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Certificazione Unica 2024: novità modello e istruzioni

La Certificazione Unica è uno dei documenti fondamentali ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti. L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello e le istruzioni della Certificazione Unica 2024, relativa al 2023.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, con apposito provvedimento, il modello della Certificazione Unica 2024, relativa all’anno 2023, con le relative istruzioni. Sono state introdotte importanti novità volte a migliorare le condizioni lavorative e fiscali di alcuni settori.


Con provvedimento del 16 gennaio 2024 l’Agenzia delle Entrate ha approvato la Certificazione Unica – CU 2024, relativa all’anno 2023, unitamente alle istruzioni per la compilazione, nonché del frontespizio per la trasmissione telematica e del quadro CT con le relative istruzioni.

L’invio telematico delle certificazioni deve essere effettuato all’Agenzia delle Entrate entro il termine del 18 marzo 2024, fermo restando la proroga della scadenza fissata al 31 ottobre 2024 per le certificazioni contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili con il modello 730.

Vediamo di seguito quali novità sono state introdotte e tutti i dettagli.

Certificazione Unica: caratteristiche in generale

La certificazione unica (modello CU) deve essere utilizzata dai sostituti d’imposta comprese le Amministrazioni dello Stato, per comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno 2023 nonché gli altri dati contributivi ed assicurativi richiesti.

Tale certificazione contiene i dati relativi alle certificazioni rilasciate ai soggetti cui sono stati
corrisposti in tale anno redditi di lavoro dipendente, equiparati ed assimilati, indennità di fine rapporto, erogazioni in forma di capitale erogate da fondi pensione, redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i dati contributivi, previdenziali ed assicurativi e quelli relativi all’assistenza fiscale prestata nell’anno 2023 per il periodo d’imposta precedente.

Con provvedimento n. 8253/2024 del 16 gennaio 2024 l’Agenzia delle Entrate ha approvato la Certificazione Unica (CU 2024), relativa all’anno 2023, unitamente alle istruzioni per la compilazione, nonché del frontespizio per la trasmissione telematica e del quadro CT con le relative istruzioni.

Perché è importante la Certificazione Unica?

La Certificazione Unica è uno dei documenti fiscali fondamentali ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti. Sostituisce il vecchio Certificato Unico Dipendente (CUD). Si tratta di un documento che attesta i redditi derivati dal lavoro dipendente. Il datore di lavoro è obbligato secondo la norma italiana a rilasciare a tutti i suoi lavoratori dipendenti questa certificazione che riporta i dati relativi ai redditi erogati. Per quanto riguarda i pensionati, la Certificazione Unica viene rilasciata dall’ente previdenziale INPS.

La Certificazione Unica serve a procedere con la dichiarazione dei redditi annuale, per questo motivo il dipendente deve riceverla per tempo dal datore di lavoro, in caso contrario quest’ultimo può essere sanzionato e incorrere in diversi rischi.

Informazioni nella CU

La Certificazione Unica comprende una serie di informazioni essenziali:

  • L’importo complessivo dei redditi derivanti da lavoro dipendente, assimilati ed equiparati, percepiti durante l’anno e soggetti a diverse modalità di tassazione, tra cui tassazione ordinaria, tassazione separata, ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva;
  • L’ammontare totale dei redditi derivanti da lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, così come definiti dagli articoli 53 e 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR);
  • La somma totale delle provvigioni, indipendentemente dalla loro denominazione, ottenute per prestazioni, anche occasionali, riconducibili a rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza commerciale e procacciamento d’affari, corrisposte durante l’anno. Questo comprende anche le provvigioni derivanti da vendite a domicilio, soggette a ritenuta alla fonte;
  • L’importo complessivo dei compensi erogati durante l’anno a seguito di procedimenti di pignoramento presso terzi;
  • L’ammontare totale delle somme erogate a seguito di procedure di esproprio;
  • La somma totale dei corrispettivi erogati nell’anno per prestazioni relative a contratti d’appalto che rientrano nell’ambito dell’articolo 25-ter del Decreto del Presidente della Repubblica del 29 settembre 1973, n. 600;
  • L’importo totale delle indennità erogate in caso di cessazione di rapporti di agenzia, funzioni notarili e attività sportive, quando il rapporto di lavoro ha natura autonoma, in accordo con le lettere d), e), f) dell’articolo 17, comma 1, del TUIR;
  • Le relative ritenute d’acconto applicate;
  • Le detrazioni effettuate.

