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Festività di dicembre in busta paga: cosa attendersi?

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Dicembre 2024, con le sue festività infrasettimanali, aggiunge complessità al calcolo della busta paga. Le festività natalizie sono retribuite anche se cadono in giorni lavorativi, ma le condizioni dipendono dai CCNL di riferimento. Per il fine anno è importante considerare anche la tredicesima mensilità e i bonus previsti.

Il mese di dicembre 2024, con le sue festività che cadono in giorni infrasettimanali, aggiunge un elemento di complessità che richiede una gestione attenta da parte dei datori di lavoro nel calcolare accuratamente la busta paga. Allo stesso tempo, i lavoratori devono comprendere l’impatto specifico delle festività di dicembre in busta paga.

Ai fini del calcolo della busta paga, vengono considerate come giornate festive le domeniche e le festività nazionali e infrasettimanali individuate dalla legge durante le quali il dipendente solitamente non lavora, ma continua a percepire la retribuzione. Tuttavia, sorge la domanda su come vengono gestite le festività natalizie quando cadono in giorni infrasettimanali proprio come avviene questo mese. Ecco le festività di dicembre 2024 infrasettimanali, come da calendario:

  • Santo Natale: mercoledì 25 dicembre;
  • Santo Stefano: giovedì 26 dicembre.

Le festività natalizie, infrasettimanali o no, godono di particolare considerazione in quanto sono giorni di festa retribuiti, a meno che non siano specificamente contraddistinti come giorni non lavorativi dal contratto di lavoro. Questo implica che i dipendenti hanno il diritto di ricevere la loro retribuzione standard anche se non svolgono attività lavorativa in tali giorni.

Inoltre, la maggior parte dei CCNL prevede l’erogazione della tredicesima mensilità, ovvero la cosiddetta gratifica natalizia aggiuntiva corrisposta ai lavoratori dipendenti come parte integrante del loro stipendio annuale

La comprensione approfondita di queste dinamiche è essenziale per datori di lavoro e dipendenti al fine di evitare malintesi e garantire una corretta applicazione delle normative vigenti e del CCNL di riferimento.

Festività di dicembre in busta paga durante giorni infrasettimanali

Nel dicembre del 2024, le festività legalmente riconosciute cadono in giorni infrasettimanali, che normalmente sarebbero considerati come giorni lavorativi. Questo presenta un dilemma per i datori di lavoro, poiché il modo in cui le festività vengono gestite economicamente varia in base a diversi fattori.

Nello specifico, il trattamento economico del lavoratore nelle giornate festive dipende se queste vengono effettivamente lavorate o meno. Nel caso in cui un dipendente lavori in un giorno festivo, le festività in busta paga devono essere, quindi, pagate in misura maggiorata, in linea con quanto stabilito dal CCNL di riferimento.

D’altra parte, se il giorno festivo non è lavorato, i dipendenti hanno comunque diritto a ricevere la normale retribuzione. Tuttavia, la modalità di calcolo della retribuzione può variare a seconda del sistema di pagamento adottato dall’azienda.

Festività di dicembre in busta paga: pagamento mensilizzato o orario?

La determinazione del compenso di dicembre può differire in base al metodo di remunerazione adottato dall’organizzazione, il quale si suddivide comunemente in due modalità: pagamento orario o mensile. La scelta tra queste due opzioni dipende da vari fattori, tra cui la natura del lavoro svolto, le politiche retributive aziendali e il CCNL applicato.

L’approccio alla retribuzione dipende dal regime di compensazione adottato. Per gli impiegati e gli operai retribuiti con un salario fisso (mensilizzati), la festività è inclusa nella retribuzione globale di fatto, che considera una media di 26 giorni lavorativi al mese. L’approfondimento dei Consulenti del Lavoro del 2 novembre 2023 chiarisce il concetto di “retribuzione globale di fatto giornaliera“, che si riferisce quindi all’intera remunerazione giornaliera, comprensiva di ogni componente aggiuntivo associato. In pratica, non si considera solo il salario di base, ma anche tutti gli extra inclusi nell’accordo contrattuale.

Invece, per gli operai retribuiti sulla base di un compenso orario, la retribuzione durante le festività è determinata sulla base della retribuzione globale di fatto oraria. In questo contesto, la compensazione tiene conto delle ore effettivamente lavorate durante la festività, riflettendo così la modalità di retribuzione basata sull’orario di lavoro.

Lavoratori retribuiti in base all’orario di lavoro nel settore privato

Un chiarimento è essenziale per quanto concerne i lavoratori retribuiti in base all’orario di lavoro nel settore privato. A tal proposito, sempre i consulenti del lavoro vengono in nostro soccorso. Questi prevedono, attraverso l’approfondimento citato che, durante le festività, devono essere rispettate le seguenti disposizioni:

  • In situazioni in cui non vi è prestazione lavorativa, al lavoratore spetta la percezione della normale retribuzione giornaliera, calcolata in proporzione a 1/6 dell’orario settimanale contrattuale o, in assenza di questo, in base a quanto stabilito dalla legge;
  • Nel caso in cui il lavoratore presti servizio durante la festività, oltre alla consueta retribuzione giornaliera, che include ogni elemento accessorio, deve ricevere la compensazione per le ore effettivamente lavorate, con l’aggiunta della maggiorazione prevista per il lavoro festivo.

