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Come abbassare la rendita catastale di un immobile

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La rendita catastale di un immobile è uno dei fattori che influiscono sulle imposte che vengono applicate su quell’immobile di proprietà. La rendita catastale di fatto è un valore che viene calcolato sull’immobile specifico in base alla capacità di generare un reddito.

L’Agenzia delle Entrate si occupa di assegnare un valore catastale agli immobili, e da questo valore vengono determinate anche le imposte. Tra le imposte che vengono calcolate sulla base di questo fattore troviamo per esempio l’IMU, l’Imposta Municipale Unica, oppure la TARI, ovvero l’imposta sui rifiuti prodotti. La visura catastale ha un ruolo centrale nell’individuare la rendita catastale specifica dell’immobile. Ma è possibile abbassare la rendita catastale di un immobile, per poter pagare meno imposte?

Questo argomento sta tornando di interesse pubblico proprio perché gli immobili sono un bene rifugio scelto da molti italiani. Vediamo nell’articolo come abbassare la rendita attribuita dal catasto di un immobile.

Cos’è la rendita catastale di un immobile?

La rendita catastale di un immobile è di fatto un valore che viene attribuito dal fisco, ovvero dall’Agenzia delle Entrate, in base al reddito che un determinato immobile può rendere al proprietario. La rendita attribuita dal catasto può anche essere valutata su fabbricati e terreni di proprietà, non solamente su abitazioni e immobili.

Di fatto una rendita catastale è un valore che contribuisce a calcolare quali imposte il proprietario dell’immobile dovrà andare a pagare in base alle caratteristiche dello stesso. Si può dire che la rendita attribuita dal catasto è la base imponibile da cui vengono calcolate le tasse. Ma quali sono le imposte che vengono applicate a partire dalla rendita catastale? Si tratta per esempio di:

  • IMU: l’Imposta Municipale Unica, il cui pagamento è obbligatorio a partire dalla seconda casa di proprietà, ovvero vengono escluse le prime case in cui si vive stabilmente. Questa imposta viene calcolata sulla base della rendita catastale e in base al Comune di riferimento e ad altri fattori relativi all’immobile;
  • TARI: è l’imposta collegata alla produzione di rifiuti che viene applicata su tutti gli immobili e le strutture in cui vengono prodotti rifiuti diverso tipo. Al fine di calcolare questa imposta va tenuta in considerazione la superficie catastale complessiva dell’immobile.

Queste sono le principali imposte che i cittadini italiani devono provvedere a pagare in base alla rendita catastale e ad altri fattori inerenti all’immobile di proprietà. Va da sé che maggiore è la rendita attribuita dal catasto, maggiori saranno le imposte da corrispondere.

Come si calcola la rendita catastale

Ridurre la rendita catastale di un immobile non è sempre possibile, nello specifico è necessario che siano stati compiuti degli errori nel censimento dell’immobile stesso. Questo vuol dire che sull’immobile sono stati valutati dei dati relativi alla rendita catastale che non sono inerenti effettivamente alla situazione dell’immobile, oppure sono stati effettuati i calcoli in vecchia data, per cui è necessario aggiornare la rendita catastale.

Prima di tutto deve essere specificato che per calcolare la rendita catastale di un immobile è necessario rivolgersi ad un professionista, per essere sicuri di non imbattersi in errori. L’Agenzia delle Entrate propone delle tabelle di estimo specifiche da cui dedurre il valore numerico relativo alla zona in cui è situato l’immobile, e per il calcolo della rendita va tenuto conto l’utilizzo dell’immobile.

La destinazione d’uso di un immobile è un elemento importante per determinare la rendita catastale dello stesso. Allo stesso modo nel calcolo della rendita rientrano anche le dimensioni degli immobili e la categoria catastale di appartenenza. Tra le destinazioni d’uso ricordiamo:

  • Destinazione d’uso residenziale;
  • Destinazione d’uso artigianale o industriale;
  • Destinazione d’uso commerciale;
  • Destinazione d’suo turistico;
  • Destinazione d’uso agricolo.

Se sorgono dei dubbi a proposito della rendita attribuita al proprio immobile, è possibile consultare la visura catastale, un documento che riporta tutte le informazioni specifiche relative all’immobile.

Visura catastale: cos’è

La visura catastale è un documento e può essere richiesto all’Agenzia delle Entrate che contiene tutte le informazioni e i dati salienti su un immobile specifico, un fabbricato oppure un terreno situato sul territorio italiano.

La visura catastale contiene le informazioni relative alla sezione urbana, il foglio, la particella, il subalterno e il Comune, oltre ai dati per la classificazione corretta dell’immobile, come la categoria catastale e la rendita catastale. Sono inoltre contenute altre informazioni aggiuntive relative per esempio al proprietario dell’immobile. 