Ora, esaminiamo nel dettaglio alcune delle nuove informazioni relative alla Certificazione Unica del 2024.

Soggetti tenuti all’invio della CU

Sulla base del reddito o compenso erogato nel corso del 2023, devono consegnare/inviare telematicamente la CU 2024 i seguenti sostituti d’imposta:

  • Persone fisiche che esercitano arti e professioni;
  • Persone fisiche che esercitano imprese commerciali o imprese agricole;
  • Aziende coniugali se l’attività è esercitata in società, tra coniugi residenti nel territorio italiano;
  • Condomini;
  • Trust;
  • Società di capitali (Spa, sapa, società cooperative e di mutua assicurazione);
  • Entri commerciali ad essa equiparati residenti nel territorio italiano;
  • Amministrazioni dello Stato;
  • Associazioni non riconosciute, consorzi, aziende speciali ed altre organizzazioni non appartenenti ad altri soggetti;
  • Società ed enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio italiano;
  • Società di persone (società semplici, snc, sas) residenti nel territorio italiano;
  • Curatori fallimentari e commissari liquidatori;
  • Società di fatto o irregolari residenti nel territorio italiano;
  • Società o associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni residenti nel territorio italiano;
  • Eredi che non proseguono l’attività del sostituto d’imposta deceduto;
  • Soggetti residenti nel territorio dello Stato che esercitano attività di intermediazione immobiliare, quelli che gestiscono portali telematici, qualora incassino i canoni o i corrispettivi, relativi a contratti per locazioni brevi.

Anche i titolari di posizione assicurativa INAIL comunicano, mediante la presentazione
della Certificazione Unica, i dati relativi al personale assicurato, compilando l’apposito
riquadro previsto per l’Istituto. Sono, inoltre, tenute alla compilazione della Certificazione Unica tutte le Amministrazioni sostituti d’imposta comunque iscritte alle gestioni confluite nell’INPS gestione Dipendenti Pubblici, nonché gli enti con personale iscritto per opzione all’INPS gestione Dipendenti Pubblici.

Cosa si attesta con la Certificazione Unica?

La Certificazione unica ha l’obiettivo di comprovare la percezione di un reddito da parte di un contribuente. Deve, infatti, attestare:

  • La corresponsione, nel 2023 di:
    • Valori e somme indicati dagli art. 49 e 50 TUIR, cioè:
    • Redditi di lavoro autonomo di cui all’art. 53 del TUIR, soggetti a ritenuta;
    • Redditi diversi di cui all’art. 67, co. 1 del TUIR, soggetti a ritenuta;
    • Provvigioni per prestazioni anche occasionali, inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento d’affari;
    • Provvigioni derivanti da vendita domicilio;
    • Corrispettivi erogati dal condominio, quale sostituto d’imposta, per prestazioni relative a contratti d’appalto. Il condominio ha l’obbligo di operare una ritenuta al 4% a titolo d’acconto, sui compensi per prestazioni derivanti da contratto d’appalto d’opera e servizi, effettuate nell’esercizio d’impresa, anche occasionale;
    • Indennità corrisposte per la cessazione:
      • Di rapporti di agenzia delle persone fisiche;
      • Funzioni notarili;
      • Dall’attività sportiva quando il rapporto di lavoro è di natura autonoma
    • Somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi e somme corrisposte a titolo di indennità di esproprio, altre indennità e interessi;
    • Corrispettivi erogati per contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni;
    • Ritenute operate;
    • Detrazioni effettuate.

Le principali novità della certificazione unica 2024

La certificazione unica 2024 introduce importanti novità, tra cui spiccano diverse misure volte a migliorare le condizioni lavorative e fiscali in Italia.

Mance per i dipendenti nel settore turistico

Una di queste è la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti nel settore turistico, una mossa che mira a sostenere uno dei settori più vitali dell’economia italiana. Le somme destinate, a titolo di liberalità, dai clienti ai lavoratori delle strutture ricettive e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che risultino titolari di
reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a euro 50.000 nell’anno precedente, costituiscono redditi da lavoro dipendente e, salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggette ad una tassazione sostitutiva, con l’aliquota del 5%, entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro.

Nella CU/2024 è previsto il punto 652 nel quale viene riportare l’importo delle mance assoggettate ad imposta sostitutiva mentre nel punto 653 va riportata l’imposta sostitutiva del 5% operata sull’importo delle mance ricompreso nel limite del 25% calcolato sull’importo indicato nel punto 651. I punti da 654 a 663 vengono utilizzati per diverse variabili di non erogazione o gestione da altro datore di lavoro.

