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Come abbassare l’ISEE nel 2025: strategie e vantaggi

Fisco NazionaleCome abbassare l’ISEE nel 2025: strategie e vantaggi

L'ISEE è un indicatore che misura la situazione economica di un nucleo familiare e viene utilizzato per determinare l'accesso a determinate agevolazioni e benefici economici. L'ISEE è calcolato sulla base di una serie di fattori, tra cui i redditi, i patrimoni e le spese del nucleo familiare.

Ridurre l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è una delle strategie più ricercate dalle famiglie italiane per ottenere maggiori agevolazioni economiche, bonus e sussidi. Questo indicatore è cruciale per determinare l’accesso a diverse opportunità offerte dallo Stato e, per il 2025, pianificare una riduzione efficace del proprio ISEE può fare una grande differenza.

Ma come è possibile abbassare legalmente l’ISEE senza incorrere in sanzioni? In questa guida esploreremo tecniche efficaci e regole da seguire per ottimizzare la propria dichiarazione, cogliendo ogni opportunità di risparmio per il 2025. Scoprirai inoltre come evitare errori comuni e trarre il massimo vantaggio dalle normative vigenti.

Cos’è l’ISEE e perché è importante?

L’ISEE è un indicatore fondamentale che riflette la situazione economica complessiva di un nucleo familiare. Determinato sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), considera diversi fattori chiave per determinare il benessere economico del nucleo. Tra questi:

  • Redditi percepiti da tutti i componenti del nucleo familiare;
  • Patrimonio immobiliare e mobiliare, compresi conti correnti, risparmi e investimenti (anche detenuti all’estero);
  • Componenti del nucleo familiare, ovvero il numero di persone che ne fanno parte, che influisce sui coefficienti di calcolo applicati.

Un valore più basso di ISEE può garantire l’accesso a numerosi benefici, tra cui:

  • Assegno Unico Universale con importi più alti e condizioni agevolate.
  • Riduzioni sulle tasse universitarie, agevolando l’accesso all’istruzione superiore.
  • Bonus sociali, come quelli per le bollette e i servizi essenziali che aiutano le famiglie a far fronte alle spese quotidiane (telefono fisso, luce, gas, ecc).

Tuttavia, tramite ISEE corrente, è possibile ottenere un nuovo indicatore aggiornato ad eventuali mutamenti della situazione reddituale della famiglia, in attesa di ricevere quello definitivo alla successiva scadenza. In questo modo, chi subisce un evento come la perdita del lavoro potrà comunque accedere ai benefici previsti dall’ordinamento.

Strategie per ridurre l’ISEE: metodi legali ed efficaci

Abbassare l’ISEE richiede un’attenta pianificazione e una conoscenza approfondita delle regole fiscali e legali. Di seguito analizziamo alcune delle strategie più efficaci:

Cointestare un conto corrente

Una tecnica diffusa è la cointestazione di conti correnti con persone esterne al nucleo familiare. Questa pratica permette di dividere la giacenza media del conto tra più soggetti, riducendo la quota considerata nel calcolo dell’ISEE. Ad esempio:

Numero di intestatariPercentuale considerata nell’ISEE
250%
333,3%

Attenzione: Il cointestatario deve essere una persona affidabile e non appartenente al nucleo familiare. In questo modo, si garantisce che la giacenza media sia ripartita correttamente senza rischiare complicazioni legali o contenziosi futuri.

Inoltre, è fondamentale tenere traccia precisa delle movimentazioni del conto per dimostrare la corretta applicazione di questa strategia.

Rivedere la composizione del nucleo familiare

Separare un componente economicamente più forte dal nucleo familiare può ridurre significativamente l’ISEE. Questo è particolarmente utile in casi in cui il reddito di un membro supera di gran lunga quello degli altri. La separazione del nucleo deve rispettare le normative sulla residenza e sulla dichiarazione fiscale, assicurandosi che le modifiche siano coerenti con la realtà anagrafica e patrimoniale.

Esempio pratico: Una famiglia in cui un giovane lavoratore ad alto reddito vive ancora con i genitori potrebbe considerare di stabilire una nuova residenza per separare formalmente i redditi e abbassare il valore complessivo dell’ISEE del nucleo originario.

