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Contratti intercompany dopo un’operazione di US flip

Fiscalità InternazionaleContratti intercompany dopo un'operazione di US flip

L'operazione di US flip viene utilizzata per la creazione di una holding USA, con attività operativa lasciata alle varie società controllate estere. Tra la holding e le controllate possono essere stipulati specifici accordi intercompany, legati ad aspetti amministrativi, di proprietà intellettuale e fiscali.

Molte aziende europee si riorganizzano attraverso un’operazione nota come “US Flip” per creare una società madre negli Stati Uniti, spesso necessaria per accedere a capitali e clienti statunitensi. Dopo l’operazione di US flip, l’azienda assume la struttura di un gruppo multinazionale con una società madre statunitense ed una o più società controllate estere che spesso detengono la maggior parte dei dipendenti (se non tutti) insieme al complesso aziendale, gli asset tecnologici e i diritti di proprietà intellettuale.

La società madre statunitense, dunque, riceve capitali dagli investitori ma l’attività d’impresa resta (in tutto o per la gran parte) condotta dalle società estere controllate dalla holding americana. Questo tipo di struttura rende necessario considerare:

  • Il trattamento fiscale separato di ciascuna società controllata;
  • Eventuali accordi di licenza tra le società controllate, necessari per le operazioni di ciascuna;
  • Gli accordi tra le società controllate e la società madre;
  • Come finanziare le società controllate per coprire le spese connesse all’operatività aziendale locale.

È importante ricordare che la società madre e ciascuna delle sue società controllate sono entità separate che devono mantenere una contabilità, gestione fiscale, e libri sociali separati, oltre a garantire che siano seguite adeguate procedure di governance aziendale. Questo comporta che, essendo le società del gruppo soggette alle norme di giurisdizioni diverse, la gestione di ciascuna di esse dovrà essere conforme alla normativa locale.

Gli accordi tra la holding USA e le società controllate estere

Diversi fattori determineranno gli accordi tra la società madre e ciascuna società controllata estera. Gli advisor legali, contabili e fiscali delle società del gruppo devono essere adeguatamente coinvolti in questa analisi per garantire la conformità ai requisiti legali, fiscali e di transfer pricing applicabili. Non esiste una soluzione unica, ma alcuni fattori chiave da considerare tra cui i seguenti:

  1. Ruolo della società controllata: Se prima della realizzazione dell’operazione di US flip la società impiegava ingegneri e altre figure professionali locali (ad esempio, in Italia o altri Paesi europei) – spesso a salari significativamente inferiori rispetto agli Stati Uniti – una volta assunta la struttura con holding americana in conseguenza del flip, il management societario potrebbe voler mantenere tali figure professionali nella società controllata. Se sono stati già assunti dipendenti per le vendite o lo sviluppo aziendale all’estero, alcune di queste attività potrebbero continuare a svolgersi all’interno della società controllata;
  2. Posizione fiscale della società controllata: Se la società controllata ha accumulato perdite fiscali dalle sue attività precedenti, in seguito alla riorganizzazione societaria realizzata con il flip potrebbe avere senso far svolgere alla società controllata le vendite di prodotti o servizi, purché i profitti da tali vendite possano essere compensati dalle perdite fiscali disponibili. La società madre americana, che ha accesso al mercato dei capitali americano, agirebbe dunque come holding company fornendo capitali alla società controllata (o alle società controllate) sotto forma di equity o loan per coprire i costi operativi della società controllata non coperti dall’attività aziendale condotta da quest’ultima;
  3. Proprietà intellettuale (PI): Se l’attività è iniziata all’estero (ad esempio, in Italia) in quella che ora è una società controllata della società madre americana, i diritti di PI come quelli relativi alla piattaforma tecnologica, ai prodotti o ai servizi, probabilmente sono di proprietà della società controllata estera. I finanziamenti e conferimenti iniziali effettuati in favore della società controllata, talvolta da parte di enti governativi, potrebbero imporre requisiti di continuità − come ad esempio il mantenimento dei diritti di PI nella società controllata o un numero minimo di dipendenti nella società controllata − per evitare il rimborso dei capitali o la perdita di altri benefici ricevuti. Spostare la PI dalla società controllata alla società madre americana potrebbe non essere possibile a causa di queste restrizioni o potrebbe richiedere un’attenta analisi delle conseguenze fiscali del trasferimento degli asset di PI fuori dal paese estero (se trattato dalle autorità fiscali del Paese estero come “vendita” di un asset alla società madre, soggetto a imposizione fiscale su qualsiasi aumento del valore della PI dalla sua creazione).

Quali sono alcuni tipici accordi tra holding e società controllate?