Lavoro sportivo

Un’altra novità attiene la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico. E’ stata istituita una nuova sezione relativa all’Inps Gestione separata per
Parasubordinati Sportivi dilettantistici e figure assimilate (SEZIONE 3 bis) riservata alla
certificazione dei compensi corrisposti dal 1° luglio 2023 agli sportivi dilettantistici
iscritti alla Gestione Separata INPS. Nei punti 781 e 784 trova spazio l’importo lordo del reddito di lavoro sportivo svolto nell’ambito delle attività dilettantistiche (comprensivo dell’importo della franchigia di 15.000 euro). I punti seguenti vanno utilizzati per i lavoratori sportivi professionisti di età inferiore a 23 anni.

Fringe benefit

Troviamo inoltre l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli a carico. Nello specifico il valore di tali erogazioni in natura va indicato nel punto 475, da compilare indipendentemente dal loro ammontare. Se l’importo complessivo di dette erogazioni è superiore nel periodo d’imposta a euro 3.000 lo stesso concorre interamente a formare il reddito. Inoltre, sempre nel campo 475, deve essere indicato il valore dei bonus carburante concessi nel corso del rapporto di lavoro, indipendentemente dal loro ammontare. Se l’importo complessivo dei bonus carburante è superiore, nel periodo d’imposta a euro 200, lo stesso concorre interamente a formare il reddito.

Trattamento integrativo speciale

Da ultimo la nuova certificazione unica dovrà recare anche l’indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario rese dal 1° giugno 2023 al 21 settembre 2023. Tale erogazione va indicata nel punto 479 per i soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente impiegati nel settore privato del comparto turistico, ricettivo e termale, i quali nel periodo d’imposta 2022 abbiano avuto reddito di importo non superiore a euro 40.000.

E per quanto riguarda il comparto sicurezza e difesa passa a 571 euro l’importo della detrazione fruita per il personale del comparto sicurezza e difesa in costanza di servizio nel 2023 che ha percepito nel 2022 un reddito da lavoro dipendente complessivamente non superiore a 30.208 euro (punti da 383 a 385).

Modifiche all’assegno unico e universale

L’articolo 19, comma 6, del Decreto Legge n. 4/2022 ha introdotto modifiche all’articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) attraverso il comma 4-ter. Questa modifica consente ai contribuenti con figli sotto i 21 anni a loro carico di beneficiare di detrazioni e deduzioni per le spese sostenute a loro favore, anche se non possono più godere delle detrazioni per carichi di famiglia come stabilito dal D.Lgs. n. 230/2021.

Questa modifica ha introdotto l’Assegno unico e universale per i figli a carico. La detrazione per carichi di famiglia per ciascun figlio di età inferiore a 21 anni è stata sostituita dall’erogazione dell’assegno unico universale, con alcune eccezioni stabilite dal Decreto Legislativo n. 230/2021.

La Risoluzione specifica che i sostituti d’imposta devono riportare nella Certificazione Unica, nella sezione dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico”, le informazioni relative ai familiari che sono stati fiscalmente a carico nel periodo d’imposta, anche se non hanno soddisfatto le condizioni per usufruire delle detrazioni per familiari a carico. Questa regola si applica indipendentemente dal fatto che gli oneri siano stati riconosciuti dal sostituto nella Certificazione Unica.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che le informazioni sui figli a carico per i quali non si applicano le detrazioni previste dall’articolo 12, comma 1, lettera c) del TUIR sono fondamentali per calcolare le addizionali regionali all’IRPEF in regioni che offrono agevolazioni fiscali specifiche legate al carico fiscale, nonché per l’applicazione di norme di welfare aziendale.

Dati riportati nella Certificazione Unica

Criterio di cassa e criterio di competenza

dati da indicare nella CU hanno natura fiscale e previdenziale. Le modalità di esposizione devono rispettare i principi adottati dall’Amministrazione finanziaria, tramite il principio di cassa e degli Istituti previdenziali ed assistenziali, tramite il principio di competenza.

Con il principio di cassa, vengono considerate soltanto le somme effettivamente erogate nel periodo d’imposta.

Con il principio di competenza, vengono considerate soltanto le somme maturate, anche se non ancora erogate nel periodo d’imposta.

