È in arrivo una nuova prestazione universale per gli anziani: l’Assegno di assistenza. Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al maxi decreto legislativo attuativo della Legge n. 33/2023 sulla terza età, la misura è stata approvata in via sperimentale.
Per avviare la riforma sull’assistenza sono state stanziate risorse per oltre un miliardo di euro. La prestazione è composta da una quota fissa corrispondente all’indennità di accompagnamento e da una quota integrativa definita dall’Assegno di assistenza.
Vediamo quali sono tutte le anticipazioni, a chi spetta l’Assegno di assistenza, quali sono i requisiti e come funziona.
Indice degli Argomenti
Cos’è l’Assegno di assistenza
Il Consiglio dei Ministri n. 66 del 25 gennaio 2024 ha approvato l’introduzione di una prestazione universale per l’assistenza degli anziani non autosufficienti, prevista dalla Legge Delega n. 33/2023.
L’Assegno di Assistenza per gli anziani si concretizza in un contributo sperimentale erogato dall’Inps, per il periodo che va dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
Il provvedimento è stato illustrato durante la Conferenza Stampa ed è volto a rafforzare le misure attualmente in vigore di sostegno alle persone non autosufficienti.
A chi spetta l’assegno di assistenza
L’Assegno di Assistenza per gli anziani è una misura di accompagnamento, in via sperimentale, per il biennio 2025-2026.
La prestazione, a carattere universale, prevede un assegno integrativo di assistenza pari a 1.000 euro, per gli anziani over 80 non autosufficienti e con un livello di bisogno assistenziale gravissimo. Quindi, hanno diritto alla misura le persone non autosufficienti e, al contempo, in difficoltà economica.
L’importo dell’assegno di assistenza non piò essere di importo inferiore a quello delle prestazioni di cui la persona interessata beneficia attualmente. |
Quali requisiti possedere
È previsto il rispetto di alcuni requisiti per poter beneficiare dell’Assegno di Assistenza per gli anziani in arrivo:
- Avere più di 80 anni d’età;
- Isee inferiore a 6.000 euro;
- Essere titolari di un’indennità di accompagnamento.
Sarà l’Inps ad individuare lo stato di bisogno assistenziale, di livello gravissimo, sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione nei propri archivi e dalle stesse indicazioni fornite dalla commissione.
Tabella: requisiti assegno di assistenza
✅ Età superiore agli 80 anni con livello di reddito inferiore a un ISEE di 6.000 euro annui |
✅ Livello di bisogno assistenziale grave (livello 3 o 4 secondo la classificazione Icf) |
Come funziona
L’Assegno di assistenza, pari a 1.000 euro al mese, è finalizzato a remunerare il costo del lavoro di cura e di assistenza, svolto dai lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona.
La prestazione, quindi, sarà erogata su base mensile sotto forma di contributo economico o di servizi alla persona. L’assegno sarà esente da imposizione fiscale.
Componenti della prestazione
- Una quota fissa che corrisponde all’indennità di accompagnamento (attualmente 531,76 euro);
- Una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, pari a 850 euro mensili, per un totale di 1.380 euro al mese.
La misura, pertanto, dovrebbe essere composta da una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento pari a 531,76 euro al mese, e da una quota variabile o integrativa, definita con il nome di “Assegno di assistenza”, pari a 1.000 euro al mese.
La quota integrativa avrà lo scopo di remunerare il costo del lavoro di cura e di assistenza svolto dai lavoratori domestici, per l’acquisto di altri servizi di assistenza.
La prestazione di assistenza essere erogata sotto forma di assegno (contributo in denaro) o attraverso l’erogazione di servizi alla persona. Le risorse per l’attuazione della misura arriveranno da un apposito fondo, ancora da istituire, denominato: “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti”.
Tabella: modalità di erogazione dell’assegno
✅ Assistenza domiciliare, con erogazione diretta dell’assegno. |
✅ Assistenza residenziale, con versamento dell’assegno alla struttura ospitante |
L’assegno dovrà essere restituito se non sarà stato in tutto o in parte usato. Fermo restando il diritto a continuare a percepire l’eventuale indennità di accompagnamento.
Obiettivi della misura
L’obiettivo della misura può essere così schematizzato:
- Promozione dell’invecchiamento attivo: Si mira a prevenire l’isolamento e la solitudine degli anziani, favorendo la telemedicina, l’assistenza domiciliare integrata e una vita attiva con più sport e turismo per gli anziani;
- Semplificazione delle procedure: Verranno semplificate le procedure di valutazione della persona non autosufficiente e rafforzato l’accesso ai servizi di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria.
Questa riforma rappresenta un passo significativo nel sostegno agli anziani non autosufficienti in Italia, mirando a fornire assistenza adeguata e a migliorare la qualità della vita di questa importante fascia della popolazione.
DDl anziani: ecco cosa prevede
L’iniziativa “Patto per la terza età” è sostenuta da risorse pari ad un miliardo di euro. L’obiettivo di riformare l’assistenza per circa 14 milioni di anziani, di cui 3,8 non sono autosufficienti.
La riforma contenuta nel Ddl anziani è articolata su diversi fronti nell’ottica di promuovere il benessere degli anziani e della loro integrazione della società.
Nella riforma è stata introdotta anche la prestazione di cui abbiamo parlato, la quale mira anche a far emergere il lavoro sommerso delle badanti in nero.
Conclusioni
In conclusione, arriva in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Si tratta dell’Assegno di Assistenza, una misura destinata agli ultraottantenni non autosufficienti con un livello di bisogno assistenziale gravissimo.
Per beneficiare della misura occorre rispettare pochi requisiti, tra cui quello anagrafico, essere non autosufficienti e avere un Isee inferiore a 6000 euro.
Domande frequenti
È una prestazione universale per anziani non autosufficienti e indigenti, che consiste in un assegno mensile di 1.000 euro, introdotta sperimentalmente per il biennio 2024-2025.
L’assegno è destinato a persone anziane non autosufficienti con più di 80 anni, un reddito ISEE inferiore a 6.000 euro annui e un livello di bisogno assistenziale grave.
Può essere utilizzato per l’assistenza domiciliare, con erogazione diretta, o per l’assistenza residenziale, con il versamento dell’assegno alla struttura che ospita l’anziano.
L’importo totale può arrivare a 1.380 euro al mese, composto da una quota fissa pari all’indennità di accompagnamento (531,76 euro) e una quota integrativa di 850 euro.
La quota integrativa di 850 euro può essere usata per remunerare il lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici o per l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza.
Età anagrafica di almeno 80 anni, livello di bisogno assistenziale gravissimo e un ISEE non superiore a 6.000 euro.