Avvisi bonari nel cassetto fiscale: le istruzioni

Con il Provvedimento n. 419815 del 19 novembre l'Agenzia...

Regime Forfettario: cosa cambia dal 2025?

Anche nel 2025, se deciderai di accedere...

Marchio forte e marchio debole: differenze e tutele

Fisco NazionaleMarchio forte e marchio debole: differenze e tutele

Un marchio forte possiede un'elevata capacità distintiva intrinseca. È solitamente arbitrario o di fantasia, senza alcun collegamento diretto con i prodotti o servizi che rappresenta. Un marchio debole, invece, ha una minore capacità distintiva. Spesso è descrittivo o evocativo dei prodotti o servizi che rappresenta.

Nel mondo del branding e del diritto commerciale, la distinzione tra “marchio forte” e “marchio debole” è cruciale per comprendere l’efficacia e la tutela legale del proprio marchio. La natura stessa del marchio influisce direttamente sulla sua capacità distintiva e sulla protezione che riceverà nell’ambito della proprietà intellettuale. Creare un brand efficace significa costruire una riconoscibilità che non solo attiri i consumatori, ma sia anche tutelata giuridicamente. La forza di un marchio, infatti, influisce sulla capacità di difenderlo in caso di violazione e sulla sua potenzialità di distinguersi in un mercato competitivo.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio cosa si intende per marchio forte e marchio debole, come riconoscerli e quali sono i vantaggi e gli svantaggi legati a ciascuno di essi.

Cos’è un marchio?

Prima di entrare nei dettagli delle definizioni di marchio forte e marchio debole, è importante fare chiarezza su cosa si intenda per marchio in generale.

Un marchio è un segno distintivo che consente di identificare un prodotto o un servizio e distinguerlo da quelli dei concorrenti. Esso può consistere in parole, loghi, disegni, lettere, colori o persino forme tridimensionali. La sua funzione principale è quella di assicurare al consumatore la provenienza di un bene o servizio, garantendo allo stesso tempo un certo standard di qualità.

Prima di parlare della “forza” di un marchio, è utile considerare le varie tipologie di marchi esistenti, tra cui:

  • Marchio denominativo: basato su parole, lettere o numeri.
  • Marchio figurativo: composto da elementi grafici o loghi.
  • Marchio di forma: una forma tridimensionale, come il packaging di un prodotto.

Cosa rende un marchio forte?

Un marchio forte si definisce tale quando il suo significato non coincide con la denominazione o la descrizione di un prodotto o servizio. In altre parole, un marchio forte è privo di qualsiasi attinenza diretta con il prodotto o servizio che rappresenta. Questi marchi utilizzano spesso nomi inventati, termini fantasiosi, o combinazioni inusuali di parole, che li rendono altamente distintivi e unici.

Un marchio forte è quindi, per sua natura, privo di qualsiasi attinenza con il prodotto o servizio che contraddistingue oltre ad avere, come ulteriore elemento caratterizzante, una componente di fantasia/creatività data dall’utilizzo di nomi o parole che non hanno, concettualmente, attinenza con il prodotto o il servizio interessato.

Un marchio forte, generalmente, è distintivo e unico. Questo significa che è facilmente riconoscibile e non può essere facilmente confuso con altri marchi.

Esempi di marchio forte

Esempi di marchi forti sono quelli che utilizzano nomi inventati, termini fantasiosi, o combinazioni inusuali di parole. Questi marchi godono di una protezione legale più ampia perché sono chiaramente associati a un singolo prodotto o azienda nella mente dei consumatori. In sede legale, un marchio forte è più facile da difendere in caso di controversie per violazione del marchio, in quanto la sua unicità e distintività rendono più evidente l’uso improprio o la copia da parte di terzi.

  • Nike: Un termine inventato che non aveva un significato precedente all’uso nel settore dell’abbigliamento sportivo.
  • Apple: Un nome di frutto utilizzato in un contesto totalmente diverso come quello dell’elettronica.
  • Kodak: Una parola creata ad hoc, che risulta memorabile e originale.
  • Rolex e Sony: Termini che non suggeriscono nulla di immediatamente associabile al prodotto, e per questo fortemente distintivi.

Vantaggi di un marchio forte

I marchi forti presentano diversi vantaggi:

  1. Facilità di tutela legale: Essendo altamente distintivi, sono più facilmente difendibili in caso di contenzioso;
  2. Alta riconoscibilità: I consumatori li ricordano facilmente, migliorando la fedeltà al brand.
  3. Ampio spettro di protezione: I marchi forti ricevono generalmente una protezione legale più estesa, che copre anche settori affini.

