Il codice tributo 1040 identifica il versamento delle ritenute d’acconto sui compensi per lavoro autonomo. È uno dei codici più utilizzati dai sostituti d’imposta, disciplinato dagli articoli 25 e 25-quater del DPR n. 600/73.
Mario, titolare di una società di consulenza, ha pagato a febbraio 2025 la fattura del suo commercialista per 2.500 euro. Sulla fattura, la ritenuta d’acconto ammonta a 500 euro (il 20% del compenso). Ora si trova davanti a una domanda cruciale: quando e come deve versare questi 500 euro all’Agenzia delle Entrate? La risposta è semplice: entro il 16 marzo 2025, utilizzando il codice tributo 1040 nel modello F24.
Se come Mario sei un sostituto d’imposta che corrisponde compensi a professionisti o agenti, questa guida ti spiega tutto quello che devi sapere sul codice tributo 1040, con le novità normative 2025 che hanno modificato sanzioni e interessi.
Indice degli argomenti
- Codice tributo 1040: cos’è e quando si utilizza
- Chi deve utilizzare il codice 1040
- Le percentuali di ritenuta d’acconto da applicare
- Il versamento della ritenuta
- Come compilare il modello F24 con il codice 1040
- Ravvedimento operoso: le sanzioni ridotte
- Calcolo sanzioni e interessi: esempi pratici
- Domande frequenti
Codice tributo 1040: cos’è e quando si utilizza
Il codice tributo 1040 identifica il versamento delle ritenute d’acconto sui compensi per lavoro autonomo. È uno dei codici più utilizzati dai sostituti d’imposta, disciplinato dagli articoli 25 e 25-quater del DPR n. 600/73.
Chi deve utilizzare il codice 1040
Il codice deve essere utilizzato obbligatoriamente da tutti i soggetti che rivestono la qualifica di sostituto d’imposta quando corrispondono compensi a:
- Professionisti e lavoratori autonomi: notai, avvocati, architetti, geometri, commercialisti, medici, psicologi, consulenti del lavoro, ingegneri, consulenti aziendali e tutti coloro che esercitano un’arte o professione intellettuale;
- Agenti e rappresentanti di commercio: per le provvigioni corrisposte;
- Prestazioni occasionali: quando superano determinate soglie;
- Soci di associazioni in partecipazione: sugli utili distribuiti.
Il versamento della ritenuta deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento del compenso, attraverso la presentazione del modello F24 (sezione “Erario”). La ritenuta rappresenta un acconto dell’IRPEF dovuta dal professionista, che verrà poi scomputata in sede di dichiarazione dei redditi.
Le percentuali di ritenuta d’acconto da applicare
Non tutti i compensi sono soggetti alla stessa percentuale di ritenuta. Ecco il quadro completo aggiornato:
Professionisti e lavoratori autonomi residenti
Aliquota: 20% sul compenso lordo. Quando un’azienda o un professionista con partita IVA paga un compenso a un collega professionista, deve trattenere il 20% dell’importo e versarlo all’Erario.
Esempio pratico:
- Compenso del professionista: 1.500 euro
- Ritenuta d’acconto (20%): 300 euro
- Importo netto pagato al professionista: 1.200 euro
- Importo da versare con codice 1040: 300 euro
Professionisti non residenti
Aliquota: 30% a titolo definitivo. Per i professionisti non residenti in Italia, la ritenuta è più elevata e non costituisce un acconto, ma un’imposta definitiva. Il professionista non potrà recuperare questa ritenuta in dichiarazione dei redditi italiana, in quanto costituisce un’imposta definitiva sui redditi prodotti in Italia.
