Visita fiscale e smart working: obblighi e fasce di reperibilità

L’introduzione dello smart working ha trasformato il...

Ritorno del reddito di cittadinanza nel 2025: promessa o utopia?

L'annuncio di un possibile ritorno del Reddito...

Negata modifica atto agevolazione prima casa per espatrio

Un soggetto rientrato temporaneamente in Italia dall'estero,...

Ditta individuale o SRL: come fare la giusta scelta

Fisco NazionaleProfessioniDitta individuale o SRL: come fare la giusta scelta

Vuoi avviare un nuovo business, hai un idea in testa, ma non sai se aprire una ditta individuale oppure costituire una SRL. Ecco tutte le informazioni di cui hai bisogno per fare la scelta giusta. E se tutto questo non ti basta puoi sempre contattarci. 

Quando si intende avviare una nuova attività, sia essa di tipo commerciale o industriale, la scelta del tipo di business da adottare può diventare fondamentale, in quanto da essa dipenderanno molti degli aspetti della vita dell’impresa. Costituire una ditta individuale o una SRL presenta caratteristiche molto diverse, sia da un punto di vista amministrativo e fiscale. L’obiettivo di questo contributo è quello di aiutarti a fare la scelta giusta se intendi avviare una nuova attività e ti trovi a scegliere tra la costituzione di una ditta individuale e la costituzione di una SRL. Vediamo quindi, modalità, vantaggi e svantaggi di ciascuna delle due scelte possibili, per l’avvio di un’attività commerciale o industriale.

La ditta individuale

Nel nostro ordinamento giuridico e fiscale la ditta individuale rappresenta la forma più semplice e meno costosa, per l’avvio di un’attività commerciale, infatti, per la costituzione di una ditta individuale è sufficiente:

  • Aprire la partita Iva all’Agenzia delle Entrate;
  • Richiedere la smart-card personale alla camera di commercio e/o altro ente incaricato;
  • Iscriversi presso il Registro Imprese (sezione artigiani o commercianti) e presso eventuali albi, registri o elenchi richiesti per l’esercizio dell’attività;
  • Iscriversi alla gestione artigiani e commercianti dell’INPS;
  • Iscriversi eventualmente all’Inail se previsto per il tipo di attività esercitata;
  • Presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), presso il Comune di residenza del soggetto che intende avviare l’attività. Dal giorno successivo alla presentazione della SCIA è effettivamente possibile iniziare ad esercitare l’attività.

Tutti questi adempimenti possono essere demandati al tuo dottore Commercialista di vostra fiducia che ti seguirà per gli adempimenti contabili e fiscali della tua attività. La maggior parte di questi adempimenti viene effettuato attraverso un’unica pratica, definita “Comunica“, con la quale è possibile inviare contemporaneamente ai vari Enti incaricati, le comunicazioni legate all’avvio dell’attività.

I costi di una ditta individuale

I costi legati alla costituzione di una ditta individuale sono per lo più legati all’iscrizione presso la Camera di Commercio. In particolare i costi da sostenere sono costituiti da:

  • €. 18,00 per supporto telematico della Camera di Commercio;
  • €. 17,50 per la marca da bollo legata al supporto Telematico Camera di Commercio;
  • €. 120 pari al diritto camerale annuale da versare entro 30 giorni dall’iscrizione alla camera di commercio.

Possibilità di sfruttare il regime forfettario

Per le partite Iva individuali il regime fiscale maggiormente favorevole è il regime forfettario. Si tratta del regime fiscale naturale per le piccole partite Iva che rispettano i requisiti di accesso e permanenza nel regime. I requisiti che la Legge chiede di rispettare per l’accesso a questo regime devono essere verificati da ciascun soggetto. La verifica deve essere effettuata con riferimento all’anno di imposta precedente rispetto a quello per il quale si chiede l’accesso al regime. Il regime forfettario è fruibile dalle persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, di arte o professione. Possono applicare questo regime anche le imprese familiari, purché in possesso dei relativi requisiti.

L’accesso al regime nonché il mantenimento dello stesso negli anni successivi, è possibile per i soggetti che possiedono determinati requisiti. Requisiti che possono essere così schematizzati.

Requisiti di accesso al Regime Forfettario

RequisitoDescrizione
Limite di ricavi o compensiNon superiore a € 85.000 (ragguagliati ad anno)
Spese per lavoro accessorio, dipendente o collaboratoriAmmontare complessivamente non superiore a 20.000 euro lordi
Beni strumentaliNessuna condizione richiesta

Tabella delle cause di esclusione dal regime forfettario

Nella tabella seguente sono riepilogate, in forma schematica, tutte le cause di esclusione dal regime. Si tratta di clausole da verificare con attenzione, dove se si verificano si determina la fuoriuscita dal regime da parte del contribuente.