Svantaggi di un marchio forte

Sebbene i marchi forti abbiano molti vantaggi, ci sono anche alcuni aspetti meno favorevoli da considerare:

  • Maggiore investimento iniziale: Può essere necessario un investimento significativo in marketing per associare il marchio al prodotto o servizio, specialmente quando il nome è inventato e non suggerisce immediatamente il tipo di bene o servizio.

Cosa rende un marchio debole?

Un marchio debole si caratterizza per il suo basso livello di distintività. Spesso descrive direttamente il prodotto o servizio, o utilizza termini generici facilmente associabili alla categoria di beni o servizi offerti. Un marchio debole ha una forte attinenza rispetto al prodotto/servizio che rappresenta, rendendolo meno distintivo e più facilmente confondibile con altri marchi simili.

Per marchio debole si intende un marchio che descrive la natura o la qualità di un prodotto ovvero ha una forte attinenza (o quantomeno lascia trasparire) rispetto al prodotto/servizio al quale si riferisce.

Un marchio debole è quello che utilizza parole comuni, descrittive o generiche, che sono direttamente legate ai prodotti o servizi che rappresenta. Per esempio, usare una parola come “veloce” per un servizio di consegna potrebbe essere considerato debole perché è troppo descrittivo delle caratteristiche del servizio. I marchi deboli sono più difficili da registrare e proteggere legalmente perché non offrono un livello elevato di distintività. Inoltre, è più probabile che sorgano controversie legali, poiché altri possono sostenere che termini generici o descrittivi non possono essere monopolizzati da un’entità commerciale.

Esempi di marchio debole

In questi casi, come è facile intuire, il nome del marchio contiene anche il nome stesso del prodotto (o servizio) a cui si riferisce e in tal caso non potrà essere di per sé vietato l’utilizzo da parte di terzi delle parole come per esempio “divani” “scarpa” o “radio”, per contraddistinguere prodotti/servizi identici o simili.

  • Pasta Fresca: Nome che descrive direttamente il prodotto.
  • Caffè Roma: Una combinazione che, pur evocativa, non è particolarmente distintiva.
  • Divani&Divani e ScarpaMondo: Marchi che includono direttamente il nome del prodotto, risultando generici e quindi più deboli.

Vantaggi di un marchio debole

Anche i marchi deboli hanno alcune caratteristiche positive che possono renderli attraenti per determinate aziende:

  1. Immediatezza: La descrizione diretta del prodotto rende immediatamente chiaro al consumatore di cosa si tratta.
  2. Riduzione dei costi di marketing: Minor bisogno di spiegazioni, in quanto il nome suggerisce già il bene o il servizio.

Svantaggi di un marchio debole

Gli svantaggi dei marchi deboli sono numerosi e possono influire negativamente sulla longevità e la difendibilità del brand:

  • Difficoltà di tutela legale: Essendo meno distintivi, risulta difficile difenderli da eventuali utilizzi da parte di concorrenti;
  • Minore capacità di differenziazione: Rischiano di confondersi con altri marchi sul mercato, specialmente se utilizzano termini generici;
  • Limitata protezione: La protezione è spesso limitata alla combinazione del termine generico con altri elementi distintivi.

Confronto tra marchio forte e marchio debole

Per avere un quadro chiaro della differenza tra un marchio forte e uno debole, è utile mettere a confronto alcune delle loro caratteristiche principali.

CaratteristicaMarchio ForteMarchio Debole
DistintivitàAltaBassa
Tutela LegaleFacile da difendereDifficile da difendere
RiconoscibilitàAltaBassa
Investimento in MarketingAlto (iniziale)Ridotto
Capacità di DifferenziazioneElevataLimitata

La differenziazione tra marchio forte e marchio debole e tutela

La distinzione tra marchio debole e marchio forte attiene quindi alla diversa tutela di cui gode il marchio stesso in casi di concorrenza sleale o contraffazione. La legge garantisce chiaramente una tutela maggiore al marchio forte ed è la stessa giurisprudenza ad aver rilevato di volta in volta sui casi presi in esame come la distinzione tra segni forti e deboli, pur non essendo espressamente prevista a livello normativo, incida sul grado di tutela riconosciuto ai diversi tipi di marchi. La tutela dei marchi forti è caratterizzata quindi da maggior incisività in quanto qualsiasi tipo di variazione sarebbe ritenuta illegittima, di contro, il marchio debole potrà essere utilizzato da qualsiasi soggetto terzo senza che il titolare dello stesso possa opporsi.

