Regime Forfettario: cosa cambia dal 2025?

Nuovi limiti di reddito: aumento della soglia...

IRES premiale imprese: come funziona?

Aliquota ridotta al 20%: Riservata a chi...

Rivalutazione pensioni 2025

La rivalutazione delle pensioni è un meccanismo...

Come sfruttare la leva finanziaria aziendale

Fisco NazionaleBilancioCome sfruttare la leva finanziaria aziendale

Come è possibile sfruttare la leva finanziaria per finanziare un'impresa? Ovvero, come determinare il livello di indebitamento massimo che l'impresa può sopportare?

Negli ultimi anni abbiamo visto anche in Italia il proliferare di nuove Start-up ideate per sviluppare di nuove idee di business online e offline, ma purtroppo non tutte queste imprese sono riuscite a tenere il passo del mercato della concorrenza o dei propri debiti. Oggi per avviare con successo un’idea imprenditoriale non è sufficiente soltanto trovare un mercato di riferimento, una nicchia di potenziali clienti disposti a acquistare beni o servizi, ma è necessario essere in grado di analizzare la situazione finanziaria dell’azienda.

La maggior parte delle imprese si accorgono della crisi quando è ormai troppo tardi, è la chiusura o peggio ancora il fallimento sono conseguenze inevitabili. Ecco perché è necessario essere in grado di anticipare gli effetti della crisi, o meglio ancora essere in grado di governare correttamente le dinamiche finanziarie dell’azienda, in modo tale da  per intervenire quando si è ancora in tempo. In tutto questo assume un carattere particolare il concetto di leva finanziaria applicata all’indebitamento dell’azienda. Andiamo ad analizzare, quindi, come è possibile sfruttare la leva operativa per l’indebitamento di un’impresa.

Le fonti di finanziamento dell’impresa

L’obiettivo di ogni impresa dovrebbe essere quello di massimizzare il profitto riducendo al massimo i costi. Per poterlo fare l’impresa deve trovare il livello massimo di produzione ottenibile, ovvero quel livello in cui è possibile sfruttare al massimo le economie di scala, e quindi ridurre al minimo il costo medio di realizzazione del prodotto.

Al fine di poter raggiungere il livello ottimale di produzione l’impresa deve potersi espandere, quindi investire in attività materiali, immateriali, finanziarie ed in risorse umane. Per poterlo fare l’imprenditore si trova davanti a due possibilità:

  • Finanziamento con capitale proprio – L’imprenditore si assume il rischio e investe risorse finanziarie personali nell’azienda. In questo modo l’impresa evita di indebitarsi con soggetti esterni e riduce il costo per oneri finanziari;
  • Finanziamento con capitale di terzi – In questo caso sono gli istituti finanziari a concedere finanziamenti all’azienda per la propria attività, in cambio della restituzione del capitale in aggiunta ad oneri finanziari. Questa strada potrebbe apparire sicuramente la più onerosa, ma deve essere tenuto presente l’effetto positivo che la deducibilità degli oneri finanziari pone nella determinazione del reddito di impresa.

Come abbiamo detto l’impresa deve tendere alla massimizzazione del profitto riducendo i costi, tra cui rientrano a pieno titolo anche gli oneri finanziari dei prestiti concessi dagli istituti di credito. Per questo motivo l’impresa dovrebbe tendere a trovare il giusto equilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi.

L’impresa nella scelta delle fonti di finanziamento necessarie alla copertura del fabbisogno finanziario deve tenere conto degli effetti positivi della leva finanziaria.

Che cos’è la leva finanziaria di un’azienda?

Il termine leva finanziaria è un indicatore utilizzato per misurare l’indebitamento di un’azienda. Sostanzialmente misurare la leva finanziaria di un’impresa significa valutare l’utilizzo di capitali di terzi a fine di finanziamento, rispetto al capitale proprio.

La leva finanziaria è un concetto che si riferisce all’uso di fondi presi in prestito per aumentare il potenziale guadagno di un investimento. In altre parole, la leva finanziaria è il rapporto tra il capitale proprio di un investitore e il denaro preso in prestito per investire in un’attività. Il rapporto tra il capitale proprio e il denaro preso in prestito è chiamato “rapporto di leva” o “rapporto di indebitamento“.

La leva finanziaria può aumentare i guadagni di un investimento, ma aumenta anche il rischio. Se l’investimento non produce i risultati attesi, l’investitore potrebbe perdere il proprio capitale e avere difficoltà a restituire il denaro preso in prestito. Per questo motivo, l’uso della leva finanziaria richiede una valutazione attenta dei rischi e delle opportunità, e dovrebbe essere utilizzata solo da investitori esperti e ben informati.