CAUSE DI ESCLUSIONE DAL REGIME FORFETTARIO
Utilizzo di regimi speciali IVA e di determinazione forfetaria del reddito
Residenza fiscale all’estero (fatta eccezione per i residenti in Stati Ue/See che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivo)
Compimento, in via esclusiva o prevalente, di cessioni di fabbricati o loro porzioni, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi
Esercizio di attività d’impresa, arti o professioni e, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, partecipazione in società di persone, associazioni o imprese familiari (art. 5 del TUIR) e controllo, diretto o indiretto, di SRL o associazioni in partecipazione, che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni
Possesso, nell’anno precedente, di redditi di lavoro dipendente o a questi assimilati, eccedenti l’importo di 30.000 euro; la soglia non deve essere verificata se il rapporto di lavoro è cessato.
Esercizio dell’attività prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in essere o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta o nei confronti di soggetti agli stessi direttamente o indirettamente riconducibili, ad esclusione dei soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni.

Ditta individuale e iscrizione all’Inps

Il soggetto che intende avviare una ditta individuale deve tenere sempre presenti gli oneri contributivi legati all’attività esercitata. L’INPS, infatti, prevede che debbano iscriversi obbligatoriamente alla gestione commercianti o alla gestione artigiani tutti i soggetti che aprono una ditta individuale. Queste due gestioni previdenziali obbligatorie comportano il versamento di contributi fissi annuali per circa €. 4.000, i quali coprono un minimale di circa diciassettemila euro di reddito generato dalla gestione. Superata questa soglia, ovvero sull’utile eccedente la soglia minimale, devono essere versati ulteriori contributi in forma percentuale, fino all’eventuale raggiungimento della quota massimale di reddito prevista. Tieni presente che ogni anno l’INPS pubblica una circolare di aggiornamento su soglie ed aliquote contributive da applicare.

La Legge n. 208/15 ha introdotto un’agevolazione contributiva per tutti gli artigiani e i commercianti che adottano il regime fiscale forfettario, pari al 35% dei contributi INPS complessivamente dovuti per ogni periodi di imposta, comprensivi dei contributi dovuti sul minimale, che a seguito dell’agevolazione si riducono a circa €. 2.340.

Per quanto riguarda la gestione contributiva, che rappresenta sicuramente il principale elemento da considerare nelle valutazioni legate all’apertura di un’attività, riteniamo utile precisare che se la ditta individuale viene aperta da un lavoratore dipendente a tempo indeterminato (full time con 26 ore lavorative settimanali), e se il lavoro dipendente è prevalente sia in termini di tempo che in termini reddituali, non si è tenuti all’iscrizione alla Gestione artigiani o commercianti dell’Inps, quindi, in questo caso non è dovuto alcun versamento contributivo supplementare rispetto a quello già previsto per il contratto di lavoro dipendente.

Vantaggi e svantaggi di una ditta individuale

I principali vantaggi legati alla gestione di un’attività attraverso l’apertura di una ditta individuale, rispetto ad altre forme giuridiche, possono essere così riepilogati:

  • Semplicità ed economicità della sua costituzione – Aprire una ditta individuale è semplice, i vincoli sono minimi, sia per quanto riguarda le formalità da espletare in fase di avvio, sia per quanto riguarda gli oneri amministrativi previsti;
  • Autonomia dell’imprenditore – Nella ditta individuale l’imprenditore è l’unico responsabile dell’attività e ha piena facoltà di decidere rapidamente e liberamente le decisioni e le strategie dell’impresa, e sarà anche l’unico soggetto che risponderà di eventuali violazioni commesse nell’esercizio dell’attività;
  • Formalità amministrative ridotte – Con la ditta individuale non è obbligatoria la tenuta dei libri sociali, ma solamente la tenuta dei registri prescritti dalla normativa fiscale (registro Iva acquisti, registro Iva vendite e registro dei corrispettivi);
  • Procedimento di liquidazione e chiusura semplice – Per liquidare e cessare l’attività è sufficiente chiudere la partita IVA e comunicare la cessazione alla Camera di Commercio, all’Inps e all’Inail.

