Cash pooling: l’operazione poco nota, ma dai grande vantaggi, che consente alla imprese in gruppo di ridurre l’indebito bancario. Vediamo di cosa si tratta.
Il Cash Pooling è una modalità di gestione centralizzata della cassa, che viene concessa ad un gruppo di aziende, in modo tale da facilitare l’attività di gestione congiunta. Tramite suddetto strumento si concentrano le risorse finanziarie in capo ad un unico soggetto, per semplificare le operazioni commerciali e finanziarie.
Tale operazione consente all’impresa detta pooler (casa madre o holding, anche intermedia, domestica o estera) di poter gestire i flussi finanziari del gruppo, e soprattutto dirottarli verso le imprese che ne hanno bisogno. In tal modo, l’impresa pooler provvederà a gestire la circolazione finanziaria all’interno del gruppo. Il cash pooler può essere attuato secondo due diversi meccanismi:
- mediante il sistema a saldi compensativi, noto anche come Notional chash pooling;
- il sistema a saldo zero, o anche detto Zero balance system.
Laddove tu fossi interessato, ti invitiamo a proseguire nella lettura dell’articolo. Con il presente contributo cercheremo di offrirti alcune poche nozioni, che siano sufficienti a delineare il sistema del cash pooling. In tal modo, potrai decidere di impiegare questo sistema innovativo per la tua impresa.
Di seguito, dunque, vedremo come puoi realizzare un sistema di cash pooling!
Cash pooling: che cos’è?
Il Cash Pooling è una modalità di gestione centralizzata della cassa, che viene concessa ad un gruppo di aziende, in modo tale da facilitare l’attività di gestione congiunta. Tramite suddetto strumento si concentrano le risorse finanziarie in capo ad un unico soggetto, per semplificare le operazioni commerciali e finanziarie.
Tale sistema consente soprattutto di allocare le risorse finanziaria di un’impresa del gruppo in favore delle altre, comportando una contestuale riduzione dei costi. In tal modo, infatti, sono ridotte le molte spese che circondano la concessione di un finanziamento tradizionale.
Il regime del cash pooling può essere adottato mediante la conclusione di un contratto di finanziamento tra le società del gruppo. L’obiettivo, tuttavia, può essere perseguito solo ove si concludano anche dei contratti di conto corrente inter-societari. Proprio da questi contratti che l’operazione acquista il suo nome, infatti, si definiscono o contratti di tesoreria accentrata o di cash pooling.
E’ uno strumento che, invero, in Italia è poso noto e poco utilizzato dalle imprese, principalmente in quanto non conosciuto, ma anche piuttosto complesso da avviare e mettere in pratica.
Invero, anche rivolgersi ad un consulente bancario potrebbe non essere un’ottima idea. Anche nell’ambito del sistema bancario, infatti, il Cash Pooling è un regime poco approfondito ed esaminato. Quindi, laddove tu decida di ricorrere a suddetto sistema, dovrai prestare la dovuta attenzione nell’individuare il miglior consulente possibile per le tue specifiche esigenze.
Vista lo scarso utilizzo all’interno del sistema economico italiano, solo se lo adopererai potrai notare tutti i benefici di questo tipo di sistema, nonché tutti i suoi vantaggi.
Come si realizza il cash pooling?
Il Cash pooling, dunque, è un’operazione complessa che comporta la conclusione di due contratti, come affermato poc’anzi. Esso deriva dalla combinazione di un contratto, che in tal caso sarà atipico. Con esso è volto a realizzare il sistema di tesoreria con contratti di finanziamento. Invero, tale operazione può essere realizzata in un unico contratto.
Tale operazione consente all’impresa detta pooler (casa madre o holding, anche intermedia, domestica o estera) di poter gestire i flussi finanziari del gruppo, e soprattutto dirottarli verso le imprese che ne hanno bisogno. In tal modo, l’impresa pooler provvederà a gestire la circolazione finanziaria all’interno del gruppo.
Lo scopo è quello di ridurre le inefficienze, oltre che una riduzione degli oneri finanziari che consente una gestione ottimale della politica finanziaria. In tal modo si ottimizzano anche le risorse a disposizione, in quanto la gestione viene centralizzata in capo alla società pooler. Tuttavia, nonostante gli effetti pregevoli del sistema, non è particolarmente noto e, per ciò che più interessa, non è noto al sistema bancario, il che può essere limitativo laddove si voglia accedere al sistema.
Il cash pooler può essere attuato secondo due diversi meccanismi:
- mediante il sistema a saldi compensativi, noto anche come Notional chash pooling;
- il sistema a saldo zero, o anche detto Zero balance system.
