In questo contributo intendo analizzare la situazione relativa all’indennità di disoccupazione. Accade spesso che il contribuente percepisca sia redditi da lavoro che anche alcuni bonus messi a disposizione dallo stato e dall’INPS, come ad esempio, la NASPI, l’indennità di disoccupazione o l‘assegno di inclusione. In questi casi la domanda a cui intendo dare risposta è se tali proventi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi, per essere tassati.
La dichiarazione dei redditi
La dichiarazione dei redditi può essere presentata, a seconda dei casi, tramite il modello 730 oppure tramite il modello redditi persone fisiche. Per quanto riguarda il modello 730, è da presentare nel caso in cui il lavoratore sia dipendente subordinato di un’azienda o se il soggetto è pensionato (in alcuni casi può essere presentato anche il modello senza sostituto di imposta).
Per tutti gli altri, o per chi non è residente in Italia, è possibile presentare il modello di redditi persone fisiche. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche il modello redditi precompilato. Questo modello è presentato dall’Agenzia delle Entrate con le informazioni che ha a disposizione, ed è possibile confermarlo, modificarlo o integrarlo.
La dichiarazione di redditi è da presentare entro il 30 settembre, per quanto riguarda il modello 730, oppure entro il 31 ottobre se si tratta di un modello redditi persone fisiche. È possibile sia presentare la dichiarazione on-line, tramite portale ufficiale, sia rivolgersi a un commercialista o a un CAF abilitato.
Limiti generali di esonero dalla dichiarazione
Ricordiamo che presentare il modello 730, o più in generale la dichiarazione dei redditi, è obbligatorio sopra una certa cifra annuale. Esistono tuttavia dei casi di esonero specifici. Nel caso in cui il soggetto è un lavoratore dipendente o percepisce pensione, sarà il sostituto di imposta che dovrà procedere, in particolare con il conguaglio relativo alla tassazione. Non tutti i redditi devono essere dichiarati annualmente, e soprattutto esistono dei limiti di reddito da considerare per l’obbligatorietà della presentazione della dichiarazione. Sono esonerati per esempio i soggetti che hanno un reddito complessivo da lavoro dipendente inferiore a 8.176 euro (con 365 giorni di lavoro).
Dichiarazione dei redditi e NASPI: come funziona
La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sussidio di disoccupazione erogato in Italia a coloro che hanno perso il lavoro. Se hai ricevuto la NASPI, è importante sapere come e quando indicarla all’interno della dichiarazione dei redditi. È destinata a coloro che hanno perso il lavoro e hanno versato contributi per almeno 13 settimane negli ultimi 4 anni e almeno 30 giorni nell’ultimo anno.
Ma cosa accade nel caso in cui il contribuente abbia percepito l’indennità di disoccupazione NASPI? Nel caso in cui il lavoratore dipendente abbia percepito sia redditi da lavoro che indennità di disoccupazione NASPI, deve prestare attenzione in dichiarazione. Infatti, l’indennità di disoccupazione è considerata a tutti gli effetti reddito imponibile da parte del contribuente che ha percepito tale indennità. Per questo motivo, sia nel caso in cui la stessa venga percepita singolarmente, oppure assieme ad altri redditi da lavoro dipendente, questa deve trovare collocazione in dichiarazione dei redditi. Il contribuente, in questo caso, è chiamato a compilare uno specifico rigo del quadro C del modello 730 o RC del modello Redditi PF, per indicare l’importo dell’indennità percepito nel periodo di imposta, andando ad indicare anche il numero di giornate in cui l’indennità è stata percepita. Le informazioni utili per la dichiarazione dei redditi si trovano tutte all’interno della Certificazione Unica che l’INPS è tenuta a rilasciare al contribuente.
Le indicazioni da fornire sono state oggetto di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 41/E/2021. In linea generale, quindi, possiamo dire che:
Inoltre, tali contribuenti devono dare:
La Certificazione Unica dell’INPS
L’INPS ogni anno (nel mese di marzo) rende disponibile sull’area riservata (cassetto previdenziale) le certificazioni uniche per tutti coloro che nel periodo di imposta precedente hanno ricevuto prestazioni pensionistiche, previdenziali, assistenziali o di sostegno al reddito (NASPI, dis-coll, pensioni, CIG a pagamento diretto, etc.). Se desideri approfondire la possibilità di scaricare la CU dal sito dell’INPS puoi trovare uno specifico articolo di approfondimento sul sito.
NASPI |
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La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sussidio di disoccupazione erogato in Italia a coloro che hanno perso il lavoro. Questo sussidio è soggetto a tassazione e deve quindi essere indicato nella dichiarazione dei redditi. La NASPI è considerata reddito imponibile e deve quindi essere indicata nella dichiarazione dei redditi. L’importo della NASPI ricevuto durante l’anno fiscale deve essere indicato nel quadro RC del modello Redditi Persone Fisiche. |
Dichiarazione dei redditi e assegno di inclusione
Un altro caso rilevante da analizzare, riguarda il percepimento dell’assegno di inclusione (che ha sostituto il reddito di cittadinanza). Si tratta di una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli della popolazione. Da precisare che la Naspi è compatibile con l’assegno di inclusione, così come con qualsiasi altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.
Inoltre, deve essere evidenziato che, in quanto prestazione assistenziale, il reddito di inclusione è escluso da tassazione. Questo significa che non deve essere inserito in dichiarazione dei redditi. Va comunque ricordato che l’obbligatorietà della presentazione della dichiarazione dei redditi è relativa allo stato complessivo reddituale del soggetto, e i limiti riguardano in particolare i redditi percepiti durante tutto l’anno.
Tale misura non deve essere indicata nemmeno al momento in cui si procede al calcolo ISEE, perché non consiste in un vero e proprio reddito e non è soggetto a imposte.
Il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un valore ISEE non superiore a 6.000 euro ed un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro.
Cassa integrazione e dichiarazione dei redditi
Anche chi ha percepito cassa integrazione deve provvedere alla dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui il lavoratore abbia percepito cassa integrazione, riceverà dal datore di lavoro una doppia certificazione unica. Da un lato, infatti, deve essere emessa e consegnata la Certificazione Unica relativa ai redditi da lavoro dipendente, dall’altro la Certificazione Unica dei redditi da cassa integrazione percepiti dall’INPS. Sono moltissimi lavoratori italiani che si possono trovare in questa situazione, dato l’impiego massiccio della cassa integrazione degli ultimi anni. Entrambe le certificazioni vanno indicate in sede di dichiarazione dei redditi, o saranno già indicate nel modello 730 precompilato. Ricordiamo che il precompilato si può accettare, modificare o integrare a seconda delle situazioni.
Conclusioni
La NASPI, come tutti i sussidi di disoccupazione, è considerato reddito imponibile e deve quindi essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Se hai ricevuto la NASPI, assicurazioni di indicarla correttamente nella tua dichiarazione dei redditi per evitare possibili sanzioni. Se hai dubbi o domande, è sempre una buona idea consultare un professionista o un consulente fiscale.