Nell’ultimo periodo si è parlato molto di pace fiscale, facendo riferimento alla sospensione momentanea delle richieste da parte del fisco di saldare le cartelle esattoriali non pagate, che molti italiani hanno accumulato nel tempo.

Le cartelle esattoriali che contengono multe non pagate, imposte non saldate, o altri debiti che i cittadini hanno nei confronti del fisco, per un lungo periodo sono state sottoposte a pace fiscale. Questo per affrontare la crisi economica sopraggiunta con l’arrivo dell’emergenza sanitaria.

Tuttavia il 30 settembre è l’ultima data entro cui è possibile pagare le cartelle esattoriali le cui rate del pagamento erano già scadute a luglio 2021. La pace fiscale quindi è sospesa in questo senso a partire dalla fine di settembre.

La questione delle cartelle esattoriali ha fatto molto discutere, e non sono mancati momenti di poca chiarezza e dubbi dei cittadini di fronte alla situazione fisco, in particolare riguardo alle rate con cui si possono saldare le cartelle esattoriali. Cerchiamo in questo articolo di fare chiarezza a riguardo.


Cartelle esattoriali non pagate: le conseguenze

Come abbiamo visto, le cartelle esattoriali contengono debiti, piccole cifre e somme che i cittadini non hanno pagato allo stato, e sono quindi rimaste al fisco. Nell’ultimo periodo le cartelle esattoriali sono sempre di più, e per questo motivo lo stato ha deciso di introdurre periodi di pace fiscale, e procedere con il saldo e stralcio delle cartelle di importo molto piccolo.

Ricapitolando gli avvenimenti degli scorsi mesi, le cartelle esattoriali hanno costituito una vera e propria montagna burocratica per gli archivi del fisco, perché non è raro che gli italiani non procedano a saldare la cartella anche successivamente ad una richiesta del fisco.

A rimediare al problema è arrivata l’operazione di saldo e stralcio, con la proposta di cancellare tutte le cartelle esattoriali con importi molto bassi, almeno fino a 5.000 euro. Per gli italiani invece che devono saldare questi pagamenti, è stata proposta anche la possibilità del pagamento a rate.

Tuttavia il periodo di crisi straordinario che l’Italia, come altri paesi, ha affrontato, ha rallentato ancora di più le operazioni di pagamento, e sono moltissime ad oggi le cartelle esattoriali non pagate. La pace fiscale ha ammorbidito la situazione, garantendo un periodo di stop alle richieste di pagamento da parte del fisco.

Tuttavia le richieste sono ripartite, e in particolare la data del 30 settembre è fissata come termine ultimo per il pagamento di tutte quelle cartelle che ancora rimangono non saldate, la cui scadenza era già precedentemente fissata a luglio dell’anno in corso.

Ipotesi di nuove proroghe cartelle esattoriali

Al momento il fisco ha ricominciato a chiedere ai cittadini di saldare le cartelle esattoriali a partire dal primo giorno di settembre, dopo più di un anno di stop a causa della crisi. Al momento il termine stabilito è il 30 settembre, anche se si aspettano ancora decisioni per il prossimo futuro da parte del governo.

Alcuni ipotizzano che le richieste del fisco per il saldo delle cartelle esattoriali non partiranno prima dell’anno nuovo, e che sarà nuovamente introdotta una sorta di pace fiscale che può terminare alla fine dell’anno, in corrispondenza con il termine dell’emergenza sanitaria.

Tuttavia nulla è ancora sicuro, perché si aspettano novità a riguardo. Oltre al 30 settembre, bisogna anche segnare la data del 30 novembre. Entro questa data infatti bisognerà saldare tutte le cartelle esattoriali che non sono state pagate negli anni precedenti, ovvero nel 2019  e nel 2020 (oggetto della c.d. “Rottamazione-ter“).

La situazione sulle richieste del fisco di saldo di queste cartelle è comunque delicata, e molti chiedono chiarezza proprio perché le date sono diverse, e non è ancora possibile conoscere le decisioni per l’anno nuovo. Anno nuovo che sarà caratterizzato da numerosi cambiamenti a livello fiscale.

Le novità per l’anno nuovo sono diverse. Si parla da un lato di riforma fiscale, dall’altro, per quanto riguarda la previdenza sociale, si sta anche discutendo molto sulla riforma delle pensioni, che garantirà nuovi sistemi pensionistici o un rafforzamento di quelli già esistenti soprattutto per le categorie più svantaggiate.

Cartelle esattoriali: sanzioni e prescrizioni

Le cartelle esattoriali di fatto contengono l’importo non saldato dal cittadino relativo ad un pagamento fiscale o di altro tipo (come ad esempio una multa, o il bollo auto non pagato) e a queste cifre si aggiungono eventuali sanzioni o interessi mano a mano che passa il tempo per cui la cartella non viene saldata.

Dopo un certo periodo di tempo le cartelle esattoriali cadono in prescrizione. Si tratta di un arco temporale intorno ai 5 anni dal momento in cui è stata emessa la cartella esattoriale. Bisogna anche tenere presente che non tutti i debiti diventano cartelle esattoriali.

Inizialmente può accadere che il fisco (tramite per esempio Agenzia delle Entrate) applichi dei controlli sulle imposte saldate dai cittadini, oppure sulle dichiarazioni dei redditi. Inizialmente l’Agenzia delle Entrate può procedere tramite un avviso bonario, che garantisce qualche mensilità di tempo al cittadino per rimediare ad eventuali errori, prima di diventare cartelle esattoriali.

In questo modo i cittadini possono comunque saldare il debito con il fisco in breve tempo, pagando una sanzione minima. Su cartelle esattoriali con alti importi invece, dopo che è passato parecchio tempo per il saldo, si può arrivare anche al pignoramento dei beni o del denaro.

Si può sapere se ci sono cartelle esattoriali intestate?

Può accadere che ci si dimentichi di saldare un’imposta dovuta al fisco, oppure che si tralasci una multa o un bollo auto di qualche anno precedente, o ancora che la stessa richiesta di pagamento venga persa. In questi casi ci si chiede se il cittadino può in autonomia controllare la propria situazione con il fisco.

La risposta è affermativa, perché in qualunque momento i cittadini possono verificare qual è la propria posizione fiscale grazie al portale online dell’Agenzia delle Entrate, che mette a disposizione anche un’area riservata con tutte le informazioni del caso.

Inoltre è sempre possibile rivolgersi tramite sportello ad un ufficio preposto per verificare se esistono cartelle esattoriali a proprio nome, con debiti e arretrati non saldati.

1 COMMENTO

  1. Non era il caso d menzionare le RATE delle Rateizzazioni (30 Settembre) e distinguerle dalle rate della Rottmazione Ter (30 Novembre)?

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