Il make up artist è una figura professionale che si è diffusa con l’espandersi del mercato relativo alla cosmetica in Italia, ad oggi sono molte le persone che escono da un’accademia professionale conseguendo un diploma per tale professione.
La mansione svolta da una make up artist potrebbe consistere, nello svolgimento della prestazione in maniera subordinata, quindi sotto le direttiva di un’azienda, lavorando per essa, oppure in maniera freelance ovvero svolgendo la sua prestazione ad un portafoglio clienti quasi sempre diverso, in maniera totalmente autonoma, usufruendo dei suoi strumenti in totale libertà.
Anche il mondo social ha dato una spinta espansiva a questa particolare figura professionale, facendone sentire sempre più il bisogno.
Indice degli Argomenti
Caratteristiche del make up artist
DI seguito le principali competenze e compiti di un make up artist:
- Consulenza personalizzata: Valutare le caratteristiche del viso e le preferenze del cliente per creare un look personalizzato.
- Applicazione del trucco: Utilizzare tecniche e prodotti vari per applicare il trucco, comprese basi, ombretti, rossetti, eyeliner, mascara e altri cosmetici.
- Conoscenza dei prodotti: Conoscere una vasta gamma di prodotti cosmetici, compresi i loro ingredienti, effetti e tecniche di applicazione.
- Adattamento a diverse situazioni: Creare look appropriati per varie occasioni, che si tratti di eventi quotidiani, spettacoli dal vivo, riprese cinematografiche o servizi fotografici.
- Creatività e innovazione: Sperimentare con colori, texture e tecniche per creare nuovi look e stili unici.
- Igiene e cura degli strumenti: Mantenere elevati standard di igiene, pulizia e manutenzione degli strumenti di trucco, come pennelli e spugne.
- Aggiornamento continuo: Rimanere aggiornati sulle ultime tendenze del settore, tecniche innovative e nuovi prodotti cosmetici.
Partita Iva e lavoro occasionale
Il make up artist freelance come ogni attività autonoma, svolta in maniera continuativa, deve aprire partita iva, tuttavia si ricorda che l’attività svolta in maniera del tutto occasionale, consente al professionista, di usufruire delle prestazioni occasionali e quindi di emettere la ricevuta con ritenuta d’acconto, se si presume un ricavo annuo inferiore a 5.000,00 euro e la prestazione dovrà avere durata inferiore a 30 giorni per anno solare per ciascun committente.
Per dichiarare i ricavi sarà sufficiente rilasciare al cliente (se soggetti passivo Iva) una ricevuta con ritenuta d’acconto del 20% e marca da bollo per importi superiori ai 77,47€.
Codici ATECO make up artist: le differenze
La figura del make up artist, si identifica in più codici ATECO a seconda delle modalità svolte dal professionista.
- Il codice ATECO 96.02.02 rientra nella categoria “servizi degli istituti di bellezza”
- Il codice ATECO 90.02.09 “altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche” per coloro che si occupano di trucco per set cinematografici, teatrali, televisivi, in generale per il mondo dello spettacolo, se parliamo di artigiani.
- Il codice ATECO 96.09.09 “altre attività di servizi per la persona nca” in caso di libero professionista.
La principale differenza sta nella determinare chi svolge l’attività come artigiano o chi la svolge come libero professionista.
Perché ci interessa capire questa differenza? Per inquadrare il professionista sotto l’aspetto fiscale e contributivo.
L’Artigiano è colui che svolge attività di make up artist all’interno di un centro estetico per prima cosa è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. In alternativa è possibile, ricorrere all’ affitto di poltrona”, ovvero svolgere la propria attività presso il centro estetico di una terza persona che “affitta” una postazione.
Il Libero professionista freelance è il make up artist che svolge attività di truccatore o truccatrice per terze persone. Dovrà aprire partita iva e procedere con l’iscrizione Gestione Separata INPS.
Regime contabile per il make up artist freelance
Il regime forfettario
Il regime forfettario è sicuramente il regime più conveniente. L’imposta sostitutiva in regime forfettario è del 15%, 5% per i primi 5 anni in caso di inizio attività che non fosse già esercitata nei 3 anni precedenti l’apertura della partita Iva. Si può usufruire del regime forfettario fino a che non verrà superato il reddito annuo pari a 85.000,00 euro.
Se nel corso dell’anno si supera la soglia sopra esposta si esce in automatico dal regime forfettario a partire da Gennaio dell’anno successivo. Il coefficiente di redditività in base al proprio codice ATECO, che nel caso dei freelance è pari al 67%.
Il regime ordinario in contabilità semplificata
Nel caso in cui il professionista non rientrasse nei requisiti previsti dal regime forfettario verrà adottato il regime fiscale ordinario in contabilità semplificata.
Il reddito sarà conteggiato sulla differenza tra ricavi meno costi. Su questo reddito si applicherà l’IRPEF in base agli scaglioni in vigore:
Numero Scaglione | Scaglioni | Aliquote IRPEF |
1° | Fino a € 28.000 | 23 per cento |
2° | Tra € 28.001 e € 50.000 | 35 per cento |
3° | Oltre € 50.001 | 43 per cento |
Il regime ordinario in contabilità semplificata
In caso di superamento della soglia dei 400 mila € per le attività di prestazione di servizi o dei 700 mila € per le altre attività, dal regime ordinario in contabilità semplificata si passa al regime ordinario.
Versamento contributi make up artist freelance
L’attività di make up artist non prevede una cassa di previdenza obbligatoria, per cui i contributi si versano alla gestione separata INPS nella misura pari al 26,23% del reddito imponibile, ciò significa che non è previsto l’obbligo del versamento del minimale come nel caso degli artigiani.
Esempio di ricavo per make up artist freelance in regime forfettario
Ipotizziamo un reddito annuo di 15.000 euro per il secondo anno di attività svolta.
Reddito imponibile (67% di 15.000): 10.050,00 euro
Contributi INPS: 2.636,11 euro
Imposta sost. Reg. forfettario: 502,50 euro
Reddito netto: 11861,39 euro
Ricordiamo che i contributi INPS si versano al 30 Giugno dell’anno successivo a titolo di Saldo e I acconto e al 30 Novembre come II acconto.
Nelle ricevute che si emettono in regime forfettario non si applica la ritenuta d’acconto del 20%, poiché l’imposta sostitutiva viene versata direttamente con la dichiarazione dei redditi.
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