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Aumenti pensioni maggio: chi riguarderanno?

NewsAumenti pensioni maggio: chi riguarderanno?

Le pensioni di maggio vedranno importi più alti ma non per tutti i pensionati. Si tratta infatti solo di coloro che per effetto della rivalutazione Istat del 5,4% e del nuovo sistema fiscale a 3 aliquote Irpef non avevano ancora ricevuto gli arretrati nei mesi scorsi.

Sguardo rivolto alle pensioni di maggio. Come ad aprile i pensionati dovranno attendere un giorno in più rispetto al solito per poter ritirare la pensione. Questo perché l’1 è un giorno festivo, quindi bisognerà attendere il primo giorno bancabile per poter effettuare accrediti e prelievi in contanti. L’eccezione è rappresentata dai correntisti di Banco Posta, per i quali è previsto l’accredito anticipato; questi ultimi potranno riceverlo tra martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio. Per il ritiro in contanti il calendario ufficiale, diviso per cognome, verrà pubblicato dall’Inps e da Poste Italiane verso la fine di aprile.

Ma cosa aspettarsi per quanto riguarda gli importi? Anche maggio porterà belle sorprese con pensioni più ricche. Ma non per tutti. L’aumento delle pensioni INPS a maggio 2024 è il risultato di una serie di interventi volti a garantire una maggiore equità nel sistema pensionistico e a fornire un adeguamento delle pensioni alla crescita dei costi della vita. Gli importi maggiori sono dovuti alla rivalutazione annuale Istat sulla base dell’andamento dell’inflazione e ai nuovi scaglioni Irpef a 3 aliquote. Maggio sarà dunque il mese di arretrati e conguagli per chi non se li è visti ancora applicare. Facciamo di seguito il punto della situazione.

Importo delle pensioni di maggio: aumenti per alcuni pensionati

Finalmente l’INPS ha completato le operazioni di calcolo degli arretrati. Stiamo parlando degli importi legati alla rivalutazione della pensione calcolata sulla base dell’inflazione dell’anno scorso, il 2023. Gli aumenti dell’importo delle pensioni saranno pari al 5,4% e per alcuni pensionati potrebbero tradursi in oltre 100 euro al mese.

Le operazioni di calcolo ad opera dell’ente previdenziale erano già in corso dal mese di gennaio ma non erano state completate in tempo per tutti i pensionati, per questo motivo una parte residuale sarà pagata appunto con il cedolino di maggio 2024.

Ne seguiranno pensioni dunque più ricche, e non solo per i redditi minimi: anche chi si trova tra i 15.001 euro e i 28000 avrà uno sconto sull’Irpef poiché rientra ora nello scaglione che deve versare il 23%. La nuova riforma ha infatti abolito lo scaglione intermedio del 25%.

A titolo esemplificativo riportiamo gli importi e gli aumenti fascia per fascia calcolati dal quotidiano Libero:

  • 1.000 euro (5,4%) 54 euro lordi al mese
  • 1.500 euro (5,4%) 81 euro lordi al mese
  • 2.000 euro (5,4%) 108 euro lordi al mese
  • 2.500 euro (4,59%) 114,75 euro lordi al mese
  • 3.000 euro (2,86%) 85,80 euro lordi al mese
  • 3.500 euro (2,53%) 88,55 euro lordi al mese
  • 4.000 euro (2,53%) 101,20 euro lordi al mese
  • 5.000 euro (2%) 100 euro lordi al mese
  • 6.000 euro (1,19%) 71,40 euro lordi al mese

In definitiva comunque non tutti i pensionati gioveranno di questi aumenti. A causa della mole di lavoro da svolgere da parte dell’Inps, non tutti li avevano ricevuti ad aprile 2024 e quindi saranno pagati e accreditati nel mese di maggio 2024.

Pensioni di maggio: le trattenute

Non solo aumenti ma anche trattenute. A maggio infatti, le prestazioni previdenziali, escluse le prestazioni di invalidità civile, le Pensioni o gli Assegni sociali e le prestazioni non assoggettate alla tassazione per motivi particolari, come per le vittime del terrorismo o per la detassazione per residenza all’estero, saranno soggette a trattenute.

Le prime sono le trattenute del conguaglio a debito delle ritenute erariali dell’anno di imposta 2023: se le trattenute dell’INPS sono state di importo inferiore a quelle dovute, l’istituto ha iniziato a recuperare il debito del contribuente attraverso trattenute dalle pensioni a partire da gennaio.

Chi non ancora scontato il suo debito, subirà trattenute sulla pensione anche a maggio (fino a quando il debito non sarà estinto). Per chi percepisce una pensione fino a 18.000 euro e dal conguaglio è risultato un debito superiore a 100 euro, il recupero dell’importo verrà rateizzato fino a novembre 2024.

Inoltre, sugli importi delle pensioni di maggio 2024 peseranno le addizionali comunali e regionali, che “accompagneranno” i pensionati fino a novembre 2024.

Come visualizzare il cedolino

Per scoprire in anticipo se si è destinatari degli aumenti citati basterà visionare il cedolino di pensione, di solito consultabile a partire dal giorno 20 di ogni mese.

Una volta entrati nella propria area riservata del sito Inps (tramite Spid, CIE o carta nazionale dei servizi) basterà accedere alla sezione ‘Pensione e previdenza’ e cliccare sulla dicitura ‘Cedolino della pensione’. Sarà possibile anche scaricare il documento in versione PDF ed eventualmente richiederne anche la ricezione via email per poterlo ricevere tutti i mesi comodamente sulla propria casella di posta.

Conclusioni

A partire dal 1° gennaio 2024, per effetto della rivalutazione delle pensioni, gli assegni previdenziali sono aumentati del 5,4%. Anche nel mese di maggio quindi, rispetto allo scorso anno, si assisterà a pensioni più ricche. Inoltre va ricordato che la riforma IRPEF ha portato vantaggi ad alcuni pensionati, con riguardo soprattutto a quelli con redditi compresi tra i tra 15.001 euro e 28.000 euro che, nel 2024, verseranno il 2% in meno di IRPEF, essendo stati accorpati nello scaglione al 23% dopo l’eliminazione dello scaglione al 25%. Questo porterà un aumento annuo che varia tra i 20 euro per chi ha redditi a 15mila euro e i 260 euro per redditi annui di 28mila euro (grazie al versamento irpef di 6.440 euro di IRPEF, anziché 6.700 euro.

Per quanto riguarda gli aumenti annui dovuti dalla rivalutazione del 5,4% va ricordato che il 100% della rivalutazione è solo per redditi fino a 4 volte il trattamento minimo.

In definitiva quindi, per effetto di tutti questi ricalcoli, saranno i pensionati che finora non si erano ancora visti corrispondere i dovuti aumenti a beneficiare di un cedolino più ricco a maggio.

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    Sabrina Maestri
    Sabrina Maestri
    Classe 1986, vogherese, aspirante consulente del lavoro. Appassionata di giornalismo, scrivo da anni per portali di informazione e testate giornalistiche online occupandomi di temi legati al mondo del lavoro, al fisco e bonus fiscali.
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