoscritta è prevista la censura. Sono state inasprite le sanzioni per chi viola i doveri si integrità e di obiettività. Se prima era prevista la sola censura, ora si applica anche la sospensione fino ad anno o fino a sei mesi. Viene applicata la sospensione fino ad un anno, anche nel caso di esercizio della professione in situazioni di incompatibilità.
Esercizio abusivo
Introdotta e confermata anche la sospensione fino a 2 anni per esercizio abusivo della professionale. In base alla versione aggiornata dell’articolo 42 si verifica anche nel momento in cui il professionista accetta incarichi congiuntamente a soggetti non abilitati per svolgere e eseguire prestazioni professionali contenute nell’ordinamento professionale e ci si avvale, per l’esercizio di prestazioni riservate, di soggetti non abilitati.
Pubblicità e utilizzo improprio dei titoli professionali
Se il commercialista presta una garanzia professionale o personale a favore del proprio cliente rischia la sospensione fino a tre mesi. Si tratta di una nuova sanzione introdotta al posto della censura.
Inoltre, rimane la censura per quanto riguarda tutte le violazioni in materia di pubblicità e utilizzo improprio dei titoli professionali.
Ritoccate anche le sanzioni per chi non raggiunge i crediti formativi richiesti. I professionisti che non maturano nessun credito rischiano la sospensione di tre mesi, ma non più di sei, e coloro con meno di 30 crediti possono essere sospesi per due mesi e non tre come prima.
Critiche sui social
Nel nuovo codice delle sanzioni per i commercialisti è presente anche il capitolo delle critiche a mezzo social. A seguito della modifica della disposizione deontologia, si passa dalla precedente sanzione della censura ad una sospensione fino ad un massimo di tre mesi.
Arriva la stretta anche in caso di violazione dei doveri relativi al comportamento professionale: in questo caso la sanzione prevista può arrivare anche alla sospensione fino a sei mesi.
Nel caso di più violazioni deontologiche contemporanee o derivanti dal medesimo fatto si prevede l’applicazione della sanzione prevista per la violazione più grave.
Conclusioni
Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha approvato il nuovo codice sanzionatorio, un documento entrato in vigore il 18 aprile 2024. Il precedente risaliva al 2016.
Il nuovo documento arriva dopo l’approvazione del nuovo codice deontologico, arrivata nelle scorse settimane, e in vigore dal 1° aprile.
Tra le diverse novità introdotte e modifiche apportate, la principale riguarda le sanzioni relative alle violazioni delle norme sull’equo compenso.
Domande frequenti
Il codice è entrato in vigore il 18 aprile 2024.
La novità principale riguarda l’applicazione di sanzioni in materia di equo compenso. C’è spazio però anche per gli adempimenti legati l’obbligo di assicurazione, ai rapporti con i clienti e tra colleghi.
La censura, che non pregiudica il normale svolgimento dell’attività professionale, è una formale dichiarazione di biasimo per l’infrazione commessa e può contenere l’espressa diffida a non commettere più tale violazione.