In generale, l’uso della leva finanziaria comporta un maggiore rischio e richiede una valutazione attenta dei rischi e delle opportunità. Inoltre, è importante considerare il costo del denaro preso in prestito, che può influire sul rendimento complessivo dell’investimento.

Esempi di leva finanziaria

Ad esempio, se un investitore ha 10.000 euro di capitale proprio e prende in prestito altri 90.000 euro per investire in un’attività, la leva finanziaria sarà di 9 a 1. Ciò significa che l’investitore sta usando nove volte il proprio capitale per investire. Questo significa che l’investitore sta utilizzando nove volte il proprio capitale per investire. Se l’attività produce un rendimento del 10%, l’investitore otterrà un guadagno del 90% sul capitale proprio, poiché il rendimento sul capitale preso in prestito deve essere restituito all’istituto di credito che ha concesso il prestito. Tuttavia, se l’attività non produce i risultati attesi, l’investitore potrebbe subire una perdita che supera il capitale proprio. Inoltre, se l’attività non produce il rendimento previsto, l’investitore potrebbe avere difficoltà a restituire il denaro preso in prestito.

Un esempio concreto di utilizzo della leva finanziaria potrebbe essere un investitore che acquista un immobile per 100.000 euro con un rapporto di leva di 4 a 1. L’investitore utilizza 25.000 euro di capitale proprio e prende in prestito 75.000 euro. Se l’immobile produce un rendimento del 8%, l’investitore guadagnerà 8.000 euro all’anno sul capitale proprio di 25.000 euro, per un rendimento del 32%. Tuttavia, se l’immobile subisce una perdita del 10%, l’investitore potrebbe subire una perdita di 10.000 euro, che probabilmente comporterà anche una riduzione del rendimento dell’immobile. In questo caso se il costo del denaro preso a prestito superasse l’importo della rendita l’investitore potrebbe non essere in grado di restituire il denaro preso in prestito dall’istituto di credito.

Come si calcola la leva finanziaria aziendale?

L’analisi della leva finanziaria consente di fornire una risposta ottimale alla domanda circa la convenienza ad indebitarsi ed è fondamentale per determinare il giusto equilibrio tra fonti di finanziamento interne (con capitale proprio) e fondi di finanziamento esterne (capitale di debito). In particolare, analizzando la relazione tra la redditività del capitale investito (Roi) e il costo dell’indebitamento (i) è possibile determinare l’effetto positivo, negativo o nullo che un maggiore indebitamento provoca sulla redditività complessiva dell’azienda (Roe).

Partendo dalla classica formulazione della redditività del capitale proprio per il calcolo del Roe possiamo avere, un effetto positivo negativo o nullo della leva finanziaria a seconda che la redditività del capitale investito sia superiore inferiore od uguale al costo del capitale di terzi, derivante dall’indebitamento.

Roe = (Roi +(Roi – Rod)*Ct/Cp)

Dove i valori rappresentano:

Roe = indice di redditività del capitale proprio;
Roi = indice di redditività del capitale investito;
Rod = costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito;
Ct = capitale di terzi;
Cp = capitale proprio.

Quindi, posto il Roi come il rendimento degli investimenti effettuati, e considerato il Rod come il costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito, possiamo avere le seguenti situazioni:

Effetto leva positivo (Roi – Rod) > 0 – Se il rendimento del capitale investito nell’impresa (Roi) è maggiore del costo sopportato per ottenere capitali da terzi, conviene ricorrere a capitali di terzi per finanziare i propri investimenti, perché ciò si traduce in un effetto positivo sulla redditività complessiva del capitale proprio. In pratica, tanto più è ampia la differenza tra Roi e il costo dell’indebitamento tanto più conviene fare ricorso al capitale di terzi perché ciò si traduce in un effetto positivo sul Roe.

Effetto leva negativo (Roi – Rod) < 0 – Se il rendimento del capitale investito nell’impresa (Roi) è inferiore al costo sopportato per ottenere finanziamento esterni, conviene limitare il ricorso al capitale di terzi perché un aumento del debito produce un effetto moltiplicatore negativo sulla redditività del capitale proprio dell’azienda.

Effetto leva nullo (Roi – Rod) = 0 – Se il rendimento del capitale investito nell’impresa (Roi) è pari al costo sopportato per l’indebitamento, la scelta del mix tra fonti interne ed esterne non produce alcun effetto sul Roe.