La visura catastale può essere utile:

  • Sia a individuare la rendita catastale specifica di un immobile
  • Sia i dati identificativi del proprietario dell’immobile, sia i dati relativi alla zona specifica in cui è situato.

La visura catastale può essere richiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate, il servizio è gratuito. Può accadere che consultando la visura catastale ci si accorga che la rendita catastale è piuttosto elevata. Ovvero il valore calcolato sull’immobile non corrisponde alla realtà. In questo caso è possibile in determinati modi abbassare la rendita attribuita all’immobile, e di conseguenza andare a pagare meno imposte su questo immobile.

Abbassare la rendita catastale: è possibile?

Abbassare la rendita attribuita dal catasto è possibile, in particolare se le condizioni dell’immobile sono cambiate rispetto all’ultima volta che è stata calcolata questa informazione. Ridurre il valore della rendita dell’immobile può essere utile per pagare meno imposte, tuttavia devono sussistere determinate condizioni:

  • Variazione della rendita catastale per stato di degrado: un immobile che si trova in uno stato di degrado, ovvero se l’immobile è di vecchia costruzione e si trova in una condizione non favorevole ad essere abitato, è possibile chiedere una denuncia di variazione della rendita, tramite un tecnico professionista. Questa domanda può essere fatta anche nel momento in cui una parte dell’immobile si trova in stato di degrado. Non è necessario che tutta la struttura sia compromessa;
  • Variazione della rendita catastale per ex negozi: è possibile che alcune unità immobiliari siano state utilizzate per attività commerciali come negozi, e siano stati poi chiusi o usati solamente come depositi. Anche in questo caso la rendita catastale potrebbe presentare degli errori, riferendosi ancora a quando l’immobile era utilizzato come negozio. In questo caso è possibile richiedere una variazione catastale con riduzione della rendita catastale;
  • Variazione della rendita catastale per errori: una delle motivazioni per cui può essere necessario variare la rendita catastale è quella per cui siano stati commessi errori nel calcolo della stessa. Se ci si accorge da una visura catastale che ci sono delle incongruenze o degli errori di censimento è possibile chiedere una istanza di rettifica. Questo, facendo una richiesta apposita di correzione di questo valore.

Domanda di declassamento catastale da presentare in Comune

Per poter abbassare la rendita catastale di un immobile è necessario trovarsi in una delle situazioni viste sopra: ci si deve quindi trovare nella situazione in cui il valore attuale è errato rispetto all’effettivo valore. Per abbassare la rendita di un immobile è necessario rivolgersi agli uffici appositi del proprio Comune, che effettueranno anche dovuti i calcoli per diminuire le imposte da pagare per l’immobile specifico.

Si consiglia di utilizzare un modulo per l’istanza di rettifica e avere preventivamente raccolto:

  • I dati catastali dell’immobile;
  • Le informazioni come l’indirizzo in cui è situato l’immobile;
  • I dati anagrafici del proprietario dello stesso.

Domande frequenti

Come chiedere il declassamento catastale?

Bisogna presentare una specifica istanza di rettifica, che viene definita in autotutela, all’ufficio provinciale dell’agenzia del Territorio della propria zona residenziale o alla propria regione. Una volta corretto l’errore, la rendita catastale risulterà ridotta.

Come far modificare la rendita catastale?

La domanda di correzione può essere presentata presso gli uffici provinciali – Territorio o, in alcuni casi, utilizzando il servizio online “Contact center”. Il richiedente deve indicare le proprie generalità, i dati catastali dell’immobile, la situazione riscontrata e le notizie utili alla correzione dell’errore.

Cosa fa variare la rendita di un immobile?

La rendita catastale può aumentare nei casi di ristrutturazione dell’immobile e di cambio della destinazione d’uso. Inoltre, la rivalutazione della rendita catastale può avvenire anche in seguito alla revisione delle zone da parte del Catasto

Quanto costa il cambio di categoria catastale?

Il costo medio per una variazione catastale è di circa 50 euro. Nel caso in cui per la richiesta si coinvolga un professionista, inoltre, tra le spese va considerato anche il suo compenso, che può variare in base alla figura e da zona a zona

Quanto tempo ha il catasto per rettificare la rendita?

Per l’Agenzia delle Entrate vi è il termine di dodici mesi per la determinazione della rendita catastale definitiva.

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    Marco Corti
    Marco Cortihttps://fiscomania.com/
    Laureato in economia e commercio all'Universita di Pisa nel 2015 ha nel tempo approfondito temi a carattere fiscale per diversi quotidiani online. Attualmente consulente aziendale nel settore della finanza agevolata. Appassionato da sempre di economia e finanza ha iniziato la collaborazione con Fiscomania.com dal 2018.
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