Agenti e rappresentanti di commercio
Per questa categoria, il meccanismo è più articolato. La ritenuta è sempre del 23% (primo scaglione IRPEF), ma viene applicata su una base imponibile ridotta:
Senza dipendenti o collaboratori continuativi:
- Base imponibile: 50% delle provvigioni
- Calcolo: 23% sul 50% = 11,5% dell’importo totale
Esempio:
- Provvigioni corrisposte: 10.000 euro
- Base imponibile: 5.000 euro (50%)
- Ritenuta (23% su 5.000): 1.150 euro
- Da versare con codice 1040: 1.150 euro
Con dipendenti o collaboratori continuativi:
- Base imponibile: 20% delle provvigioni
- Calcolo: 23% sul 20% = 4,6% dell’importo totale
Il versamento della ritenuta
Il sostituto di imposta è chiamato ad effettuare il versamento della somma trattenuta entro il giorno 16 del mese successivo a quello di pagamento della fattura dell’agente o del professionista. Il versamento deve essere effettuato attraverso il modello F24 nel quale occorre andare ad inserire il codice tributo 1040, con le modalità che vedremo di seguito.
| Codice tributo | Descrizione |
|---|---|
| 1040 | Ritenute su redditi di lavoro autonomo compensi per l’esercizio di arti e professioni |
Ravvedimento operoso ritenuta d’acconto
Qualora il sostituto di imposta non effettui il versamento della ritenuta di acconto nei termini previsti per legge, ha la possibilità di sanare autonomamente la situazione beneficiando della procedura del ravvedimento operoso. In particolare, attraverso questo strumento è possibile calcolare le sanzioni ridotte e gli interessi in relazione al ritardo nel pagamento.
Nel ravvedimento deve essere utilizzato il codice tributo 8948 per il versamento delle sanzioni, mentre gli interessi vanno ad aggiungersi al tributo, sempre con codice 1040.
Come compilare il modello F24 con il codice 1040
Il modello F24 deve essere compilato nella sezione ERARIO. In particolare, nel campo CODICE TRIBUTO deve essere indicato il codice 1040. Nella voce CAMPO RATEAZIONE è necessario indicare il mese di riferimento (se per esempio paghiamo la fattura nel mese di marzo deve essere indicato il codice 03). Nel campo ANNO DI RIFERIMENTO, deve essere indicato l’anno per il quale si effettua il pagamento. Infine, nella colonna IMPORTI A DEBITO VERSATI deve trovare indicazione la somma da versare.
Importante: Tutti i titolari di partita IVA devono effettuare il pagamento del modello F24 esclusivamente online, tramite home banking o attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate (servizio “F24 web”). Non è più possibile pagare allo sportello bancario o postale.
Esempio di compilazione
Vediamo in dettaglio come compilare la sezione Erario del modello F24 per il versamento delle ritenute fiscali.
| Campo del modello F24 | Descrizione |
|---|---|
| codice tributo | indicare 1040 |
| rateazione/regione/prov/mese rif | indicare il mese di riferimento |
| anno di riferimento | Anno d’imposta per cui si effettua il pagamento |
| importi a debito versati | indicare l’importo a debito |
| importi a credito compensati | non compilare a meno che non siano previste compensazioni con altri tributi (attenzione al limite dei 5.000 euro) |
| TOTALE (A) | somma degli importi a debito indicati nella Sezione Erario |
| TOTALE complessivo (B) | somma degli importi a credito indicati nella Sezione Erario, non compilare se non sono presenti importi a credito |
| SALDO (A – B) | indicare il saldo (TOTALE A – TOTALE B) |
| codice ufficio | non compilare |
| codice atto | non compilare |
Ravvedimento operoso: le sanzioni ridotte
Una delle novità più rilevanti riguarda il ravvedimento operoso. Con il D.Lgs. n. 87/2024, entrato in vigore dal 1° settembre 2024, sono cambiate sia le sanzioni ordinarie che quelle ridotte per chi regolarizza spontaneamente la propria posizione.
La riforma del sistema sanzionatorio ha introdotto importanti riduzioni:
- Sanzione ordinaria: ridotta dal 30% al 25% dell’importo non versato
- Ravvedimento operoso: nuove percentuali più favorevoli per il contribuente
- Applicabilità: per tutte le violazioni commesse dal 1° settembre 2024
Questo significa che se devi regolarizzare un omesso versamento della ritenuta d’acconto relativo a periodi successivi al 31 agosto 2024, beneficerai delle nuove sanzioni ridotte.