L’utilizzo di questi due sistemi di retribuzione, in base alla CCNL di riferimento, influenza direttamente l’approccio aziendale alle festività, con riflessi sul trattamento economico dei dipendenti durante questi periodi speciali. Queste distinzioni nell’approccio alla retribuzione durante le festività evidenziano l’importanza di comprendere le modalità di calcolo adottate dall’azienda, garantendo al contempo una corretta applicazione delle normative vigenti e un trattamento equo per tutti i dipendenti.

La tredicesima mensilità: come si calcola

La tredicesima mensilità costituisce una gratifica aggiuntiva erogata ai lavoratori come parte integrante della loro retribuzione annuale. Questo incentivo natalizio, noto anche come “gratifica natalizia” o “premio di fine anno“, è concepito principalmente per offrire un sostegno finanziario supplementare durante le festività natalizie.

Il calcolo dell’importo della tredicesima mensilità si basa sulla retribuzione lorda mensile del lavoratore e sul numero di mensilità effettivamente lavorate durante l’anno. L’importo totale deve essere, successivamente, diviso per 12, determinando così l’ammontare da erogare mensilmente.

In genere, la tredicesima mensilità viene erogata insieme alla retribuzione ordinaria di dicembre. Tuttavia, è importante notare che le modalità di pagamento possono variare in base al contratto collettivo e alla categoria di beneficiari. I pensionati, ad esempio, solitamente la ricevono all’inizio di dicembre, mentre per i lavoratori del settore privato, la tredicesima mensilità viene di solito erogata entro il 25 dicembre.

È cruciale sottolineare che non tutti i lavoratori in Italia godono della tredicesima mensilità, poiché la sua presenza dipende da vari fattori, quali le normative locali, il settore di impiego e gli accordi contrattuali stipulati tra i lavoratori e i datori di lavoro.

Festività di dicembre in busta paga: i bonus previsti per fine anno

Nel mese di dicembre, i lavoratori si troveranno ad usufruire di diversi “bonus” che andranno a potenziare la loro busta paga, spaziando da sgravi contributivi a incentivi per la produttività. Per quanto riguarda i premi di produttività, i datori di lavoro che intendono riconoscere e incentivare i propri dipendenti avranno la possibilità di farlo attraverso l’erogazione di un premio di produzione. È importante notare che tale premio è soggetto a una tassazione agevolata del 5%, anziché del 10%, fino a un importo lordo di 3.000 euro (Legge 213/23, art. 1, comma 18).

Un ulteriore elemento da tenere presente sono le agevolazioni legate ai fringe benefit, che vedono una detassazione variabile.

Vi sono poi bonus erogati sotto forma di beni o servizi, legati al welfare aziendale (es. buoni pasto, voucher per la spesa, contributi per l’istruzione o la salute), se previsti dal datore di lavoro.

Tra le innovazioni più significative, spicca l’indennità di vacanza contrattuale. Questo bonus, di notevole rilevanza, sarà concesso a tutti i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato e corrisponde al 0,5% dello stipendio tabellare. Tale incentivo contribuisce a rendere il mese di dicembre particolarmente favorevole per i dipendenti pubblici impegnati a tempo indeterminato.

Tipologia BonusImporto medioTrattamento fiscaleCondizioni
TredicesimaUna mensilitàTassazione ordinariaPresente in tutti i contratti di lavoro
Premi di produttivitàFino a 3.000 euroAliquota agevolata al 5%Contratti collettivi e incremento produttivo
Una tantumVariabileTassazione ordinariaPrevisione nel CCNL di riferimento
Welfare aziendaleFino a 3.000 euroEsente da imposte in alcuni casiDestinato a beni e servizi specifici

Conclusioni

Il mese di dicembre, con le sue festività infrasettimanali, aggiunge una dimensione di complessità al calcolo della busta paga, poiché giornate festive sono retribuite anche se cadono in giorni lavorativi, con le condizioni che dipendono dai Contratti Collettivi Nazionali (CCNL) di riferimento. In questo contesto, diventa fondamentale considerare attentamente anche la tredicesima mensilità e i bonus previsti per il fine anno, che contribuiscono a potenziare l’aspetto compensativo e incentivante per i dipendenti.

La gestione accurata delle festività nella busta paga assume un’importanza cruciale per evitare sanzioni amministrative. L’inosservanza delle normative relative alle festività potrebbe esporre il datore di lavoro a sanzioni pecuniarie, con importi che variano da 154 a 929 euro. Pertanto, è imperativo che i datori di lavoro garantiscano che il cedolino rifletta in modo preciso e conforme alle disposizioni contrattuali e normative in vigore.

La corretta gestione delle festività nella busta paga diventa un dovere cruciale per evitare conseguenze legali e per assicurare un ambiente lavorativo equo e rispettoso. In questo contesto, la comunicazione chiara tra datori di lavoro e dipendenti gioca un ruolo fondamentale, consentendo a entrambe le parti di comprendere appieno e rispettare le normative vigenti.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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