Costituiscono un’eccezione, i rapporti di CO.CO.CO. ed i rapporti di natura autonoma, per i quali, nella generalità dei casi, anche ai fini previdenziali, vige il principio di cassa.

L’esposizione dei dati fiscali comprende, soltanto, i compensi effettivamente erogati nel periodo d’imposta. L’esposizione dei dati previdenziali, richiede che vengano indicati tutti i contributi e le somme ad essi attinenti che erano dovuti anche se non corrisposti al soggetto nel corso dell’anno.

Flusso telematico

Confermata la possibilità di inviare il flusso telematico in più parti trasmettendo le certificazioni di lavoro dipendente ed assimilati con l’eventuale quadro CT separatamente da quelle del lavoro autonomo, delle provvigioni e dei redditi diversi. L’invio suddiviso è consentito anche in presenza dei solo redditi di lavoro dipendente, se ciò risulta più agevole per il sostituto.

Il flusso telematico da inviare all’Agenzia si compone di tre parti:

  • Frontespizio: vengono riportate le informazioni relative al tipo di comunicazione, ai
    dati del sostituto, ai dati relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, alla
    firma della comunicazione e all’impegno alla presentazione telematica;
  • Quadro CT: vengono riportate le informazioni riguardanti la ricezione in via telematica
    dei dati relativi ai mod. 730-4 resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate;
  • Certificazione Unica 2024: vanno indicati i dati fiscali e previdenziali relativi alle
    certificazioni lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale e alle certificazioni
    lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i dati fiscali relativi alle
    certificazioni dei redditi relativi alle locazioni brevi.

Mancata ricezione della Certificazione Unica

Questo documento è particolarmente importante perché è necessario per procedere con la dichiarazione dei redditi, al fine di dichiarare tutte le somme percepite da un lavoro di tipo dipendente e assimilati, che vengono erogate da un datore di lavoro o da un’azienda, nel corso dell’anno.

Nel caso di mancata presentazione della Certificazione Unica, il dipendente deve interessarsi a richiederla al proprio datore di lavoro, e se questa viene negata, il datore di lavoro può incorrere in sanzioni specifiche.

Per approfondire: “Certificazione Unica omessa o non consegnata: sanzioni“.

Conclusioni

La Certificazione Unica 2024 rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni lavorative e fiscali in diversi settori chiave in Italia. Con queste modifiche, l’Agenzia delle Entrate dimostra un impegno continuo e costante nel supportare i lavoratori e nel promuovere un ambiente lavorativo più equo e vantaggioso.

Tra le novità introdotte si evidenziano la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti del settore turistico, la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico, l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli a carico, l’indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale e la rideterminazione della riduzione Irpef spettante al comparto sicurezza e difesa.

La data d’invio della CU 2024 è fissata al 18 marzo.

Domande

Che cos’è la Certificazione Unica 2024?

La Certificazione Unica, nota anche come CU, è un documento fondamentale per la certificazione dei redditi derivanti da lavoro dipendente, assimilati e autonomo, nonché dei redditi diversi, relativi a un particolare periodo di imposta. Questo strumento sostituisce il vecchio modello Cud e altre certificazioni precedenti.

Quali informazioni contiene la Certificazione Unica?

La Certificazione Unica riporta dettagli come l’importo dei redditi da lavoro dipendente, autonomo e assimilati, provvigioni, compensi per pignoramenti, somme per esproprio e altri redditi correlati. Include anche informazioni sulle detrazioni e le ritenute d’acconto applicate.

Quali sono le principali novità relative alla Certificazione Unica per il 2024?

Nel 2024, una delle principali novità riguarda la compilazione della sezione relativa all’Assegno Unico e Universale erogato alle famiglie. Questa sezione deve essere compilata dai sostituti d’imposta, anche se il lavoratore riceve l’Assegno Unico al posto delle detrazioni. Questo cambiamento mira a identificare gli oneri sostenuti per i figli a carico, agevolando la preparazione di dichiarazioni precompilate.

Quali sono le implicazioni dell’Assegno Unico e Universale nei redditi?

L’Assegno Unico e Universale è stato introdotto per i figli a carico, con alcune modifiche legislative. Questo assegno consente ai contribuenti di beneficiare di detrazioni e deduzioni per le spese sostenute a favore dei figli, anche se non sono più applicabili le detrazioni per carichi di famiglia. Questo cambiamento influisce sul calcolo delle detrazioni d’imposta.

Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.

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