La capacità di un marchio di essere protetto dipende anche dalla sua notorietà. Un marchio debole può diventare più forte e quindi più protetto legalmente se acquisisce notorietà nel tempo. Questo avviene quando un numero significativo di consumatori inizia ad associare il marchio con un particolare prodotto o servizio, anche se in origine il marchio era considerato debole.

La forza di un marchio nel contesto legale si riflette nella sua distintività e riconoscibilità. Mentre i marchi forti godono di una maggiore protezione legale e sono più facili da difendere, i marchi deboli possono incontrare ostacoli sia nella registrazione sia nella protezione legale. La transizione da un marchio debole a uno forte può avvenire attraverso la costruzione di una forte identità di marca e il riconoscimento del marchio nel mercato.

Come scegliere tra un marchio forte e un marchio debole?

La scelta tra un marchio forte e un marchio debole dipende da diversi fattori, tra cui la strategia aziendale, il budget di marketing, e l’obiettivo a lungo termine del brand. Di seguito sono presentati alcuni aspetti da considerare nella scelta del marchio giusto.

Considerazioni sulla tutela legale

Se la tua priorità è proteggere il marchio e differenziarti nettamente dai concorrenti, allora la scelta di un marchio forte è la più adatta. La distintività riduce la possibilità che altri possano copiare o utilizzare un marchio simile, e ti consente di avere un vantaggio competitivo a livello legale.

Considerazioni di marketing

Un marchio debole potrebbe essere una buona scelta per prodotti o servizi che necessitano di descrivere immediatamente le loro caratteristiche. In questo caso, la chiarezza può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio, specialmente se si tratta di prodotti di largo consumo.

Costi e budget

Se la tua azienda ha un budget limitato per le attività di marketing, un marchio debole potrebbe richiedere meno investimenti iniziali, poiché il consumatore capisce subito di cosa si tratta. Tuttavia, è importante considerare che un investimento maggiore in un marchio forte potrebbe ripagare sul lungo termine, migliorando la fedeltà e la protezione del brand.

Il marchio descrittivo

Oltre alla differenza netta che possiamo avere tra marchi forti e marchi deboli vi sono poi altri tipi di marchi che merita analizzare: tra di essi il marchio descrittivo che è invece un tipo di marchio composto esclusivamente da segni o indicazioni che descrivono direttamente il prodotto o il servizio che contraddistinguono, oppure una sua caratteristica. È una tipologia di marchio che ha molte probabilità di non essere accettato o comunque, qualora ottenesse la registrazione, potrebbe essere successivamente dichiarato nullo.

Un marchio descrittivo può acquisire protezione legale se sviluppa una “distintività secondaria“. Ciò significa che nel tempo, attraverso l’uso estensivo e il marketing, i consumatori iniziano ad associare il marchio con una particolare fonte piuttosto che con la descrizione del prodotto o servizio stesso.

Un esempio potrebbe essere “Panetteria Fresca” per un negozio di pane. Inizialmente, è un marchio descrittivo perché descrive semplicemente il fatto che la panetteria vende pane fresco. Tuttavia, se nel tempo i consumatori iniziano a riconoscere “Panetteria Fresca” non solo come una descrizione, ma come un indicatore dell’azienda specifica che produce quel pane, allora il marchio può acquisire distintività secondaria e diventare protetto legalmente.

Il divieto di registrazione di simili marchi lo troviamo disciplinato all’art. 13 del Codice della Proprietà Industriale (CPI), il quale stabilisce che non possano costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa i segni “divenuti di uso comune nel linguaggio corrente o negli usi costanti del commercio” e quelli “costituiti esclusivamente dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi o da indicazioni descrittive che ad essi si riferiscono”, ovvero i marchi indicativi del nome comune di un prodotto o di una categoria merceologica e quelli meramente descrittivi delle caratteristiche o delle funzioni essenziali del prodotto contraddistinto.