Anche se ogni situazione è diversa – e spesso si basa sulla storia dell’azienda, sui finanziamenti precedenti o sulle risorse umane – vi sono alcune tipologie contrattuali che si ripetono nel tempo. Senza alcuna pretesa di esaustività proponiamo le seguenti. :

Società madre come holding company con la società controllata che svolge l’attività aziendale

La società madre fornisce capitale alla controllata attraverso conferimenti a capitale e/o prestiti, e la controllata gestisce operazioni e vendite (dove gode dei vantaggi delle perdite fiscali e possiede la PI). Sia i prestiti della società madre che l’utilizzo delle perdite fiscali richiedono un’attenta analisi fiscale e contabile.

Tipo di FinanziamentoDescrizioneVantaggiConsiderazioni
Prestiti direttiLa holding fornisce prestiti diretti alla società operativa.Tassi di interesse favorevoli.Bisogno di contratti dettagliati.
GaranzieLa holding offre garanzie per i prestiti ottenuti dalla società operativa.Accesso più facile al credito esterno.Potenziale responsabilità della holding.
Investimenti in capitaleLa holding investe in azioni o altri strumenti di capitale della società operativa.Fornisce capitale a lungo termine.Diluizione della proprietà.
Operazioni intragruppo (come Cash Pooling)Gestione centralizzata delle risorse finanziarie del gruppo.Efficienza nella gestione delle risorse.Complessità nella conformità fiscale.

Società madre come rivenditore o distributore (negli Stati Uniti o a livello globale)

Un’altra modalità operativa con cui può strutturarsi il gruppo riguarda la possibilità che la società madre USA funga da distributore e svolga attività di vendita negli USA. In questo scenario, ad esempio, la società madre può finanziare le attività di ingegneria e produzione della società controllata estera andando svolgere direttamente funzioni di vendita, gestione e amministrative.

La società madre, inoltre, può ricevere una “licenza” per l’uso della tecnologia dalla società controllata, necessaria per consentire alla società madre di effettuare vendite e ricevere entrate dai clienti. La società madre, dunque, agisce come rivenditore o distributore per la società controllata estera che detiene la PI.

Tipo di RapportoDescrizioneVantaggi per la Società MadreVantaggi per la Società ControllataConsiderazioni Legali o Fiscali
Contratto di DistribuzioneLa società madre si occupa della vendita e distribuzione dei prodotti della società controllata.Focalizzazione sulle competenze di marketing e vendita.Accesso a canali di distribuzione estesi.Accordi ben definiti necessari.
Accordo di LicenzaLa società controllata concede una licenza alla madre per vendere i suoi prodotti.Controllo sulla qualità e sul branding.Ricavi da licenze.Diritto di proprietà intellettuale.
Joint MarketingCollaborazione nel marketing e nelle promozioni.Riduzione dei costi di marketing.Maggiore visibilità sul mercato.Accordi contrattuali necessari.

Società madre che possiede la PI sviluppata in futuro

Una diversa modalità operativa è quella che prevede lo sviluppo di proprietà intellettuale da parte della società controllata, da assegnare poi alla società madre sulla base di uno specifico accordo contrattuale. In questo scenario, la società controllata estera continua il lavoro di ricerca, ingegneria e sviluppo. I risultati di queste attività viene assegnato alla società madre con un Research and Development Services Agreement in cambio di un pagamento finalizzato a coprire i costi operativi della controllata. La società madre poi vende o concede in licenza ai clienti, e riceve entrate da questi ultimi.

Questo approccio non consente di trasferire senza costi fiscali alla società madre la PI sviluppata prima della realizzazione del cd. US flip. Ciò che viene assegnato alla società madre, infatti, è la sola PI sviluppata successivamente alla realizzazione dell’operazione di flip. Tuttavia, è un approccio che può essere considerato nelle situazioni in cui la tecnologia iniziale è o diventerà velocemente obsoleta con lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi.

ElementoSocietà MadreSocietà Controllata (Ricerca e Sviluppo)
Attività PrincipaleVendita, distribuzione, marketingRicerca e sviluppo in ambito tecnologico
Proprietà IntellettualeIn concessione dalla controllataSviluppa e detiene la proprietà intellettuale
Flusso di CassaDerivante da vendite e licenzeSpesso finanziato dalla società madre o da finanziamenti esterni
RischioPiù basso (utilizza IP sviluppata)Più alto (investe in R&D)
Implicazioni FiscaliPagamenti di royalty potrebbero essere deducibiliRoyalty ricevute potrebbero essere soggette a tassazione
Contratti e AccordiContratto di licenza con la controllataContratto di licenza con la madre, potenziali contratti di finanziamento
Considerazioni sul Trasferimento dei PrezziPrezzo della licenza deve essere impostato secondo il principio di “libera concorrenza”Dovrebbe ricavare un rendimento appropriato sul suo IP e R&D