La gestione di un’attività economica tramite una ditta individuale non presenta soltanto vantaggi. Il principale svantaggio della ditta individuale rispetto ad altre forme giuridiche riguarda la responsabilità illimitata dell’imprenditore: il titolare, infatti, è illimitatamente responsabile delle obbligazioni assunte dall’impresa, per le quali risponde con tutto il proprio patrimonio personale.

Un’ altro elemento che potrebbe rivelarsi svantaggioso riguarda la modalità di tassazione proporzionale del reddito imponibile. Infatti, la ditta individuale è consigliabile quando l’attività che si vuole intraprendere non ha redditi molto elevati. Infatti, rispetto alla costituzione di una società di capitali, che ha una tassazione proporzionale, la ditta individuale viene tassata proporzionalmente al crescere del reddito imponibile. Anche questo aspetto deve essere attentamente valutato nel momento in cui ci si accinge alla scelta del tipo di attività da aprire.

La costituzione di una SRL

La Società a responsabilità limitata (SRL) è una società di capitali in cui, per le obbligazioni sociali, risponde soltanto la società con il suo patrimonio. Rispetto alla ditta individuale, in questo caso, è la società stessa che contrae tutti i diritti e gli obblighi derivanti dalla gestione dell’attività, attraverso le azioni prese dall’organo amministrativo.

Nella SRL, infatti, vi è una netta separazione tra proprietà e controllo, che consente ai soci di godere di una responsabilità patrimoniale limitata a quanto conferito in sede di costituzione o di aumento di capitale sociale. Sarà la società stessa ad essere garante per le obbligazioni assunte nei confronti di terzi nella gestione dell’attività.

Per costituire una Società a responsabilità limitata occorre:

  • La consulenza di un notaio – per la redazione dell’atto costitutivo e dello statuto sociale (sono i documenti che andranno a regolare tutto il funzionamento interno della società, e redigerli al meglio è fondamentale per la corretta gestione futura della Srl);
  • La sottoscrizione del capitale sociale – la SRL può avere un capitale sociale anche inferiore a €. 10.000 (ma non inferiore a €. 1,00);
  • L’apertura della partita Iva – attraverso la presentazione di un apposito modello all’Agenzia delle Entrate;
  • Richiesta della smart-card – l’amministratore è tenuto a richiedere la smart-card alla Camera di commercio e/o altro ente incaricato;
  • Aprire la Pec – aprire una casella di posta elettronica certificata (Pec) intestata alla società;
  • Iscrizione presso albi o registri – è necessaria l’iscrizione al registro delle imprese e presso albi, registri o elenchi richiesti per l’esercizio dell’attività;
  • Iscrizione agli enti previdenziali ed assistenziali – è necessario iscriversi all’Inps ed eventualmente all’Inail.

I costi per l’apertura di una Srl

Nella tabella che segue si riportano in forma schematica tutti i principali costi relativi alla costituzione di una Srl.

ONEREIMPORTO
Onorario Notaio per la costituzioneCirca €. 1.500
Diritto Camerale annuale€. 120
Diritti di segreteria€. 165
Imposta di registro€. 200
Denuncia di inizio attività€. 200
Tassa di concessione governativa€. 309,87
Vidimazione libri sociali (100 pagine)Circa €. 41
InpsCirca €. 3.600 per ogni amministratore
InailVaria a seconda del settore
Diritti di deposito del bilancio€. 200
Posta Elettronica CertificataDa €. 5
Compenso annuo CommercialistaDa circa €. 2.000 annue

Adempimenti previdenziali della SRL

L’iscrizione all’INPS dei soci di una SRL dipende dall’effettiva attività prestata da questi per lo svolgimento dell’attività economica della società. Solitamente una SRL produrrà ricavi anche grazie al lavoro svolto dagli amministratori, che nella maggior parte dei casi sono anche dei soci della società (cosa abituale nelle SRL di medio piccole dimensioni).

In questo caso i soci sono tenuti obbligatoriamente ad iscriversi alla Gestione artigiani e commercianti dell’INPS, la quale prevede il versamento di contributi in quattro rate trimestrali per circa €. 4.000 (esattamente come visto in precedenza per la ditta individuale).

Diverso il caso dell’amministratore della SRL, per il quale se previsto un compenso è necessaria iscrizione e contribuzione variabile alla Gestione separata Inps. Se l’amministratore è anche socio lavoratore è prevista la doppia contribuzione, alla gestione commercianti/artigiani e alla gestione separata INPS. Se desideri approfondire gli aspetti legati alla doppia contribuzione INPS ti lascio a questo articolo di approfondimento dedicato: “Contribuzione Inps del socio amministratore di SRL“.