Vantaggi della leva finanziaria

L’utilizzo della leva finanziaria può offrire alcuni vantaggi agli investitori. Di seguito sono elencati alcuni esempi:

  1. Aumento del potenziale guadagno: L’uso della leva finanziaria consente agli investitori di aumentare il potenziale guadagno dei propri investimenti. Prendendo in prestito denaro per investire, gli investitori possono acquisire asset che potrebbero essere altrimenti troppo costosi per loro, permettendo loro di beneficiare di eventuali aumenti di valore.
  2. Diversificazione del portafoglio di investimenti: La leva finanziaria può anche consentire agli investitori di diversificare il proprio portafoglio di investimenti. Prendendo in prestito denaro per investire in diverse attività, gli investitori possono ridurre il rischio complessivo del proprio portafoglio e aumentare le possibilità di ottenere rendimenti più consistenti.
  3. Maggiore flessibilità: L’uso della leva finanziaria può anche offrire maggiore flessibilità agli investitori. Se un investitore non ha abbastanza denaro da investire, la leva finanziaria può permettergli di ottenere i finanziamenti necessari per fare un investimento redditizio.

Tuttavia, è importante notare che l’utilizzo della leva finanziaria comporta anche rischi. Prima di utilizzare la leva finanziaria, gli investitori dovrebbero fare una valutazione attenta dei rischi e delle opportunità e assicurarsi di avere la capacità di gestire eventuali perdite.

Come sfruttare al massimo la leva finanziaria per un’impresa?

In definitiva possiamo dire che l’effetto leva finanziaria incide sia sulla redditività che sulla solidità dell’impresa. La leva finanziaria positiva, (Ror – Rod) > 0, produce un effetto positivo sulla redditività del capitale proprio ma può creare problemi di solidità se si ricorre in modo eccessivo all’indebitamento finanziario. L’effetto leva deve essere sfruttato ma:

  • Senza superare i limiti di soglia della solidità: all’aumentare dell’indebitamento la struttura finanziaria della società diviene sempre meno solida. Nel momento in cui l’effetto leva diventa nullo, l’indebitamento finanziario non deve aumentare ulteriormente;
  • Si deve avere una forte capacità previsionale in quanto il fattore (Roi – Rod) deve essere analizzato in prospettiva futura;
  • Tenere presente che Roi e Rod si possono modificare nel tempo in modo del tutto scoordinato;
  • Una riduzione del Roi che scendesse al di sotto del Rod produrrebbe effetti devastanti sul Roe.

Per determinare il livello di indebitamento massimo sopportabile dall’azienda è quindi opportuno simulare l’andamento di Roi e Rod nel tempo fino a determinare il punto in cui l’effetto leva diventa nullo. Quell’esatto punto è quello in cui si raggiunge il massimo indebitamento sopportabile dall’azienda, con quella data capacità produttiva.

E’ opportuno sottolineare, quindi, che è bene evitare di fare ricorso esclusivamente al capitale di debito per effettuare un finanziamento. Infatti, anche in presenza di una leva finanziaria positiva (Roi maggiore del costo del debito) sarebbe un grave errore  finanziare gli investimenti esclusivamente con capitale di credito perché aumentare l’indebitamento significa aumentare il rischio dell’impresa sia sotto il profilo finanziario (eccessivo indebitamento, maggiore dipendenza da finanziatori esterni, maggiore rischio) sia sotto il profilo economico (aumentano gli oneri finanziari, che rappresentano costi fissi).

Per approfondire: “Economic Value Added (Eva): indicatore di performance per le Pmi.

Rischi della leva finanziaria

L’utilizzo della leva finanziaria comporta anche alcuni rischi, che gli investitori dovrebbero prendere in considerazione prima di decidere di utilizzarla. Di seguito sono elencati alcuni esempi:

  1. Rischio di perdita del capitale proprio: L’uso della leva finanziaria può aumentare la possibilità di perdere il proprio capitale proprio. Se gli investimenti non generano i rendimenti previsti o subiscono perdite, l’investitore potrebbe non essere in grado di restituire il denaro preso in prestito e potrebbe subire la perdita del proprio capitale proprio.
  2. Chiamata al margine: La leva finanziaria può comportare il rischio di una chiamata al margine, ovvero la richiesta da parte dell’istituto di credito di depositare ulteriori fondi per coprire eventuali perdite sulle posizioni. Se l’investitore non è in grado di depositare ulteriori fondi, l’istituto potrebbe chiudere le posizioni aperte.
  3. Rischio di fallimento: L’uso della leva finanziaria comporta anche il rischio di fallimento, sia dell’investimento che dell’investitore stesso. Se un investimento subisce perdite significative, l’investitore potrebbe non essere in grado di restituire il denaro preso in prestito e potrebbe finire per dichiarare bancarotta.
  4. Rischio di interesse: L’uso della leva finanziaria comporta anche il rischio di interesse. L’investitore deve restituire il denaro preso in prestito, oltre agli interessi, che possono aumentare il costo dell’investimento e ridurre i rendimenti previsti.

