L’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione stanno per applicare nuovi controlli, proprio su tutti i sostegni erogati dallo Stato nell’ultimo periodo. Dall’arrivo della pandemia lo stato ha erogato infatti diverse forme di supporto economico, alle famiglie e alle imprese in situazioni economiche precarie.

Dai sussidi per le famiglie ai contributi a fondo perduto per le imprese, si tratta di bonus e aiuti ad ampio raggio. Tuttavia nonostante molti di questi sostegni siano stati erogati a chi effettivamente ne ha avuto diritto, non sono mancate le situazioni di illecito ai danni dello stato.

L’Agenzia delle Entrate sta avviando un nuovo periodo di controlli mirati verso chi ha richiesto diversi bonus e sostegni, per verificare l’effettivo rispetto di tutti i requisiti per poterli ricevere. Per i cittadini quindi che hanno ricevuto in modo illecito somme di denaro corrisposte sotto forma di aiuti, potrebbe arrivare presto una nuova fase di sanzioni, e non indifferenti.

A chi infatti ha avuto accesso ai contributi in modo illecito, ovvero falsificando le comunicazioni e l’adesione ai requisiti, si applicano sanzioni che prevedono anche la restituzione degli interi importi erogati. Nell’ultimo periodo il fisco conosce molti più dati relativi ai cittadini italiani, e scovare chi compie illeciti è diventato più semplice.

Nuovi controlli del fisco: su quali contributi

I nuovi controlli del fisco vanno nella direzione di assicurare che i beneficiari di contributi a fondo perduto, bonus e sostegni alle Partite Iva siano effettivamente i soggetti che hanno riscontrato una perdita economica durante gli ultimi anni, che possono quindi accedere alle misure perché si trovano in una situazione svantaggiosa.

Si tratta in particolare dei contributi a fondo perduto rivolti alle Partite Iva e ai sostegni sotto forma di fondi perequativi. Dall’inizio della pandemia sono stati moltissimi gli imprenditori e le famiglie che hanno richiesto particolari sostegni dallo stato, a causa delle difficili situazioni economiche che si sono create negli ultimi anni.

Tuttavia è stato anche riscontrato che alcuni soggetti effettivamente non avevano diritto a tali sostegni, e in questi casi si incorre nei rischi di dover restituire per intero la somma derivata dagli aiuti, con sanzioni in aggiunta, e il rischio è anche di natura penale.

Molti soggetti sono chiaramente esclusi dalla possibilità di beneficiare dei diversi contributi messi a disposizione dallo stato. Per esempio per alcuni tipi di sostegno è necessario provare di aver riscontrato una perdita di fatturato almeno del 30% confrontando il periodo attuale con il 2019, prima che avesse inizio la pandemia. I controlli che stanno per essere applicati dal fisco riguardano anche queste situazioni.

E riguardano i contributi a fondo perduto erogati su specifici settori, come il turismo, lo sport, lo spettacolo e così via. Ma riguardano anche il contributo del fondo perequativo che è stato messo a disposizione delle imprese alla fine del 2021.

Controlli sui contributi a fondo perequativo

Il contributo di tipo perequativo è stato introdotto come ultima erogazione del 2021 per le imprese in difficoltà economica. Si tratta di un sostegno che mette a confronto il fatturato delle imprese tra il 2020 e il 2019, al periodo in cui ancora non era scoppiata la pandemia.

Si tratta di un tipo di contributi legati direttamente al peggioramento del risultato economico dell’impresa, con cause direttamente collegate alla diffusione della pandemia e della situazione di emergenza. Questo contributo è stato erogato alle imprese che hanno riscontrato una perdita economica pur non superando in complesso il fatturato annuale di 10 milioni di euro.

Per poter richiedere il contributo perequativo era necessario presentare una dichiarazione dei redditi opportuna, con tutti i dati relativi al fatturato degli ultimi anni. Tuttavia alcuni soggetti sono stati esclusi dalla possibilità di richiedere questo ulteriore aiuto: si tratta delle Partite Iva aperte dopo il 26 maggio 2021, oppure di chi ha chiuso la propria Partita Iva al 26 maggio 2021.

Inoltre sono stati esclusi dal beneficio anche gli enti pubblici, intermediari finanziari e società di partecipazione. In tutti questi casi la domanda di accesso ai fondi può essere stata respinta direttamente durante la richiesta.

Il contributo viene calcolato ed erogato in base ad alcune percentuali, legate al fatturato effettivo dell’impresa. I nuovi controlli del fisco principalmente vanno a verificare che nessuno abbia ricevuto indebitamente questi fondi. Al momento l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione utilizzano alcuni strumenti digitali per individuare eventuali illeciti, e in questi giorni iniziano i nuovi controlli.

Il fisco conosce diversi dati dei cittadini

I nuovi controlli saranno più precisi perché nell’ultimo periodo il fisco dispone di strumentazione volta a verificare il rispetto dei requisiti per accedere ai sostegni. Per questo motivo alcune domande vengono automaticamente respinte al momento in cui i cittadini chiedono l’accesso ai sostegni pur non avendo i requisiti necessari.

In caso di illeciti, vengono falsificate le informazioni per poter accedere ai sostegni, ed è su questi illeciti che si concentra maggiormente il fisco in questo periodo. Il fisco conosce i dati dei cittadini in modo maggiore rispetto al passato, e in determinati casi può accedere anche ai conti correnti dei cittadini.

In caso di evasione fiscale per esempio, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può recuperare eventuali debiti che i cittadini hanno verso il fisco direttamente dal conto corrente, oppure chiedendo il pignoramento di beni immobili e mobili.

Secondo la recente evoluzione verso la digitalizzazione dei sistemi, molte delle operazioni compiute dai cittadini sono dati a disposizione del fisco. Come visto in questo articolo il fisco per applicare controlli su casi specifici considerati a rischio evasione, può avere a disposizione dati di diversa natura: dalle agevolazioni fiscali richieste, ai pagamenti effettuati, dalle informazioni inerenti al reddito, ai mutui eventualmente attivi e alle operazioni bancarie correlate.

Il fisco può conoscere anche le spese effettuate per la ristrutturazione di casa, per viaggi, per la scuola, per le bollette, i trasporti e così via. Tuttavia agisce solamente nel caso in cui considera alcuni soggetti a rischio evasione fiscale, o, come nel caso dei recenti controlli, a rischio di appropriazione dei contributi a fondo perduto in modo illecito.

Nei casi peggiori, quando la domanda di un sostegno da parte dello stato è considerata infondata, o i requisiti vengono falsificati, oltre alle sanzioni e alla restituzione degli importi, si rischia anche la reclusione.

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