Nel caso in cui, invece, tu sia interessato ad approfondire gli aspetti legati alla possibilità per il socio di SRL di prestare attività lavorativa nella società può essere interessante la lettura di quest’altro articolo di approfondimento: “Prestazioni accessorie dei soci: come funzionano“.

Vantaggi e svantaggi della SRL

I principali vantaggi legati alla costituzione di una SRL sono:

  • Rischio economico ridotto – La SRL offre la possibilità di svolgere un’attività economica da soli o con altri limitando il rischio di impresa al capitale sottoscritto;
  • Ripartire l’investimento iniziale tra i soci – La possibilità di ripartire l’investimento iniziale tra più soci.

I principali svantaggi di questa forma giuridica sono:

  • Maggiori costi – Rispetto a un’impresa individuale è più costosa sia in fase di costituzione che durante la gestione ordinaria;
  • Maggiori adempimenti amministrativi – La gestione di una SRL deve scontare maggiori adempimenti amministrativi annuali, e quindi una maggiore burocrazia da affrontare;
  • Presenza di organi sociali – Presenza di organi sociali quali consiglio di amministrazione e collegio sindacale (non sempre obbligatorio);
  • Contabilità ordinaria – La SRL deve adottare obbligatoriamente la contabilità ordinaria. Una contabilità maggiormente dettagliata rispetto alla contabilità semplificata adottata dalla ditta individuale.

I nostri consigli

In questo contributo abbiamo cercato di riassumervi brevemente e schematicamente le principali differenze esistenti tra la costituzione di una ditta individuale e di una SRL. Naturalmente, ogni decisione in merito deve essere presa analizzando in dettaglio l’attività che concretamente andrete a svolgere. Una decisione generalizzata di convenienza tra una tipologia e l’altra non sarebbe affatto utile.

Vediamo insieme alcuni utili consigli per affrontare questa scelta, sotto forma di domande che potete porvi.

Quale volume di affari pensate di raggiungere ogni anno? – La Società a responsabilità limitata è una forma che meglio si adatta per attività economiche che richiedono un certo investimento iniziale nonché un volume di affari consistente, mentre la ditta individuale meglio si presta ad attività con volume d’affari modesto.

Responsabilità sulla gestione? – La ditta individuale prevede che l’imprenditore sia direttamente responsabile per le obbligazioni assunte nell’attività, mentre nella SRL è la stessa società ad assumersi direttamente la responsabilità per le obbligazioni assunte.

Quanti costi di gestione volete sopportare? – Se volete una gestione semplificata dell’attività, la ditta individuale ha il vantaggio di poter utilizzare la contabilità semplificata, che invece risulta precluso per la SRL.

Numero delle persone coinvolte? – Se le persone impegnate nel nuovo business da avviare sono almeno due la scelta diventerà obbligata: SRL.

Consulenza online

La scelta della forma giuridica è fondamentale per il successo e la sopravvivenza di un’impresa: se vuoi avere maggiori informazioni sulla costituzione di una ditta individuale o di una SRL saremo lieti di offrirti la nostra consulenza, compilando il form sottostante, sarai ricontattato nel più breve tempo e potrai interagire con un professionista preparato.

Modulo di contatto

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    I più letti della settimana

    Abbonati a Fiscomania

    Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
    Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
    Accedi con il tuo account.
    I nostri tools

     

    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
    Leggi anche

    Visita fiscale e smart working: obblighi e fasce di reperibilità

    L’introduzione dello smart working ha trasformato il panorama lavorativo, ma non ha modificato gli obblighi dei dipendenti in caso...

    Ritorno del reddito di cittadinanza nel 2025: promessa o utopia?

    L'annuncio di un possibile ritorno del Reddito di Cittadinanza nel 2025 sta suscitando dibattiti in tutto il paese. Il...

    Disciplina contabile dei costi di ricerca e sviluppo

    I costi di ricerca e sviluppo rappresentano un’importante voce di bilancio, in particolar modo per le imprese che operano...

    Negata modifica atto agevolazione prima casa per espatrio

    Un soggetto rientrato temporaneamente in Italia dall'estero, che ha effettuato atto di acquisto della prima casa, indicando di voler...

    Rateazione agevolata cartelle esattoriali 2025

    Dal 2025, entrerà in vigore una serie di cambiamenti significativi nella gestione delle cartelle esattoriali e del recupero dei...

    Rottamazione quater: sesta rata al 9 dicembre

    La proroga automatica per il pagamento della sesta rata della rottamazione quater è ufficiale: c'è tempo fino al 9...