In sintesi, l’uso della leva finanziaria comporta rischi significativi che gli investitori dovrebbero prendere in considerazione. Prima di utilizzarla, è importante valutare attentamente i rischi e le opportunità, nonché disporre di un piano di gestione del rischio adeguato per evitare di subire perdite significative.

Come valutare l’utilizzo della leva finanziaria?

Prima di decidere di utilizzare la leva finanziaria, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e i propri obiettivi di investimento. Di seguito sono riportati alcuni consigli utili per gli investitori che intendono utilizzare la leva finanziaria:

  1. Valutare la propria capacità finanziaria: Gli investitori dovrebbero valutare attentamente la propria capacità finanziaria prima di decidere di utilizzare la leva finanziaria. È importante avere un’adeguata riserva di denaro disponibile per coprire eventuali perdite sulle posizioni e per restituire il denaro preso in prestito.
  2. Avere un piano di gestione del rischio: È importante avere un piano di gestione del rischio adeguato per evitare di subire perdite significative. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente i rischi e le opportunità dell’utilizzo della leva finanziaria e definire un piano per gestire il rischio di perdite.
  3. Considerare l’orizzonte temporale degli investimenti: Gli investitori dovrebbero considerare l’orizzonte temporale degli investimenti e la propria capacità di tollerare eventuali fluttuazioni di mercato. L’utilizzo della leva finanziaria può aumentare l’esposizione al rischio di mercato e comportare una maggiore volatilità degli investimenti.
  4. Conoscere le condizioni del prestito: Gli investitori dovrebbero conoscere le condizioni del prestito e le relative spese, come gli interessi e le commissioni, per comprendere il costo complessivo dell’utilizzo della leva finanziaria. Inoltre, dovrebbero essere consapevoli dei requisiti del broker, come i margini minimi richiesti per mantenere le posizioni aperte.

In sintesi, l’utilizzo della leva finanziaria può comportare notevoli benefici, ma anche rischi significativi. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente i propri obiettivi di investimento e la propria capacità finanziaria, conoscere le condizioni del prestito e definire un piano di gestione del rischio adeguato per evitare di subire perdite significative.

Conclusioni

In conclusione, la leva finanziaria è uno strumento che consente di aumentare il potenziale guadagno degli investimenti, ma che comporta anche significativi rischi. Per questo motivo, è importante valutare attentamente i propri obiettivi di investimento, la propria capacità finanziaria e il livello di rischio accettabile prima di utilizzare la leva finanziaria.

Gli investitori dovrebbero inoltre conoscere le condizioni del prestito, definire un piano di gestione del rischio adeguato e considerare l’orizzonte temporale degli investimenti. In caso di incertezze o dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario per una consulenza personalizzata.

In sintesi, la leva finanziaria può rappresentare un’opportunità per gli investitori che desiderano aumentare i loro guadagni, ma deve essere utilizzata con attenzione e prudenza, valutando attentamente rischi e opportunità.

Modulo di contatto

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    I più letti della settimana

    Abbonati a Fiscomania

    Oltre 1.000, tra studi, professionisti e imprese che hanno scelto di abbonarsi per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi. Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure Accedi con il tuo account.

    I nostri tools
    Advertising

     

    Andrea Baldini
    Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
    Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. [email protected]
    Leggi anche

    Regime Forfettario: cosa cambia dal 2025?

    Nuovi limiti di reddito: aumento della soglia per i redditi di lavoro dipendente da 30.000 a 35.000 euro. Causa ostativa...

    IRES premiale imprese: come funziona?

    Aliquota ridotta al 20%: Riservata a chi rispetta specifiche condizioni. Requisiti principali: Mantenimento occupazionale, incremento forza lavoro, investimenti in beni...

    Pensione anticipata: cos’è e come ottenerla?

    Negli ultimi anni, il tema delle pensioni anticipate ha guadagnato sempre più attenzione, sia tra i lavoratori che tra...

    Inventario di magazzino: la rilevanza fiscale

    Cos'è l'inventario di magazzino: registrazione e controllo delle merci. Perché è importante: garantisce efficienza operativa e decisioni strategiche. Metodi principali: FIFO,...

    Conto corrente per non residenti

    Cos'è un conto corrente per non residenti: Un conto dedicato a chi risiede all'estero ma necessita di servizi bancari...

    Rivalutazione pensioni 2025

    La rivalutazione delle pensioni è un meccanismo fondamentale per adeguare gli importi degli assegni al costo della vita, preservando...