Legge federale promulgata l’1 gennaio 2021 ed efficace dall’1 gennaio 2024, il Corporate Transparency Act (CTA) è pensato per aiutare le forze dell’ordine statunitensi nella lotta contro il riciclaggio di denaro proveniente da frodi fiscali, finanziamento del terrorismo e altre attività illecite condotte attraverso società di comodo anonime (31 U.S.C. § 5336).
Ci sono sanzioni civili e penali per chi non rispetta tale normativa e tempi brevi per adeguarsi alla stessa.
Le informazioni da comunicare ai sensi del Corporate Transparency Act
Il CTA richiede a quelle che sono definite “reporting companies” di presentare al Financial Crimes Enforcement Network (“FinCEN“) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti alcune informazioni, e precisamente:
- I dati identificativi dei “beneficial owners” (come definiti dal CTA) della “reporting company”;
- Per le “reporting companies” costituite negli Stati Uniti a partire dall’1 gennaio 2024, i dati identificativi degli individui che hanno presentato la domanda per la costituzione della società medesima negli Stati Uniti.
Queste informazioni non saranno rese pubbliche, ma FinCEN è autorizzata a divulgare le informazioni:
- Alle forze dell’ordine federali statunitensi;
- Previa approvazione del tribunale, ad altre diverse forze dell’ordine;
- A forze dell’ordine, pubblici ministeri o giudici non statunitensi sulla base di una richiesta di un’agenzia delle forze dell’ordine federale degli Stati Uniti, e
- Con il consenso della società segnalante, agli istituti finanziari e ai loro regolatori.
Non solo chi detiene beni negli USA ma anche chi detiene asset ovunque nel mondo per il tramite di società americane (e.g. LLC etc.) o trust ivi stabiliti, dovrà attentamente valutare la correttezza del propria posizione in funzione degli obblighi di dichiarazione (quadro RW) quale titolare effettivo. Per questo motivo è opportuno essere a conoscenza di come funziona il Corporate Trasparency Act, ed in che modo può impattare sugli obblighi dei titolari effettivi, di assets detenuti attraverso società USA, fiscalmente residenti in Italia.
La ratio della norma
L’obiettivo principale del CTA è quello di rendere più difficoltà al gestione di società di comodo, società anonime e società costituite per scopi irregolari o con l’obiettivo di attuare meccanismi di evasione fiscale. Tuttavia, questa normativa modifica, per la prima volta nella storia USA, gli obblighi legati alla comunicazione dei beneficiari effettivi delle società commerciali costituite negli USA. Adesso, infatti, è prevista la rendicontazione federale per le piccole società che esercitano attività negli Stati Uniti o che gestiscono patrimoni. Attraverso il CTA il governo federale ha a propria disposizione un database di informazioni sulla titolarità effettiva per le entità non regolamentate che è disponibile per le autorità governative per scopi di applicazione della legge (es. scambio di informazione, su richiesta con altri Stati).
La vasta rete di controlli che questa legge mette in atto avrà conseguente rilevanti. Ad esempio, società immobiliari (o investitori individuali) che formano una nuova entità per ogni nuovo progetto, grandi aziende che formano una nuova entità per ogni nuova attività, o anche piccole attività a conduzione familiare che formano un’entità per proteggersi dalla responsabilità dovranno tutti quanti raccogliere e segnalare le informazioni sul titolare effettivo di ciascuna entità. Tale informazione deve essere comunicata alla FinCEN a meno che quella particolare entità (e non l’azienda nel suo insieme) rientri in un ipotesi di esenzione. Come vedrai di seguito, le eccezioni generalmente esentano le società operative più grandi con un fatturato di $ 5 milioni e 20 dipendenti, ma non le piccole imprese o i veicoli di strutturazione aziendale creati da società più grandi.
Quali società sono tenute a comunicare queste informazioni?
Le società tenute ad effettuare la comunicazione sono le seguenti:
- “Domestic Reporting Companies”: corporations, limited liability companies e qualsiasi altra entità registrata in uno qualsiasi degli stati degli Stati Uniti.
- “Foreign Reporting Companies”: entità formate all’estero e secondo la legge di un paese straniero che si sono registrate per condurre la propria attività negli Stati Uniti.
Il requisito si applica solo alle piccole imprese, definite come imprese che guadagnano meno di $5 milioni lordi o che hanno meno di 20 dipendenti a tempo pieno negli Stati Uniti.
La normativa individua, tuttavia, una lista di tipologie societarie esenti. In particolare, la CTA prevede esenzioni per le società quotate in borsa e le società fortemente regolamentate che già forniscono informazioni sulla proprietà a un’agenzia governativa ed esclude specificamente:
- La maggior parte delle istituzioni di servizi finanziari, comprese quelle società di investimento, contabili e bancarie che riferiscono a agenzie governative (ad es. SEC, FDIC, etc.);
- Aziende che impiegano più di 20 dipendenti a tempo pieno o registrano entrate superiori a $ 5 milioni di dollari all’anno e hanno una presenza fisica negli Stati Uniti;
- Organizzazioni senza scopo di lucro come chiese e associazioni di beneficenza.