Il secondary meaning

Il termine “secondary meaning” (o “significato secondario“) nel contesto dei marchi si riferisce a un concetto legale nel diritto dei marchi, dove un termine o un’espressione che inizialmente è descrittiva o generica per un prodotto o un servizio diventa riconosciuto dal pubblico come indicativo di una particolare origine commerciale. In altre parole, benché il marchio inizialmente non fosse distintivo o fosse troppo descrittivo per essere registrato, ha acquisito distintività attraverso l’uso prolungato e il marketing, portando i consumatori ad associarlo a un particolare produttore o fornitore.

Un marchio con un significato secondario può essere registrato, offrendo protezione legale contro l’uso non autorizzato da parte di terze parti. Una volta che un marchio ha acquisito un significato secondario, gode di una protezione legale simile a quella di un marchio arbitrario o inventato, che sono tipicamente più forti e distintivi.

Questo fenomeno è disciplinato dall’art. 13, comma 2 e 3 del Codice della Proprietà Industriale e si verifica in particolare quando un marchio, grazie all’uso che ne viene fatto, acquisisce un significato ulteriore rispetto a quello originario, che ne determina la distintività e ne garantisce così la tutela.

Consulenza legale online

Se hai letto questo articolo e ti sei reso conto che potresti aver bisogno di aiuto nell’analizzare la tua situazione in relazione all’applicazione di questa normativa, contattami! Ricorda che solo attraverso l’ausilio di un legale esperto del settore potrai evitare di commettere errori. Non aspettare, contattami subito.

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    Domande Frequenti

    Quali sono i vantaggi legali di un marchio forte rispetto a uno debole?

    Un marchio forte ha un livello più alto di distintività, il che lo rende più facilmente difendibile in sede legale rispetto a un marchio debole. I marchi deboli, essendo descrittivi, sono più difficili da proteggere contro l’uso da parte di terzi.

    Un marchio debole può diventare forte col tempo?

    Sì, in alcuni casi un marchio debole può acquisire distintività tramite l’uso prolungato e la riconoscibilità acquisita presso il pubblico. Questo fenomeno è noto come “acquisizione di capacità distintiva” o “secondary meaning”.

    Quali sono le difficoltà nel registrare un marchio debole?

    La registrazione di un marchio debole può essere respinta se non soddisfa i requisiti di distintività stabiliti dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Spesso, i marchi descrittivi non vengono accettati poiché non sono in grado di distinguere adeguatamente i prodotti di un’azienda da quelli dei concorrenti.

    Modulo di contatto

      Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

      I più letti della settimana

      Abbonati a Fiscomania

      Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
      Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
      Accedi con il tuo account.
      I nostri tools

      Importante

      Fiscomania.com ha raccolto, con ragionevole cura, le informazioni contenute nel sito. Il materiale offerto (coperto da leggi sul copyright) è destinato ai lettori, solo a scopo informativo. Non può in nessun caso sostituire una adeguata consulenza o parere professionale che resta indispensabile. Il portale non accetta alcuna responsabilità in relazione all’utilizzo di tale pubblicazioni senza la collaborazione dei suoi professionisti. Si prega di leggere Termini e condizioni e informativa sulla privacy.

       

      Martina Cergnai
      Martina Cergnai
      Laurea in diritto internazionale penale “I gender crimes nel diritto penale internazionale“ Iscritta all'Ordine degli Avvocati di Pistoia. Nel 2021 partecipa al Corso di Alta Formazione in Fashion Law presso l'Università Cattolica di Milano. Mi occupo di aspetti legali su proprietà intellettuale, marchi, brevetti, fashionlaw e diritto informatico.
      Leggi anche

      Clausola di prelazione statutaria

      La clausola di prelazione statutaria è uno strumento giuridico utilizzato all'interno degli statuti societari (di società di capitali) per...

      Avvisi bonari nel cassetto fiscale: le istruzioni

      Con il Provvedimento n. 419815 del 19 novembre l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato le regole per la consultazione da oggi, 20...

      Cos’è il cassetto fiscale e come si accede?

      Il cassetto fiscale è un portale telematico offerto dall'Agenzia delle Entrate che permette di consultare in modo semplice e...

      Contratti per servizi infragruppo: condizioni di deducibilità

      I contratti per servizi infragruppo rappresentano un elemento cruciale per la gestione delle relazioni tra società appartenenti allo stesso...

      Imposta di successione, donazioni e trust: cosa cambia dal 2025

      Il D.Lgs. n. 139 del 18 settembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre, prevede alcune novità per...

      Perché conviene costituire una SRL nel 2025?

      La SRL è una società di capitali che non ha limiti di capitale. Può essere costituita anche con un...