Redditi ed attività estere in valuta: i cambi da utilizzare

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La conversione di redditi in valuta estera deve seguire le disposizioni dell'art. 9 del TUIR per i soggetti non imprenditori e l'art. 110 del TUIR per gli imprenditori. Per quanto riguarda le attività estere da indicare nel quadro RW la conversione di valuta deve avvenire al cambio medio mensile (per le valutazioni al valore di mercato). Cambio storico solo per la conversione di valute relativa a beni valutato al costo.

Nell'era della globalizzazione economica, sempre più contribuenti si trovano a dover gestire redditi o patrimoni in valute diverse dall'euro. Che si tratti di investimenti all'estero, stipendi percepiti in altre nazioni o transazioni internazionali, la corretta conversione di queste somme in euro è fondamentale per una dichiarazione dei redditi accurata e conforme alle normative fiscali italiane.
In questo articolo, esamineremo le regole e le procedure da seguire per utilizzare i tassi di cambio appropriati nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
Cambi da utilizzare in caso di redditi di fonte estera
Per quanto riguarda le imposte sui redditi le disposizioni da seguire per la conversione delle somme percepite in valuta estera sono:

L'art. 9, co. 2 del TUIR, per i soggetti non imprenditori. Occorre adottare il cambio del giorno in cui i proventi sono stati percepiti e le spese sono state sostenute (ad esempio, il cambio del giorno in cui gli interessi espressi in valuta estera sono stati percepiti e il cambio del giorno in cui l’imposta estera è stata pagata per la determinazione del credito per le imposte estere, il giorno dell'incasso del reddito da lavoro dipendente, etc);
L'art. 110, co. 2 del TUIR, per i soggetti imprenditori occorre adottare il cambio del giorno in cui i proventi sono stati conseguiti e le spese sono state sostenute; se anteriormente al momento di competenza fiscale i ricavi sono stati incassati o gli oneri pagati va assunto il cambio di tale giorno.

Precisazioni utili
In merito al cambio da utilizzare è utile tenere in considerazione le seguenti precisazioni:

Il criterio del giorno in cui i proventi sono stati conseguiti o le spese sono state sostenute trova applicazione anche nel caso in cui il reddito di fonte estera non venga tassato all’estero, ma solo in Italia, in forza delle Convenzioni (R.M. n. 12/1321 del 20 maggio 1989);
Il cambio del giorno precedente a quello di conseguimento del provento o del sostenimento della spesa deve essere utilizzato solo in quei casi in cui non è disponibile la quotazione del giorno in cui è avvenuta la transazione, ad esempio in quanto festivo;
I cambi medi mensili approvati con appositi provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, secondo la formulazione degli artt. 9 e 110 del TUIR, devono essere utilizzati solo nel caso in cui non siano disponibili i cambi giornalieri, oppure nel caso in cui l'utilizzo dei cambi giornalieri non sarebbe corretto (Risoluzione n. 17/E/09 "la conversione delle poste in valuta aperte alla fine dell’esercizio deve avvenire al cambio di fine esercizio (escludendosi, così, la conversione con i cambi medi di dicembre)".

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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