Informazioni oggetto di comunicazione
FinCEN deve raccoglie i seguenti dati del titolare effettivo dell’entità registrata negli Stati Uniti:
- Il nome;
- L’indirizzo di residenza;
- La data di nascita;
- Il numero identificativo (ovvero, ad esempio, un numero di patente di guida non scaduto, un numero di passaporto o carta d’identità personale) per ciascuno dei beneficiari effettivi delle entità.
Queste informazioni devono essere comunicate e aggiornate annualmente. FinCEN raccoglie queste informazioni e le cataloga in uno specifico registro. Ogni nuova entità registrata negli USA è tenuta, al momento della formazione, a comunicare i dati sopra riportati, entro un anno. Nello stesso periodo di tempo devono essere comunicate le variazioni delle informazioni precedentemente comunicate.
Sanzioni in caso di mancata segnalazione
Qualsiasi informazione falsa o fraudolenta, o la mancata segnalazione o completa delle informazioni sulla titolarità effettiva costituisce una violazione della CTA. Tale violazione può comportare una sanzione civile fino a $ 500 per ogni giorno in cui la violazione continua e sanzioni penali fino a $ 10.000 e/o la reclusione fino a due anni. Anche la divulgazione non autorizzata di informazioni sulla titolarità effettiva da parte di un dipendente statale o di un destinatario terzo è una violazione soggetta a sanzioni civili e penali simili fino a $ 250.000 e/o reclusione fino a cinque anni.
Termini per adeguarsi alla normativa del Corporate Transparency Act
In base alla normativa vigente dal primo gennaio 2024, qualsiasi “reporting company” statunitense che sia stata formata o, nel caso di una “reporting company” straniera, registrata per svolgere la propria attività negli Stati Uniti:
- A partire dall’1 gennaio 2024, deve presentare il suo primo “Beneficial Ownership Information (BOI) report” entro 30 giorni solari dalla formazione della società medesiama o, nel caso di entità straniera, dalla registrazione della medesima negli Stati Uniti;
- Prima dell’1 gennaio 2024, ha tempo fino al 1 gennaio 2025 per presentare il suo primo “Beneficial Ownership Information (BOI) report”.
Obblighi di aggiornamento
Le società soggette a tale normativa dovranno anche aggiornare il proprio “Beneficial Ownership Information (BOI) report” in caso di eventuali modifiche alle informazioni precedentemente segnalate, entro 30 giorni solari dall’avvenuta modifica.
Accesso alle informazioni
Il CTA ha richiesto al Segretario del Tesoro di stabilire protocolli di sicurezza per tutelare la riservatezza delle informazioni raccolte. Una volta raccolte le informazioni sulla titolarità effettiva, a FinCEN ha la possibilità divulgare le informazioni solo a istituzioni governative e finanziarie per scopi di applicazione della legge, sicurezza nazionale o intelligence ed è vietato fornire accesso alle informazioni al pubblico in generale. Le segnalazioni presentate ai sensi del CTA saranno sicure e non potranno essere divulgate ai sensi del Freedom of Information Act o leggi simili.
L’impatto del Corporate Transparency Act per i titolari effettivi residenti in Italia
Le entità giuridiche americane hanno iniziato a raccogliere le informazioni sui titolari effettivi delle stesse, attraverso l’aggiornamento dei propri documenti di governance, anche superando eventuali obblighi di riservatezza o altri che comunque siano in conflitto con i requisiti previsti dal CTA. Il Corporate Transparency Act rappresenta il culmine di oltre un decennio di sforzi del Congresso USA per implementare la rendicontazione della titolarità effettiva per le entità aziendali. Quando sarà completamente implementato creerà un database di informazioni sulla titolarità effettiva all’interno di FinCEN. Lo scopo del database è fornire le risorse per “reprimere le società di comodo anonime, che sono state a lungo il veicolo preferito da riciclatori di denaro, terroristi e criminali“.
L’aspetto più importante di questa normativa è l’impatto che potrebbe avere sui titolari effettivi di società USA fiscalmente residenti in Italia. L’entità FinCEN USA avendo a disposizione questo database di informazioni ha la possibilità di divulgarle, su richiesta, anche alle entità giuridiche di altri Paesi, per incentivare i controlli. Questo significa che, l’Agenzia delle Entrate italiana, in relazione agli accordi di scambio di informazione su richiesta avrà la possibilità di richiedere informazioni su eventuali nominativo di soggetti italiani per verificare la loro presenza nel database (come titolari effettivi di società USA).
Indirettamente, quindi, questo significa che i soggetti che detengono partecipazioni societarie negli USA, devono verificare di essere compliance alla normativa fiscale nazionale connessa al monitoraggio fiscale di attività patrimoniali e finanziarie di fonte estera (D.L. n. 167/90, convertito poi dalla Legge n. 227/90), attraverso la compilazione del quadro RW del modello Redditi P.F. Una eventuale mancata compilazione (o irregolare compilazione del quadro) in relazione al possesso di partecipazioni societarie USA, con verifica del requisito di titolare effettivo, potrebbe comportare, attraverso l’esercizio dello scambio di informazioni su richiesta, una attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Pertanto, è consigliabile prestare la massima attenzione nell’adempimento dei propri obblighi dichiarativi per tutti i contribuenti possessori di quote di partecipazioni in entità giuridiche USA.
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