Tabella completa delle sanzioni per ravvedimento operoso
Nota: Gli importi negli esempi si riferiscono solo alla sanzione, esclusi gli interessi legali che si calcolano separatamente. Percentuali valide per violazioni commesse dal 1° settembre 2024 (D.Lgs. 87/2024).
Codici tributo per il ravvedimento operoso
Dal 3 luglio 2023, con la Risoluzione n. 18/E/2023, l’Agenzia delle Entrate ha modificato i codici tributo da utilizzare per il ravvedimento delle ritenute d’acconto:
- Codice 1040: per versare l’importo della ritenuta omessa o insufficiente + gli interessi
- Codice 8948: per versare la sanzione ridotta (ha sostituito il vecchio codice 8906)
Attenzione: Se utilizzi ancora il codice 8906, il versamento non sarà correttamente imputato. Dal luglio 2023 questo codice è stato definitivamente soppresso.
Calcolo sanzioni e interessi: esempi pratici
Vediamo nel dettaglio come calcolare sanzioni e interessi nelle situazioni più comuni, utilizzando i parametri aggiornati.
Esempio 1: ravvedimento sprint (9 giorni di ritardo)
Situazione:
- Ritenuta dovuta: 1.000 euro
- Scadenza: 16 aprile 2025
- Pagamento effettivo: 25 aprile 2025
- Ritardo: 9 giorni
Calcolo sanzione:
- Percentuale applicabile: 0,0833% per ogni giorno di ritardo
- Sanzione: 0,0833% × 9 giorni = 0,7497%
- Importo sanzione: 1.000 × 0,7497% = 7,50 euro
Calcolo interessi:
- Tasso legale 2025: 2% annuo
- Formula: (Importo × Tasso × Giorni) / 36.500
- Interessi: (1.000 × 2% × 9) / 36.500 = 0,49 euro
Totale da versare: 1.007,99 euro
Compilazione F24:
1. Codice 1040, mese 04, anno 2025: 1.000,49 euro (ritenuta + interessi)
2. Codice 8948, mese 04, anno 2025: 7,50 euro (sanzione)
Esempio 2: ravvedimento breve (25 giorni di ritardo)
Situazione:
- Ritenuta dovuta: 2.000 euro
- Scadenza: 16 marzo 2025
- Pagamento effettivo: 10 aprile 2025
- Ritardo: 25 giorni
Calcolo sanzione:
- Percentuale applicabile: 1,25% (ravvedimento dal 15° al 30° giorno)
- Sanzione: 2.000 × 1,25% = 25 euro
Calcolo interessi:
Interessi: (2.000 × 2% × 25) / 36.500 = 1,37 euro
Totale da versare: 2.026,37 euro
Domande frequenti
La differenza principale sta nella base imponibile e nell’aliquota applicata:
– Professionisti: ritenuta del 20% sul compenso totale
– Agenti senza dipendenti: ritenuta del 23% calcolata sul 50% delle provvigioni
– Agenti con dipendenti: ritenuta del 23% calcolata sul 20% delle provvigioni
Sì, è possibile compensare le ritenute d’acconto con crediti tributari utilizzando il modello F24, ma con alcune limitazioni:
– Il limite generale per le compensazioni orizzontali è di 700.000 euro annui
– Per compensazioni superiori a 5.000 euro annui è necessario il visto di conformità
– Alcune tipologie di credito hanno limiti specifici più restrittivi
Puoi regolarizzare la situazione attraverso il ravvedimento operoso, pagando:
– L’importo della ritenuta omessa
– Gli interessi calcolati al tasso legale (2% dal 2025)
– Una sanzione ridotta che varia in base ai giorni di ritardo
Più rapidamente intervieni, minore sarà la sanzione. Nei primi 14 giorni, ad esempio, la sanzione è minima (0,0833% per giorno).