Sono contati nel nucleo famigliare tutti i soggetti fiscalmente a carico, anche se non conviventi. Pertanto, per abbassare l’ISEE è necessario spostare la propria residenza e uscire dal nucleo familiare e non essere considerati ancora fiscalmente a carico.

Investire in Titoli di Stato

Con l’approvazione del decreto attuativo di riforma del calcolo ISEE atteso ad inizio 2025, i titoli di Stato, come BOT, CCT e BTP, saranno esclusi dal patrimonio mobiliare rilevante ai fini dell’indicatore fino a un limite massimo di 50.000 euro.

Investire in strumenti finanziari come i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) può essere una delle soluzioni più sicure per ridurre il patrimonio considerato ai fini dell’ISEE. I soldi investiti in titoli di Stato non saranno inclusi nel calcolo dell’ISEE fino a un massimo di 50.000 euro. Questo consente di mantenere liquidità senza incrementare l’indicatore. Tuttavia, è fondamentale monitorare le condizioni di mercato per massimizzare i rendimenti di questi investimenti.

Nota: È importante includere nelle dichiarazioni tutti gli investimenti extra, come azioni, polizze assicurative e fondi comuni, per evitare errori che potrebbero portare a sanzioni.

Patrimonio immobiliare da concedere in usufrutto

Un’altra possibilità per abbassare l’ISEE legalmente è intervenire sulle proprietà, ovvero se si è in possesso di beni immobili inutilizzati, i quali anche se inutilizzati figurano come rendita, in questo caso è conveniente concedere gli immobili in usufrutto, facendo abbassare l’ISEE.

Anche in questo caso, tuttavia, dare la proprietà in usufrutto, gratuito o a pagamento, comporta comunque il ricevimento di un introito il quale comunque figurerà nell’ISEE.

Richiedere un ISEE Corrente

Se la situazione economica è cambiata rispetto al precedente anno fiscale, è possibile aggiornare il calcolo richiedendo l’ISEE corrente. Questo strumento permette di adeguare l’indicatore in base alla nuova realtà economica (degli ultimi 12 mesi) e può essere richiesto in situazioni come:

  • Perdita di lavoro o riduzione significativa del reddito;
  • Modifiche importanti nel patrimonio familiare.

Suggerimento: La richiesta di un ISEE corrente richiede una documentazione dettagliata. Assicurati di avere tutte le prove necessarie, come certificati di disoccupazione o estratti conto aggiornati.

Occorre comunque ricordare che la validità dell’ISEE corrente è di 6 mesi.

Occorre comunque ricordare che l’omissione di informazioni, oppure dichiarare informazioni sbagliate durante la compilazione di DSU e ISEE costituisce un grave illecito ed è punito.

Quali errori evitare nella dichiarazione ISEE?

Gli errori da evitare quando si presenta la Dichiarazione Sostitutiva Unica possono essere così schematizzati:

  • Dichiarare redditi o patrimoni in modo incompleto;
  • Non aggiornare l’ISEE in caso di variazioni significative;
  • Non considerare tutte le componenti del nucleo familiare.

Vantaggi di un ISEE basso

Un ISEE ridotto apre le porte a numerose agevolazioni e benefici economici, tra cui:

  • Bonus spesa: Contributi per le famiglie a basso reddito per l’acquisto di beni di prima necessità.
  • Agevolazioni sulle bollette: Sconti su luce, gas e acqua per ridurre le spese mensili.
  • Riduzioni sulle rette scolastiche: Accesso facilitato all’istruzione per i figli, dalle scuole primarie alle università.
  • Contributi per l’affitto: Supporto economico per chi vive in abitazioni in locazione.

Conclusioni

Ridurre l’ISEE è una pratica legale che, se applicata correttamente, consente di ottenere importanti vantaggi economici. Le strategie analizzate in questa guida offrono soluzioni efficaci e sicure per ottimizzare il calcolo dell’indicatore. Tuttavia, affidarsi a un esperto fiscale può garantire il massimo risultato senza rischiare errori o omissioni.

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    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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