Tuttavia, benchè sussista questa separazione formale, i due modelli generalmente si intersecano, non sono mai impiegati in via esclusiva.
Zero balance system e Notional cash pooling
Il c.d. Zero balance system è il sistema più impiegato di cash pooling. Si caratterizza per il trasferimento di risorse a carattere periodico, in genere giornaliero. Le risorse vengono versato su un conto corrente accentrato (master account) intestato al pooler. Sul conto vengono essere versati versate tutte le somme comprese sui conti correnti delle partecipanti che verranno azzerati.
Il predetto sistema comporta la realizzazione di trasferimenti, che comporta il sorgere di posizioni di credito e debito a carattere reciproco,da cui conseguiranno interessi attivi e passivi a seconda delle liquidità trasferite o ricevute.
Mentre, per quel che riguarda il Notional cash pooling, questo sistema non comporta alcun movimento fisico di somme di denaro.
Il modello in questione comporta un trasferimento meramente virtuale. In specie, è un accentramento virtuale delle posizioni di ciascuna delle imprese del gruppo, ottenendo beneficio solo dalla compensazione degli interessi (creditori e debitori) complessivi.
I contratti intersocietari
Il contratto di cash pooling è generalmente considerato dalla dottrina quale un contratto atipico. E’ un accordo che viene stipolato da tutte le imprese de gruppo, individualmente, con la stessa società capogruppo, o detta pooler. La pooler, come dicevamo, può svolgere la funzione di tesoreria.
Essenzialmente, lo scopo principale del contratto è quello di consentire la gestione di un contro corrente accentrato, sul quale confluiscono i saldi dei conti correnti delle singole imprese. Dunque, può essere considerato una specie di contratto con il quale si costituisce un conto corrente non bancario, sebbene è presenta degli elementi di affinità rispetto ad altri contratti, come quelli di finanziamento.
E’ spesso considerato, infatti, un contratto misto, che nasce dalla combinazione di contratti di finanziamento e di conto corrente. La causa di predetto contratto è altrettanto mista, ma unitaria, si sostanzia nella gestione della tesoreria del gruppo.
Tramite predetta gestione, si intende compensare le carenze di liquidità di talune delle imprese partecipanti, al fine di prevenire il ricorso a finanziamenti di tipo bancario, dunque ad aumento dell’indebito.
In sostanza, il cash pooling ha come conseguenza un’operazione di finanziamento a favore delle società del gruppo. In tal modo, si prevengono le passività sul conto corrente per effetto della gestione accentrata ad opera della capogruppo.
Dunque, possiamo affermare che è un contratto con il quale si realizza indirettamente un prestito, effetto che è insito nel tipo di negozio, nonostante il fondamento causale non sia quello tipico di un’operazione di finanziamento.
L’operazione contrattuale
Le società interessate possono realizzare il sistema di cash pooling ponendo in essere una complessa operazione negoziale, sul quale, come evidenziato nel precedente paragrafo si discute molto.
In primo luogo, tale operazione dovrà essere preceduta da delibera assembleare. Ricordiamo che ogni contratto concluso dalle società deve fondarsi su una valida delibera dell’organo assembleare.
In specie, la delibera avrà ad oggetto il contenuto dell’accordo di cash pooling. Tale atto deve essere compiuto da ciascuno dei Consigli di amministrazione. In tal modo, sarà stabilito dalle società l’oggetto, la durata, i limiti di indebitamento, le aliquote relative agli interessi attivi e passivi e le commissioni applicabili.
In un secondo momento, si provvederà a formalizzare, tali clausole che confluiranno in un contratto di conto corrente intersocietario (in forma di scrittura privata) tra le società del gruppo e la società incaricata di gestire la tesoreria.
Come dicevamo, poi, la procedura negoziale che prevede la realizzazione del sistema di cash pooling, comporta molteplici passaggi essenziali.
- le società conferiscono mandato alla società capogruppo (pooler o pool leader) per la gestione della tesoreria del gruppo
- la società pooler o pool leader stipula un contratto con un istituto di credito. Si tratta di un contratto di pool in base al quale alla stessa viene intestato un conto corrente (pool account) cui far confluire tutti i movimenti che interessano le posizioni di conto corrente delle singole società
- la società pooler o pool leader stipula con le società del gruppo dei contratti di conto corrente non bancario, al fine di legittimare le singole posizioni di debito e credito, conseguenti al trasferimento dei saldi attivi e passivi dei singoli conti su quello del pool