Condivisione dei costi della PI tra la società madre e le società controllate

In questo modello, la società madre e le società controllate concordano di suddividere i costi dello sviluppo della PI futura, che quindi ciascuno detiene (spesso in base alla geografia – ad esempio, gli Stati Uniti detengono i diritti di vendita in Nord America, mentre la controllata ha i diritti nel resto del mondo). Questa è ovviamente una struttura più complessa che richiede una pianificazione significativa. Questi tipo di accordi sono diventati molto meno comuni dall’entrata in vigore del Tax Cuts and Jobs Act nel 2017 e potrebbero non essere appropriati per le aziende in fase iniziale.

ElementoSocietà MadreSocietà Controllata (Ricerca e Sviluppo)
Attività PrincipaleVendita, distribuzione, marketing in aree geografiche specificheRicerca e sviluppo; vendite in altre aree
Proprietà IntellettualeIn concessione per alcune aree geograficheDetiene la PI; licenza per alcune aree alla società madre
Flusso di CassaDa vendite nelle aree concessoDa vendite nelle aree non concesse; royalty dalla società madre
RischioVariabile a seconda dell’area geograficaPiù alto a causa dell’investimento in R&D
Implicazioni FiscaliPagamenti di royalty per le aree concesse potrebbero essere deducibiliRoyalty ricevute potrebbero essere tassate; entrate da altre aree tassate separatamente
Contratti e AccordiContratto di licenza geograficamente limitato con la controllataContratto di licenza con la società madre; potenziali contratti con distributori nelle altre aree
Considerazioni sul Trasferimento dei PrezziPrezzo della licenza deve essere impostato secondo il principio di “libera concorrenza”Dovrebbe ricavare un rendimento appropriato sul suo IP per tutte le aree

Aspetti contrattuali di tutti gli scenari

I contratti tra le società del gruppo vengono documentati in uno o più “intercompany agreements”. Oltre agli accordi tra società madre e società controllate, potrebbero essere necessari anche accordi tra le sole società controllate per la fornitura di servizi all’interno del gruppo. Gli accordi tra società madre e società controllate documentano principalmente il trasferimento di fondi, PI o altri asset e richiedono una revisione periodica per garantire la conformità con i regimi fiscali e i requisiti di transfer pricing delle autorità fiscali statunitensi e straniere.

Conclusioni e consulenza fiscale online

Le operazioni di “US Flip” o “Delaware Flip” rappresentano una strategia significativa per le startup che mirano a espandersi negli Stati Uniti o a attrarre investitori statunitensi. Queste operazioni, se gestite correttamente, possono aprire nuove opportunità di crescita e sviluppo. Tuttavia, è fondamentale ricordare che si tratta di processi complessi che comportano importanti implicazioni legali e fiscali. In questo articolo abbiamo approfondito gli aspetti legati che integrano questo tipo di operazioni.

Prima di intraprendere un’operazione di “flip”, è essenziale ottenere una consulenza esperta. Un professionista del diritto societario e della fiscalità può fornire una guida preziosa, aiutando la vostra azienda a navigare attraverso le sfide legali e fiscali e a sfruttare al meglio le opportunità offerte da queste operazioni.

Se la tua azienda sta considerando un’operazione di “US Flip” o “Delaware Flip”, ti invitiamo a contattare i nostri esperti attraverso il nostro sito web. Il nostro team di professionisti è pronto ad assistervi, fornendo consulenza personalizzata e strategie su misura per le vostre esigenze specifiche. Affidarsi ad un team esperto di professionisti risulterà fondamentale anche a comprendere le tempistiche associate alla realizzazione del Flip; tempistiche che possono variare anche notevolmente a seconda di come lo stesso sia strutturato.

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      Stefania Monda
      Stefania Monda
      Stefania Monda è la founder e managing partner dello studio legale internazionale Tech Legal Partners PLLC con sede a New York. Avvocato abilitato in Italia e negli Stati Uniti, ha maturato oltre 10 anni di esperienza come avvocato d'impresa tra Italia e Stati Uniti. Prima di fondare Tech Legal Partners PLLC, ha lavorato per prestigiosi studi legali assistendo un'ampia varietà di clienti da società leader del mercato a società start-up. Assiste regolarmente società europee che espandono la propria attività oltreoceano così come imprenditori e fondi di investimento statunitensi che investono in Italia.
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