Invito iscrizione gestione separata: i chiarimenti dell’INPS

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L’INPS sta recentemente inviando avvisi a tutti i contribuenti che risultano non iscritti alla gestione separata. Se sei un lavoratore parasubordinato o autonomo, potresti aver ricevuto un invito sull’applicazione MyINPS o tramite email, allo scopo di regolarizzare la tua posizione al più presto. Questa comunicazione ha sicuramente suscitato perplessità su come procedere, ma non temere, l’INPS ha fornito finalmente tutti i chiarimenti necessari in relazione all’invito iscrizione gestione separata.

Nel messaggio n. 2535, pubblicato il 6 luglio 2023, l’INPS specifica che si tratta di un invito all’iscrizione alla gestione separata. Se ancora non sei iscritto, ti consiglio di agire quanto prima per evitare inconvenienti futuri sui calcoli contributivi. In caso di mancata iscrizione, l’Istituto registrerà infatti la prima data disponibile presente nel flusso delle denunce UNIEMENS oppure sul modello F24 del versamento. Queste date non sempre coincidono con l’avvio dell’attività. È qui che diventa necessario prestare particolare attenzione e procedere con l’iscrizione alla gestione separata per evitare errori nel calcolo della tua contribuzione.

Ma non preoccuparti, siamo qui per guidarti passo dopo passo. Seguiamo insieme le istruzioni fornite nel messaggio INPS del 6 luglio e potrai regolarizzare la tua situazione in modo semplice e veloce.

Invito iscrizione gestione separata: a chi rivolge?

L’INPS ha emesso il messaggio n. 2535 il 6 luglio 2023, con l’obiettivo di informare che è attualmente in corso l’invio di avvisi destinati a tutti i contribuenti che non risultano iscritti alla gestione separata. Nello specifico si rivolge alle seguenti categorie:

  • contribuenti parasubordinati e/o professionisti senza cassa;
  • collaboratori coordinati e continuativi;
  • amministratori di società;
  • lavoratori autonomi occasionali;
  • liberi professionisti.

Come precisato dall’art. 2, commi 26 e 27, della legge 8 agosto 1995, n. 335, l’iscrizione alla Gestione separata è un adempimento “che grava sia sui lavoratori per i quali l’obbligo contributivo alla medesima gestione è in capo al committente, c.d. lavoratori parasubordinati, sia per i soggetti che producono reddito da esercizio di attività di arti e professioni di cui all’articolo 53, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR), ovvero i lavoratori autonomi professionisti“.

Ora che è chiaro chi sono i destinatari della comunicazione da parte dell’Inps che non risultano ancora iscritti alla gestione separata, scattano ulteriori domande. Una volta ricevuto l’invito da parte dell’Inps a regolarizzare la propria situazione, il contribuente si chiede: come procedere? cosa si rischia? Niente panico, l’Istituto ci fornisce tutte le indicazioni.

Mancata iscrizione gestione separata: cosa si rischia?

La mancata iscrizione alla gestione separata non implica l’applicazione di eventuali sanzioni e il contribuente potrebbe eventualmente decidere di ignorare l’avviso e aspettare che l’iscrizione avvenga automaticamente. Ma attenzione! Una scelta di questo tipo potrebbe avere impatti negativi sul calcolo della tua anzianità contributiva. Scopriamo quale sarebbe il rischio.

In caso di mancata iscrizione alla gestione separata, il sistema registra in automatico gli elementi elencati nel messaggio n. 2535:

  • per i lavoratori parasubordinati: la data di inizio attività più remota presente nel flusso delle denunce Uniemens;
  • per i lavoratori autonomi liberi professionisti: la data più remota inserita nella colonna “periodo di riferimento” sul modello F24 del versamento effettuato.

La questione cruciale riguarda le date che vengono automaticamente prese dal sistema in caso di mancata iscrizione alla gestione separata. Queste date potrebbero non coincidere con l’effettivo inizio dell’attività, che è fondamentale per l’iscrizione alla gestione separata e per il corretto accredito dei contributi. Ciò potrebbe avere conseguenze negative sulla posizione previdenziale dell’assicurato, come ad esempio il riconoscimento di un numero inferiore di mesi di contribuzione.

È quindi di estrema importanza procedere con l’iscrizione alla gestione separata e assicurarsi che le date corrispondano correttamente per evitare potenziali svantaggi nella propria situazione previdenziale.

Domanda di gestione separata: come procedere?

Il lavoratore che abbia lavorato sia come parasubordinato che lavoratore autonomo professionista deve procedere con l’iscrizione ad entrambe le due tipologie di gestione separata che “corrispondono a due distinte posizioni anagrafiche per tipologia, funzionali a consentire al contribuente e all’Istituto di accreditare correttamente la contribuzione previdenziale in relazione alle distinte date di inizio attività“.

Il messaggio dell’Inps del 6 luglio indica a quale data fare riferimento a seconda della categoria di appartenenza:

  • la data di inizio della prestazione lavorativa per i lavoratori parasubordinati;
  • la data di inizio dell’obbligo contributivo presso la gestione separata INPS per il lavoratore autonomo professionista mediante l’apertura del “Cassetto previdenziale per liberi professionisti“.

In conclusione, non sono previste sanzioni per il mancato adempimento. Tuttavia, ti consiglio di procedere con l’iscrizione alla gestione separata al fine di evitare eventuali errori nel calcolo della contribuzione effettivamente versata. Mantenere aggiornata la propria posizione previdenziale è fondamentale per garantire una corretta tutela dei propri diritti.

Gestione separata: le risposte dell’Inps alle FAQ

In concomitanza con la pubblicazione del messaggio n. 2525, l’INPS ha reso noto l’Allegato n. 1, in cui raccoglie le risposte alle 16 domande più comuni (FAQ), al fine di facilitare la soluzione di eventuali dubbi o problematiche. L’INPS sottolinea che l’iscrizione alla gestione separata può essere effettuata anche attraverso intermediari, offrendo così una modalità alternativa per adempiere all’obbligo.

Trai i vari dubbi che emergono in relazione all’iscrizione alla gestione separata, l’Inps evidenzia, anche nell’allegato, l’importanza di verificare sull’estratto conto che la data indicata corrisponda realmente alla data di inizio della tua attività. Il rischio è quello più volte richiamato di un accredito della contribuzione che potrebbe non coprire i primi mesi per i quali hai lavorato.

Se riscontri un’errata registrazione della data o la mancanza di alcuni mesi nel tuo estratto conto della gestione separata, l’INPS consiglia di seguire due strade. Puoi procedere con l’iscrizione o inviare una comunicazione scritta alla tua sede INPS di competenza, dichiarando la corretta data di inizio attività. La sede potrebbe richiedere ulteriori informazioni e successivamente apportare le necessarie modifiche. Una volta effettuata l’iscrizione o corretta la data di inizio attività da parte della sede INPS, il tuo estratto conto verrà automaticamente aggiornato. Questo assicurerà che la tua posizione contributiva sia allineata alla realtà e che non vi siano discrepanze nel calcolo dei contributi.

Per altri dubbi o chiarimenti, siamo sempre qui per te.

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    Elena Lamperti
    Elena Lamperti
    Laureata in Scienze del Lavoro e Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Milano. Appassionata da sempre di economia e diritto del lavoro, racconta con parole semplici questo mondo, in costante evoluzione.
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